741: orsù, non più baie; ch' io so ogni cosa. -non
-non t'ho io detto, ch' i'le ho scoperto tutta la trama?
3 (48): se volete ch' io v'aiuti, bisogna dirmi tutto,
capito dall'a alla z il discorso ch' era venuto per farmi, prima che aprisse
inimicizia della fazione a; gli altri, ch' io poteva incorrere nell'odio della fazione
lentini, 2-62: lo vostro amor, ch' è caro, / donatelo al notaro
, / donatelo al notaro, / ch' è nato da lentino. guittone, 3-1
15 (35): giudicò e sentenziò ch' ai figliuolo fosse tratto l'uno occhio
petrarca, 8-3: la donna che colui ch' a te ne 'nvia, / spesso
ad alto il negromante batte tale, / ch' a tanta altezza a pena aquila sale
, / onde al vero valor conven ch' uom poggi. idem, 28-42: a
il loco / e 'l primo dì ch' i'vidi a l'aura sparsi / i
di gelo porta alla memoria il suolo / ch' è tuo e che non vedesti.
, 24-32: vidi messer marchese, ch' ebbe spazio / già di bere a forlì
. villani, 10-6: la gente nostra ch' era alle montagne, per lo grande
. idem, 14-46: conobbi allor ch' augel notturno al sole / è nostra mente
fratelli, ancor par che si creda / ch' avrebber vinto i figli della terra.
la sonava a messa, s'accorse ch' ell'era una cosa vota dentro. tasso
a la mia feritate: or quel ch' avanza / viver voglio ad aminta.
le scalee che si fero ad etade / ch' era sicuro il quaderno e la doga
dietro a ciascun passo / col corpo stanco ch' a gran pena porto. idem,
(77): avendomi recati danari ch' egli mi dovea dare...,
, ivi bene ad un mese trovai ch' egli erano quattro piccioli più che essere non
un fattorino della ditta fratelli gondrand, ch' era caporale...: ricordo
pregio ed a valore, / è cosa ch' a l'om dea sempre piacire.
palme, e gridavan sì alto, / ch' i'mi strinsi al poeta per sospetto
apparir suole. idem, 16-54: ben ch' egli in capo avea l'elmo lucente
a due mani afferra / la spada ch' è di sangue ancor digiuna. g.
inf., 16-8: sostati tu ch' all'abito ne sembri / essere alcun di
: fa che tu trovi / alcun ch' ai fatto o al nome si conosca.
. idem, 8-55: soggiunse ancor ch' a l'abito raccolse / ch'erano i
soggiunse ancor ch'a l'abito raccolse / ch' erano i cavalier di nostra gente.
. rinaldo d'aquino, ii-145: omo ch' a disascio / aspetta d'aver ascio
dante, inf., 1-42: sì ch' a bene sperar m'era cagione /
testi fiorentini, 78: io credo ch' a gran fatica si ne troverebbero due
. ariosto, 15-24: dio vuol ch' ascosa antiquamente questa / strada [del
pur tanto e tanto fur molesti, ch' ella, / che negar senza biasmo non
tasso, 3-40: mira quel grande ch' è coperto a bruno; / è gemando
incantamento / e messi in un vasel, ch' ad ogni vento / per mare andasse
, iv-1-862: quel raccapriccio... ch' egli aveva pro vato già
343: alla fe', alla fe', ch' egli si pare bene che tu scherzi
/ pria che passin mill'anni? ch' è più corto / spazio all'ettemo,
è più corto / spazio all'ettemo, ch' un muover di ciglia / al cerchio
ne fece piccolo lamento, a quello ch' ella dovea fare. petrarca, 72-48:
/ tutta in un loco, a quel ch' i'sento è nulla. ariosto,
. tasso, 18-41: e ben ch' oscuro fabro arte non molta / pór ne
illustre a questa volta / è colui ch' a le travi i vinchi intesse.
voi all'idolatre, / se non ch' elli uno, e voi ne orate cento
la buona moneta del tomese grosso, ch' era a undici once e mezzo di fine
meglio il bel popul di marte, / ch' ad uno, o a dua,
u'leggerebbe « i'mi son quel ch' i'soglio ». petrarca, 65-3:
accorto fui da prima / nel giorno ch' a ferir mi venne amore; /
a ferir mi venne amore; / ch' a passo a passo è poi fatto signore
cominciando, chiamo quel signore, / ch' a la mia donna ne li occhi dimora
, 64 (108): diteli così ch' io non li perdonerò giammai, se
264-40: la qual anco vorrei, / ch' a nascer fosse per più nostra pace
scontrò un eremita in una valle, / ch' avea lunga la barba a mezzo il
costei. petrarca, 4-5: que'ch' infinità providenzia et arte / mostrò nel suo
vegnendo in terra alluminar le carte / ch' avean molt'anni già celato il vero.
mi bistoma / che d'abate tornai men ch' a converso. boccaccio, dee.
boiardo, ii-24-33: ecco uno abbate ch' è davanti al passo, / limosinier di
, ii-296: né voglio né amo sognare ch' io mi stia qui come un padre
chi] volesse andare abacando in ciò ch' io vi ho detto, elli troverebbe.
328: ripensavo con lunga tenerezza i segni ch' e'm'aveva dati d'affetto,
9-653: andianne, andianne, / ch' e'mi par tuttavia vedermi al fianco /
d'argento infocato, si vede tosto ch' è. ben detto per traslazione essere
abbagliaggine non è della lingua parlata, ch' io sappia; ma può denotare un
: di fuor dorate son, sì ch' egli abbaglia. idem, purg.,
sì m'abbaglia amor soavemente, / ch' io piango l'altrui noia e no
i-3-539: pensando le cose per quel ch' elle vagliono, non ci lasceremo abbagliare
sol e no 'l contempre / sì ch' ei n'abbagli e stempre.
immaginar, e credi a questi, / ch' a dritta via son pessimi serragli.
presso patrasso nove colli vidi, / ch' ombra v'è sempre e non di sole
alla sua vera intenzione e all'idea ch' egli ebbe del buon principe. tommaseo-rigutini
fra giordano [crusca]: tanto ch' e'dà quivi un abba- gliore alle
fino al corpo per bagnarsi, li peli ch' essa avea addosso tutti diventarono cani che
abbaia: quasi in dispregio di lor parlare ch' è vivo siccome cani. boccaccio,
anùbi e i mostri tutti, / ch' eran suoi dii, contra nettuno e contra
c'è necessità né utilità grande, ch' io sappia, a dargli del cane.
40-ii-316: il maggior [de'travagli] ch' ei provasse, fu la solitudine e
sguardo amoroso. gozzano, 151: ch' io perseguendo mie chimere vane / pur t'
123): or non pensi tu, ch' io ho figliuoli picciolini, li quali
li quali mi convien nodricare? vuo'tu ch' io li abbandoni? non sarebbe ragione
, 6-97: o alberto tedesco, ch' abbandoni / costei ch'è fatta indomita
o alberto tedesco, ch'abbandoni / costei ch' è fatta indomita e selvaggia, /
arti, 2-60: il discepolo diletto, ch' è alla destra di cristo, esprime
di sé. moretti, 17-195: credette ch' ella avesse piegato il capo verso un
gioia, di spavento e di liberazione ch' ella aveva provato nel- l'abbandonarsi la
, per colpo darmi / tal, ch' è più grave a chi più s'abbandona
li loro bianchi rompimenti mostrano le tempeste ch' elle nascondono. 12. tr
d'annunzio, iv-1-408: certo è impossibile ch' ella non sia stata molte volte insidiata
abban dono affettuoso e delicato ch' è proprio de'convalescenti. negri,
agli occhi miei raggi di neve, / ch' abbarbagliando di lontan la vista / mi
lume soprannaturale, che è di mestieri ch' e'ci sia vero e leale,
. ariosto, 2-55: forza è ch' il mira abbarbagliato reste. caro,
abbarbagliato amante allor si crede, / ch' ella il cerchi privar della sua vista
sono imbufonchiate; / sta'a veder ch' elle s'enno abbaruffate. forteguerri, 13-37
a menar le mani, però: ch' è uno spettacolo. 3.
un poco di giuoco sì temperatamente, ch' elli non abbia abbassamento di dignità,
urta per dritto, / 'quasi monton ch' ai cozzo il capo abbassa. idem,
via adorna e sì gentile, / ch' abbassa orgoglio a cui dona salute. iacopone
fa, se 'l fa signore, / ch' ella non vede come poi rabbassi,
, 11-22: se le pescaie ch' erano nel fiume... fossono state
che in esso fosse, e quello ch' abbasso avesse messo, acciocché non sia cagion
a bastanza vendicato / per le dolci parole ch' ode dire. vasari, ii-17:
i-131: or non ti par egli ch' io abbia pianto e pianga a bastanza?
ci pur volesse abbattere, facciamo sì ch' a'nostri nimici rimanga dolorosa vittoria.
abate a un loto, la prima cosa ch' elli fa, vi mette la boca
s'abbatta / in alcun cavalier, ch' abbia sembiante / d'esser come lo
il caso li poteva disporre, adoperan ciò ch' egli adoperano. magalotti, 17-17:
andare a tutti i laghi... ch' io potrò; e vedere se io
/ si gode quell'accolita di gente / ch' à la tristezza d'una stampa antica
, 9-27: un'accolta [di coloro ch' erano usi in guerra] si fece
, 19-69: scorge poscia altamor, ch' in cerchio accolto / fra le donzelle alquanto
ne furon sopra in quella guisa / ch' opposti un contra l'altro affrico e bora
avvolta. / l'onta a celar ch' è ne le guance accolta, /
arrighetto, data la corda a'masnadieri ch' erano a piè del muro, con una
accomandai a un pezzo di tegola antica ch' era murata nel ditto mastio: a caso
tommaseo]: nell'ufficio, / ch' elle t'accommetteranno. 2.
. sono molto acconci a quel numero ch' io vorrei. baldinucci, 2-6-364:
fatto savio dal terror della morte, ch' egli già vedeva presente, diede mano
sodisfatto del mio disteso, né è possibile ch' io ci accomodi l'animo. cesarotti
: al sonetto che comincia 'per costei ch' è più dura d'un diaspro ',
una occasione di esercitare due altri uffici ch' egli si era imposti da sé:
ordinate a modo proprio, non è strano ch' ella cercasse accomodarle colla bugia, quando
di libri grande copia, sopra ognuno ch' era in alessandria; e quelli prontamente
mi / ha qui un nostro vicino, ch' io lo accomodi / del mio tabarro
uno dei tuoi veli, a ciò ch' io possa impiccarmi. cellini, 1-15 (
considerate gli effetti della natura, trovarete ch' ella produce le donne tali come sono
. idem, iii-324: l'effetto ch' io vorrei principalmente conseguire, si è
, / che, più forte e ch' a guerre atto sia, / di ricche
da altri è detto accompagnanome: considerato ch' e'non si mette mai se non
tasso, 6-21: giusto non è ch' ei vada e tu rimanga. / mille
nuovo acompagnare, credo che fa ben ch' ella vi consente. boccaccio, i-178
ariosto, 44-70: « il don ch' io bramo da l'altezza vostra, /
mi maraviglio che quel proietto, fin ch' egli viene accompagnato dal braccio del proiciente,
accompagnate. tasso, 7-39: e più ch' altrove impetuoso fere / ove più di
'n corso valor non vi disgiunse, / ch' oggi nei premi io v'accompagni è
accompagnarono. cantari, 92: veggio ch' ognun di noi è disperato; / se
798: naturai cosa è a l'omo ch' el sia animale accompagnevole e politico,
3-712: e prende tali tre differenze: ch' è memoria, mentre rimembra le cose
: venere... per l'odio ch' ella aveva con quest'acconciapadelle [cioè
campanile in modo e in forma, ch' egli era più bello di prima.
187: egli è ver, donna, ch' i'ardo; / ma per tema
1 (8): voi, ch' avete i cuori gentili e nobili, in
girolamo leopardi, 1-52: non credo ch' e'ne fusse uno per cento,
gozzi, 3-3-381: quando tu vedi ch' io sono appresso al fine della vita,
ed in casa, che si dice ch' egli spesse volte 1'acconciava di sua mano
carnascialeschi, 1-230: noi siam quei ch' acconciam, donne, le fante; /
, 27-13: addomando... / ch' a umiltà s'acconci il tu'volere
cagione alla donna, per la quale conviene ch' ella porga prieghi al re desiderante d'
. cantari, 24: quando ella vide ch' elli n'era acconcio / d'andare
accuse di molti i quali si dolgono ch' egli prosperi gli sciaurati. manzoni, pr
: un'incomposta massa di capelli ricciuti ch' ella non poteva render domi all'acconciatura
, 362: la giovane rispuose ch' ella era acconcia di fare e di
: trovò 10 corpo di maria, ch' era passata di questa vita, così
7-54: per moneta, che si disse ch' ebbe [il papa] da paglialoco
, / non acconsente un suo pensier ch' io mora, / un suo pensier del
cantari, 129: messer guglielmo, ch' era dato altrui, / vedendo ciò che
a color che son avari / si par ch' a dio e al mondo dispiaccia.
disse: figliuolo mio, non fa bisogno ch' io t'insegni andare alle virtudi,
io ti so dir, che al primo ch' egli accoppa, / tutta l'armata
guittone, ii-275: merzé di lei ch' ogni on nemico ontra, / ver
è l'eccelsa e gloriosa donna / ch' accoppia a regio scettro animo regio. idem
rifl. caro, 3-542: volle ch' elero ed io, servi ambidue, /
accopula. alla tedescheria, / e ch' era un accoppiar co'gatti i cani,
nomi, 4-5: e quel ch' è peggio, le discordi membra /
e ne la trarrà fuora; / ch' ogni altra cosa più facil gli fia,
tu ancora / di quel che credi ch' a me satisfaccia; / ch'i'non
che credi ch'a me satisfaccia; / ch' i'non potrei, tanta pietà m'
agghiaccio dentro, in guisa d'uom ch' ascolta / novella che di sùbito l'accora
. tasso, 6-64: ma poi ch' il vero intese, e intese ancora /
, fammi vendetta / di mio fìgliuol ch' è morto, ond'io m'accoro »
/ d'aver sua ferita, / ch' eo moga accorato d'amore. accoratóio
/ e i due piè della fiera, ch' eran corti, / tanto allungar quanto
l'amore sua accordanza, / ch' io viveraggio assai peggio che morto.
accordare. ariosto, 24-110: narra / ch' agra- mante, marsilio e stordilano,
campo. tasso, 5-72: poi ch' ostinati in quel desìo li mira, /
e tempo ti fia detto: / sai ch' ogni cosa vuol principio e norma,
. angiolieri, 27-6: ha detto ch' aver de le stelle / potre'inanzi
: i ribelli gli hanno accordati de'patti ch' egli non avrebbe di sicuro accordati loro
3-825-: gli accordò subito il prestito ch' egli domandava. panzini, ii-464: la
loro sì gran varie- tate, / ch' altro mi fa voler sua potestate, /
. idem, 53-87: rade volte adiven ch' a l'alte imprese / fortuna ingiuriosa
imprese / fortuna ingiuriosa non contrasti, / ch' agli animosi fatti mal s'accorda.
sapean come si fare, / tanto ch' ognun di lor si fu accordato, /
'l dice il vero, e vede ch' el s'accorda / con esso, come
petrarca, 53-87: rade volte adiven ch' a l'alte imprese / fortuna ingiuriosa non
/ fortuna ingiuriosa non contrasti, / ch' a gli animosi fatti mal s'accorda.
.. / rendeno un alto suon, ch' a quel s'accorda / con che
sacchetti, 2-75: fu loro detto ch' egli era presso a due dì,
egli era presso a due dì, ch' egli avea accordato toste, e credeano si
cavalli s'accordaro / con un vecchio patron ch' era da luna. carletti, 48
e rodomonte son tutti sozzopra, / ch' ognun vuol dimostrarsi più gagliardo / et
ogni lite è buon ricordo / fin ch' agramante sia fuor di periglio. tommaseo-rigutini,
bellezza e i musicali accordi, / ch' alto mistero d'ignorati elisi / paion sovente
tua dolcezza, / il gran disio ch' i'ho di veder lei; / non
in giorno, / sì chiusamente, ch' i'sol me n'accorgo, / e
tante prove / del bavarico inganno / ch' alzando il dito, colla morte scherza?
occhi a caso e si fu accorta / ch' io di lei m'era accorta.
idem, 825: la bella pargoletta / ch' ancor non sente amore...
fanno fare tutti quei giocolini, senza ch' ei se n'accorga. manzoni, pr
passi ella non s'avvedesse del cammino ch' egli prendeva]. nievo, 71:
la volontà di dio] a coloro ch' aveano preso la terra... tolse
accorgimenti e le più occulte frodi / ch' usi o femina o maga a lei
: si che mi fa sperare / ch' ella m'acorrerebbe con gran fede / en
sì meno /... / ch' i'caggio morto e voi non m'acorrete
che mano stringe / né largo ognun ch' aperta borsa porta, / ma quel
aperta borsa porta, / ma quel ch' accorta / usa maniera in dare et in
al sommo d'una porta. / per ch' io: « maestro, il senso
accorte, / or ha mai il dì ch' i'vi riveggia et oda? fazio
sazi a pieno, / e fortuna lasciar ch' è sì fugace? idem,
arteficio e 'l lavor sì ben comparte / ch' a natura fa scorno, invidia a
, 14-3: occhi miei lassi, mentre ch' io vi giro / nel bel viso
una bianca mano anco mi doglio, / ch' è stata sempre accorta a farmi noia
piacciale al mio passar esser accorta, / ch' è presso ormai: siami a rincontro
. petrarca, n-8: ma poi ch' amor di me vi fece accorta, /
idem, 13: a uno accorto ballare ch' ella volse fare ballando e saltando,
fare ballando e saltando, cadde sì ch' ella mostrò la gamba. dante, inf
, 3-11: pensomi che le dimonia ch' erano con lei, avessono una grande
grande percossa per lo accostamento di marta, ch' era piena di caritade. galileo,
come di sovra al cominciamento è scritto ch' ella deggia fare, sempre servando gli
pura a stilla a stilla. / pria ch' io bagni la bocca / l'odore
, 21 (359): e sentito ch' ebbe accostare i battenti e scorrere il
altre cose; allora quello numero, ch' era pur uno, sì diventa tante cose
non torceva gli occhi / dalla sembianza lor ch' era non bona. idem, par
: ben è ragion... / ch' a le mura pugnando anch'io m'
a me lo marito mio, perciò ch' io gli ho partorito tre figliuoli. boccaccio
.. in picciol tempo consumò ciò ch' egli aveva. guicciardini, iii-372:
« son le tre marie, / ch' ai suo sepolcro andàr con tanto amore.
mosso n'han la fantasia, / ch' eran freschi, sugosi e saporiti, /
, i-493: erano accosto accosto; bastava ch' egli si sporgesse ancora di quattro
sì grosso alla città di firenze, ch' egli coperse tutto il piano. idem,
, che con lui s'accozza / ch' ei vuol dargli il buondievosignoria. 4
certi presi antidoti, accreditarono la voce ch' ei morisse avvelenato. d'annunzio, iv-
mi dà tal co- ragio / ch' ogn'altr'om i * ne credo sovrastare
'n più bellezza, / tanto par ch' onestà sua laude accresca. boccaccio, dee
: l'alba lieta rideva, e parea ch' ella / tutti i raggi del sole
un tuo desio tramonta e muore, / ch' un altro sorge e pargoleggia in fasce
bonagiunta, 55: ca ciò ch' io disiava / non era fòr di
: diliberarono [i veneziani] tra loro ch' ogni altra cosa era accrescimento a'loro
boccaccio, i-294: con quella riverenza ch' essi avevano già negli animi compresa che
arricchire per riposo, ma io veggo ch' è accrescimento di tribulazioni e di pensieri,
, 1-6: la vite novella secondamente ch' è bene coltivata, tosto viene ad accrescimento
sicuro, gli accrescimenti di quell'affetto ch' egli veniva istillando nell'anima. 2
quiete, come ricerca l'accubito: ch' era il cenare col corpo giacente,
dante, inf., 28-110: per ch' elfi, accumulando duol con duolo,
, 8-132: allor le rime, ch' a mal grado accumulo, / farete meco
tensione delle sue fibre al punto, ch' ella non trovava più forze per impedirne lo
. caro, 2-3-97' ma non accade ch' io ne dica altro che bene; perché
trasse la tovaglia e sulla grande tavola rotonda ch' era nel mezzo la distese accuratamente.
questione della causa] vegna della difensione ch' è della accusa, non che nasca della
. ariosto, 5-70: il re, ch' intanto cerca di sapere / per altra
di provar con questa mano / a lui ch' a torto in falsa accusa il morse
e accuse, i fiorentini il cardinale ch' eglino avieno in mano, al pontefice
forse per indugiar d'ire alla pena / ch' è giudicata in su le tue accuse
scusa non richiesta, accusa manicuro / ch' ei non v'accuserà de la tardanza.
, 27-725: non credere, padre, ch' io voglia accusarti della mia morte più
oltra seguire abbia baldanza, / sin ch' io non parli al re: ben v'
e nuda anco la vede, / ch' ogni sua parte più segreta e chiusa /
, accusavano di stranieri, e, quel ch' era peggio, di francesi.
: « tu m'accusi davanti a giudice ch' io debbia rispondere, ma io son
fare 'l figlio mio tormentare, / ch' eo te posso mustrare corno a torto è
tutto mi spoglia / di libertà questo crudel ch' i'accuso. arrighetto, 248:
., 14-136: escusar puommi di quel ch' io m'accuso / per escusarmi.
bernardo, per1 accusargli umilmente del pensiero ch' egli avea avuto inverso di lui. s
: preghiera è quando l'accusato confessa ch' elli àe commesso quel peccato e confessa
.], 11-40: volesse iddio ch' io fussi vivuto in tale maniera, che
bisognerà che io vi dica, anzi ch' io ripeta coll'apologista: manifesto acefalo
senso ebbi a gli affanni; / ch' anzi stagion, matura / l'acerbità de
età te acerba / la bella giovinetta ch' ora è donna. idem, 145-7:
al giorno ancora acerbo, / allor ch' ai tufo toma la civetta. ariosto
ignude / scopria sue fresche rose, / ch' or tien nel velo ascose, /
acerbi anni tuoi purpurea rosa / sembravi tu ch' a i rai tepidi, a l'
, ii-748: odo tinnire un riso ch' io conosco, / ch'io mi so
un riso ch'io conosco, / ch' io mi so bene. / è di
memoria di tua morte acerba / preghi ch' i'sprezzi 'l mondo e i suoi dolci
speranza, però che per le molte volte ch' io ho riprovata costei, e trovatala
acerbo: / -or se'tu quel ch' a sostener gli eccelsi / segni del
sì di starmi servo, / dicendo ch' i'ti son crudo e acervo.
, 1-249: uno asino fu già, ch' ogni osso e nervo / mostrava di
/ i due tendini franse e l'osso ch' altri / acetabolo noma. 3.
dell'acetoso e del salso non si par ch' altra cosa siano che loro acetosità
una quantità di ossigene minore di quella ch' è necessaria ad acidificarlo e convertirlo in
malevolo. papini, 27-1237: confesso ch' io godevo... nel cesellare
state passata in un rigurgitamente di acidi ch' ei patì, non trovò ricetta migliore
, 10-17: quelle [uve] ch' ànno l'acino lucido e chiaro. crescenzi
erba empia e fella / nacque, ch' oggi aconito il mondo appella. tasso,
50: e come l'aigua viva / ch' alor è morta e priva / quando
ria ed inferma per lo star ferma ch' ella à fatto o fa. crescenzi
tu mi avevi detto il vero, ch' egli [il bambino] era nato di
acqua corrente, / ed avrò fin ch' i'sarò 'nnamorato. crescenzi volgar.,
necessaria l'ombra e l'oscurità, e ch' ella vegga l'aria. carletti,
. anguillara, 9-209: pur quel ch' in poppa gli offici comparte, / chiede
di quel commodo e grato, i ch' ebber, fuggendo tacque, enea e dido
è questa; / la quinta è quella ch' io mi perderei / a battezzare o
tolomei, vi-11-22 (2-13): e ch' i'sie su'figliuolo a me non
non pare, / ma figliastro, e ch' i'batta acqu'a mortaio / dice
ber del vino appoco appoco, / ch' ei sa che l'acqua fa marcire i
. pascoli, 190: vuol l'acquasanta ch' ebbe appena nato. d'annunzio,
vedova / e portali, tè, questa ch' è acqua d'angioli. baruffaldi,
acqua naturale, è primieramente a cagione ch' ell'è più gelosa, cioè sente prima
al peccato,... credete voi ch' ella sarebbe caduta? dossi, 32
cattiva, il rimedio è cuocerla fin ch' ella tomi per metà. redi, 16-vi-
giosuè, battèndomi una spalla, vuole ch' io lo inscriva pel mio più buono
, / e poi sparger il sangue; ch' è acqua borra? -acqua di levico
., iii-ix-8: e ne l'acqua ch' è ne la pupilla de l'occhio
ovvero il sugo, vale a color ch' hanno febbre, e mitigano la sete.
non sia da loro il foco in ch' è conversa. cellini, 558: la
leonardo, 1-130: quell'acqua, ch' è nella luce, intorno al centro
dell'aria, de'cieli, di quello ch' e'stempri nelle nostre marine,.
paura d'avere uccellati voi, per ch' io v'ho visti molto acquacchiati. redi
cui prima carta e frontispizio, / ch' è opera d'intaglio d'acqua forte,
iv-1-99: possedeva una scienza mirabile (ch' era forse un raro senso) di
è difetto del vento marino, / ch' entra 'n casa pel buco dell'acquaio.
, 5-129: fissai i tuoi occhi ch' erano, come in ogni innocente, il
, a significazione de l'aqua ch' è mestieri per rigare la terra de li
vada. alfieri, 4-232: acquartierato ch' ebbe mario l'esercito, av- viavasi
acquazzone (che 'l terreno dattorno, ch' è forte per la piova, male si
monte / sì dolce a ber, ch' ogni altro amar si stima. negri,
vasca, / del naso, ch' all'ingiù ciondola e casca, / acquidoccio
dunque, e sta'contento a quello ch' egli vuole, e datti pace. landino
tra voi lo stile / sì vago, ch' acquetava ogni altrui pianto. bandello,
tasso, 7-14: quel saggio parlar ch' ai cor le scende, / de'sensi
sono in parte altr'uom da quel ch' io fui, / ch'or da lui
uom da quel ch'io fui, / ch' or da lui [il primo vero
solitaria e pensosa e libera vita, ch' io non ho mai più in appresso potuto
guerra di cicilia, il quale si dice ch' erano più di trecento migliaia d'once
ottimo, i-84: in lui conoscevano ch' era conceduto, per grazia acquisita,
hanno mai ben distinto... quello ch' è primitivo dal puramente acquisito. d'
, perché di gran lunga trascendente quella ch' ei sarebbe capace d'acquistare con tutta
iv-49: mattamente fa chi lascia quel ch' egli ha, per acquistare quello che non
/ ardisca invidiar? che si ricordi / ch' io l'acquistai, che dalle man
. maestro alberto, 176: que'ch' a la terra bassa soprastanno, /
., 11-22: d'ogni malizia ch' odio in cielo acquista, / ingiuria è
rechi la vittoria al noarese, / ch' altrimenti acquistar non sarìa lieve. idem,
che parlò, sì mi ricorda / ch' io vidi le due luci benedette. maestro
idem, 269-12: o nostra vita ch' è sì bella in vista, / com'
acquista! boccaccio, i-426: oimè, ch' io mi dolgo che tu per adietro
suon de'miei gravi sospiri, / ch' acquistan fede alla penosa vita. parini
il vento soffia, e vigor fa ch' acquiste / l'incendio, e in un
da barberino, ii-148: poveri son color ch' ànno il disio / tutt'ora in
/ aver qualunque temporale stato: / ch' ogni mal acquistato / o poco dura o
: non far, se m'ami, ch' acquistata a pena, / perdano gli
pochi anni di fatiche e stenti, / ch' e'soffrir volle per l'umane genti
del corpo, non è da credere ch' ella giovi meno alla medicina dell'animo
usat'ho la follia, / e veggio ch' i'ho fatto un mal acquisto.
a sé di bene acquisto, / ch' esser non può, ma perché suo splendore
la mia sensibilità si era acuita a segno ch' io avvertiva per la strada, come
, e seguace sincero deu'evangelo, ch' egli, siccome parroco, interpretava a'
acetoso e del salso non si par ch' altra cosa siano che loro acetosità e
9-332: awien non rado / a'soldati ch' han sempre in man la lima /
la mia sensibilità si era acuita a segno ch' io avvertiva per la strada, come
raggiava lume / acuto sì che 'l viso ch' elli affoca / chiuder conviensi per lo
, oh sovrumano acume / dell'età ch' or si volge! idem, 816:
, i-477: non c'è parola ch' egli dica,... la quale
della linfa. vallisneri, ii-151: molte ch' erano invisibili, o che fuggivano tacutezza
la sua assenza mi faceva soffrire cosi ch' io ero stupita dell'acutezza di quel soffrire
., 21-34: l'omero suo, ch' era aguto e superbo, / carcava
/ acuto sì, che 'l viso ch' elli affoca / chiuder conviensi per lo forte
acuto, sulla via della cattiveria, ch' è più difficile e più intralciata,
ne sciacqui / e spiri ogni sospir ch' ai cor s'aduna. palladio volgar
tatto; / al corpo non basta ch' è '1 tuo vestito, / lo monno
messa una manciata d'erbacce sulla faccia, ch' era tutta sfracellata. d'annunzio,
. d'annunzio, iv-1-616: m'awidi ch' ella stava per cadere in deliquio.
78: apro la zolla / ch' è mia e m'adagio. e dormo
in fiorenza, dico / che ciò ch' è divenuto par v'adagia. =
disse il michelozzo; come volete voi ch' io mi vaglia dei precetti e degli avvertimenti
: e'mi pare d'udirti dire, ch' io... getto via tutta
sarò ingrata a sì fedele amante, / ch' io non son di diaspro o d'
, oramai più che speri? / sol ch' abbin forza quelle luci dive / di
. poliziano, st., 2-8: ch' i'pur son tuo, non nato
parte il piede avrà rivolto, / vuo'ch' a lui vi scopriate, e d'
, e d'adamante / un scudo ch' io darò, gli alziate al vólto
gli alziate al vólto, / sì ch' egli vi si specchi, e 'l suo
, 4-246: la costanza vini, ch' è ne'tormenti / lo scudo adamantin de
fu creato da dio di terra, ch' è il più vile alimento, anzi si
il più vile alimento, anzi si dice ch' è feccia delli altri alimenti. idem
i figliuoli d'adam, dal giorno ch' escono dal ventre della madre infino che ritornano
iv-245 (126-12): non temo lingua ch' adastando fiede. ugurgieri, 348:
chiunque si sia di quegli aiuti, ch' e'riconosce più adattabili alla lor natura
un gran fascio di robe vecchie, ch' egli ha molto ben saputo adattare a suo
la proprietà d'un tal esempio, ch' ei vorrebbe pur adattarlo in tutto,
queste parole proposte s'adattano coll'articolo ch' avemo cominciato, e non l'avemo ancora
salmista. buti, iii-388: mentre ch' io dico: cioè in questo mezzo
io dico: cioè in questo mezzo ch' io dante dico l'adattazione della cosa,
io dante dico l'adattazione della cosa, ch' io voglio assimigliare a questa immagine.
fatto unico e con creto ch' è l'opinione. = deriv
avvertimento, adatto al bisogno degli uomini ch' erano. tommaseo- rigutini, 73:
di persona tanto ben formato, / ch' ad ogni grande impresa le par atto.
flessibile applicato al cannello della botte quel tanto ch' è mestieri onde equilibrare la pressione né
tratto dall'avidità d'addentar un cardo ch' era cresciuto alquanto più giù verso il precipizio
un l'altro inghiotte / se avvien ch' ambo una preda addentin sola. leopardi,
: il monotono ruggito ritmico e metallico ch' essa manda [la sega] addentando
artrite viani, 13-301: ogni parola ch' egli proferiva era addentata nelle articolazioni.
. pulci, 26-106: « sappi ch' io t'ho più lettere mandate »,
, cugin, quel che tu vuoi ch' i'faccia ». 3.
, 1-8: e con quel guardo suo ch' a dentro spia / nel più secreto
/ e qual che sia 'l piacer ch' ora n'addestra, / seguitar si convien
nella più gagliarda positura per reggere pesi ch' egli abbino imparato in loro scuola.
da giovane a patire il tedio, ch' è sorgente delle più acri infelicità.
ardente desio, / che nacque il giorno ch' io / lassai di me la miglior
. idem, i-440: ora quello ch' è fatto, adietro non può tornare.
di quello che avevo per addietro, ch' era poi più che triplicato di quello
sospiri, / è sol che vi degnate ch' io vi miri. soffredi del grazia
rustico, vi-1-167 (31-7): vorrìa ch' amor tanto in parlare / mi desse
in parlare / mi desse graza, ch' io con veritate / savesse a tutta
uomo il cor dogliosamente, ancora / ch' estranio sia, chi si diparte e dice
dalla parte opposta della città in quelli ch' erano, e sono ancora, i quartieri
addio. buti, 2-173: 'lo dì ch' han ditto ai dolci amici addio '
vergine. tozzi, ii-525: dichiarava ch' egli ormai non aveva più bisogno di
idem, 8-86: invitto / amor, ch' a lunghi esigli e lunghi affanni /
, / con darmi più del suo, ch' io non t'addito. tasso,
amor, vedila, è quella / ch' io là t'addito inver la destra costa
, iii-181: ecco, lilia, ch' intorno austro gradito / d'atre nubi ricopre
, e quel baleno / mira, ch' appar colà dov'io t'addito. foscolo
? / credo sol perché vede / ch' io domando merzede / a morte, ch'
ch'io domando merzede / a morte, ch' a ciascun dolor m'addita. angiolieri
/ consacrerò fra'peregrini ingegni; / sì ch' ogn'età, quasi ben nati mostri
m'addite la cagione, / sì ch' i'la veggia e ch'i'la mostri
/ sì ch'i'la veggia e ch' i'la mostri altrui. idem, par
mio. morando, iii-233: quella ch' a noi del ciel le strade addita
il primo sarà di additargli la via ch' io ho battuta per impadronirmi di questa lingua
più addentro e con più sicurezza ciò ch' io non potrò forse se non se veder
seconda maniera è caso, cioè impedimento ch' adiviene, sì che non si puote
idem, 53-85: rade volte adiven ch' a l'alte imprese / fortuna ingiuriosa
se non t'aggrava, / ciò ch' addivenne al misero narciso. 0. rucellai
splendor dentro a due raggi, / ch' io dissi: -o eliòs che sì
8-13: ma qui la musa vuol, ch' io mi dichiari / circa al descriver
or vi starebbe ben mercede avere! / ch' ado- bleria il valere di voi.
29-25: ma l'ora e 'l giorno ch' io le luci apersi /..
alamanni, 4-1-400: non saprei indivinar quel ch' altri voglia, / né cognoscer saprei
non chiami « amaranta », / quella ch' adolcir basta ogni mio tosco, /
m'ispira / tanto dell'ardor tuo ch' io me n'appaghe / e chiami in
. d. bartoli 18-108: bastava ch' egli andasse a guadagnare anime a dio
inferriate, fa sempre un'impressione, ch' è addolcita dalle logge, benché deserte
sé soavi note / i miei sospiri ch' addolcissen laura. idem, 343-4: quella
io affretti un poco di tempo la morte ch' a tutte le cose è comune.
da pisa, 64: niso, ch' era campato, quando si vide senza lo
moribondo, lo aveva istruito alla manovra ch' egli ora veniva compiendo. -rendere domestica
addimesticato con lei, come sal- vatichetto ch' io m'era. foscolo, v-183:
o malparlare / amore non voi ch' io perda mia intendanza. = lat
tranquilla... voleva ciò dire ch' io fossi già più addimesticato coll'infortunio
e due n, nella pronunzia converrà ch' avessero i greci, l'una addoppiabile,
accenda ogni mio zelo, / sì ch' ai mio volo l'ira addoppi i vanni
parlando teco sì s'addoppia, / ch' a lo sfogar s'annoda ne la gola
e passamento di acheron, e svegliamento ch' ebbe poi di là. scala del paradiso
addormentino i popoli, o non piuttosto, ch' esse svelino la debolezza de'dominatori?
un dolor sì vivo e fiero, / ch' erba od incanto addormentar non vale.
, rispose et- torre, / * ch' egli scemar potria mie forze, e in
come persona addormentata, non sa quello ch' ella si fa. ariosto, 24-6:
terra un paio addormentato stese, / ch' ai novissimo dì forse fia desto.
; / solo aspettar sereno / quel dì ch' io pieghi addormentato il volto / nel
li era sì adormentito per li colpi ch' avea donati, che non lo sentì.
quiete interiore] da quel maligno spirito ch' è chiamato addormentatore. de sanctis,
petrarca, 264-63: questo d'allor ch' i'm'addormiva in fasce / venuto è
9-839: sovente il padre mio, ch' ora s'addorme / sotto un bel marmo
a quello mi dicesti la notte, ch' io gli ricordassi che le congiure non son
i suoi doni a proporzion delle cariche ch' egli addossa. magalotti, 9-1- 110
dossatura in chesi, siasi ridotta in ch' essi o in che essi.
più o meno eran contratti / secondo ch' avìen più e meno addosso. cecco
niuno barone era nella reai corte, ch' avesse avuto l'ardire di porre la
1-128 (293): ogni uom, ch' è dato in cura al pover greggie
, 3-6 (116): tutti coloro ch' ànno la sutilità de l'anema per
. mazzini, ii-150: gli uomini ch' or vorrebbero arrestare il moto, addottrinarono la
sì divengo per voi addottrinato / ch' eo canto e faccio ad altrui gioì sentire
troppo adrapparei e in lisciarsi, acciò ch' elle paiano belle, noi insegneremo com'
livio volgar., ii-2-201: voi vedete ch' elli volgono le insegne ora qua,
erano più lontani dal dittatore, e ch' erano addrappelati intorno a fabio, accusavano
, 5-4: madonna, il fino amore ch' eo vi porto / mi dona sì
mi dona sì gran gioia ed allegranza / ch' aver mi par d'amore, /
. tasso, 8-79: forse aspettate ancor ch' a voi mi pieghi / e ragioni
. maia materdona, iii-318: costei ch' altero esempio è di beltate, /
fila, adeguar sa le carte / ch' io con logiche penne avea vergate!
nemico / cattura e preda, e ch' ei tra poco al suolo / la vostr'
. petrarca, 70-14: ragion è ben ch' al ed in ispazio sì
sole riscalda una pianta, certo è ch' ella col riscaldarsi si rarefà, e si
l'adequazione del detto mastro pagolo, ch' è de'maestri moderni, e'disse
/ non perdi mai nettamente servendo, / ch' amor va provedendo / e vede tutto
tutto promette e giura; / ma tosto ch' adempito / ha l'ingordo appetito,
50: i'son venuto al punto ch' or s'adempie / la vision ch'io
punto ch'or s'adempie / la vision ch' io fe'pochi giorni passati. fatti
tatto; / al corpo non basta ch' è 'l tuo vestito, / lo monno
molte volte interviene che non sono tanti ch' egli [i soldati] adempino il numero
sì col dolce dir m'adeschi, / ch' i'non posso tacere. landino [
mio dir t'aeschi, / dico ch' ambruogio, ch'era allora meco, /
aeschi, / dico ch'ambruogio, ch' era allora meco, / pregiare udìa da
, ma d'averti, a modo ch' uno nibbio, lasciato adescare e pigliare
d'annunzio, iv-1-297: temendo forse ch' egli le sfuggisse, ella aveva voluto legarlo
fiele, anch'io come il pesce ch' abbia abboccato, sono stordito, ho perso
198-195: e ben dicea il vero, ch' elli avea preso l'alluminato alla lenza
, 1-125: l'altro pannicolo ch' è adeso allo celebro,...
tua verga cessando, / ferendo adessa ch' eo penso a fallenza. guinizelli,
egli, e ordinate da desinare, ch' e'sarà qui adesso. g. m
guittone, xxv-50 (60): ch' adessa forte più cresce vaghezza / e
, tutto ciò che formava il rustico e ch' ella chiamò prima « bassi comodi *
attinenza. magalotti, 9-2-62: fatte ch' ei l'ha, si trova d'aver
per altrui conto, una cambiale, senza ch' ei vi abbia alcun diretto interesse.
tesoro volgar., 6-79: e quello ch' è veramente mansueto, sì si adira
dati, 34: dicesi in oltre ch' egli dipignesse un fanciullo, il quale aveva
, il re contro il popolo, ch' è la più colpevole e incauta delle ire
. idem, ii-8-250: perché temi ch' io vada in collera, e mi
potre'quel dicere né fare, / ch' i'adirasse la sua segnorìa. fra giordano
: così salamone, mente, siccome ch' e'conoscea la vanità, valle ben
cresce et infiamasi l'odio... ch' ai ver dire, quando l'uditore
dura? / terra, fa copertura! ch' eo noi veia adirato. lapo gianni
da certaldo, 189: l'uomo ch' è adirato non è consigliato. fioretti,
giudico men degne di perdono le parole ch' io dissi, perché fur dette da uomo
una vechia c'ò a vicina: / ch' ella s'è acorta ch'io t'
: / ch'ella s'è acorta ch' io t'amo, / del suo male
essendo irati s'adiravano ancora più, però ch' erano stati vinti dall'ira. idem
una porta ampia e capace, / ch' in maggior stanze largo adito dava.
manzoni, 72: eccolo il dì ch' io bramai tanto. -il giorno / ch'
ch'io bramai tanto. -il giorno / ch' ei non mi volle udir, che
protervo, / che gli occhi ch' a la mente lume fanno / chiusi per
gir ne convene a colui posta, / ch' adocchia pur follia. idem, purg
, 21-30: l'anima sua, ch' è tua e mia scrocchia, / venendo
non potea venir sola, / però ch' ai nostro modo non adocchia. fazio,
ma non ne fer sembiante, / ch' esser notato ognun di lor temette.
tra gli altri adocchiato cardorano, / ch' è re di mulga, tutto irto e
) commi qual è colui ch' adocchia e s'argumenta / di vedere eclissar
sacchetti, 214-6: avvenne per caso, ch' egli ebbe aocchiato vicario capitolare che ha
questa è quella etade... ch' è più malagevole a conoscere come debia riuscire
; la quale cosa è l'altra ch' è necessaria ^ in questa etade a bene
gli occhi ingombra i di cecità, ch' empie di tema il core. idem,
da lunge ombroso scorse, / quasi nebbia ch' a sera il mondo copre: /
sera il mondo copre: / e ch' era il campo amico al fin s'
il divo dunque e vivo oggetto, ch' ei dice, è la specie intelligibile più
l'amarezza non mi sgombra / speme, ch' ai mio pensier sovente adombra / il
forme il velo adombro, e fingo / ch' altri avvampi in quel foco ond'io
una cosa, la quale stima tutto altro ch' ella non è; e però adombra
. alberti, 401: et proverai ch' e signori debitori, per non renderti
larve e spaventi, / quasi animai ch' adombre, odo e rimiro. campanella,
per ripulsa, o finto sdegno, / ch' io non adombri e 'ncami il
da spirito diabolico, dicea le cose ch' erano avvenire; o perché, cessata
adombrazione, nulla sapea ridire di quello ch' avea veduto o detto in quello tempo,
ed io, su per l'ombre ch' adona, cioè prieme e macera, la
: ed è chi per ingiuria par ch' aonti, / sì che si fa della
. bonagiunta, ii-296: ché ch' incomenza mez'ha compimento / se sa
savio: « sanza te figliuolo convenia ch' essa madre fosse uccisa; perciò che 'l
s'adopera questa arte et il savere ch' è appreso dell'arte sono materia di
il caso le poteva disporre, adoperan ciò ch' egli adoperano. fontanella, iii-365:
'l lavor sì ben comparte / ch' a natura fa scorno, invidia a
'l cielo in ciò s'adopra, / ch' amor quest'occhi lagrimando chiuda, /
., 24-25: e come quei ch' adopera ed estima, / che sempre par
nel cuor tuo buoni pensieri, però ch' avendo buoni pensieri dentro nel tuo cuore,
fuori del paradiso della dilettanza, acciò ch' egli adoperasse la terra della quale era fatto
non è lo breviar d'un prete / ch' abbia assai divozione e poca entrata.
/ sì adoppiati aveva e sentimenti, / ch' un sasso paravamo io e lo scoglio
: io ti giuro per quelli iddìi ch' io adoro, che, mentre essi mi
eccelsi / date le leggi al popolo ch' adora / con vero culto deità non falsa
che forse diede motivo alla volgar tradizione ch' i primi uomini potenti della terra si
): e'fue un signore ch' avea uno giullare in sua corte, e
e chi m'ha in odio vuoi ch' adori ed ami. idem, 23-69:
: or, tal veggendo lei, ch' amando adora, / là si volge di
: o celesti facelle, / di lei ch' amo ed adoro / ras- somigliate voi
di questa sacra ed esecrabil fame / ch' altrui tragge a commettere, adorando /
/ giardiniera d'un vel, la dea ch' adoro / spargea con man di neve
che ben per me s'adori / pur ch' i'possa purgar le gravi offese.
, ii-146: ultimamente si adora a lui ch' elli sovvenga a'suoi famuli, li
... schiariti della vana empietà ch' era l'adorazione degl'idoli. foscolo,
19 (72): insegnatemi gir, ch' io son mandata / a quella
i-41: ciò non toglie... ch' e'non fossero e nella sostanza e
, / donami grazia per tua cortesia / ch' io sappia e possa con bella adornanza
è quel nostro vivo e dolce sole / ch' ad- dorna e 'nfiora la tua riva
parto gentil figliuola e madre, / ch' allumi questa vita e l'altra adorni.
prende. tasso, 1-19: ciò ch' alma generosa alletta e punge, / ciò
sappia qualunque il mio nome dimanda / ch' i'mi son lia, e vo movendo
son cari pregi / santa innocenza, ch' in furor di parti / non si macchiò
in mezzo dei quattro evangelisti; imperò ch' elli sempre l'accompagnano, come suoi
cappellano volgar., i-13: quello ch' è disconcio e disadorno, amore lo fa
spese, / con quel fero desio ch' ai cor s'accese, / mirando gli
, / piacciati ornai col tuo lume ch' io tomi / ad altra vita,
, / e 'l dolce amaro lamentar ch' i'udiva, / facean dubbiar se
a me commise [giove] / ch' a paride... / dessi 'l
, iii-424: anima 0 tu, ch' a un fragil viso adomo / un'ombra
/ e di scultura e di color, ch' intorno / il venerabil luogo aveano adomo
comunicare le sue speculazioni, come abbondantissimo ch' egli n'era, ne fu insieme liberalissimo
adozione è un motto di legge, ch' è secondo la legge dello 'mperadore
dire padre mio, se non quelli ch' è suo figliuolo per natura sanza cominciamento
col mio pianto mi purga / sì ch' io per te risurga / dal fondo di
d'umor stillante, / come fior ch' onda ed ombra ingrata adugge, / ognor
crudel che 'l seme adugge / ch' ai disiato frutto era sì presso? michelangelo
264-74: ma quell'altro voler di ch' i'son pieno / quanti press'a
/ quanti press'a lui nascon par ch' adugge. lorenzo de'medici, ii-38:
gli uscia su 'l mento / l'ombra ch' aduggia il fior de'più begli anni
bellissime verità. lambruschini, 1-44: ch' io non sono qui per adulare i miei
per non dubbi esempi i chiaro oggimai ch' ai secol proprio vuoisi, / non contraddir
delle ragioni. odiatelo, amici, ch' ei ben lo merita. g.
,... ti accorgi subito ch' egli è mal regolato in ordine a sé
: l'adulazion v'è poi, ch' è pien d'affanni, / giovane destra
. ariosto, 28-82: saria la legge ch' ogni donna colta / in adulterio fosse
morte, / se provar non potesse ch' una volta / avesse adulterato il suo consorte
capellano volgar., i-271: quello ch' è molestato da tanta volontà carnale..
commette anco peccato grave e duro, / ch' è traditrice, fuia e sacrilèga,
traditrice, fuia e sacrilèga, / ch' ai matrimonio e fede fa lo 'nganno
ariosto, 28-82: saria la legge ch' ogni donna colta / in adulterio
una vergine del tempio di vesta, ch' oppia ebbe nome, fu presa e condennata
orrigille perfida, e con quello / ch' adulter era, e non di lei fratello
ciullo è troppo dissomigliante da quella ch' ei deve condurre da adulto.
si disuna / da lui né dall'amor ch' a lor s'intrea, / per sua
, perché pavento / adunar sempre quel ch' un'ora sgombre, / vorre''
petrarca, 135-88: questa fonte, ch' ognor piena, / ma con più
. boccaccio, i-292: e mentre ch' io dell'adunazione di questi uccelli in
scese. tasso, i-223: dice alete ch' a ragione quella adunazióne d'eroi
petrarca, 166-8: altro pianeta / conven ch' i'segua, e del mio campo
: ciò detto, parte: e quei ch' era uomo esperto /...
se ben mi volete, / guardate ch' io non mora in vostra spera. guittone
avere l'uomo speranza in dio, ch' egli gli perdoni suo peccato. guinizelli,
, il ver tacito estime, / ch' ogni stil vince, e poi sospire:
] a la gola groppo, / ch' ella si può come vuoli adusare.
de'guerrier robuste /... / ch' or risolute e dal calore aduste /
ò vista plogia dare, / poi ch' è turbato rendere clarore. guittone, 128-4
): chi è questa che vèn, ch' ogn'om la mira, / e
l'aere sanza stelle, / per ch' io al cominciar ne lagrimai. idem,
romano volgar., ii-3-2: l'aire ch' è nelle valli cupe è 'nferno e
263: egli sedèa presso di lei, ch' era un solo sorriso, tacendo,
una donzella /... / più ch' altra al mondo affabile e soave.
, 2-3-1-31: lasceremci dare a credere, ch' e'ci corra sì poco da noi
poco da noi a quel maestro sovrano? ch' e's'affaccendi nel provedere all'universo
con quella cordialità affaccendata e rispettosa, ch' è riserbata agli uomini che si fanno
prendere l'aspetto dell'uomo affaccendato, ch' è proprio dei faccendoni e dei faccendieri
. gozzi, 3-2-236: mi avvidi ch' io dovea movere le braccia e le gambe
di apprendere ch' ella [l'epidemia] sia per affacciarsi
non pochi / de'carcerati, fa'ch' io n'oda alcuno. segneri, ii-54
riporta laude; / e l'affamato ch' appetito claude, / più che 'l
fa come lo nibio certamente; / ch' egli è bello e possanti / e non
penzoso / oltra poder, e, infin ch' era affannato, no ne sentia dolore
: signor,... / prima ch' i'fiacchi il legno tra li scogli
iv-13 (1-17): nave, ch' esce di porto / con vento dolce
tasso, 7-63: ed io, ben ch' a gir curvo mi condanni / la
provato li afanni e li martire / ch' amor fece sentire a chi gli è dato
il tuo affanno / mi pesa sì, ch' a lagrimar mi 'nvita. idem,
afanno / e di pensiero caricare tanto ch' i'mora. petrarca, 61-5:
e benedetto il primo dolce affanno / ch' i'ebbi ad esser con amor congiunto
. idem, 366-84: da poi ch' i'nacqui in su la riva d'arno
, / non è stata mia vita altro ch' affanno. fazio, i-1-1: non
, i-1-1: non per trattar gli affanni ch' io soffersi / nel mio lungo cammin
1570: il vidi poscia, allora / ch' intese l'amarissima novella / de la
. adimari, iii-271: oh miser uom ch' in sostener sua vita / cosa non
stirpe. idem, 20-3: credei ch' ai tutto fossero / in me, sul
d'esser tua... ch' ella te ne pregò affannosamente. segneri,
ad acquistare. idem, 3-6: ai ch' è mattessa desconosciuta e matta terrene chiedere
vituperosa fine, e la crudele morte ch' egli per noi sostenne, e similmente
ampia redenzione. alamanni, 4-1-359: ciò ch' ascolta e vede / l'alma affannosa
i buoni uomini affardellarono; e subito ch' ebbero affardellato, partirono dalla terra.
giannotti, 2-2-277: affardellarono tutte quelle cose ch' avevate ordinate per cena. note al
(no-8): e non guardar per ch' i'sia tuo minore, / ché
nelle grandi opere, secondo il podere ch' elli ànno. cantari, 94: se
di non basso affare giudicandolo, tutto ch' a piè il vedessi, renduto il cavallo
v-153: continuò, ne'pochi giorni ch' egli andava capitando a parigi, a favorirmi
grande affare, un de'più nuovi matti ch' io m'abbia veduto.
la può: e la mia comare, ch' era bellissima, il marito non la
casa dire lietamente e quasi leggiadramente, ch' ella fa in tempo e per l'appunto
. segneri, i-606: l'amore ch' hanno a'lor comodi, è quello che
-locuz. proverb.: affastella ch' io lego. varchi, v-59:
quale capigliara era affatato che, infino ch' elio l'avesse, terrebbe lo regno.
giovanni da samminiato, i-119: così colui ch' era signore di tutti gli uomini,
fuor de la veduta mia, / sì ch' a mirarlo indarno m'affatico. arrighetto
modi hai afflitto il tuo corpo; ecco ch' io sono venuto a consolarti ».
con ragioni sottili s'affaticò di provare ch' egli non sia altro che sostanza. baretti
credere quanto si affaticarono alcuni per impedire ch' io mi arrischiassi di pubblicare quel libro
non dovere sprezzare la fatica di quelli ch' è affaticato. sacchetti, 192-36:
luca pulci, 2-4: vero dirò, ch' io c'ho pure allevati / pensando
quel fonte...: iesu, ch' avea creato el mondo, iesu che
di capita, i-511: ma volete voi ch' io brievemente vi dia a divedere quanto
d'impeto tolse a la caduta / ch' ella non fu mortai; fu nondimeno
mortai; fu nondimeno / grave così ch' ei giacque un'ora e piue / stordito
sé. ariosto, 30-86: ma ch' egli alla promessa sua mancasse / non
però debbe aver la colpa affatto; / ch' una causa et un'altra sì lo
/ lo suo tesoro caro, om ch' a ladroni / lo mostri et affazzoni.
e 'l fanciullo affermava a loro pur ch' egli era venuto in quel giardino.
non sono in questo audace; / ch' io l'intesi da tal, che senza
la quale [piccola porta] meno ch' altra porta si solea guardare: quivi s'
in quel linguaggio un accento e una cadenza ch' egli aveva dimenticato. era il sapore
aferrante. pulci, 22-49: e poi ch' armato si vide a suo senno,
a due mani afferra / la spada ch' è di sangue ancor digiuna. idem,
. petrarca, i-4-43: eranvi quei ch' amor sì leve afferra. pulci,
. palazzeschi, 4-330: avveniva invece ch' ella afferrasse talune di quelle parole che offrivano
cino, iv-180 (46-59): ch' altro già non affetto / che veder lei
la frode] è adoperata da coloro ch' affettano il regno nelle repubbliche libere.
la scrittura appunto come il parlare, cioè ch' avesse... del corrente più
. occhi come l'affettazione (ch' è una qualità estranea alla deledda
/ fatto avean quasi adamantino smalto / ch' allentar non lassava il duro affetto.
, 122-7: vero è 'l proverbio, ch' altri cangia il pelo / anzi che
120-2: quelle pietose rime, in ch' io m'accorsi / di vostro ingegno e
o nel ritornarci, si sente l'affetto ch' altri ha verso noi, il qual
: con le flebil onde, / ch' amore e sdegno da'begli occhi stilla,
che d'incanto, / che vuol ch' ancora la riverisca e inchine, / e
l'uomo del pensiere e dell'affezione, ch' è dentro. boccaccio, dee.
vieusseux, non dovete dire né credere ch' io legga la vostra antologia con indifferenza.
lui, e lo salutò in un modo ch' esprimeva un'affezione consueta, resa più
s'io più dica fame o sete / ch' io tengo della vostra salvazione.
galileo, 408: io argomento ch' e'l'abbia per una fa vola
elli si volea affibbiar da mano, ch' elli mettesse lo filo nella cruna dell'ago
a te m'af- ficco, / ch' eo gusti morendo la vita. ottimo,
. guittone, i-51-537: anima, ch' è ordinata a bono in amor retto
, scusate l'affidanza, / ch' i'mi piglio con voi; ditemi il
madre..., e sembravami ch' ei mi rispondesse: « t'affidi la
poi mirandomi, e affidandosi, vedendo ch' io era uomo e non fantasia, presemi
, 6-35: a guisa di sole acciò ch' aprisse / emulo a l'altro fiacchezza
: vedendosi macilente, e sentendosi an- ch' essa affievolita, provava quella specie di appagamento
dante, inf., 18-43: per ch' io a figurarlo i piedi affissi:
so che soave e piano / sentii ch' ai cor mi scese e vi s'affisse
quand'i v'ho ben afigurata, / ch' altro parete ch'encarnata. tavola ritonda
ben afigurata, / ch'altro parete ch' encarnata. tavola ritonda, 33-33: la
è proprio affigurato al demonio, però ch' egli è nero e ha voce infernale.
l'affilamento del ferro; cioè ne segue ch' egli si fa di non tagliente,
presi di merzè tanto valore, / ch' i'giunsi amore, ch'affilava i dardi
valore, / ch'i'giunsi amore, ch' affilava i dardi. salvini, 15-1-103
armi col microscopio, si vede chiaramente ch' egli è scabroso ed ineguale. monti,
attenuarsi più che l'agil'aura / ch' ignea si vibra dalle nubi. prati
oramai tempo che voi godiate delle comparse ch' io vi preparo. menzini, ii-223:
, ove ardono l'anime, tanto ch' elle sieno purgate così come oro affinato
di rivederti, / sì per l'affinità ch' ab- biam legata, / sì per
del rosso, 1-1-222: qualche volta ch' era affiocato, parlamentava al popolo per
nella descrizione d'india di questa gente ch' egli chiama opiofagi. idem, 421
una radice affiorante, là un caratteristico sasso ch' egli ricordava bene. 2
in te le luci affiso, / ahi ch' altro non vegg'io che 'l
guisa s'aperse / quel pietoso penser ch' altri non scerse; / ma vidil io
non scerse; / ma vidil io, ch' altrove non m'affiso. sacchetti,
fama, / né miri il ciel, ch' a sé n'invita e chiama.
ed eravamo affissi, / pur come nave ch' alia piaggia arriva. buonarroti il giovane
. salvini, 10-2-319: le inscrizioni ch' ei porta, sono... di
che potesse stargli punto punto a mano ch' egli non lo pigliasse in considerazione,
lo pigliasse in considerazione, podere affittabile ch' egli non lo visitasse. affittacàmere
ad uno qui di salerno, persona ch' è mercante, e non cura se non
aria di usato e di volgarità equivoca ch' è in tutte le camere d'affitto.
padre degli uomini, che affligge coloro ch' egli ama; e gli affligge non
ti ringrazio, che m'hai ricoperto; ch' io era molto afflitto di freddo.
. cantari, 327: oh lasso, ch' io andrò sempre cercando / ogni asprezza
cloridano e medor si nominaro, / ch' alia fortuna prospera e alla afflitta /
fa il cor agro, / tutte fiate ch' i'lo vedrò scritto / mi farà
vedrò scritto / mi farà nuovo ogni dolor ch' io sento; / e de la
le quali più tosto tolgono agli afflitti consiglio ch' elle non danno aiuto. lorenzo de'
buoni savi aveano molta aflizione per coloro ch' erano segnori delle grandi cose et erano
suoi vietò piacente, e tutte disse ch' erano vanità, e affrizióne di spirito
. idem, viii-1-130: * la notte ch' i'passai con tanta piòta ',
: parevami che 'l maggior dolor ch' io sentiva fusse il patire non avendolo
19- 347: una specie di budda ch' abbia digiunato e gli si siano afflosciate
mi disse: « il foco eterno / ch' entro l'affoca le dimostra rosse »
., 8-74): dice, ch' è il fuoco eternale che le affuoca sì
lume / acuto sì, che 'l viso ch' elli affoca / chiuder conviensi per lo
fioretti, xxi-976 (41): però ch' e's'era accostato al carbone affocato
, 14-86: ben m'accors'io ch' io era più levato, / per l'
questo... oceano, / in ch' io nuotando vò mezzo affogante /.
* con dolori e con pianti, ch' egli tentava di affogare nel vino e nel
io ho tante borse e tante cintole, ch' io ve l'affogherei entro. berni
questo pochissimo sia affogato da molte occupazioni ch' io ho. b. davanzali,
per questo vogliono essere situati in luoghi ch' e'restino affogati dall'-acque. segneri
affogarsi, per la gran paura / ch' avea d'essere giunto in cotal bando.
mi ha pur condotto in termine, ch' io son forzato o bere o affogare.
/ forse prima che questa / crederò ch' ella affoghi. pananti, i-106: bisogna
, i-106: bisogna, disse, ch' io faccia uno sfogo; /..
si fosse ne la gola posta, / ch' i'non avesse gollato 'l boccone!
fatto non poco credito,... ch' è affollato dalle faccende, che ha
a orecchie tese, / per udir ciò ch' ei dir volea, si spinge.
boccaccio, vi-18-84: quando sarà ch' i'posi questo peso / che sì m'
più vivamente e più distintamente i sentimenti ch' eran confusi e affollati nel suo animo.
: quando le nebbie s'affoltano pare ch' ella [la primavera] non sia stata
che intendere non si potea chiaramente quel ch' ei si dicesse. varchi, v-46:
): quando li parve... ch' elli [i nemici] non combattessero
con una simulata bonaccia, ora pare ch' egli vogli afondare altrui. firenzuola,
la aveva affondato nel pelago amoroso sì ch' egli non ci era più via di
'l porto / de la vita mortai ch' a pena varca, / anzi sovente affonda
. d'annunzio, ii-720: tu ch' esprimi gli aromi, / tu che afforzi
, siccome lo cavallo lo portava, ch' egli per sé non si risentia,
e affranca: / ché tu sai ben ch' io pe 'l tuo fiero petto /
postale, ed un cittadino un viaggiatore ch' avesse da affrancare una lettera,
solo la persistente agitazione nervosa faceva sì ch' io mi reggessi tuttavia. viani,
: / en tanta viltate me par ch' èi venuto, / non comportare più questa
il vento, / tutte approvar quel ch' avea alcina detto. campanella, 2-2:
et ancor mal fa quello, / ch' affrena i sardi [= cavalli di sardegna
galatea, doride o teti, / ch' alcun mostro del mar doma ed affiena?
in tal guisa m'affiena, / ch' eo son dispensatore d'umiltate. petrarca
, 26-21: e più lo 'ngegno affieno ch' i'non soglio. m.
.. / onde le perle, in ch' ei frange et affiena / dolci parole
fazio, i-5-3: come il nocchier, ch' è stato in gran tempesta, /
pause affiena e fughe affretta, / ch' imita insieme e 'nsieme in lui s'ammira
diedi parecchi de'miei calci; sì ch' io lo affrettai ad ordinarmi questa bella trappola
angusta via tanto s'intrica, / ch' a goccia a goccia fuore esce a fatica
verso la cittade oscura, / come villani ch' hanno da partire / un buon raccolto
lei rispondere: « or aspetta / tanto ch' i'tomi ». e quella:
mani a te, presuntuoso improntaccio, ch' i'ho altro che fare:..
e le future cose, / tanto ch' a imaginar disdegno e tremo, /
fazio, i-8-114: questo ultimo paese, ch' io ti conto / tanto si chiude
tanto si chiude in vèr settentrione, / ch' a le palù meotide l'affronto,
bruno, 152: che volete ch' io facesse, considerando il vostro danno
vostro danno e disonore, e che par ch' io vi abbia affrontato...?
sprovvista non trova né anco le forze ch' egli ha. chi si tiene sulla semplice
, bene affruttato d'ulivi grandissimi i più ch' io vedessi mai. = deriv
, difilato. boccaccio, ii-149: ch' egli schifasse il dardo, che volando
perché uno libro in quella scienza, ch' è così appellato, fue fatto per
[= lo precedono], / chiusi ch' a pena il viso gli comprende.
: di mezzo dì viene un vento, ch' è de la natura de l'altro
: di mezzo dì viene un vento, ch' è de la natura de l'altro
legni ineguali egual si mira, / ch' un d'altezza prevai, l'altro di
nome, e seguita affricone, / ch' è mezzodì. = deriv. da
fiorentini, 199: e s'elli avenisse ch' elli avesse sete, sì usi melle
vene bianche vergolate, / e par ch' uom ne le più veggia figura. giovanni
contra i romani. perciocché si dice ch' egli ebbe un'agata, nella quale erano
sue rade e monotone piantagioni di maguey, ch' è una specie d'agave da cui
cecchi, 6-37: badava a ripetere ch' egli era un vero scioperante, non
.. la conformino in quella tal maniera ch' essa intendeva. panzini, ii-487:
in forte penitenza / i be'sembianti ch' altra mi facia. f. de'folcacchieri
vero specchio u's'agenza / ciascuno ch' ha piagenza in amore. cino, iv-206
sino a tanto almen fame soggiorno / ch' agevoli fortuna il suo ritorno. ciro
via / l'alta destra di lui ch' or là t'invia. galileo, 712
perdono non bastava desiderarlo né chiederlo; ch' era cosa troppo agevole e troppo naturale
(285): ma poi, accortasi ch' egli era pazzo agevole e sollazzevole,
18-55 '• poi la gran torre mia, ch' agevo move, / trascorra alquanto,
sua levitade e agevolezza alla scientia, ch' è sopra lo 'ntel- letto umano.
[la quercia] grossa sì, ch' aggavignato un uomo non l'arebbe con le
acini nel grappolo dell'uva, sì ch' ella s'aggavigni tra l'uno e
vo'la sorta mia, / mentre ch' io l'aggavigno, lasciar ire.
vii fine ogni lavoro; / o ch' alto il sole arda le fiondi; o
la donna mossa da quel caldo, / ch' agghiaccia l'intelletto, ed arde il
gli spiriti miei s'aghiaccian poi / ch' i'veggio al departir gli atti soavi
m'agghiaccio dentro, in guisa d'uom ch' ascolta / novella che di subito l'
, e stato; / e a seconda ch' io 'l veggo, o dolce
fosse svelta; in cotal guisa, / ch' io n'agghiacciava; e ancor non
fredda e agghiacciata le cadde lo lavoro ch' ell'avea infra le mani. ariosto,
che fosse in effetto; / tal ch' issabella se ne sente il core / fendere
. martelli, i-5 7: gli uomini ch' ivi stanno punto saldi / giungon tanto
giungon tanto all'estremo dell'agghiado, / ch' ei non san più s'e'son
, convenire. latini, i-1782: ch' uomo molto pregiato / alcuna volta faccia
mal parire: / con guai l'omo ch' è 'mpo- tente, che gli aiace
, di quel fatto unico e concreto ch' è l'opinione. = deriv.
viva, / e riman spenta subito ch' aggiorna. varchi, v-903 (474-9)
sole, e ratto a noi ritorna: ch' io possa il sol, che le
quella strada, / parlando più assai ch' io non ridico. ariosto, 12-13
piacque a colei [la fortuna] ch' aggira il mondo. idem, 41-10
, iii-424: anima o tu, ch' a un fragil viso adorno / un'ombra
fiorite scole / da questo fior, ch' ai sol s'aggira intorno, / esser
popolo. leopardi, iii-52: io sopporterò ch' ella m'abbia, se vuole,
[il conte di battifolle] si dicea ch' avea aggiudicata o ch'era per aggiudicare
] si dicea ch'avea aggiudicata o ch' era per aggiudicare romena al conte bandino
tendaggi da quel barbuto e decorativo machiavelli ch' egli è, si aggiudica la stoccata affatto
oblia / che fa natura, e quel ch' è poi aggiunto. idem,
idem, 13-8: disse: e quelle ch' aggiunse orribil note, / lingua,
. ce ne mostrò la coroide, ch' era verde; e verde parimente aggiunse essere
: poi mise insieme un piatto delle vivande ch' eran sulla tavola, e aggiuntovi un
io non la vidi tante volte ancora / ch' io non trovasse in lei nova bellezza
, 328: ambiziosa e lieta / ch' ancor questo trofeo / de l'altre palme
bello aurato e serico trapunto, / ch' ai sommo del mio ben quasi era
tasso, 884: il tuo valor ch' a freno / tenne i nemici e fe'
queste aggiungono alcuna cosa di più a quel ch' è detto. 3.
rebellion l'anima santa / non sentì poi ch' a star seco fur giunte. fazio
di francia onde appagare la mia coscienza ch' io non l'avea in ira, anzi
. villani, 10-25: la legge, ch' era stata in gran parte cagione e
studio, per rimoto e recondito, ch' egli non avesse assaporata, e gustatone
statutto. siero, ch' egli seguisse quella profonda corrente, ch'egli
, ch'egli seguisse quella profonda corrente, ch' egli = comp. dall'imp
fui. idem, iv-229: tutto ch' altri aggrada me disgrada, / ed èmmi
, / ché mal si segue ciò ch' a gli occhi agrada. idem, 105-8
: ma quel, che di lui più ch' altro mi aggrada, è che conosce
ariosto, 4-22: come si vede ch' all'astuto gatto / scherzar col topo alcuna
oimè, v'aggrada, / chi fia ch' unqua vi miri, e poscia vada
contra di me gli aggrada, / ch' a me sol giova adoperar la spada.
: tigre certo esser devi, / poi ch' a la tigre sola / l'armonia
aggiungo a queste / fatte da me, ch' a me non meno aggrada. baldinucci
aggradito. goldoni, v-1284: più ch' io faccio, meno sono aggradito.
e lo talento e l'ovra / ch' eo metto 'n agrandire / me, per
nomi, 11-18: la bruttissima arpia, ch' entrar lo vede, / se gli
la te nacia d'aggrappamento ch' è solo di certe donne d'amore.
giuso / talora a solver l'ancora ch' aggrappa / o scoglio o altro che
. raggio, e duce, / ch' ai vero sole, onde partì, conduce
le spexe del comun... ch' apena y possam avanzar un denner. m
: membrando ciò, testé m'aggreva / ch' aver non posso tutt'or tal conforto
aggrava e incresce / che quel dì ch' era tanto disiosa, / di por morfisa
se non t'aggrava, / ciò ch' addivenne al misero narciso. segneri, ii-21
: un tal peso per grande, ch' egli si sia, non è finalmente
bibbia volgar., ix-352: coloro ch' erano con lui, erano aggravati dal sonno
boezio [tommaseo]: a che vuoi ch' io parli? ché assai è manifesta
... e finalmente col diletto, ch' avete del vedervene aggraziato, lodato,
, d'aggre- garle fra le anime ch' ei più onorava? -per indicare
brucior dell'amore, / che quel freddo ch' aggrezza un che si muore. botta
creare, fra tanti, un animale / ch' io 'l guardo, e rido e
raggrinzire. burchiello, 112: per ch' aggrizzando il volticel vecchile / col borbottar
: appresso a spoleto era uno, ch' avea uno suo figliuolo che avea le
de'vapori, seguirebbe con maggior prestezza ch' e'non segue. lanzi, 1-3-12:
a lato tutto mi sminuzolo. / ciò ch' ella dice o fa mi tocca l'
e l'ortolana / e l'altre tutte ch' uficio hanno in casa. idem,
[crusca] '. non attendono ch' egli fanno agguaglianza de'fatti d'un
e dà all'altro infino a tanto ch' elli sono agguagliati. idem, 7-353
il campo a lor vicino, / uom ch' a l'alta fortuna agguaglia il merto
sospetto, o tema agguaglia / questa ch' oggi per lui l'alma mi stringe.
naturalmente, fu sì ratto moto / ch' agguagliar si potesse a la mia ala
in sì gran pregio è laura / ch' altra ninfa agguagliarle ei [il fiume]
: or tu, pittor altero, / ch' agguagliar cerchi il vero, / potrai
idem, 853: volar non è ch' ai mio correr s'agguagli. ariosto,
ne l'opere di cortesia agguagliarsi, ma ch' egli cercasse con ogni sforzo d'avanzarlo
. tasso, 4-2: stolto, ch' ai ciel s'agguaglia e in oblio pone
7-54: il predator cristiano, / ch' audace è sì ch'a me vuole agguagliarsi
cristiano, / ch'audace è sì ch' a me vuole agguagliarsi, / caderà
alfieri, 35: tempo già fu, ch' io sovra ognun beato / mi tenni
donna di condizione inferiore, considerar dee ch' il matrimonio è aguagliator di molte disaguaglianze
matrimonio è aguagliator di molte disaguaglianze e ch' egli tolta l'ha non per serva
graticcio; / lo capezal aguardace, ch' è un poco de pagliccio. idem,
da sofferire; ché meno fa danno ciò ch' è preveduto dinanzi; ed anche agguarda
e nel cuore suo t'agguata, acciò ch' egli ti stravolga nella fossa. idem
, mandarono a dire al re priamo ch' elli si volevano partire da troia.
agguato è sì pericoloso, come quello ch' è coperto sotto similitudine di servigio.
guerire li fediti e di racconciare l'armi ch' erano dirotte. m. villani
donne in dispregianza, / e ciò più ch' altro far, par che lor agi
pegno: / 'molto mi duol ch' uom crede ch'i'si'agiata'. a
'molto mi duol ch'uom crede ch' i'si'agiata'. a. pucci,
rinaldo d'aquino, ii-145: com'orno ch' a disascio / aspetta d'aver ascio
/ pensa d'esser maestro / di ciò ch' i't'ammaestro. boccaccio, dee
. mostacci, ii-4-53: e sol ch' eo l'agio avisse, / già non
tu darli / agio, signor, ch' in tal materia parli? segneri, iii-3-235
almeno tanto d'agio, o signore, ch' io possa prima seppellire mio padre.
agio lassarlo freddare, / però ch' el mi par atto di ghiottone. boccaccio
dilata quanto più s'interna, / sì ch' asceser con agio. baretti, i-35
): e quando piacque a dio ch' io ebbi l'agio di parlargli, io
campanella, 2-3: se questa carta brugerai ch' è bianca, vedrai la vampa bianca
ed ignudo sovra i lidi asciutti, / ch' agitato poc'anzi era da'flutti
solo la persistente agitazione nervosa faceva sì ch' io mi reggessi tuttavia. bontempelli,
agli altri pochi parenti, od agnati ch' io aveva in torino. c
: vedi l'agnello, che incontanente ch' è nato, quando vede il lupo,
sì il fugge così, immantenente conosce ch' egli è suo nemico: questo chi gli
leopardi, 7-31: e il pastorei ch' all'ombre / meridiane incerte ed al
umile animale che sia al mondo, ch' el comporta ciò che gli è fatto,
nell'altro giorno joanne vide iesù, ch' egli veniva a sé, e disse:
fagiuoli, 1-2-127: v'ha del castrato ch' è nonno, della vitella ch'è
castrato ch'è nonno, della vitella ch' è mamma, e qualche agnellùccio, che
che fue preso per le balle dell'agnino ch' avia comperate in picardia, è ancora
, ninfa, sovra la campagna, / ch' io non ti seguo per farti morire
», inatti agibile e inconoscibile, ch' era l'ultimo presidio di una vita
elli si volea affibiar da mano, ch' elli mettesse lo filo nella cruna dell'ago
idem, 20-95: grida il crudel, ch' a l'abito raccolse / chi costei
s'avessi il fuso e l'ago / ch' in tua difesa aver la spada e
e 'l lavor sì ben comparte / ch' a natura fa scorno, invidia a l'
subitamente core, corpo e vita, / ch' eo non so 'n meo quanto
/ di quel che prato, non ch' altri, t'agogna. petrarca,
picciolo con varii artificii, e dandogli quello ch' egli agogna, sì lo gravate
/ in ogni parte, fuor ch' ove bisogna. idem, 19-30: e
ben le par che di quel ch' essa agogna, / non sia tempo aspettar
, / non sia tempo aspettar ch' altri la 'nviti. caro, 4-243:
o l'insano, / pargli ch' ai corso avidamente agogni / stender
ii-575: sgridala, se a te par ch' avida troppo / agogni al cibo
forse avranno altra cagione, e ch' ella / al cibo imputerà nel dì venturo
., 6-28: qual è quel cane ch' abbaiando agugna, / e si racqueta
rapì l'elisio tribunal satàno, / e ch' ei detta a'morenti i codicilli,
ultima sua lettera scritta nell'agonia diceva ch' ei vedeasi giunto mendico alla sepoltura. pascoli
/ vai componendo la tua stagione / ch' è tutta una dolcissima agonia. 2
a chi 'l sentia in questa agonia, ch' egli visibilmente pugnasse col diavolo. seneca
478: bene, l'assoluzione ch' io v'ho impartito ve la confermi iddio
spettacolo di quello strazio umano, credendo ch' ella dovesse morire, non so più che
l'aria calda e profumata del fieno agostano ch' essiccava sul prato. slataper, 1-30
ora un sol dì bene, / ch' a roma metterà neve d'agosto. dante
modo d'una fornace quel luogo, però ch' era d'agosto. pulci, 3-41
, e ispecialmente per la legge agraria ch' era fatta, laonde il fratello di gracco
non è pesante il sesto / ver ch' è dolce lo ben. leggende di santi
fame... e il maggiore sussidio ch' avessono era l'agresto e le frutta
che stando a bada, io lasci ch' i garzoni / mi faccian più l'
nembi, il viator talora, / ch' in sicuro a l'albergo è già
altro insetto, per picciolo e vile ch' egli si sia. beccaria, i-383:
te voglio, / che vi verdeggi dopo ch' io sia morto, / sempre agrifoglio
lor, dir puoi che quei cibi, ch' essi hanno, / pantere sono e
fa il cor agro, / tutte fiate ch' i'lo vedrò scritto / mi farà
scritto / mi farà nuovo ogni dolor ch' io sento. idem, inf.,
quella strada acerba et agra, / ch' io dicea fra me: -questa sarebbe /
che furono, ci diletta, con tutto ch' ella sia un poco agra. poliziano
sta al fianco, e col flagello / ch' egli impugna di spine, agro
ch' è lungo il fiume / rispondeva una lunga
né la mia pace, ver'ciò, ch' è aguale. maestro alberto, 53
ti ringrazio assai / di questa grazia ch' agual fatta m'hai. palladio volgar.
ago / facciam lavor sì bei, ch' ognun n'è vago. buonarroti il giovane
molto grandi e di grande podere, ch' egli non è sì grande lupo che
co'pennon degli spinoli distesi, / ch' avien per sopransegna gli aguglini.
212: ed agunò sua gente ch' iera [= era] sparta.
, che dice: -dàll'agoro / ch' i'faccia, fuor del su'corpo
aulivier, v-549-46: a nient ven quel ch' in amor s'in- crucola, /
: volgo sermone / a certa gente ch' òne / trovata viver per aguro spesso.
aguzza a i tronchi, e par ch' inviti / con vani colpi a la
/ aguzza tarmi, e tutto par ch' avvampi. anguillara, 3-278:
aguzzato il mulino dell'appetito, vuol dire ch' e'mangia presto e bene, cioè
.. presono il vescovo di silcestri, ch' era aguzzétta del detto messer ugo,
essere aguzzino. la gente non crede ch' io sono freddo e calmo e che
dire, /... / ch' egli è nome lo qual si pò partire
e dolore... / membrando ch' eri di ciascun delizia. idem, 7-31
: ahi lassa, dafne, ch' arbore sei fatta! saba, 355:
: firenze non è più la idillica città ch' io vi descrivo, 11 traffico aumentato
una pallia è trita': cioè poi ch' è battuta l'ima aiata de la pallia
ainina la nota divina / veio ch' è scritta. = deriv.
, e tali airon. e tutto ch' egli prenda sua vivanda in acqua, nientemeno
1-2 (i-34): comandò il re ch' uno dei falconi che era tenuto per
dolze aita è lo conforto / membrando ch' èi te, bella, a mio brazo
senza tu'aita, / e di colui ch' amando in te si pose. alberti
tenera etate, e i vecchi stanchi / ch' hanno sé in odio e la soverchia
... / frisino al cantinier ch' abita 'n fondo; / non pur l'
35 (186): vedendo il re ch' e'si pur rammaricava, teneasi morto
gentili donne valenti, ora m'aitate / ch' io non perda così l'anima mia
, 18-92: è giunta l'ora / ch' esca sion di servitù crudele. /
'l possente segnore, / dico quel ch' è nel core, / a pena
inganno, e questa vana / ombra ch' ha nome vita. b. croce,
, che comunemente è chiamata aiuolo, ch' è di due reti non molto grandi
, to'sempre qualche cosa; / ch' io tirerei l'aiuolo a una chiosa.
dono, / tanto quanto conosco ben ch' io sono / la 'v'io non posso