alti tappeti, presono i doni di ceres col liquido bacco. petrarca, 137-4:
, lat. cereàlis, agg. di ceres -eris, dea delle biade e delle
= voce dotta, lat. ceres -èris, che gli antichi ricon
scient. cerium (1804), da ceres * cerere 'nome di un
accorgesse. simintendi, 1-213: la dea ceres primaia mosse la ghiova col rauncinato aratro
in una quercia, / il qual da ceres mai ebbe perdono / che per fame
pulci, i-io: una ninfa la qual ceres avea / seguita sino in sul lito
82: molto dole tanta ingiuria a ceres né in nessun modo restava paziente che la
febo la vita languida ristora, / ceres abunda e 'l rustico non plora, /
e plora. luca pulci, i-7: ceres dolente va pel mondo errando / la
corpo e ammazzavogli. poliziano, 1-800: ceres invoca el bon villico ogni ora,
i-15-58: perché ratta e festina / ceres mi manda, per fretta non posso /
82: molto dole tanta ingiuria a ceres, né in nessun modo restava paziente che
. simintendi, 1-213: la dea ceres prunaia mosse la ghiova col rauncinuto arato
siculi era libeo, degli rodiotti era ceres, degli efesini era la gran diana.
chiesa. luca pulci, 1-3-2: ceres trista e dolorosa / domandava per tutte le
febo la vita languida ristora, / ceres abunda e 'l rustico non plora,
veniamo al tumulo del tempio dell'antica ceres, ed alla sedia sacrata. liburnio,
quella cittade verzicòe fue onorata la dea ceres in memoria di pitagora, 'e pitagora'
egrotante a febo aiuto implora, / ceres invoca el bon villico ogni ora,
osterie di via del pratello a spanarsi di ceres col cara- vaggione che l'ineccepibile avrebbe