clamo abbracciar con nettezza; / pensa c' a tua bassezza per te sì so desceso
/ tutti siam morti, e più non c' è riparo. / questo voluto ha
3-41: dinanzi al ballatoio della sua casa c' era un gruppo di vicine che l'
prova, un pungiglione / senti improvviso: c' è sott'ogni sasso / lo scorpione
. de roberto, 174: non c' erano castighi, ché i maestri lettori,
dove sta, il basso? -non c' è? svevo, 3-652: bach procedeva
soprano. palazzeschi, 3-153: e c' era sempre di mezzo un uomo nero
avevano detto domenica scorsa; - c' è il mercato dei poveri, vedrà i
miseria sia brutta anche a londra, non c' è dubbio: ma è troppo
vogliono essere insolenti e male educate non c' è persona dei bassi fondi capace
non fur, mai, buoni, c' insegna un proverbio di facile ripruova.
le sue cose ficca, / che c' entran come il cavolo a merenda. giusti
cittadina, fummo noi bandisti. noi che c' entravamo come 1 cavoli a merenda.
degli sciaurati, / figliuol di quella c' ha 'l cui sì rodente,
cazzotti. pratolini, 9-49: c' è stata una cazzottata, pare per
1-165: intanto, l'indomani mattina, c' era questo di cambiato: bob era
. verga, 3-103: nella cucina c' era preparato il vino ed i ceci abbrustoliti
ai clienti, sopra uno dei tavoli c' era quasi sempre un piattino di ceci abbrustoliti
ceciato. barboni, ii-1-925: c' era d'ogni cosa un po':.
, sai tu, bestia, cosa c' è di bello? sotto pena a qual
dappertutto si lavora e si spende. c' è qualcuno che cede, che parla
. il pergolato ha ceduto. non c' è che ombra ed erbacce. manzini,
per corona. pavese, 6-261: c' era di nuovo una lampada verde
rimasto un po'arretrato, e non c' era verso di farlo studiare.
madonna osta, quel ceffo di mascalzone c' ha messer osto, quel mostaccio di
nascon nelle parti d'etiopia. / c' hanno le gambe di drieto, e le
tal mi dicie co'sta, / c' a la cielata mi fere per costa.
nella considerazione de * moti celesti non c' intervengano le sustanze separate. tasso
/ biascia la celidonia, sì che c' entre / il cano succo che sana lor
l'alba. levi, 1-47: c' erano ancora le celle di sicurezza, ricavate
perder questa occasione d'avvisarla de lo smeraldo c' ho ricevuto dal padre cellerario.
entra città, spece per i soldati, c' è un reparto celtico, non è
disumane). rigatini-cappuccini, 181: c' è venuto di francia il cemento armato
invecchiando, spariscono gli addentellati e non c' è più colla o cemento, che valga
, / quanto a mangiare e'non c' è assegnamento. note al malmantile,
ti vedevo appena. pavese, 7-75: c' era un locale a pochi passi dal
ghivano spauriti. sulle spalle di ognuno c' era legato un fagotto il cui peso
verga, 4-245: sul tettuccio disfatto c' era ancora la vecchia palandrana di don diego
maggior pregio. verga, i-325: pure c' è tanti... che non
vento sì pietoso e fero, / c' a'fastidiosi vermi il corpo furi. fantoni
i capi di cenere, nel fango / c' inginocchiammo. d'annunzio, ii-336:
brucia. aivaro, 9-296: non c' è cosa più equivoca dei luoghi dove
mangiava e beveva tranquillamente di quello che c' era, si metteva a sedere sopra
ballo. barilli, 6-15: ma c' è un'isola, fra le sorelle,
zio di stare zitto, che non c' era da preoccuparsi, che stava per
un'accademia. serra, ii-340: c' è sempre un principio e sentor vago di
, 3-48: ei sapeva che sulla casa c' era un censo di cinque tari all'
toglier via. cassola, 2-288: c' erano poche probabilità che te censura permettesse
cassetta e cominciai a fare il conto. c' erano centesimi e doppi centesimi coll'eflìge
; sicché quando sono nati, non c' è più rimedio di scacciamogli. baretti,
: compare cipolla raccontava che sulle acciughe c' era un aumento di due tari per barile
quotidiani, s'era accorto che non c' era più fra loro il buon accordo d'
per istrada. giusti, i-443: c' è un piemontese, che ebbe il
di pasta con un metodo nuovo e c' è da averne una bellissima con cento
, 5-107: sapeva che a cassinasco c' era un uomo che, venduta l'uva
e cento più hai tu peio, c' hai mal senza remeio. cavalca, 6-2-29
valle si parte in due, nel mezzo c' è un monte e alle falde di
al centro della sala... c' è un putto di marmo. onofri,
. viani, 14-248: nel salottino c' è un tavolinetto coperto di un tappeto
, 2-277: son piccoli centri dove c' è tutto: 'l giardinetto pubblico, l'
. boriili, 6-122: dove non c' era che sabbia, come per esempio
et un giorno. pascoli, 562: c' è uno di nuovo stamane / su
e i cantonali delle rare casette, c' erano impastati di fresco... i
è lui che ha detto: « qui c' è il mio testamento; vivete tranquilli
la diminuzione era grande e visibile; ma c' era nella popolarità così diversa dell'uno
/ ciò saccio certamente / con quelli c' ha cercato ciò che tene. /
de'vezzi perfidi e malvagi, / c' han sotto l'esca dolce amaro l'amo
per amore. iacopone, 30-31: puoi c' hai apparata assai de la scrittura,
collodi, 137: lucignolo non c' era... dove poterlo ripescare?
i cataloghi cercato appaio, / non c' è da vendermi che al salumaio. quasimodo
, i-545: vicino a ciascuna casa c' è una figurina che aiuta il ricordo,
assiri, / d'argento l'altra c' ha l'impero perso. / la grecia
vita precaria della botte vuota. non c' è sapienza di bottaio sufficiente a evitare
destinata a crepare. e per guarirla c' è soltanto un rimedio: saziarla.
/ con tutto 'l cor chi c' entra sempre t'ama, / ché tu
ben ò veduto in parte, / c' assai pogo si parte vista da pensamento,
, / che dimostrasse in parte altro c' ave in talento. tommaso di sasso
8-296: fuori della coscienza morale non c' è criterio di certezza ma superstizione. la
, sia: / di doman non c' è certezza. machiavelli, 6-6-291: con
recate voi? -signore un re c' invia; / a un re parliam:
purg., 7-40: loco certo non c' è posto; / licito m'è
sp., 28 (480): c' eran pure, e si distinguevano ai
certi costumi descritti dal nostro autore, c' eran sembrati così nuovi, così strani,
, leti, it., i-29: c' è qui una certa oscurità alcuna volta
renzo, queste cose; così non c' era gran male fin lì. chi lo
le nomora del mandante e del ricevente, c' altri- menti non si puote sapere a
lo nostro sermone e per la mente / c' hanno a tanto comprender poco seno.
quel gran fascio di lettere, dove c' è tutta la cabala, e che adesso
mano gli capegli avvolti / di te, c' ha'lo mio cuor per mezzo aperto
ch'avet'altro capriccio / del mio, c' ho cervel fatto a oriuoli.
di glocestra è quel segnale, / c' ha duo corna di cervio e meza fronte
e. gadda, 525: e non c' era passeggiata nei monti, a intronno
leopoldo secondo!... che c' è da ridere? che crede che il
morta prima di partorire, o quando c' è un vizio di conformazione nelle pelvi
: chi è cessante ed accaduto; / c' ha da dare a quest'e
le persone. d'annunzio, v-1-377: c' era un calesse col mantice e una
il ministro ha cestinato la supplica'. c' è l'idea dello spregio. panzini,
labbro giocondo. barilli, 6-146: c' è una folla di bambini, un arsenale
siete a veder lo strazio disonesto / c' ha le mie fronde sì da me
, 1-888: nell'orto... c' è posto anche per i cocomeri o
ii-284: tutte le sere di primavera c' era insalata di cetrioli. ojetti, i-330
cameriere tutte si levarono dicendo: « c' hai tu, che non fai altro che
medici, 54: colui che di quel c' ha, sol si contenta, /
avvenne dopo. cardarelli, 1-47: non c' è peccato / che io non abbia
e 'ntenerisce il core / lo dì c' han detto a'dolci amici addio. m
tue ciglia / un segno che mi dice c' hai dolore, / che mi dà
strada, e prenderla con me! che c' entro io? leopardi, 23-1:
avere motivo, esserci motivo. -non c' è di che: formula di cortesia
si risponde al grazie. - non c' è che dire: non c'è nulla
non c'è che dire: non c' è nulla da obiettare (spesso usato
i-823: da ogni parte della camera c' è consentimento di larghezza nelle spese dell'
autonome... - che autonomi, c' era di tutto. -dial. usato
proprietà angelicata. beltramelli, ii-374: c' è chi si crede un gran che
si diparte / talor la creatura, c' ha podere / di piegar, così
giacomo da lentini, 1-73: vorria c' or avvenisse / a 10 meo
giacomo da lentini, 2-60: bionda più c' auro fino. latini, i-1800:
/ nel buio delle valli. / non c' è più niente / che un gorgoglio
le vidi entrare uno, e so che c' è entrato. manzoni, pr.
quel gran fascio di lettere, dove c' era tutta la cabala, e che adesso
il parlare. magalotti, 1-7: non c' è più chi possa sedurre in che
indica testudine si trova / quella gemma c' ha nome chelonite; / e chi l'
ii-295: mi misi a piangere: e c' ebbero un bel che fare a chetarmi
faticosa vigilanza, cui la salute pubblica c' impone: del che non è forse ancora
. e. cecchi, 6-373: c' era qualche ciuffo di piante. e due
che addunque è da dire, poiché c' è la concordia di tutti i testi insieme
1-84: questo è peccato e non c' è chi lo assolva! -con valore
ed arte, / questi chi son c' hanno cotanta orranza, / che dal modo
giov. cavalcanti, 48: quando c' è le guerre, la città è sempre
mantellaccio, 45: anton del moglie c' ogni salmo strazia / l'altra [
caduca bellezza. manzoni, 895: non c' è in queste chiacchiere nessun ordine obbligatorio
i capi di cenere, nel fango / c' inginocchiammo, e tendevam le braccia,
. pascoli, i-100: di là c' è mamma che ha il lume acceso o
telefono. alvaro, 9-43: quando c' è la donna che fa le pulizie
paura! finta che a casa non c' è più nessuno! gli treman le
. nieri, 49: quanti pittieri c' è nel vicinato? li vorrei chiappar
chiapparono, e gli spiegarono pulitamente che c' era da mangiare o da esser mangiato
ha gridato il primo evviva ». « c' è un'in nocenza »
al fondo del cielo curvo (non c' era là il mare?) si ammucchiavano
/ non c' è dissimiglianza de contradir l'amore. anonimo
rimpetto, alla cantonata di san sebastiano, c' era un crocchio di gente; si
novecento, e per chi la segue, c' è tutto un corredo da rifare,
caratteri tra marito e moglie, non c' era da far altro che separarsi, da
ricambio un'opera, e a non darla c' è da passare da spilorci. carducci
avete fatto come la lumera, / c' a li scuri partiti dà splendore, /
, il sentimento della linea, e c' è qualcosa di legnoso e zoppicante nel
. negri, 2-942: nella corte c' è il pozzo: intorno alla vera,
o delle bionde bofficione e irruenti. c' era questo di buono: che non si
un chiassétto che odorava di vino; c' era l'insegna rossa d'un vinaio,
ci vedo! ho dormito male: c' era, sotto le finestre, il marmista
del chiasso. verga, 4-134: c' è qui tutto il paese!..
pananti, i-302: ma qui non c' è da far lo spasimato,
canapi la fascia. idem, v-1-573: c' è tra voi vicoletto, viuzza
gente di mare; e c' è chi scarica dalla stiva i carboni e
stiva i carboni e i cereali; c' è chi conduce le chiatte da carico e
, 16 (282): « quanto c' è di qui all'adda? » gli
ben altre! levi, 1-19: se c' erano dei filtri, forse si sono
vi serra ogni dolore / a quelle donne c' hanno 11 cor gentile. paolo da
e filologia non potevano dare, perché non c' è: la « chiave *
, iv-2-894: se non sbaglio, c' è la chiave di contralto; e poi
di casa e sull'architrave di stalla, c' era lo stemma dei marchesi macchiavelli.
tengo a pie'del letto, che c' è non so che turchese, che mio
nella chiavetta: se ella s'apre el c' è molti delli vostri secreti sotto,
di chiavistello al portone, e si c' era un po'di terra, ancora più
stringere cinghie a portamantelli, quando non c' era in vista né viaggio di piacere
bimbi buoni. tozzi, iii-78: c' era chi vendeva certe chicche di tutti i
ci sarebbe chi che sia che c' impaccerebbe; e io non so quando e'
benissimo che nelle risposte di lei non c' era un chicco di buon senso.
; sicché quando sono nati, non c' è più rimedio di scacciar- negli.
locamo. alvaro, 9-43: quando c' è la donna che fa le pulizie
lo vescovo senato, / lo mellior c' umque sia nato, / ce da
', cioè alla raunanza di quelli c' hanno cura di reggere la chiesa, fra'
/ lassate predicar i preti pazzi / c' hanno troppe bugie e poco vero.
tra '1 fumar de'cerei lento: / c' è un brusìo cupo di femmine /
taverna co'ghiottoni -quando non c' è, perde la chiesa: quando
gran chiesone rovinoso... non c' erano che i due malati e la loro
di ima gran devozione per l'addolorata che c' è sull'altare della chiesetta. pascoli
dell'anno come quegli ora- torii dove c' è obbligo di alcune messe pel beneficiato:
garzoni, 1-139: tutti quelli c' han ragionato o ragionano contra l'alchimia
quali abbonda il nuovo mondo, non c' è per noi la più preziosa di quella
si facie, ser pacino, / c' avete, e melgliorare nom si poria;
un piccolo fossato chioccolante di acque nuove, c' era un albero: inusitato per
hai convenuto tu stesso che nella commedia c' erano delle buone cose? -.
? -... ho detto che c' erano delle buone intenzioni: ma c'
c'erano delle buone intenzioni: ma c' era anche molta roba da chiodi.
in un'idea, fuori della quale non c' è salute. -mettere il chiodo
persona. moniglia, 1-3-13: non c' è da ficcar chiodo; / predica
a che serveno, e le simiglianze c' hanno con le cose celesti e terrestri
michelangelo, i-57: ragione è ben c' all'alma ingrata e rea / pietà
., 16-125: sempre a quel ver c' ha faccia di menzogna / de'l'
soldati fino all'ultimo. « che cosa c' è, adesso? » domandò il
botteghe certo. sbarbaro, 1-68: c' è, sopra la strada, celata nel
genti è signore e maestro un diavolo c' ha nome tagliaborse, o vero chiudibórsa,
fra giordano, 5-10: del giusto, c' ha posto il fine suo dio
g. villani, 6-65: perché uno c' hera anziano fece ricogliere e mandollo in
, mi chiese se volevo il caffè. c' era un chiuso odore di pane e
le mani chiuse entro le tasche, dove c' era il pettine e lo specchietto.
, 2-61: pioveva troppo, non c' era niente da fare. che disperazione fu
il capo guardando nell'altra stanza. c' era un odore di chiuso, quello squallore
a quest'ora in pensione si dorme e c' è puzzo di chiuso / -la
d'esse, ch'io non so come c' entrino, e ci vogliono appunto le
. betocchi, 5-173: qui non c' è altro, non c'è terra,
qui non c'è altro, non c' è terra, / non c'è che
, non c'è terra, / non c' è che anima, / non c'
c'è che anima, / non c' è che lotta tra il bene ed il
di sassi. quasimodo, 4-39: non c' è più nessuno che accoltella / il
confuso e sporco d'oriente / non c' è nulla che assomigli / alla grecia
possiamo opporre a quello a che c' inclina la natura. guicciardini, 54:
né puoi lenir. ungaretti, i-18: c' è la nebbia che ci cancella
ciabattoni e facili a rullare, tanto che c' era da vedere ruzzolare barili per il
ciambelle. fagiuoli, 3-2-265: c' eran, dite chiedete, i ciambellai,
= forse da un toponimo (e c' è in toscana la località * villa
amato dalla gente. alberti, 86: c' è di questi a chi non piace
dissoluti. boccaccio, 8-77: egli c' è un'altra maniera di savia gente
lago come un vecchio questuante, in alto c' è la chiesa sulla piazzetta alberata.
, che tutto è finito, e non c' è più niente da fare.
altro. d'annunzio, v-1-377: c' era un calesse col mantice e una
e una cesta a due ruote. e c' erano i finimenti da tiro appesi,
passeggiata si possa fare per 1000 franchi: c' è da compiacersene e da ciaramellarne per
come mai non v'ammazzan le pretese / c' han sopra voi per quanto lungo è
può entrare in castello perché là intorno c' è del subbuglio. carducci, i-983:
più. uomo avvertito... lei c' intende ». -persona da ciarla
d'un canale, sopra una chiusa, c' era la sponda d'un lavatoio e
pari, / e sa'lo fare me'c' ommo si'a esto mondo; /
/ però che 'l cibo rigido c' hai preso, / richiede ancora aiuto
morta risponde: o qui c' è il cibreo! idem, 3-1-120:
pulci, 27-41: ma perché e'c' è d'una ragion cicale, /
atto; 'cicalata', il discorso. c' è de'cicalamenti sì vani, da non
: dinanzi al ballatoio della sua casa c' era un gruppo di vicine che l'aspettavano
i-227: in fondo a borgo casse c' era una tabaccheria che anche gli faceva credito
per la stanza. faldella, 2-214: c' è un bambino accu- lattato per terra
gli fa caldo. pea, 1-19: c' eran cresciuti..., giro
/ che ti dra gioia di ciò c' avei gra lutto; / e gran corona
gonfia. saccenti, 1-161: come c' entrate voi? la mia figliola / i
. borgese, 1-388: prima dunque c' era campagnanimare, uno scalino di pietra
il nido si rigira / poi c' ha pasciuti la cicogna i figli. cecco
. lippi, 4-25: sebben non c' è da far cantare un cieco, /
come una rete. pavese, 5-167: c' erano in cielo delle lunghe strisce di
e mi dica chiaro e netto cosa c' è. -inviato, mandato dal cielo
. brancoli, 4-102: e che offesa c' è a dire una cosa che non
signore. moretti, iii-226: « c' è l'acqua nella bottiglia? il bicchiere
tue ciglia / un segno che mi dice c' hai dolore, / che mi dà
rinserravano le sponde nere del precipizio. sotto c' era 11 baratro cilestro del feroce ghiacciaio
vie] d'ogni bene; / c' eran, dite, dite, chiedete,
ha di ciliegiuol le bocce piene, / c' erano fruttaiuol, cocomerai.
tasso, 1-14: ali bianche vestì, c' han d'or le cime, /
che rimangono sono cime di uomini, non c' è dubbio. saccenti, 1-1-153:
grucce, parte in cima alla strada dove c' è la casa del vicario di provvisione
, dalla cima al fondo; non c' è in nessun luogo. verga, 4-213
, 7-65: quanto al fucile, c' era sempre qualcuno che glielo prestava: o
cimbottola. faldella, 2-49: sulla vòlta c' è pitturato un giove da offembach,
i giudizi su quel fatto, che c' era riuscito di trovare in qualunque libro.
grotte / tenebrosa devessi, e veggio c' hai / quante lampade ha il ciel teco
d'un po'di nuvolaglia dipanata, c' era qualche stelluccia che brilluccicava sola sola.
bei freddi mattini. boine, i-122: c' è, trillo di cincia, una
. negri, 1-700: in te [c' è] il ricordo di tua madre,
queste cingallegre disgabbiate. sbarbaro, 1-135: c' è nella corte una mamma felice che
. civinini, 7-184: non c' è nulla che esaurisca, avvilisca e
. stuparich, 5-81: più in là c' è un grande cineasta che continua a
fare della cinematografia, che allora non c' era. e. cecchi, 6-28
. svevo, 2-483: nella stanza c' era anche qualche tentativo d'abbellimento. in
contro natura. collodi, 459: c' era un teatro sul quale davano un
brune e ruvide. garzoni, 1-648: c' ha da fare un villan pavano con
stringere cinghie a portamantelli, quando non c' era in vista né viaggio di piacere né
boccaccio, iii-1-38: il cinghiar c' ha sentiti / nel bosco i can fremire
sonnecchiavano qua e là negli angoli dove c' era un po'di frescura. baldini,
un cappotto al telaio: sul cinghione c' è pirografato rocca di manselice. pavese
è ben questo che fra tante sette c' han trattato de'costumi, come l'acade-
la peripatetica, ci son stati alcuni c' hanno difeso apertamente il vizio per sua natura
per il cinquantenario dei mille non c' è più pace. qualche giorno fa figurati
, si viene ad un'isola grandissima, c' ha nome lava. machiavelli, 6-7-189
frastagliato. carducci, 1077: egli c' impose / porte e muro atterrar de le
: sotto la sua finestra di camera c' era la cinta di un convento di
sul muro che cintava il campo c' era un manifesto. = denom
dove nemmeno i cacciatori potevano entrare - c' era il cartello. cimatura,
al duca mio -dimmi chi sia, / c' ha il viso di verzin bagnato e
iii-504: quella losanga è firenze: c' è palazzo vecchio merlato,...
, 54: colui che di quel c' ha, sol si contenta, / ricco
egli è il mio lupicin tedaldi, / c' ha in capo quella cioccia di finocchio
noi per gustar ben bene quelle voci c' imponiamo dentro sì di voglia la lingua;
iv-2-3: lì da san clemente casauria c' era un mucchio di ciociari addormentati all'
ch'eo dico, / se non c' a lo nemico / che m'à tolta
ti dà il guatimalese e il caribbèo / c' ha di barbare penne avvolto il crine
nessun n'hanno cioncato, / tanto c' ognun s'è bene inebriato. burchiello
all'ora che andammo a cena, non c' erano più per le strade che quei
gadda, 438: e a quelle collane-pavese c' erano appesi dei ciondoletti in figura di
non usava pomate, né belletti, non c' era che da mettersi un po'di
macello. collodi, 508: qui vicino c' è un magnifico palazzo fabbricato dalle fate
monti pisani. calvino, 1-84: c' era un gran spaziare d'aria mattiniera
l'ottimo artista alcun concetto, / c' un marmo solo in sé non circoscriva
al figur. palazzeschi, 1-105: c' è qualche cosa, c'è qualcheduno
, 1-105: c'è qualche cosa, c' è qualcheduno che mi chiama, sento
è ben questo che fra tante sette c' han trattato de'costumi, come l'academica
, la peripatetica, ci son stati alcuni c' hanno difeso apertamente il vizio per sua
la broscia, lesso e poi, se c' è, un cirindello di
levante, verso lo scoglio de'forroni, c' erano ancóra de'cirri color di carmino
cisalpina. giusti, i-389: intanto c' era saltato incontro il padrone di casa
consueto. panzini, i-783: nell'orchestra c' era una citareda che faceva finta di
i cataloghi cercato appaio, / non c' è da vendermi che al salumaio. /
figliuolo, / s'appressa la città c' ha nome dite, / coi gravi cittadin
v.]: alla fiera dell'impruneta c' era gran cittadiname.
figliuolo, / s'appressa la città c' ha nome dite, / coi gravi cittadin
né notte. panzini, i-586: c' era da ringraziare la provvidenza perché il
. centesimo. viani, 10-200: c' era « pinella », un rivenditore di
, come latte rappreso, e dentro c' è un po'd'acqua limpidissima e
il mercato. idem, 3-165: e c' è chi si bagna come un ciuco
. frescobaldi, 1-74: ventura son, c' a tutto il mondo impero,
i corsari si ripartiscono in ultimo quella gente c' han fatta schiava. l. adimari
: qui [i giuochi] da grandi c' han più del fanciullesco in parte,
è pien d'ucchielli, / e non c' è sì fresch'uovo che non guazzi
la maggior parte di quelle civettuole; c' era da scoppiar dalle risa. nievo,
correvano. calvino, 1-178: dal caporeparto c' era il medico dell'ospedale, due
a religioso. baldini, i-603: c' è una piazza detta senz'altro degli
, io, è vero? non c' è più l'ombra della civiltà, in
100: in un paesetto di questi contorni c' era una bellissima ragazzina,..
. g. bassani, 1-158: c' era l'avvocato galassi-tarabini, democristiano,
a sgraffiotti. panzini, ii-305: c' era una signorina tutta civilina e composta.
quanto alla parola italiana per clàckson essa c' è, certa, chiara, bella
delle virtù e dei vizi, v-537-229: c' a me incresce tua voce, /
clairet, clairette e ne moriva, c' era chi recitava la commedia; si nascon
la clartà de l'aurora, i c' allegra 'l giorno, tant'è splendiente.
tommaseo, ii-285: e pensare che c' è in questo globo una qualche città
gire [in paradiso], / quella c' ha blonda testa e claro viso,
nuovi guelfi. pascoli, i-36: né c' è poesia arcadica, romantica, classica
maestro di musica posava la bacchetta. c' era l'attesa di quando in piazza
, 3-231: subito al comincio dei portici c' era una sala da ballo, al
'. d'annunzio, v-1-244: c' è in fondo al suo odore un
fico latteggiante, del piccolo fico verdino. c' è pure, se insisto, un
e arriva a una specie di corte-giardino. c' è un porticato a sinistra e di
, leti, it., i-113: c' incontriamo dapprima nella letteratura claustrale, ascetica
... per un intellettuale non c' è scampo. egli deve piegarsi,
i-2465: non vedi tu san fagli / c' ogne cosa ter rena /
e. gadda, 325: non c' era più sale nel bòssolo, e bisognava
. sacchetti, 101: se c' è il gallo, canti « cu cu
cu ricù »; / e se c' è l'oca, dica per « co
borghesi, via tutti. ma cosa c' illudevamo: che capissero la ragione? che
dal campo di marte per scannarci. non c' è che un riparo, correre alle
. cassola, 2-329: nella cameretta c' erano un letto ad una piazza e
ferd. martini, i-297: ora non c' è pezzo di coccio, purché abbia
e cocciuto. « intanto, qua c' è carlo. lo dirà lui quello che
piccole fossato chioccolante di acque nuove, c' era un albero: inusitato per le
, dilettarsene, patullatisi, crogiolarsi. c' è chi si coccola a leggere romanzi
buone, che hai appetito solo quando c' è del buono da mangiare, ecc.
di cocomeri. fagiuoli, 3-2-265: c' eran, dite, chiedete, i ciambellai
ciambellai, /... / c' erano fruttaiuol, cocomerai. panzini, ii-380
il mellone. palazzeschi, 3-202: c' era qualche biscottino, il cocomero messo
un cocuzzolo altissimo ed alpestro, / c' ai nidi d'avvoltoi e di tali altri
sonnecchiavano qua e là negli angoli dove c' era un po'di frescura. moretti,
pasolini, 3-95: tra questi però c' erano pure stavolta delle ragazzette, tutte
, e via!... c' era tanta gente che attendeva e faceva
. e. cecchi, 6-337: c' era, un po'da ogni parte,
e il carcerato più esperto, uno che c' aveva il codice in saccoccia, vedendo
per codicillo. d'annunzio, iv-2-1035: c' è un benedetto codicillo nel testamento maritale
... e aveva indovinato. c' era tutto l'oro, e le gioie
virtù e dei vizi, v-536-161: loco c' ene la iniustizia / cum bructa temperanza
di trebbiano, una limonata; il trebbiano c' è, i limoni si fa presto
colassù, che sono tutti spazi immaginari c' hanno in frontispicio diverse immagini per ingannar
a risortire, risputando fuori tutto quello che c' era in casa, seggiolette, scatole
cicognani, 3-160: su una mensola c' era una bugia rotta con un mozzicon di
oncie tre. collodi, 618: quando c' è un corteo funebre di gala,
eran coperte di quadri... c' era watts con i suoi rossi di
il fiato in bocca a tutti. c' è il colèra. de roberto, 389
mondo cole / un cieco amor, c' ha la faretra e l'ale; /
deledda, iii-885: nella tua famiglia c' è un santo: quel vescovo che
invecchiando, spariscono gli addentellati e non c' è più colla 0 cemento, che
gli animi. ojetti, i-40: c' è chi tenta un partito agrario, ma
, a la cintura angusto, / c' ha d'annellini candidi il riverso, /
schiavitù! d'annunzio, v-1-377: c' erano i finimenti da tiro appesi, che
col capo che ballonzolava a ogni passo, c' era, mezzo addormentato, michelino.
gridare e siamo corsi su, ma non c' è stato nemmeno il tempo di
a uno collaterale d'uno podestà che c' era da monte di falco, il
farai più vedere in queste vicinanze. se c' incontreremo, farai finta di non conoscermi
vi campeggiava. panzini, iii-514: c' è ancora, tutto merlato, il collegio
. xvi: « medicament colletique, c' est à dire agglutinatif *).
ci avvertiva che prima d'andare a tavola c' erano altre collezioni da visitare, e
questo un amore da collezionisti, e c' è un forte dubbio che la mania collezionista
parti componenti questo vocabolo, vedrai che c' è limare; e però quando si dice
. collinàccia. pavese, 1-29: c' era una collinaccia che sembrava una mammella
? giusti, v-274: a cassetta c' era giorgino magnani, che ogni tre
, ii-1-4: era il maestro e c' insegnava declinare e coniugare, ci dava le
. borgese, 1-246: a calinni c' erano frutta da marmellata, miele denso
chi viveva il dramma e ne moriva, c' era chi recitava la commedia.
la sua indignazione era al colmo; se c' era una cosa su cui non ammetteva
colombaia / risponde il servitor: non c' è nessuno. manzoni, 1102:
entrarono in una colombaia deserta, dove c' era soltanto una catinella piena d'acqua
! non più come un tempo quando non c' eran le automobili e i càmion;
il tetto. pascoli, no: c' è sopra il mare tutto abbonacciato / il
michele, secondo mi parve vedere e c' hio udii dalla gente, arditamente v'entrò
4-303: si sentì in paese che c' era stato un altro scontro verso il
, al tempo dello splendore dei tubiera, c' era stato anche il teatro. si
/ quando parea più vero, / c' amor cognosco di falso colore, / del
: dopo quello che vi ha fatto, c' è da aspettarsene di tutti i colori
bassani, 1-141: ma in tutto questo c' era qualcosa di tempi passati. marino
/ de la eccessivo..., c' era qualcosa di falso, di sforzato.
colpire a me non cali, / c' hai tanto al cor dolente saettato / ch'
quel toro che si slaccia in quella / c' ha ricevuto già 'l colpo mortale,
degli uomini. leopardi, i-953: non c' è miglior modo di far colpo e
morisse d'un colpo, questo pericolo non c' era: senza vizii, e viveva
palazzeschi, 3-99: eppoi... c' era dell'altro, altri capi d'
. muratori, 7-i-336: niun tempo c' è stato esente da aggravi...
primo premio nel concorso (allora non c' era la macchina) di tagliare con
volò in paradiso. nievo, 199: c' era che quattro uomini per un condotto
/ della serenata. boine, i-115: c' è una coltellata, ch'io veggo
qualcuno che invece di lui, quando non c' era, coltivasse il giardino de la
guardare in ogni casa e vedere che c' è un letto rifatto già, con la
del grande iddio e per la grazia c' ha donata al nostro imporadore, lo
sp., 14 (241): c' è una mano di tiranni, che
grande e grosso quanto il san cristoforo che c' era dipinto sotto l'arco della pescheria
/ che sia coman- datore di ciò c' ò detto adesso, / e 'l suo
elettrica. pavese, 1-49: non c' era soltanto da ripassare i comandi,
sto neanche troppo bene *. non c' è che dire: è un principio
mi tira / ver lo dolce paese c' ho lasciato, / d'altra part'è
minuti capitali. carducci, i-824: c' è da meravigliarsi con noi stessi, che
e spirito santo! nieri, 318: c' era in quel tempo una combriccola di
patecchio, xxxv-1-560: un dret ensegnamento c' afer- mà salamon. / sì con'
verga, 4-124: « come? non c' è nessuno ancora? » esclamò il
, e ficcava dentro le dita, che c' en- travan ben larghe.
tempio. d'annunzio, iv-2-273: c' era magnasangue, il mezzano dei soldati,
per sera. pavese, 4-161: « c' è nessuno? » gli dissi.
al nirvana... mi ricordai che c' ero stata di passaggio, quella notte
mandaomi per simi- gliansa; / più c' altro fiore auliva; / und'io lo
; e nel cominciaménto è una città c' ha nome arzinga. boccaccio, dee.
mena a suo cominciato, / poi c' ogne orlatura / disidera sua fine per natura
biado serva en anno en anno, c' aspetta la caristìa: / puoi ch'è
della porta. panzini, ii-140: c' era invece il rabbino della comunità israelita
par cattivo? serra, ii-258: c' è sulla fine un paragrafetto, in cui
., 16 (280): c' erano in quella stanza [dell'osteria]
, 44: dalle scale misteriose / c' è chi scende brancolando: / dietro i
suo sogno catastrofico. palazzeschi, 3-262: c' erano poi le altre, parecchie centinaia
, dappertutto si lavora e si spende. c' è qualcuno che cede, che parla
guerra siamo arrivati a questo punto, c' è da sperare che la duri un altro
. g. bassani, 1-214: c' è il viaggiatore di commercio che,
e buoi, si carichin di quanto / c' è in casa di granella e commestibili
è ch'eo sia pagato, / c' abi tanta alegreza de la stolta belleza
si squarte, / dove fu il mal c' hanno imputato ad esso. guicciardini,
, 19 (330): per tutto c' è degli aizzatori, de'mettimale
1827 (329): da per tutto c' è degli attizzatori, dei commettimale
toccò tutti i mucchi delle carte che c' erano, e con le unghie volle
. carducci [accademia]: non c' è altro che da commiserare la grossolanità
comunale, poiché in quel tempo non c' erano ancora i podestà, doveva essere
troppo forte. moravia, iv-87: c' era nelle parole blandamente consolatrici della madre
., 28 (482): non c' è bisogno di dire che federigo non
cassola, 2-329: nella cameretta c' erano un letto ad una piazza e
di venir con noi. -ma non c' è bisogno... -sì, signora
inventò. panzini, ii-736: nella barchetta c' erano tutte le sue comodità. pareva
della pianura. nieri, 221: c' era un uomo comodo e benestante, che
? ora siamo a tempo; la sposa c' è: e son qui per sentire
di amore. pavese, 4-143: c' era in quella gente, nei giovani,
distrigarmene una volta, e s'io c' incappo mai più, voglio essere condannato
a cena. baldini, i-79: non c' è che la terra che sappia farci
innamorata. pavese, 100: e c' è un figlio che gira e sa stare
quale il lavoro dell'uomo apporta, quando c' è, il solo pane e companatico
: mi fate [richiesta] per c' hio vi battezzi la figliuola...
dui persone / vecchi e descaduti, c' ad opo eran perduti. / l'
/ 'l censalito piagnea d'uno figlio c' avea, / impio e crudele, più
lo stato di servizio... e c' erano poi le altre, parecchie centinaia
un affetto naturale di tenerezza, che c' inclina a dolerci, ancorché talora non vogliamo
solo istante, e quella tomba ove c' era sempre molto da fare. d'annunzio
, compermesso. si può? non c' è nessuno? idem, iii-144: in
appòsta tutta la mia città ». c' è da figurarsi dunque che cosa dicesse
i-105: le carte stanno in tavola. c' è lavoro per tutti e le competenze
primo pelo. pavese, 100: e c' è un figlio che gira e sa
della vostra gloria: e così non c' è dubitanza che vi sia in contrario.
. cecchi, 6-353: nell'anima non c' era più posto e rifugio per il
abbia a dare a mangiar ciò che c' è / a chi passa per via.
d'aquino, v-i 17-35: quelli c' à intendimento d'avere intera / gioia
possa cadere. pirandello, 5-293: c' era anche il rischio che non portasse a
1-151: sullo scalino della grande finestra c' era accoccolata una ragazza coi capelli lunghi
scuola. pascoli, i-240: non c' è domenica, o bambini, per i
signora compita, e fra di noi c' intendiamo. baretti, 1-43: attende all'
troppo a suo tempo compiutissimamente quel mal c' hai fatto. boccardo, 1-1112: troverà
scuola, « le complementari, poi c' era stata la passione per il piano »
temperamento. pirandello, 7-164: non c' era pericolo che si bagnasse sotto il
: il fatto sta che in questo malanno c' è una complicanza inestricabile e che
... invece, a entrarvi, c' erano inaspettate complicazioni di tappeti, di
un'anticamera perfettamente buia,... c' introdusse nel salotto. 6
che non vuol pagare. -non c' è tempo di far complimenti: non c'
c'è tempo di far complimenti: non c' è tempo da perdere. -per
indica testudine si trova / quella gemma c' ha nome chelonite; / e chi l'
seduta tra momina e rosetta, davanti c' era mariella col barone. questi due complottavano
spossato e velleitario. ma stavolta non c' è stata passione -tanto meglio si vedono
la campanella di scuola, e non c' è che un quarto d'ora di comporto
della lingua nostra, in cui tutto c' è; dico dante, petrarca, ariosto
verga, 3-71: vostra nuora non c' entra nella compera dei lupini. jahier,
giov. cavalcanti, 48: quando c' è le guerre, la città è sempre
si trovano! pavese, 5-13: c' è qualcosa che non mi capacita.
sermone, e per la mente, / c' hanno a tanto comprender poco seno.
la vecchia », esclamai, « c' è un destino di classe. vi ci
nomi falsi, carte false; e c' era una gran solidarietà, un passante
, semideserta a quell'ora. non c' era molta scelta di libri e il distributore
personaggi. pavese, 6-295: non c' era orchestra, suonava una radio, e
mi disse febo nell'orecchio, « c' è posto di sopra... »
struttura / che proverà la morte / non c' è nemmeno a delfi.
una confidenza domestica: il buon senso c' era; ma se ne stava nascosto
utilità, e viceversa; così non c' è nulla per il comune degli uomini
il comune degli uomini (come non c' è nulla di ragionevole per nessuno),
valico. in quel punto nella muraglia c' era la porta che metteva in comunicazione i
comunione. alvaro, 9-196: non c' è niente di più bello che vedere il
la vita, ma oltre la vita c' è anche la morte. =
, 1-242: all'osteria del passo c' è la sede dei comunisti: fuori
è la sede dei comunisti: fuori c' è la tabella con dei ritagli di giornali
il rosso, il comunista, e c' è cascato. l'hanno portato nelle carceri
calunnie chiericali? panzini, ii-140: c' era invece il rabbino della comunità israelita
e mi dica chiaro e netto cosa c' è. 3. introduce il termine
uno è a casa; ma prima c' è il fresco dell'erba / da godere
/ ciò saccio certamente / con quelli c' ha cercato ciò che tene. guittone
in questi fascicoli prova che in me c' è e c'è sempre stato -forse la
prova che in me c'è e c' è sempre stato -forse la mia massima sventura
desiderare. panzini, i-303: indubbiamente c' era la concatenazione logica in tutto questo
: concederete a mia scusa che se c' è una città sulla terra dove sia
i-393: nel ventriloco, disse, c' è del fondo, / e bisogna
chiaro davanzali, 226 g: tutta gioia c' om altera / in domenica mi fue
modo di dolore. pirandello, 7-223: c' è anche la malinconia dei filosofi che
robustezza della passione concetta, maurizio non c' era verso che la scordasse. panzini
non manifesta / quel cauto mostro, c' ha cent'occhi in testa? /.
degli ascoltatori. marotta, 3-35: c' è il concertino in casa per un santo
o culturale. pananti, i-390: c' è sempre un gran concerto, / e
altronde che dal concetto innato della provvedenza c' hanno universalmente le nazioni. manzoni,
gnosità. carducci, i-862: c' è la leggerezza pesante e la pretensione
antichi pianti. d'annunzio, iv-1-445: c' è, là dentro, come un
porta color ombra, ai cui lati c' erano due conchini di terracotta in cui
a me, mi concia / sì, c' oltr'all'esser vecchio, / in
tetto ci fosse una spia! se c' è, se lo arrivo a scoprire,
a scoprire, e lo scopriremo se c' è, te l'accomodo io; ti
. cesarotti, i-23: il gusto c' insegnerà quando e come vogliasi condiscendere all'
giovane, e prima di morire, c' era tempo di conciliarsi con dio. gentile
tre o quattro, e in ciascuno c' era un direttore di scontro, un
per quel prato. pratolini, 9-170: c' era stata una siccità, due stagioni
della legittima. serra, ii-161: c' è tal ora in cui il barbaro e
cistoro. / c' ha purpureo il capei, purpureo il manto
animali. borgese, 1-59: c' era anche un vialetto di ghiaia ove
con tizio, tanto con lui non c' è conclusione. ho mutato legale,
mutato legale, perché vedevo che non c' era conclusione. -esserci conclusione in
. e come nei racconti arabi, non c' era conclusione, la conclusione era sempre
come? così ve ne andate? che c' è di nuovo? non vi piace
!... ». « c' è forse caparra, signora baronessa? »
signora baronessa? ». « non c' è caparra; ma c'è la parola
« non c'è caparra; ma c' è la parola!... »
paura dall'altro. ojetti, i-136: c' è, sì, una folla immensa
eravamo montati. voleva sapere che cosa c' entrassimo noi in quell'articolo e supponeva
luciano. « pablo vuol dire che finché c' è il capitale, ci saranno i
farai. verga, 4-54: « che c' è di nuovo, don gesualdo?
un villaggio vicino a potenza, e c' era stato in quei giorni un pellegrinaggio,
. e del resto, dicevo, non c' è nulla che non sia legale.
quella parte. alvaro, 7-190: c' era dunque gran concorso di gente dall'elefantessa
moravia, viii-206: nei sentimenti intensi c' è questo di buono, che ci fanno
istituito il concorso de'creditori, non c' è più battaglia d'essi creditori contra del
, che nel concubinato dei preti non c' era poi tutto quel male, che si
cibi che ci nutriscono e i licori che c' innaffiano, se non piacciono a lei
/ che dèi esser condennato de la 'niuria c' ha fatta: / tralise fore una
è sonato a condannazione, e data c' è la sentenza che noi dobbiam morire
pardi, i-25: non c' è più grandezza e altezza di pensieri,
. e. cecchi, 1-73: c' è abbastanza da spiegare la condizione miserabile di
può essere da questo vocabolo significata. c' è dei regnanti di razza diversissima che
occuparmi. d'annunzio, v-1-916: c' è da una parte una gente inclinata a
acconciarsi, a rassegnarsi; dall'altra c' è uno spirito. ojetti, i-112:
quel giorno a guardare nello sperimentale se c' eran punte condotte vacanti. 8
di moralità, rilasciato dal podestà, c' è scritto: condotta pessima dal punto
valle si parte in due, nel mezzo c' è un monte e alle falde di
sp., 28 (495): c' era anzi, condotto da un suo
, / ch'è 'n viver di speranza c' ho d'avere. francesco da barberino
la scambievol lega e rispondenza / c' han le terrene e le celesti
ventura; che per esservi familiari, c' è imputato a presunzione il conferirvi nulla de'
che teme del buio? che utile c' è nel confermargli la sua paura? nello
ova e confessate i contadini, ché non c' è pericolo. meliini, 84:
tuo rimuovere tale errore, che quel c' ha passato giovinile età, debbia da cavalleria
. verga, 4-108: « qui c' è il signor canonico!...
silone, 155: « a sulmona c' è la rivoluzione * esclamò scarpone appena
, ella lo dovrebbe sapere. -finora non c' è stata gran confidenza fra lei e
figur. borgese, 1-252: non c' era cattivo umore che resistesse alle sue
figura de la verità, la qual c' è insegnata dal greco teologo che, parlando
da un doppio muretto di cinta, c' è il filo spinato al posto dei cocci
e intendesi di quello che la fede c' insegna dover accadere nel fine de'secoli
, 1-140: quanti pochi pensarono che c' era quel modo semplicissimo, a portata
, 1073: da lunghissimo tempo non c' è memoria di... persona
altronde che dal concetto innato della provvedenza c' hanno universalmente le nazioni, alla quale
. es.: 4 in quella villa c' è tutto il confortabile ', cioè
irritano, o addolorano di più. e c' è dei conforti che non vengono da
consiglia. cassola, 2-183: non c' era nulla, nulla che potesse confortare
dirsi * chiedi e domanda, lì c' è tutto '; i parlanti di oggidì
a montecatini corrono i forestieri, perché c' è tutto il conforto. panzini,
luce. giocosa, 140: che c' era mai sulle corde del mio violino?
4-150: « sentite!... c' è quell'affare della cauzione!.
, salute a noi!... c' è modo d'accomodare quell'affare della
e il quadri- regio del frezzi non c' è confronto. cassola, 2-129: non
confronto. cassola, 2-129: non c' era confronto con le soddisfazioni che aveva lassù
. voi siete quello che siete. non c' è da far confronti. -non
confusione. de roberto, 479: c' era per terra e sui mobili una confusione
, 1-431: molti son stati quelli c' hanno vituperato indegnamente la onorata disciplina della
! giù, al fiume, dove c' è un mio amico che pesca ».
composizioni in metro, onde quasi non c' era uomo di qualche cultura che non
frugoni, xxiv-1022: nell'oratoria è certo c' hassi a conservare l'unità del periodo
la domesticità di venezia è incredibile. qui c' è un costume, un tratto affievolito
cancrena sono molti, e che non c' è altro rimedio che amputare.
cassola, 2-289: « non c' è che da sperare in questo »,
congiungono le persone congiunte, ma coloro c' hanno solamente per fine il diletto son fatti
perché fuggire? / perché contro di me c' è una congiura. foscolo, v-102
invecchiando, spariscono gli addentellati e non c' è più colla o cemento, che
dodece ce vide, i l'articuli c' ò 'n essa congregata. = ¦
le coperte alla congregazione della parrocchia: c' era stato o no, a ritirarle?
. e. cecchi, 6-211: c' è anche di peggio delle congregazioni di
ho sentito. cassola, 2-291: c' era scritto: congresso di reggio emilia,
fra giordano, 1-74: questi vaselli, c' hanno a tenere cose nobili e care
315: il primo d'agosto poi c' è un altr'uso che usa di
e cominciai a fare il conto. c' erano centesimi e doppi centesimi col- l'
conica. bertola, 123: c' inoltrammo a fatica per un'angusta foce dirupata
a'can séte, a'conigli, / c' han scorza d'uom a guisa di
avrà nel parlare compagnia diversa da quella c' ha ne'corpi semplici over composti.
sebben poi non si sa come, / c' entrin l'ette, il conne
sul ventre. pasolini, 3-275: c' era un buffo camino, a cono
troppo par lare / avene c' a diritto non è conoscente. dante,
de la penna caro, / come nocchier c' ha falsa canoscènza. rugieri d'amici
fortunato [sono io] per la conoscenza c' ho del signor ottavio santa croce,
f. doni, 3-64: non c' è il miglior mezzo a conoscer la differenza
bazzicare troppi compagni, e fra questi c' erano molti monelli conosciutissimi per la loro
). ferino, xxxv-1-394: tegno c' acquisti assai / chi sa ben mantenere
/ chi sa ben mantenere / quello c' ha primamente conquistato. giamboni, 2-178
nel collo. alvaro, 9-190: c' è un punto, nella vita dei figli
figli, in cui i genitori non c' entrano più: quando i figli scoprono il
sp., 34 (596): c' era in quel dolore un non so
, a meno di un cappotto, non c' era da sperare che le sorti potessero
lui disse. « l'architetto non c' entra », tagliai. « è questione
madama, chiese del senatore. non c' era. l'usciere che le rispose
, serratici in camera, ella e io c' inginocchiammo. archivio datini [cartella,
mia barca. cassola, 2-434: non c' era verso che rina facesse uno strappo
tufo grigio. borgese, 1-246: c' erano frutta da marmellata, miele denso d'
egli ha una erba in arcadia, c' ha nome conserva, che quando ella è
mese la scuderia va all'asta, non c' è rimedio e fra i miei dispiaceri
è rimedio e fra i miei dispiaceri c' è anche quello di doverti lasciare senza
cavalca, 7-160: delle ragioni che c' inducono a conservare e tener conto del
del tempo. a conservare il tempo c' inducono tre ragioni. 10.
partecipasse reggia che mi veniva incontro, -non c' è qui un'imagine della forza del
di geni ignorati, di aristocrazia sdegnosa c' è qualche cosa di comune, di
oltre il bene chiaro e immediato che c' era in un'opera tale, donna
l'esatta considerazione degli astrologi e divisione c' hanno fatto della terra a corrispondenza del cielo
e prima di liberarsi dai suoi dubbi c' è voluto del buono. cicognani, 6-221
possono aiutare, / se non quella c' ha valore / di darmi morte e vita
suo consiglio, per la grande volontà c' avea del combattere. boccaccio, dee.
comunale, poiché in quel tempo non c' erano ancora i podestà, doveva essere
noi l'impressione prodotta dalla parola altrui c' insegna, o per dir meglio
altra ragione vera, consistente, non c' è. 10. che è
, perciò che puote venire sopra cosa c' ancora non sia pervenuta all'anima.
sempre mio consula- mento, / poi c' à piaciuto de fareme amare, / leto
quanto tempo ci vuole. ih, c' è tempo per tutti! -diritto
un consolatore. moravia, iv-87: c' era nelle parole blandamente consolatrici della madre
, trovandosi i consoli dell'arte, c' hanno autorità sopra i mercanti della lana
15. cassola, 2-239: dietro c' era il console. ti dico, ho
la lengua ci ha mistà, / c' adorna li cori: / ché null'om
c. e. gadda, 472: c' erano il dentista di famiglia, professor
: alla fin fine vedendo io che non c' era tempo da perdere, il pregava
i contagiri, perché la prima volta c' è una multa, la seconda si
lacopone, 22-32: compar, lo contaménto c' hai fatto en parlamento, /
parlamento, / metigame el dolore c' aio portato en core. 2
: « figliuolo mio, ciò che c' è è tuo: e vesti e calza
poteva oramai essere tranquillo, perché ove c' era disponibile del contante era facilissimo di
voleva di gran denaro contante e non c' era; per cui bisognava mettere un'
serra ogni dolore / a quelle donne c' hanno il cor gentile. petrarca,
pratolini, 9-408: « ci conto * c' era scritto, come di traverso,
numero esiguo. magalotti, 20-90: c' è qualche dama, e sento ancora
venite a contarmela? sapete che non c' entro, ed è affare di compare piedi-
oste interrogativamente sporge il mento: non c' è resto, lo sa. tardi
slegare il contatore. bocchelli, ii-387: c' era il contatore della forza elettrica,
boccate di vita, ché d'approdo non c' èpiù nessuna speranza. 2.
necessariamente piantata in falso; poiché, o c' è supposto tacitamente che non ci sia
, che pare esposto a cuocere, c' è il corpo strutto e scarnato di luisa
curato, perché non faccia un matrimonio, c' è penale ». -ho capito,
si vedevan diritte, segno che non c' eran correnti. d'annunzio, iv-2-151:
vano, / con l'imperio affienò c' ha qui soprano. muratori, 7-ii-458:
medici, 54: colui che di quel c' ha, sol si contenta, /
il rimorso di non sincerarsene, finché c' era luogo a rimedio. carducci, i-169
sapere, / e tutto quel potere c' ha la perfetta etate: / donqua,
tene: / contar lo vi savria tal c' ha contato, / caper lei sola
finestra. pavese, 1-105: -dove c' è una bella ragazza è sempre il
. che nome! nove sillabe! non c' è male; anche uno idalgo spagnuolo
spezie eccede ogni contento / di quel ciel c' ha minor li cerchi sui. idem
di marina, ma una contenutezza cortese c' era per riguardo al commissario ed alla sua
., 2-117: lo ciel seguente, c' ha tante vedute, / queu'esser
aiuta a capire se tra forma e contenuto c' è adesione completa o se esistono screpolature
1-10: dove son liti, necessità c' è, e ci sarà, di giurisconsulti
allegressa / de la dolze cointessa / c' agio co l'avenente. guidotto da bologna
idea eterna. panzini, ii-643: c' è la ragione necessaria, ma c'
c'è la ragione necessaria, ma c' è anche la posizione contingente.
stufiarich, 4-24: per le povere saccocce c' erano i conti correnti a piccolissime rate
1-47: io pago tutto. / non c' è peccato / ch'io non abbia
si riguardò da due piccoli figliuo- lini c' aveva appresso, tenendo lieve conto della loro
: compare cipolla raccontava che sulle acciughe c' era un aumento di due tari per barile
calvino, 1-76: sul grasso non c' era più da far conto; s'
. pavese, 6-34: adesso guido non c' era, e bisognava fare i conti
metter en conto / la gran gio'c' ò, che de sé tenmi conto.
la noderosa e formidabil asta, / c' ha ne la destra allor contorce e scote
come ambiente vivo. panzini, ii-387: c' era entro una cornice vecchia di legno
intimi. palazzeschi, 3-262: e c' erano poi le altre [donne],
: in un paesetto di questi contorni c' era una bellissima ragazzina, proprio bella,
quella donna per sapere che in lei non c' era vita sensuale, e che la
tu, bestia, in contraccambio, c' è mancato poco che non m'hai messo
., i-168: in quella catastrofe italiana c' era la sua catastrofe [di dante
core unito en divina amistanza, / non c' è dissimiglianza de contradir l'amore.
, nel campo della storia, non c' è modo di nascondersi o di sfuggire:
tribunale delltnquisizione. idem, iii-103: c' è lì dentro [nell'ortis].
, 1-59: se monete forestiere, / c' hanno qui contradivieto, / aveste,
questo il solo esempio che delle contraddizioni c' instruisca dello spirito umano. p. verri
inferiore. pascoli, i-36: né c' è poesia arcadica, romantica, classica,
... non poesia. sì: c' è la contraffazione, la sofisticazione,
annunzio, iv-2-894: se non sbaglio, c' è la chiave di contralto; e
(229): ne'tumulti popolari c' è sempre un certo numero d'uomini
peggio... ma per contrappeso, c' è sempre anche un certo numero d'
/ che dèi esser condennato de la 'niuria c' ha fatta: / tralise fore una
piagneranno della vostra gloria: e così non c' è dubitanza che vi sia in contrario
b. croce, iii-26-259: c' è bensì il problema di contrastare all'
, 4-24: una volta... c' era stato anche il teatro. si
suo rovescio, / e in tutto c' è il suo prò come il suo contra
c. e. gadda, 472: c' erano il dentista di famiglia, professor
sapessi che in situazioni come la nostra non c' è niente di più antipatico e «
fenomenale, preziosa. con loro non c' è da aver paura che attacchino a discutere
in altra cosa serbo quella medesima volontà c' ho sempre avuta d'onoraria e di
entrata addosso di parecchi tratti risoluti, c' hanno veduto usare da quest'uomo.
proiettai le immagini, che non c' erano che nel mio cervello, nello spazio
, quando quel pover'uomo che non c' è più, era quello che sapeva le
prezzo della mano d'opera, ma non c' è mai convenienza a tirare in lungo
? non ti conviene che in italia c' è il fascismo? ».
si trovarono a'posti convenuti (già c' era un'intelligenza: tutte cose preparate
ed era molto soddisfatto, perché non c' era un'altra cosa che gli facesse
fossi satollato / d'esto malvascio ioco c' al monno hai conversato. 6
vita, si possono annoverare fra l'altre c' hanno l'essere ne gli atti:
parlò del battesimo e della gente che c' era stata. ma ciascuno pensava intanto ai
soggiunsi allora, per la stretta conversazione c' ho con questo gentiluomo così valoroso e
. ojetti, i-38: insomma se c' è una cosa che io ammiri nella conversione
tuto lo ver sa / di ciò, c' aporto, c'altrui par traversa galileo
sa / di ciò, c'aporto, c' altrui par traversa galileo, 4-1-407:
n-ii- 430: fra le dignità c' hanno relazione al sovrano mi pare che
davvero, eh? » « che c' è da dubitarne ancora, dopo tutto quello
buzzati, 5-134: -là, nel compartimento c' è qualcosa che non va. -ho
. e. cecchi, 1-68: non c' è prudenza di governo, non c'
c'è prudenza di governo, non c' è arte di accomodamento, non c'è
non c'è arte di accomodamento, non c' è pazienza storica che possan convincere od
; erano la muta descrizione di quanto c' è voluto per stabilire una convivenza umana
il fondo giallo. tozzi, iii-217: c' era... un muricciolo ch'
chiesette, oratori, cappelle, dove c' è una campana o un campanello è in
: le si faceva copertamente sentire che c' era un mezzo di riacquistar l'affetto
. fagiuoli, 1-6-424: e ora c' è da custodir poco; le piante enno
dorma calzata, / merzé del copertoio c' ha cortonese. cavalca, 16-2-95: per
copertoio. garzoni, 1-520: così c' è la rete da uccelli grossi o
copertura dell'estradosso della volta, non c' era altro rimedio che il famoso «
: falso è il colore; anatomia non c' è; / cosa dir voglia il
nel copione... quando c' è un copione. pea, 3-114:
poco conto. silone, 5-142: c' è un paese dove regnava un altro re
si capisce una coppia in un prato: c' è l'uomo e la donna /
davanti a una bottega aperta, dove c' era de'pani in mostra, ne chiese
libro pare scritto a formare que'cortigiani c' hanno a servire ad instruire i principi per
. calvino, 1-134: nella cameretta c' era un lettino, tutto in ordine
vero che tutto è finito, che non c' è più da aver paura..
dire d'averlo saputo fare. e c' è nell'umiliazione uno stimolo dannato,
al nostro fra cristo- foro, non c' era mezzo più sicuro e più spedito,
sp., 27 (465): c' erano... intanto promesse e
epatico. imbriani, 1-176: non c' è peggio de'timidi, una volta
/ de lo penser ch'i'fo c' ho stato gramo. 4. spreg
amor di voi mi piace, / c' ogni vista -mi par trista / c'altra
/ c'ogni vista -mi par trista / c' altra donna face. compagnetto da prato
simil. aretino, iii-63: che c' è, elmetto del mio capo, corazza
. « chi sa. a novi c' è stata battaglia ». « si capisce
era un crimenlese? / ma qui c' è da riperdere il cervello!
5. prov. a far le corbellerie c' è sempre tempo. giusti, i-408
. frugoni, xxiv-1016: il cavallo, c' ha corbet- tato sul pegaso nel nostr'
da siena, 351: oh, e'c' è quanto sale in questa novella.
, e mi dica chiaro e netto cosa c' è. 8. cordone o
i capi di cenere, nel fango / c' inginocchiammo, e tendevam le braccia,
dieci miglia per ora: in fine non c' è il più efficace stimolo a far
sua nave. saba, 96: c' è a trieste una via dove mi specchio
grande cordialità. pavese, 4-143: c' era in quella gente, nei giovani,
. d'annunzio, v-1-394: non c' era un violoncello sordino, da studio.
una man tenea. cicognani, 1-10: c' era la funzione della via crucis.
far penitenza / non ponno aver; ben c' è gran cordogliènza. lapo gianni,
compiagneranno della vostra gloria: e così non c' è dubitanza che vi sia in contrario
fango. brancoli, 4-147: ma non c' era vate voi, poveri parroci,
aia che sbiancava davanti a un cascinale, c' era una moltitudine di soldati. a
e polverulenti. cassola, 2-475: c' era molta folla e molta animazione,
donne d'orvieto. gozzano, 24: c' era un profumo mite che mi tornava
livido, il corintio, il luculleo c' ha dell'atro. monti, x-2-321:
, 2-21: alla piana dei cappuccini c' erano in mostra certe vitelle stamane!.
nelle mani, altri rotano la cornea e c' è chi si alza sulla punta dei
baldini, i-545: vicino a ciascuna casa c' è una figurina che aiuta il ricordo
còmice. ariosto, 174: l'uccel c' ha bigio il petto e l'ale
, costerebbe quaranta francesconi almeno: ma c' è un piemontese, che ebbe il premio
di pasta con un metodo nuovo e c' è da averne una bellissima con cento o
impiegato in pensione', con quella non c' erano timori o sorprese, né da sudare
maschi che delle femine, come quella c' ha adomato i cervi di belle e ramose
scarpe. verga, 4-98: « che c' è di nuovo, don gesualdo?
9: le tele allaccia, / c' hanno tre lati, a le tremanti corna
alcuni astrolaghi che voglion che la macchia c' ha sul viso la luna sia volatica.
in navi gazione, quando c' è nebbia. dante, inf
ansa. idem, v-1-394: non c' era un violoncello sordino, da studio.
commentando. palazzeschi, 3-262: e c' erano poi le altre, parecchie centinaia
, 1-192: ai piedi del monumento c' era una corona d'alloro, bella spessa
con cui ragiona? / co'l'amorosa c' ha 'l nome di fiore, /
gli assiri, / d'argento l'altra c' ha l'impero perso. pallavicino,
in vita. papini, 8-210: c' era anche un lievito di volontà di
una gran devozione per l'addolorata che c' è sull'altare della chiesetta, e le
dell'erto e tortuoso sentiero... c' era una taverna, che si sarebbe
il malumore, con quella creaturina che c' è di mezzo. alvaro, 9-105:
cima al tetto. bocchelli, 2-271: c' erano facchini, che nelle ultime superstiti
non spiritualizzata. sinisgalli, 6-69: c' è dunque una poetica delle dimensioni limiti
delle dimensioni limiti,... c' è la speranza, spezzando le particole
novecento, e per chi la segue, c' è tutto un corredo da rifare,
. / « facciol con descrezione, c' aio 'l corpo per fantone: /
non essere sì corrente ad imprendere cosa c' abbia a generare scandalo. marino,
del- l'annina e digli che non c' è stato e non vi sarà mai da
si vedevan diritte, segno che non c' eran correnti. pascoli, 1389:
il vento si fa freddo, e non c' è più che un gran campo pelato
e'correno / tanto, che più non c' è speme di giungerli. caro,
soldi. pavese, 5-58: dove c' era più movimento era in piazza -un
li primi. salvini, 41-95: non c' è cosa che a lungo andare si
per la stagione che corre, non c' è male. c. gozzi, 1-84
che corrono da pescia a milano non c' impediscano di tenerci stretti l'uno all'
correre il palio con giobbe: e c' è di più, che giobbe sbraitava,
più: ma questo punto del tempo che c' è rimaso, corretelo virilmente, attaccandovi
: sapete come sono gli uomini, se c' è una fraschetta che li guarda,
buonarroti il giovane, 9-684: chi c' è... / che più sperto
fanno recitare tutte quelle ieggi e correzioni c' hanno giudicato doversi fare. 10
all'altro del valico. ogni tanto c' era una porta; magazzini, laboratori,
dal cappello e dal coturno, / c' ha nel coturno e nel cappello i vanni
e mercede, di denaro e libro non c' è; dunque quelle due voci non
valico. in quel punto nella muraglia c' era la porta che metteva in comunicazione
corrispondenza è un po'geloso; se c' entrano affari segreti...; al
mente si può fare, e delle corrispondenze c' hanno le città con le città e
l'essatta considerazione degli astrologi e divisione c' hanno fatto della terra a corrispondenza del cielo
, ii-40: dimmi, ingrato, c' hai tu mai fatto per corrispondermi in
volta che uno s'è acclimatato, c' è qualche cosa di corroborante nel trovarsi
, a scoprire tutto quello che c' era di vecchia germania nelle diverse nazioni europee
79: nel vico breve e stretto c' è una finestra, unica, ad inferriata
: alluminato me mustro da fore, / c' aia umi- litate nel core; /
del falco. serra, ii-269: c' era nel carducci qualche cosa di superiore,
, da dietro la griglia chiesi che cosa c' era attaccato sul palo della cuccagna,
altro paese che v'è allato, c' ha nome cofurat..., escene
, pirata. panzini, i-750: c' erano le fontane per il popolo, i
strada chiamata la corsia de'servi, c' era, e c'è tuttavia, un
corsia de'servi, c'era, e c' è tuttavia, un forno, che
alfabeti, convincervi dell'enorme differenza che c' è tra ciò che è dritto e
si diparte / talor la creatura, c' ha podere / di piegar, cori
. monte, v-307-14: pallamidesse, c' al merlin dai corso, / s'
s'altro ne speri che pur quello c' or so, / cierniscilme, che
soso nella corte antica: / c' era tant'erba, c'era tanta ortica
antica: / c'era tant'erba, c' era tanta ortica. d'annunzio
noi moderni: ci sono le corti, c' è la borghesia; l'uomo si
solo libraio. carducci, i-1009: c' è da temere che un giorno
nell'orto o in ima corticèlla che c' era tra la casa e la filanda.
ma la porta non à uscio; c' è una finestra, anche quella sulla corticina
namente il corteggiavano, avenne che tra questi c' era un medico. aretino, 2-93
coda del corteggio dicendomi: « non c' è ragione d'essere incivile perché è tua
. e. cecchi, 6-337: c' era, un po'da ogni parte,
s. maffei, 5-1-20: non c' è stato così cortese il tempo,
ubertose valli. baldini, i-92: c' era... anche questo ameno
'n tutto vói quella laude compière / c' ha cominzata per sua cortesia. ariosto
cortigianerie: dappertutto, secondo lui, c' era in fondo quell'egoismo porco.
di profumarsi, e conseguentemente se talora c' incontriamo in alcuno di tai cortigianelli,
. cortilùccio. cicognani, 1-81: c' era un altro sole, fuori, non
del nostro re. fagiuoli, 1-5-293: c' è il cortinaggio: questo non è
corti corti. giusti, i-389: c' era saltato incontro il padrone di casa
/ e nell'ettema poi sì mal c' immolle! petrarca, 207-49: mi procaccio
e nel senso intellettuale e nel proprio c' è il diminutivo 'cortino '; ma
perché dorma calzata, / merzé del copertoio c' ha cor to nese.
corvattóne. giusti, i-389: intanto c' era saltato incontro il padrone di casa
di formazione era monotona e pesante. c' era il servizio di guardia, c'erano
. c'era il servizio di guardia, c' erano le corvè per la legna e
gli diceva: vanni, / qui non c' è già da salutar le dame,
si dee di sole quelle cose / c' hanno potenza di fare altrui male. idem
a che serveno, e le simiglianze c' hanno con le cose celesti e terrestri e
le sponde nere del precipizio. sotto c' era il baratro cilestro del feroce ghiacciaio
adeo, / e vane tostamente; / c' one toa cossa t'agio / pareclata
: per quelle [persone) non c' erano né nomi né cognomi né nomignoli,
indifferenza: « ah, guarda guarda, c' è anche la cosa, guarda i
mio, « anima lesa, / ciò c' ha veduto pur con la mia rima,
tutto il lavoro. « l'idea c' è già tutta; è la forma che
10-101: « noi veggiam, come quei c' ha mala luce, / le cose
ho il diabete: su questo ormai non c' è discussione! me l'ha scoperto
sento », mi disse; « non c' è da vergognarsi. ha fatto una
da riuscire. pavese, 148: non c' è cosa più amara che l'alba
/ in cui nulla accadrà. non c' è cosa più amara / che l'inutilità
dei caratteri tra marito e moglie, non c' era da far altro che separarsi da
tempi. alvaro, 7-266: non c' è più ima lingua colta. non
accuratamente dipingendosi, adornandosi; e non c' è cosa (anche per le buone
libri. giusti, v-233: poi c' è un rincalzo di cosacchi, i
donna per sapere che in lei non c' era vita sensuale, e che la
del pubblico. segneri, ii-194: c' è tra voi chi ciò si rechi a
coscienzioso e sgarbato come sempre. non c' era nulla che potesse interessarlo all'infuori
papetta con un piatto in mano. c' era nel piatto un bel cosciotto d'agnello
/ ciò saccio certamente / con quelli c' ha cercato ciò che tene. /
. è così che la donna / c' è restata in silenzio, fissando stravolta il
si può fare quistione di certe donne c' han fatto figliuoli, oggi uno e di
moglie. collodi, 658: -come c' è gente in teatro? -così, così
conti? non è vero che per voi c' è il risparmio che ho detto?
laggiù, oltre i colli dilettosi, / c' è il mondo: quella cosa tutta
una girandola scagliata contro le tenebre non c' è l'impeto d'una invocazione disperata
di mastro zuppiddo il calafato, dove c' erano i sassi grossi per tener su
troppo mi dai 'n costa, / per c' hai veduto che poco ti costa.
tal mi dicie co'sta, / c' a la cielata mi fere per costa.
., 16-96: come quel fiume c' ha proprio cammino / prima da monte veso
andati a picco. alvaro, 9-215: c' era l'atmosfera dello spettacolo nei grandi
troppo mi dai 'n costa, / per c' hai veduto che poco ti costa.
pratolini, 9-453: ogni ora che sapevo c' è la corriera stavo per togliermi
ed elegiaco. sinisgalli, 8-18: c' è un libro che è rimasto aperto sul
del popolo. giusti, iii-222: quando c' è di mezzo il galantuomo, pecca
di firenze e per le vere ispese c' aparteneano a velluti, di gabella e porto
spesso pressantissimi. cassola, 2-385: c' era il comandante, c'era il commissario
2-385: c'era il comandante, c' era il commissario politico, c'erano
, c'era il commissario politico, c' erano i capisquadra, sempre alle costole per
scende da'suoi monti, dove non c' è che neve. [ediz. 1827
come lui figurati, / per cui c' è sottomesso / ogni mortai processo.
seria già bona, / lui di persona c' have per pietanza / noia e pesanza
cespugli, a snidare le coppie che non c' erano. e più che una spedizione
certi costumi descritti dal nostro autore, c' eran sembrati così nuovi, così strani
guarda con attenzione un giornale illustrato dove c' è un figurino di moda: manteau
veduto, tra cotanti, / cotal c' ha 'l volto di tre be'colori?
con riso. nievo, 1-30: non c' era ragione, a detta di tutti,
toro che si slaccia in quella / c' ha ricevuto già 'l colpo mortale, /
voi veduto, tra cotanti, / cotal c' ha 'l volto di tre be'colori
riparo ne la mente / a quei cotanti c' hanno canoscenza. idem, conv.
sempre quieto / nel qual si volge quel c' ha maggior fretta. simintendi, 1-67
sofferenze fraterne. panzini, iii-688: c' è già il fucile umanitario; c'è
: c'è già il fucile umanitario; c' è la croce rossa. pirandello,
carbone, per indizio ai monatti, che c' eran de'morti da portar via.
/ pel mio povero cuore altro non c' è. brancoli, 4-18: la bellissima
devine, / gran cosa demustrate, c' a tal signi convine: / saperasse
timoni squarciati, le tubazioni rotte non c' impedivano di tenere il cielo.
: / a un bisogno, e'c' è il martello e 'l chiodo / per
chieser mercé. verga, 4-94: c' era il letto ancora disfatto nella camera del
tenerelle erbette. pascoli, i-882: c' erano i crochi affusolati, coi loro pistilli
due semicrome. giusti, v-284: c' è anche il rossini, che s'occupa
: sul vecchio fango secco della spianata c' era una crosticina di fango nuovo,
a ponere giù il cruccio: / c' ha tutte spente queste tirannie. boccaccio
cecchi, 6-356: senza crudeltà non c' è messico. è come rimproverare alla
idem, iii-302: in zola non c' è vestigio di quel « rire gaulois
e. cecchi, 6-336: non c' è dubbio che tali nudi di cera fossero
d'annunzio, iv-2-98: c' era un odore di chiuso, quello
pavese, 5-104: chiesi che cosa c' era attaccato sul palo della cuccagna, se
nanna. pasolini, 3-263: in fondo c' era la cuccetta dove dormiva tommaso,
piano. d'annunzio, iv-2-253: c' era nella stanza l'argenteria, e
mia, così balocchi: / conosciàn che c' infinocchi / e da tutti vuoi la
ne sapesse niente, mentre nella cucina c' era preparato il vino ed i ceci
: cucinàtela a modo vostro, io non c' entro. giusti, ii-407: questo
la covata, e passa lenta: / c' è del biondo alla finestra / tra
ci s'attacca naturalmente nel cucire, c' era da fare una storia d'una certezza
, 286: io dubito / di non c' esser cucito a refe doppio. idem
che vuoi. per me, lì, c' è un soffio eroicomico; e il
, 2-391: a volte in bottega c' erano anche delle ragazze, coi grembiuli
eccede ogni contento / da quel ciel c' ha minor li cerchi sui. idem,
corso. pavese, 148: non c' è cosa più amara che l'alba
giorno / in cui nulla accadrà. non c' è cosa più amara / che l'
3-69: or attenne lo premio de questo c' hai pensato: / lo mantello aritollote
non calcar la pesta degli sciocchi / c' hanno fitti i efflussi nel volgare.
che rimaneva mezzo nascosto dal terrapieno, c' erano i quattro pezzi della batteria,
a neniare. pavese, 5-78: c' era santina, la sorellastra appena nata
so chi mi dire: pure quando c' è chi ci rammenta che tempo fa si
talora ci serve. sta bene: ma c' è * innalzarsi, torreggiare,
. slataper, 1-88: qua abbasso c' è le solite otto, nove che
, iii-388: in efetto e'non c' è più riverenzia nel culto divino, e
. tornò a mani vuote. « non c' è! non c'è! »
. « non c'è! non c' è! ». allora ambedue si misero
con me. pascoli, i-489: c' è sepolto sotto uno di quei più grandi
cunei, si sta dai lati e non c' è pericolo. sbarbaro, 1-205:
mangiar; ma intanto cuoci / quello che c' è. sassetti, 122: in
a lento fuoco. pavese, 38: c' è un giardino chiaro, fra mura
trovare pò loco: / si non c' éi entrato, non sai quign'è
per allegrezza di quel tu'parente / c' ha nome benci che pela le coia.
, al tempo dello splendore dei rubiera, c' era stato anche il teatro. si
erano tutti briachi... non c' era versi che tirassero le còia prima di
e fatua la sera e tremola ma c' è / nel cuore della sera c'è
c'è / nel cuore della sera c' è, / sempre una piaga rossa
intenerisce il core, / lo dì c' han detto a'dolci amici addio. petrarca
, e senza malizia, che non c' era verso di pigliarsela in criminale. pascoli
): io veggio gli occhi vostri c' hanno pianto, / e veggiovi venir sì
/ sarai novo cupido, / se non c' hai ghiaccio il core, / né
più inebbriato. calvino, 1-189: c' era, in un angolo della piazza
; all'altre è noia, / c' hanno posto nel fango ogni lor cura.
(150): nel vestire stesso c' era qua e là qualcosa di studiato o
tirolo, dove fummo per cura, c' era nella piazza al posto del solito giardinetto
lentini, ii-102: sì corno parpaglion, c' ha tal natura, / non si
d. bartoli, 9-29-1-9: non c' è stoa, né academia, né
gnore: / la curia romana, c' ha fatto esto fallore, / curriamoce
panzini, i-641: nelle mense signorili c' è una curialità che non mi
. nievo, 189: come, c' è del subbuglio?... ma
4-217: nella piazzetta di sant'agata c' era una gran curiosità, come giungevano
curiosità. e. cecchi, 1-104: c' era attrazione centrale tutta cauta e paesana
/ al giudicio de'savi solamente, / c' hanno le lingue curiose. marino,
/ del male e del ben c' hai oprato: / ché non ce iova
più stato morto. calvino, 1-30: c' era un brulicare di granchi ai margini
al fondo del cielo curvo (non c' era là il mare?) si ammucchiavano
sotto il timpano di una chiesa cuspidale c' era un mosaico che mandava bagliori d'oro
e che giova fuggir da lui, c' ha tali? d. battoli, 40-iv-601
dica: nel loro convento di pescarenico c' è un padre cristoforo da • *
sala da pranzo fu adoperata soltanto quando c' erano degli invitati. levi, 1-103:
dalla spalliera dorata. pavese, 4-19: c' erano le carceri, dalle finestre accecate
ed ho en disamar quella bailìa / c' ha 'l pulcinello ch'è dentro da
per le anticamere e per le scale c' era una folla da non si dire
telegrammi. de sanctis, ii-15-285: non c' è dunque né ambizione da ima parte
parte né dabbenaggine dall'altra, ma c' è accordo di opinioni, rispetto scambievole,
, 1-324: detto fatto, dacché non c' era rimedio, a forza d'unghie
capricciosamente. tommaseo-rigatini, 2157: c' è chi cammina daddole- scamente, a
una gran carta, ma convinti che non c' era da far altro, conclusero di
, 1-45: fra tanto daffare che c' illude / creare un brivido è nulla
incruente e festose si camminava stupefatti. c' era un formicolìo e un daffare come