dio, ubbriaco fastidioso, tu non c' enterrai stanotte. firenzuola, 343
: ognuno vive secondo suo genio: c' è bernardo assorto in contemplazione, c'
c'è bernardo assorto in contemplazione, c' è egidio che abbacchia noci. pirandello,
me fa gire co abbacinato, / c' ha li belli occhi e non potè mirare
luci delle tigri, le cieche, c' era tanto chiaro che pareva d'essere a
sia spento. cicognani, 6-90: c' era nella stanza un grande abbaglio di
sbaglia, talvolta, in digrosso; e c' è degli sbagli prossimi a fallo o
di parigi. pavese, 5-87: c' era la storia del cane che lo tenevano
, 14-467: nella casa... c' era una tal cananea da mettere in
sprezzabile un censore o un nemico, non c' è necessità né utilità grande, ch'
da dio e dal prossimo, e non c' è altro da fare che sbadigliare.
ho la ment'abbarbagliat'e grossa, / c' ho men sentor, che non ha
: in segno di 353: c' è chi prega pe'vivi: ma per
volgar., 29-1 (453): c' intendi confortare che il nostro re addomandi
. b. croce, iii-23-9: allora c' è rischio di abbassare una relazione da
, 25-34: or ov'è il naso c' avìe prò odorare? / quegna enfertate
. tommaseo-rigutini, 594: e dove c' è la bellezza della roba, c'
c'è la bellezza della roba, c' è da abbellirsi, cioè da scegliere come
meglio aggrada: * in quel negozio c' è da abbellirsi come un vuole '.
suo cavallo bianco. tozzi, i-249: c' era una fonte larga, di pietra
e. cecchi, 5-35: c' erano contadini abbienti, inciviliti. bacchetti,
e abbonacciate. pascoli, no: c' è sopra il mare tutto abbonacciato / il
aveva l'aspetto stentato dei luoghi dove c' è scarsezza d'acqua e abbondanza di vento
parte di fin òr costrutto, / c' ha di biade mature il grembo adorno,
. v.]: da un'abborracciona c' è da aspettarsi di vedere sciupato anco
parrocchia abbracciava anche la campagna, dove c' erano disseminate le case. idem, 7-13
le case. idem, 7-13: c' era un paiolone a bollire, sopra ima
vi dirà di me tutto quello che c' è da dire, avendo tutti veduto appieno
bimbo / e lo fanno dormire. c' è qualcuna in un letto / abbracciata
stridessero con una specie di delirio, c' era un grandissimo silenzio. baldini,
cose vive. d'annunzio, iv-2-3: c' era un mucchio di ciociari addormentati all'
intendo abdicare. gentile, 3-259: non c' è schiavo, che siffattamente abbia abdicato
ha nome; / i mastri dicon c' hae color di ferro, / e,
nome. pascoli, 1002: e c' era un grande abeto / in cima
dentro la terra fra le altre cose c' è una smisurata caverna piena d'acque
ma fra quest'anno e quello venturo c' era un abisso: l'ultimo anno di
corre un abisso. gramsci, 55: c' è tutta una zona di sentimento e
abitudine di vedersi e parlarsi sempre, non c' era da stupirsene. idem, 519
un automa. cicognani, 6-100: c' è nella voce affranta la pacatezza di chi
de'versi. idem, n-iii-642: c' insegna [dante]... che
pasolini, 3-160: al bar mancinelli non c' era nemmeno uno degli abituò soliti:
inquietudine del futuro è sopita. non c' è che l'ora presente. ungaretti,
e lo sa. nievo, 43: c' erano i figliuoli di fulgenzio, i quali
per filosofia e per istoria le illupoi c' è il vento di casa, il vento
. pananti, i-97: per far quattrini c' è un rimedio santo: / accademie
amaro, insieme alla mossa volgare non c' è un cane, e, in mezzo
di tal uomo, m'accagionasti / c' amanza non avea intra noi. fra giordano
viani, 4-129: nei piatti, c' era accagliato il grasso. idem, 19-275
5-303: in tutta codesta lettera non c' è una parola per cui tuo marito potrebbe
l'uscio e il muro, nella sala c' era la gente così fitta che le
della capanna. pascoli, 1294: e c' è tua madre lì d'accanto e
frocchia, 915: chiede se c' è qualcuno che sappia accapponare un gallo
attorcigliati insieme. alvaro, 3-147: c' erano i campi, le opere dei campi
mezzani, e fino agli accattapane: non c' è alcuno il quale possa vivere
'ma * stentato e incerto '. c' è degli stati che si reggono accattatamente
, accanto ai due poli della povertà c' è tintermedio, quello che si tiene ancora
terra, / se non se alquanti c' hanno in odio il sole, / tempo
1064: per imaginazioni accese e sopraffatte c' erano analogie più che sufficienti: la
bossolo che decise della sua accettazione, c' erano appunto state messe da quelle.
, appagato. manzoni, no: c' è nell'uomo un desiderio di conoscere
mosche. sinisgalli, 6-159: c' è un epigramma greco in cui si accenna
. moravia, xi-304: nella piazza c' erano tanti bambini che si rincorrevano giocando
di pietrame, ardua come un baluardo, c' era acchiocciata la casa dei miei.
vicino, su l'erba acciaccata, c' era rimasta una pozzanghera. palazzeschi,
fare qualche acciacco ora, che gismondo non c' è; ché se ci fusse,
(siamo nel 1839, e non c' eran solfini ancora). verga,
accidenti », / ella dicea « c' han forza in ogni lato, / ma
farglielo levare. cardarelli, 4-231: non c' era giorno che qualche nuovo accidente non
mezzo sovrappensieri, senza sapere che là c' è il macello, c'è da morire
sapere che là c'è il macello, c' è da morire d'un accidente.
pianura era tutta uguale, e non c' erano colline, prati o altri accidenti del
, 19-481: sull'altana del casone c' era una chiostra ad archetti sulle cui mensole
sue battute. sinisgalli, 7-23: c' è chi si alza sulla punta dei piedi
mezza tacca. pasolini, 3-187: intorno c' era tutta un'assemblea, come nei
scritto qui sulla porta di casa. c' è nel dizionario un'altra parola..
iacopone, 8-36: mustrarà la misera c' aia gran trecce avvolte, / la
tetto ci fosse una spia! se c' è, se lo arrivo a scoprire,
a scoprire, e lo scopriremo se c' è, te raccomodo io; ti so
, 7: se [qui] c' è nascosto qualcuno, tanto peggio per lui
sopra tutto, un animale accomodativo. non c' è turpitudine o dolore a cui non
ed abbondantissimo. acconciata in tal modo, c' era in lei, non sapevi se
rivedevo la mia immagine nello specchio. non c' era di peggio, in un mondo
diventato aspro, nelle sue ultime lettere c' era come un tono di minaccia.
, i-192: oltre i nomi sdruccioli, c' hanno la penultima breve,..
intonazione voluta. giamboni, 2-3: c' insegna la musica a fare voci di canti
per lo passato. collodi, 507: c' era una volta un re e una
più accostante. beltramelli, iii-1181: c' è, a venezia, un angolo più
è arte e poi arte, non c' è più quasi niente di spontaneo. idem
d'a scoli, 4323: l'uom c' ha virtute, di seguire sdegna /
umiliante e spietata condotta; dunque che c' era di sorprendente che fosse anche corrotto?
che e di qui e di lì c' è una parte di torto.
comando / a l'accusanza di colui c' ha il male. = deriv
539: anche nel tono della voce c' era un'acerbità, una asprezza quasi
offesa. idem, 1080: non c' è da maravigliarsi che l'orrore e lo
. tasso, 20-109: a colui c' ha la bandiera / tronca la fuga,
. pratolini, 8-98: sul tavolo c' era acceso l'acetilene, tirava un po'
di chili di spaghetti. allora non c' era bisogno di acqua « acetosella * per
olio è rifritto, e nel vino c' è stato messo l'acido tartarico. idem
ruscelli. svevo, 3-890: non c' è miglior raccoglimento che star a guardare un'
non entrano in un albergo se non c' è « acqua corrente »),
troppo. calvino, 1-522: in camera c' era un lavabo con l'acqua corrente
a piè del casentino / traversa un'acqua c' ha nome l'ar * chiano,
imperocché l'acqua cotta, secondo quel c' hanno detto i savi, fa minore
. pavese, 6-40: -qui non c' è quell'odore di vernice che si
detta acetosa. civinini, 1-134: c' è stata una interpellanza all'asses
fatta con una tavola senza piallare, c' era una fila di pignatte, in
-per estens. calvino, 1-29: c' era la catena dell'ancora, tesa obliqua
palazzeschi, i-118: sotto la cassapanca c' era il varco appena per acquattarvisi un
vedo, ti vedo, e guarderai se c' è ancora tanto sole da farti distinguere
alto cinquanta? civinini, 1-227: non c' erano, presso il rudero enorme dell'
si stima. negri, 2-699: c' è in quest'acquicella che va e va
sguardo). panzini, iii-491: c' era la portinaia centenaria con due pupille
, ii-286: nelle stanze... c' era il lezzo acre del vecchio sudiciume
acror di fieni. idem, 2-822: c' è la pialla che va viene,
è la pialla che va viene, c' è la dentata che stride raschia, l'
. de amicis, i-477: non c' è parola ch'egli dica,..
8-38): una saetta aguta / c' ha passato 'l tu'core. fra giordano
non simigli tu cosa terrena, / né c' è figlia d'adamo in cui dispensi
urlava, e allora si accorgono che c' è la bandiera. ojetti, i-14
, i piselli, le cipolle, c' era la via provinciale che si inerpicava subito
, 1-55: tra i giovani studenti c' eran di quelli che avevano bisogno del latino
due periodi di cornelio nipote, né c' era esercizio più acconcio da addestrare in tutte
cerini. baldini, i-532: non c' è, dall'automobile, immagine che
tanza / la lunga adimoranza / di ciò c' adivenire ne potesse. dante, 11-9
navicanti e 'ntenerisce il core / lo dì c' han detto ai dolci amici addio.
, incerti se il baratro che vivi c' ingoiava si sarebbe più schiuso per noi
saba, 319: tutto il dolce che c' è nella vita / in quel sol
s'addiceva il comodo proprio, perché non c' era niente di meglio. cardarelli,
dottanza / la lunga adimoranza / di ciò c' adivenire ne potesse. giamboni, iv-161
22-7: 'l censalito piagnea d'uno figlio c' avea, / impio e crudele,
una gran devozione per l'addolorata che c' è sull'altare della chiesetta. govoni
l'amore dell'addolorata. in casa c' è una ragazza, la mia unica figlia
ma quando si svegliano, guai se non c' è la foglia pronta! negri,
veggo tutto buio. bontempelli, 9-82: c' era un po'di salita; a
occhiata furibonda. pirandello, 6-704: c' è un moscone fosco che mi dà
[s. v.]: non c' è ingegno o animo, per tardo
o pappagalli. bocchelli, 1-iii-107: c' erano il pizzacarino anarchico « internazionale »
: tutte queste opere della misericordia cristo c' insegna e dimostra per suo esempio, e
amorosa ambasciata. moravia, i-42: c' era sempre stato in lui il sospetto
a sé s'adira, / c' ha fatto il foco ond'ella trista incende
airato -più felinamente, / per cosa, c' omo face, si ricrede [=
te mi richiamo / d'una vechia c' ò a vicina: / ch'ella s'
nobili. panciatichi, i-238: non c' è chi mi possa favorire più di lei
: aocchiava da per tutto, se c' era qualche cantuccio un po'riparato.
di male. tozzi, i-278: c' è, di là, il letto.
martiri. michelangelo, 34-5: amor, c' adopra ogni suo ingegno e lima /
., 13 (229): c' è sempre anche un certo numero d'altri
ii-30: capì pure che in me c' era forse qualcosa di non comune, un
s. v.]: c' è delle religiose del titolo dell'adorazione perpetua
, / che m'à donato a quella c' à per uso / belleze ed adomeze
ii-58: e nulla donna vio / c' aggia tanta adomeze. idem, v-88-3:
padre, e benedetto il giorno / c' ha di voi 'l mondo adomo. idem
: al doce mormorar d'un fiumicello / c' aduggia di verd'ombra un chiaro fonte
e più seri. gentile, 3-45: c' è la filosofia del filosofo e
e cioè la filosofia dell'uomo comune, c' è quella dell'adulto e c'
c'è quella dell'adulto e c' è pur quella del fanciullino. alvaro,
. viani, 14-490: a napoli c' è l'adunata dei vecchi soldati dei
dei fascisti. ridevano anche loro. c' era stata adunata e tornavano a casa
piano [della reggia di caserta] c' è aeronautica; ma prima c'era stata
caserta] c'è aeronautica; ma prima c' era stata la regia guardia.
tervolta, anche fra questi monti, c' è un senso strano d'aria mometro
lo soffocavano. bontempelli, 9-13: c' era da muoversi, qualche cosa da
[s. v.]: c' è degli uomini affaccendati nell'ozio. può
, dell'insolito va e vieni che c' era per casa. d'annunzio, iv-1-484
tra i cespugli. marotta, 1-117: c' è poi il giuoco di riflessi che
pena e lo gravoso affanno, / c' ò lungamente per amor patuto, / madonna
tutto affannoso, e dice: e'non c' è ordine, / che la voglia
sp., 27 (465): c' era poi delle domande affannose, appassionate
d'argent, ii-vii: les affaires? c' est bien simple: c'est l'
affaires? c'est bien simple: c' est l'argent des autres.
leverà di core. idem, v-98-39: c' omo di grande affare perde lo suo
entrò questo pensiero che per costui mi c' è oggi entrato; fermamente avarizia non
, 2-4: vero dirò, ch'io c' ho pure allevati / pensando esser dovessi
la prima cosa, / per c' omo più s'inamora per usanza; /
ciere è l'afennante / e ciò c' om ferma e 'n esso si riposa,
della più grossa di due campanette che c' erano, e suona a martello. idem
.. vedete? si direbbe che c' è ancora del sangue. bontempelli,
te celi per onne stascione, / c' omo da for non senta la tua affezione
no la senta latrone, / per quel c' hai guadagnato, che non te sia
; * con certa gente cerimoniosa non c' è modo d'affiatarsi per quanta confidenza vi
squallido come un bruco, e non c' era verso di spostarlo di un millimetro
. iacopone, 65-78: ben vegio c' ama figlio lo paté per natura,
viviamo, affine che noi bene operiamo c' è data. varchi, 7-425: la
affini loro. panzini, ii-203: non c' è dubbio che il proprietario di questa
fruga in tutti i buchi della città dove c' è possibilità di smerciare. moravia,
3-29: affissi al portone del municipio c' erano quei fogli stampati che mostravano la
affittabile. soffici, ii-44: né c' era affare che potesse stargli punto punto
cattaneo, ii-2-13: se il metallo c' è, il cangiamento [delle cedole col
che mo m'esce 'l fiato: / c' una aiàm sepultura, figlio de mamma
e col male addosso, volentierissimo mi c' induco. magalotti, 4-62: gran
scorza. idem, 40-26: e quei c' ha intorno affrappa e fora e taglia
b. croce, ii-6-151: se c' è il male, c'è insieme con
ii-6-151: se c'è il male, c' è insieme con esso il bene,
risposto in pieno teatro che non c' era scampo. = voce dotta
. vittorini, 1-81: e nell'aria c' è un afrore di aceto, di
asprezza e la schifiltà. l'agevolezza c' inganna e piglia; coll'asprezza combattiamo.
agghiacciava. malaparte, 4-127: ma c' è qualcosa in quella voce, una specie
di cambio e corsi e aggio, non c' era la minima nozione. 2.
4-76: quando madama ha parlato non c' è altro da aggiungere. piovene,
le sta presso, sicché nessun altro c' è in mezzo. landino, 434:
1-28: tra l'inferriata del finestrino murato c' erano mille ragnateli stracciati e aggomitolati
furono delitti e sacrilegii, sappiate che c' è la circostanza aggravante di averli commessi non
quando si tratta di corbellerie, non c' è chi m'agguagli nel farle bene.
473: in tutto quanto il mondo non c' era un'altra cosa, che potesse
nella notte sente se dietro la siepe c' è un agguato. paolieri, 2-212
, 1-14: ali bianche vestì, c' han d'or le cime, / infaticabilmente
guardo sorridendo. vittorini, 1-11: c' è gente, dentro, che ha dormito
5-89: sopra una cassa contro il muro c' era una zucca, due bicchieri e
lavori agricoli. barilli, 2-264: lì c' è un fiume poco profondo che dilaga
. stuparich, 5-135: l'agricoltore c' insegna tante verità, non ultima quella di
idem, 14-272: dietro la giostra c' è il vagone zingaresco, verde agro.
e non son tanto giuste, / c' agugina gl'ingegni della porta.
ricco, ii-195: la vostra belleza mi c' invita / per forza, come fa
né agura, / né la cristinidad c' à tuta en soa rancura. angiolieri,
. quando l'uomo è felice non c' è di meglio che ridere, il riso
cava davanti a un cascinale, c' era una moltitudine di soldati.
, che cos'è yaitale? scopre che c' è in quelle sei lettere un'immagine
tic. è forse una macchina? c' è l'aire, la forza; c'
c'è l'aire, la forza; c' è l'aria, un elemento leggero;
sono le ali, la poesia; e c' è un luogo, un belvedere: l'
, né me ne maraviglio se morto c' è piaciuto ciò che vivo più che altra
i perseguitati. pavese, 6-160: c' è stato un tempo che con gabriella
, 19 (330): per tutto c' è degli aizzatori, de'mettimale,
tasso, 1-14: ali bianche vesti c' han d'or le cime, / infaticabilmente
., 34 (586): dietro c' era uno stecconato, e dietro quello
cancello. e di saltare i muri non c' era speranza perché altissimi e sopra vi
pavese, 69: sulla nera collina c' è l'alba e sui tetti / s'
bencivenni, 4-97: questo medesimo c' è significato nell'alba e ne'paramenti
è maiur che lo mare lo dolor c' ho albergato. dante, 64-13: quando
questa camera d'albergo / proprio non c' è che il mio cuore che batte
era quasi mezzogiorno ma per i corridoi c' era ancora buio. il tanfo del
spremere per generazioni la dolcezza dei frutti. c' è l'albero di città, grido
, iii-715: l'allegria si sveglia. c' è la neve? titì ha sognato
. alvaro, 9-354: nell'ingresso c' era un albero araldico con la discendenza
a vela. in cima all'albero, c' era la bandierina bianca rossa e verde
. ora è diventato contagioso e non c' è villa, non c'è tavolino
contagioso e non c'è villa, non c' è tavolino che non abbia l'album
dolore per distruggersi?... oggigiorno c' è il gin, c'è l'
. oggigiorno c'è il gin, c' è l'assenzio, e tutti gli alcool
dire: « sì, dietro, c' è un'alcova ». govoni, 2-108
ch'alcuna volta io canti, / però c' ho sospirato si gran tempo. idem
occhia, 989: nello scapolo c' è sempre qualche cosa di instabile,
., 28-492: allora nelle truppe alemanne c' era sempre qualche sprazzo [di feste
. d'annunzio, iv-2-1031: qui c' è ima specie di doppia aletta imperniata
testa. d'annunzio, iv-2-99: c' era un odore di chiuso, quello
dantesche e versi di taglio alfieriano, c' è anche qualche tratto di quel misticismo
della marina quasi un prato, e c' impedivano l'andare innanzi. fucini, 11
dalla laguna algosa. idem, iv-2-845: c' è come un odore di fieno falciato
persona sua propria, perché, quando c' è, se ne va sempre
bocchelli, 10-122: da ogni parte c' è concorso, c'è ressa, per
da ogni parte c'è concorso, c' è ressa, per crearsi degli alibi,
oggetto. idem, 3-259: non c' è persona viva che si alieni interamente da
segneri, ii-315: questo sol che c' illumina, questa terra che ci alimenta,
deledda, ii-37: accanto alla porta c' era una latta per l'olio da alimentar
, 4-84: e poco più giù c' era una chiusa contro la quale stava gonfia
potevano offrire. silone, 5-52: c' è un fuggiasco nei dintorni, essi
, il che non è vero. perché c' è taluno propriamente detto, cagione anch'
/ che l'erba alimo nasce e c' ingramigna. ottimo, i-271 [/ «
caldo come credevo...; c' era un alito tepido e un caro odore
rude / ci allaccia i malleoli / c' intrica i ginocchi). idem, iv-1-94
allargare i confini? caro, i-39: c' è anco la licenza de'latini
lombarda. moravia, ix-62: lì c' era il mercato, ormai, non più
figura. / merzè li chereria / c' a lo meo male desse alleggiamelo.
luogo... se l'allegoria c' è, essa è sempre, per definizione
lei, vuol dire che allegoria non c' è, ma unicamente immagine poetica, la
come quando si dice che in dante non c' è il teologo e il poeta,
è ch'eo sia pagato, / c' abi tanta alegreza de la stolta belleza.
festa; poi un altro. -che allegria c' è? cos'hanno di bello tutti
d'annunzio, iv-2-5: quella mattina c' era un fischiettio di merli, un'
): che diavolo hanno costoro? che c' è d'allegro in questo maledetto paese
notte. pea, 4-142: di là c' è il nonno allettato da tre
fantasia gli umidi muri di casa sparivano e c' era una fattoria verde fra i campi
cosa sboccia. / -isabella o leonora c' è intrigata. / -non già la
perché comprendevo che soffriva e che non c' era alcun mezzo per alleviare la sua sofferenza
alligna qui la mala razza. non c' è mai sicurezza. panzini, ii-52:
bilancio. moravia, xi-26: sul tavolo c' erano alcuni libri e altri stavano allineati
un nido di allodole sopra un'altura: c' erano quattro allodoletti con le fauci enormi
pirandello, 8-400: nell'altra stanzetta c' era allogato geremia con la figliuola. pea
siete venuto qui? fatevi conoscere. non c' è osterie da alloggiare? [ediz
(292):... non c' è osterie da albergare?].
prima osteria, come credevate, che c' avessi a stare ancor'io.
di lui, si sentì rispondere che non c' era più, ch'era stato mandato
lo vescovo senato, / lo melior c' unque sia nato, / ce da l'
salutazione è nobile parte della pistola, c' altressì allumina tutta la lettera come l'
te, luce, verrà spereiare, / c' allumenare farrà lo mio petto. dante
: aluminato me mustro da fore, / c' aia umilitate nel core. fra giordano
barche le code delle loro vesti / non c' entrano per nulla, / s'allungano
, purg., 7-64: poco allungati c' eravam di lici, / quand'io
[s. v.]: c' è de'drammi che sono una continua allusione
. ariosto, 38-82: o dio, c' hai di morir patito / per redimer
luna; ma la luna non era, c' era imo sparso alone fulgido sulla plaga
/ di questo alpèstro e rapido torrente / c' ha nome vita. boccaccio, i-31
cresta occidentale dei monti che le sovrastano c' era un orlo chiaro, quasi ageminato nel
terra, / se non se alquanti c' hanno in odio il sole, / tempo
della sua mente e le apparenze esteriori c' è... un alterco disperato,
realizza la sua intima medesimezza, non c' è coscienza del differente, senza coscienza di
disdegnate. guittone, 4-23: donna c' ha bellezze / più de voi ed altezze
, dove gli occhi non arrivavano, c' erano le strade del signore. civinini,
del viale, a porta pia, c' era un lunapark di rione, con la
io volea provare altresì con che animo c' eri disposto. idem, vi-260: e
è per questo che a volte / c' è lo sbronzo notturno che attacca discorsi /
un mendico brontola: altri tordi / c' era una volta, e altri cacciatori.
/... / ch'oltra quei c' ha georgio armati e marco / ne'
, per indizio ai monatti, che c' eran de'morti da portar via.
perché vuol mia stella, / non c' hio speri da voi, dolce mio bene
, uomo o donna che fosse, c' è voluto altro ». idem, pr
cosa sicura; se quella vita non c' è, se è un'invenzione de'preti
moretti, i-308: allora, dico, c' è un po'di mistero. come
altrove la clemenza. pascoli, 209: c' è qualcosa di nuovo oggi nel sole
rasenta il pelo dell'acqua. qui non c' è che un passo, chi voglia
caccia). calvino, 1-377: c' è la valle sgombra, pulita, tutta
, di brugo, e la mattina non c' è niente nebbia, si vede bene
alzato vengo a dire or cose, / c' ho portate nel cor gran tempo ascose
-per l'amabilità del caso, non c' è più bisogno di presentazione tra voi due
. ugolini, 22: quantunque l'alberti c' informi, che per similitudine si dica
slataper, 1-141: dentro ogni individuo c' è un segreto tutto suo che l'
giacomino pugliese, ii-135: sed è nullo c' aggia amanza, / lo suo cor
e. cecchi, 2-171: poi c' erano le incantate vendemmie, per filari
foscolo, ii-2-389: la dolcezza c' inebbria per alcune ore; e l'amarezza
, 4-18: o falso amore proprio, c' hai tutto lo contraro! / molta
19-158: vicino al pozzo di santa zita c' era una rimescita di vino da cui
idem [s. v.]: c' è dell'amarume fra quella gente.
e gai; e ciò procede dal piacere c' hanno nel cuore. breve dell'ordine
natura uomo pacato e taciturno, non c' era voluto molto perché nel suo piccolo
sereno. fracchia, 843: nel calesse c' era un uomo che, dondolandosi sull'
4-344: sulle case e sul podere c' erano solo delle ipoteche, e loro erano
una febbre. slataper, 1-145: c' è qualcuno che vive perché è ambizioso;
concludiamo, che in oggi in italia non c' è altro che due che sappiano
. idem, 380: ciò c' hai detto, dal principio / al fine
[s. v.]: non c' è da cavarci un ambo: di
ambo: di persona dalla quale non c' è da raccapezzare come la pensi in
... ma ora che bisogno c' era di mutare quel nome per sostituirvi
con senno e non con volo, / c' amore non è, s'amburo parti
cosa qualunque. ecco tutto; non c' è altro. amen. idem, iv-
colle ameno. idem, iii-348: c' era una volta una valletta amena, dove
l'appiattata fera. alvaro, 9-276: c' erano i contadini che furono emigranti in
le sante, gli angioli tutti, c' hanno perduto in paradiso un compagno amichevolissimo.
abbianne fatta memoria per ammaestramento di coloro c' hanno a venire. idem, 8-1:
idem, 40-26: eo lo faccio bannire c' onn'om venga a la scola:
che mai. tommaseo-rigutini, 215: c' è degli uomini malinconici per natura;
è degli uomini malinconici per natura; c' è di quelli che, lieti all'eccesso
[s. v.]: c' è di quelli che ammanierano l'altrui maniera
al malato. nieri, 60: non c' è sapore al mondo...
! idem, 863: almo sol che c' illustri, eterna e santa / legge
. baldini, i-713: nella stanza c' erano due carabinieri..., il
fondo all'ancorotto, sulla punta del molo c' era la gente grima. idem,
sodisfano più fortemente alla carne, che coloro c' hanno poco senno. forteguerri, 4-13
. idem, i-172: nella stanzaccia c' era un mondo di gente che saltava e
trivellarono l'ammattonato. ma sotto non c' era la buca fonda, dal buco apparve
dei capelli fini, ammaz- zettati, c' è un'idea di puntiglio, un ernioso
, amor de foco, né pena non c' è ammessa: / non
, i-136: ammezzami la strada c' al ciel sale, / signor mio caro
sotto la finestra e sulle seggiole [c' era] il lavoro ammezzato.
ora, per un licenziato dalle ferrovie non c' è posto in un'altra amministrazione pubblica
ii-286: in questi tre versi ammirabili c' è tutto l'eterno romanzo dell'amore come
a meno d'ammi- rarlo; perché c' era della grandezza nel suo deciso calpestare.
ammirazione, ancora, che lui non c' è? = voce dotta,
istituzioni \ e'dicono male, ché c' è un baratto di significati; anzi diciamo
, 10-33: sì, anche nel vangelo c' è un'ammisione, una cauta ammissione
volere / darme una fetta de quel c' acquistaie? idem, 27-50: turbarne
prima la pietra porrìase ammollare, / c' amore che me tiene 'n sua bailìa.
moravia, xi-488: in questi bar c' era di tutto: guitti di varietà.
alcamo, 32: molte sono le femine c' ànno dura la testa, /
riconoscere. baldini, i-196: non c' è una cosa che il cannone non
): così arrivarono alla casa, e c' entrarono: la folla rimase ammontata al
acciughe. de marchi, 807: c' era sempre una stanza riservata a lei,
fosso. idem, ix-307: dappertutto c' erano soldati, aggrappati e ammonticchiati sui
: en un fogo lo meto, c' ardo de sì fer guisa, / che
sazio de'vezzi perfidi e malvagi, / c' han sotto l'esca dolce amaro l'
moravia, xi-23: secondo lui, c' erano due generi d'imbrogli...
mirabolano. slataper, 1-14: c' erano anche molti alberi fruttiferi, àmoli
non è che un contratto. se c' entra l'amore, è una cosa di
giacomo da lentini, 1 -77: vorria c' or avvenisse / a lo meo cor
mutto -a voi, sdegnosa; / c' amore a tal l'adusse, / ca
la voce e l'andar suo c' innamora, / o corsica, pensai con
, i-167: l'amor di patria non c' è più, ma invece che tutti
te sia laude, o carità perfetta / c' hai pien di caritate il nostro cuore
lingua, e poi mi doglio, / c' amor non giunge al cor; né
soddisfatto. gozzano, 455: la civetteria c' entra per qualche cosa...
, 180: l'amore, alato fanciullo c' invita al paradiso; l'amore,
mi tira / ver lo dolce paese c' ho lasciato, / d'altra part'è
volta la strada a scoprire ciò che c' era di più importante, cioè la distinzione
a un amplificatore dalla relazione particolare che c' era tra il giudice e la città.
: e dico, bench'io son om c' ho udito / e an vedute più
. rossi, 8-28: l'anaconda [c' è anche] o serpente d'acqua
tasso, 12-673: [dante] c' insegna che quattro sono i sensi: il
. tile, 3-85: una parola. c' è chi còmpita, a sillaba a sillaba
rifletteva... all'analogia che c' era tra persone senza qualità e persone
1064: per immaginazioni accese e sopraffatte c' erano analogie più che sufficienti: la
parapetti delle murate e sulle alberature c' era pieno di marinai che mostravano ananassi e
cavallo e col pugno sull'anca, c' era un pezzo grosso, a cui i
da donna iniqua e bella, / c' ognor m'ancide, mi difende e scampa
egli sapeva che oltre il molo nuovo c' era ancorata l'andàna dei bastimenti del
egli sapeva che oltre il molo nuovo c' era ancorata l'andàna dei bastimenti del suo
mi tira / ver lo dolce paese c' ho lasciato, / d'altra part'è
? anguillara, 1-65: lasciate andar, c' ho questa cosa a core, /
e viene. soffici, v-1-166: non c' è bisogno, credo di dire
io volea provare altresì con che animo c' eri disposto. idem, dee.,
io ti dico, va'cauto, ché c' è chi cerca con sottilità guastare questa
sp., 27 (464): c' entrano affari segreti, che non si
domani a scuola: per andare a scuola c' è sempre tempo. fogazzaro, 4-25
, sepultus in senectute bona). c' è bisticcio con patrasso, forse perché
ben sapete che nei tempi in cui c' era più religione, lo scopo dei romei
rallegrati, poiché in casa loro non c' era: istituito il maiorasco, avevano tentato
certe altre. soffici, v-1-166: non c' è bisogno, credo di dire che
.. la ragazza con le trecce non c' era abituata e dormì poco e male
, per ciò che il marito non c' era, che la gentil donna ti dovesse
, e l'andatura? / non c' è che dire. g. gozzi,
fa in questa casa, da poi che c' è questa signora sposa? nievo,
corbe. pea, 5-222: nel campo c' è seminato il grano e l'andirivieni
argano. pratolini, 2-413: non c' era mai la possibilità di darsi un bacio
confinante quasi alla bottega dell'ebanista, c' era il mio studio, un androne lungo
ridere assai. verga, i-71: c' era un aneddoto che dopo più di un
il castello. pascoli, 472: c' è una voce nella mia vita, /
oro. idem, 275: e c' era anche una bimba malatella / in collo
. idem, ii-8-71: gridano che non c' è bisogno di tanti affaccendamenti e anfanamenti
colla forchetta. dossi, 487: c' è il dilettante-anfitrione (o dilettante-oste)
torceva in maniera che... c' era da crederlo stretto e angariato dal
gran tazza piena / alla fanciulla c' ha 'l viso angelesco. = deriv
ti conteraggio le bellezze / di quella c' hae il viso angelicato. d'annunzio,
capelli neri, corti e ricciuti. c' erano degli angioli così, nei cieli
il viaggio, in un luogo dove c' eravamo fermati, mi disse ascosamente: -guardatevi
voce; all'angolo degli occhi / c' era una stilla, e cade, mentre
quattro angoli. magalotti, 1-624: c' immagineremo pertanto due grandi spere, le
della camera, nell'angolo diametralmente opposto c' è una stufa di coccio. govoni,
le incrostazioni d'osso; in un angolo c' era un'aquila impagliata con le ali
peggiori. pea, 5-34: là c' è un pastore in redingote, sulla cattedra
slataper, 1-134: e ora non c' è pace più, in nessun posto,
(21-14): per la spene c' ha per voi campare / di vita pasce
per le anticamere e per le scale c' era una folla da non si dire,
correggendo le stampe, perché qui non c' è anima nata che sia in caso di
, dove per grazia del cielo, non c' era ancora anima vivente. [ediz
detto ohi?... qui non c' è anima viva. imbriani, 2-128
, non si slogò un piede e non c' era anima viva nel viridario. verga
cose erano grandi e solenni, e non c' era anima viva. deledda, iii-8
dai platani. pea, 7-154: non c' è qui anima viva a cui poter
lui della tua pace, / poi c' hai pietà del nostro mal perverso. idem
in terra, / se non se alquanti c' hanno in odio il sole, /
/ puse la mia entennenza al monno c' ho veduto. dante, conv.,
se non è lo strino / che c' entri prima ch'abbiano [i castagni]
. animatissimamente rispondere si può senza che c' entri animosità. pavese, i-394:
signore. tasso, ii-45: colui c' una fiata i confini de la vergogna ha
, contro le persone, se non c' era qualche animosità privata e potente che li
zappa e andò nell'orto; dove c' era da fare le fossette alle piante dei
, se non è lo strino / che c' entri prima ch'abbiano [i castagni
annataccia; ma poteva andar peggio, e c' era da ringraziare la provvidenza perché il
una guazza bianca. pavese, 1-29: c' era una collinaccia che sembrava una mammella
nel cognac di cinque stelle, di cui c' era una provvista nella dispensa. d'
de te dir porrìa? / a chi c' è annegato de sotto e da lato
. domenichi [plinio], i-1330: c' è anco una susina che vien dal
recomparato; / donna, 'l prezo c' è dato; quel c'avist'a lattare
, 'l prezo c'è dato; quel c' avist'a lattare. idem, 92-25
terra, / se non se alquanti c' hanno in odio il sole, / tempo
questo bosco dove s'entra ora, c' è sempre de'birboni annidati. deledda,
non anniversarie. bontempelli, 6-92: c' è un treno alle dieci, a
ogni anno in cui ci si ricorda che c' è stata al mondo la gran vecchia
cerchio, ballavano. viani, 19-436: c' era seduto un soldato che aveva il
annoiato. slataper, 1-74: quando c' era lui si davano annoiata- mente i
aveva annunziato. vittorini, 4-26: c' è un villaggio? - sbottonato lo
salgo, domando alla serva se mia madre c' è; m'annunzii; ma adagio
gli avvisi economici. moravia, vii-427: c' era l'annunzio della morte di quel
, su due colonne; e poi c' era scritto che il funerale avrebbe avuto luogo
nità famigliari, e non c' è casa, io credo, ove nei
ii-498: sull'anta nera del camino c' erano, segnate con la punta d'
. idem, 10-17: non dole c' agia doglia, / madonna, in voi
core, / né gentil core anti c' amor natura. petrarca, 204-5: per
. barilli, 2-273: qui c' è l'inferno e il paradiso; c'
c'è l'inferno e il paradiso; c' è l'eleganza e il sorriso dell'
gli occhi il volo / la fama c' ha mille occhi e mille penne.
, l'antiborghesia è del 900. c' è poi una borghesia che è come la
subito? lo sai che per te non c' è anticamera. -fare anticamera:
; anticaglia, panzini, ii-726: c' erano dei mobili che erano delle antichità
bernardino da siena, 247: egli c' è pure delle persone antiche, e uomini
tommaseo [s. v.]: c' è delle massime anticristiane in taluni che
. soffici, v-1-214: ciò che c' interessa è invece il vedere come gustave
e dell'italiano di buon senso, c' è la ribellione dell'europeo e dell'
giurisprudenza, per provvida che sia, c' è delle antinomie, che all'equità
[s. v.]: non c' è cosa più antipolitica della soverchia politica
terza volta la sentinella e nella voce c' era sottinteso come un avvertimento privato e
fazio, v-21-37: gli antropofagi son questi c' hai scorti, / tanto crudeli e
gramsci, 250: nelle tue ipotesi c' è troppo antropomorfismo. = deriv
, altrui prometti, / e quel riposo c' anzi al nascer muore. tasso,
salito, / dimme en che forma c' èi tu gito, / perché lo viaio
veniva, si faceva la festa, c' era tavola aperta, e alla sera si
apertura della capanna. viani, 14-259: c' è un signore severo dalle larghe mandibole
eloquente dei suoi apostoli che dio non c' è. b. croce, iii-23-481:
che nel monastero di tor di specchio c' era una ragazza innamorata di me?
di dubbi. soffici, v-1-638: c' è un istinto pittorico che porta a vedere
», ora avevano terra grassa, e c' eran cresciuti i gerani. =
con tutto l'appannatoio sugli occhi, c' era da toccar de'morsi e de'
quando paresse. iacopone, 30-28: puoi c' hai apparata assai de la scrittura,
roberto, 34: bell'apparato, non c' è
l'occhio porta a quell'altezza / c' a pingere e scolpir qui m'apparecchio.
oro. pea, 7-71: in salotto c' era la tavola apparecchiata, per il
radio?... - non c' è bisogno di gridare. do un'occhiata
. e. gadda, 3-200: non c' era nesso apparente, ma chissà poi
e disperdere. piovene, 2-137: c' erano nel villaggio altre case civili sotto la
. panzini, i-597: nell'atrio c' era un prete che parlava con l'
cucina e alla camera da letto, c' era nell'appartamento una quarta stanza che
: a ogni cosa appella: non c' è cosa che stia a suo modo;
annunzio, iv- 2-116: il rimedio c' è; ma costa cinquanta soldi, donna
inf., 16-96: come quel fiume c' ha proprio cammino / prima da monte
f. doni, i-137: -che c' è, messer dattero, filosofo appetitoso?
quel voglioso che venga quassù a veder se c' è o non c'è una ragazza
a veder se c'è o non c' è una ragazza. [ediz. 1827
tommaseo [s. v.]: c' era sulla tavola del pane appezzettato.
piastratura di terra gialliccia, la quale c' insudiciò i vestiti, e forse è
fra giordano [crusca]: quanto errore c' è appiattato sotto, vedete che
mucciare aio fatto ad engegno, / per c' altri me tenga de meglio;
alle persone. manzoni, 847: la c' è voluta tutta a nettare quella materia
jahier, 29: sopra un cucchiaino c' era l'appiccicaticcio della conserva.
idem, 1-242: all'osteria del passo c' è la sede dei comunisti: fuori
è la sede dei comunisti: fuori c' è la tabella con dei ritagli di
4-72: né si crede, né c' è occasione o appicco alcuno pur di pensarlo
. civinini, 1-76: non c' è che qualche vecchietto e qualche guardia
questo luogo di salomone a tutti coloro c' han cura d'anime. g. del
consiglio la congiura. cardarelli, 6-27: c' era davvero di che avvelenare la esistenza
reggono appena... ma pur c' e un modo di leggerli appoggiando la voce
sul gomito, e sapevo che fuori c' era la campagna. pasolini, 64
abbiamo appoggi '. buzzati, 1-278: c' era sì qualche giovane tenente, come
pagine particolarmente le fossero piaciute. non c' era che dire:...
suoi studi e sopra il muro c' era un chiodo appositamente per sospendere la cartella
seguente pitaffio. fogazzaro, 2-356: c' è da chiedere al pretore l'apposizione dei
bencivenni, 4- 10: molto c' insegna il nostro maestro... quand'
. b. croce, ii-8-347: c' è esitazione, smarrimento, prima che l'
ell'è uscita. ariosto, 27-25: c' ha notato il passar de le
è vile; / ancor ve dico c' ha maggior vertute: / null'om pò
figliuolo, / s'appressa la città c' ha nome dite, / coi gravi cittadin
, amor de foco, né pena non c' è ammessa: / tal luce non
. essi certo s'approfittarono che non c' era in casa nessuna persona adulta a fare
ci è di questa forma: / c' ha l'acqua chiara e 'l sapor dolce
aprovo che tale mostra di fore / c' amore lo core e l'arma gli agia
/ nullo ferro ci apponta, tanto c' è dura pronta. 6.
2-36: e se un creatore non c' è, che rimuneri e castighi, mi
56-17: nullo ferro ci apponta, tanto c' è dura pronta. 7
s'aspetta. fagiuoli, 3-4-152: c' è in tal caso una certa appuntatura
state e 'l verno * / tal c' hai l'aprile eterno: / perpetua primavera
spacco, uno squarcio; fendere (e c' è l'idea di far palese ciò
lasciava vedere intorno. sul costone del monte c' era una roccia grigia...
fazio, ii-40: ogni cosa c' ha poder mi caccia / e solo
credesti, per ciò che il marito non c' era, che la gentil donna ti
. alvaro, 9-354: nell'ingresso c' era un albero araldico con la discendenza
arato. tozzi, 2-193: non c' erano più le zolle dell'aratura,
una possibilità di ripiegarsi infinita, non c' è vento che li possa stroncare.
santa messa. bontempelli, 8-84: c' era una tavola di legno chiaro; davanti
somma non fu mai trovato giù: c' era una corte con giganti di marmo,
da cucina. lombari, 1-32: c' era un rotolio di botti per l'
misericordia la festa è di lusso. c' è folla, ci sono le guardie in
fatica a ritrovarvi per entro, quando c' è, una linea architettonica. sinisgalli,
, ad arcione sulla montagna, castrogiovanni c' era parso una dura e possente incisione
un viaggetto, io e te? c' è un piroscafo che gira tutto l'
passa il lambro; altrove, che c' è un arciprete. d'azeglio, 1-144
: in mezzo a un prato della villa c' è una grande gabbia di ferro con
metà della corda. ojetti, i-238: c' è ad alghero un palazzotto rintonacato che
manzoni, 876: a ogni modo non c' è niente come metter sull'arcolaio una
ch'elli dee fare, come l'asino c' ha arcuata la schiena. livio volgar
pantaloni d'ufficiale, sul cuscino c' erano le decorazioni. 2.
. /... / se c' è forse negato che v'intriamo, /
ii-28: entrarono in una chiesa. c' era molta gente: l'altare ardeva
tetto d'ardesia. boine, ii-61: c' era, d'in- nanzi, lo
, 224: lascia ardire il modo c' ha tenuto / nel suo parlar coverto /
nel volto, in cui pietà par che c' inviti, / pregovi, siate arditi
secco. barilli, 2-301: c' è una parvenza di spiaggia dove,
687: a mezza costa del monte largo c' era una cava di piombo argentifero,
, 1-13: da ogni parte non c' erano che precipizi di argilla bianca,
, 185: questi lincei, questi argi c' ho d'intorno, / a chiuder
v.]: nelle dispute scolastiche c' era il primo, il secondo, il
deia dare / onne male e pestelenza, c' a esto monno è 'n despiacenza
all'uscio della casa, e già c' erano nell'aria i primi freddi. cardarelli
il naso nella porta dell'osteria. c' era un'aria domenicale. pasolini, 2-123
(93): qualcosa per aria c' è di sicuro. pratolini, 9-1269:
allontanò da quel luogo, dove non c' era buon'aria per lui.
e l'espressione di una fisionomia, c' è sempre un non so che,
moravia, viii-153: e nella sua bellezza c' era un'aria avvinta e riluttante che
. e. cecchi, 6-226: c' era questo di buono: che 'non si
macchine grandi e smisurate travi, / c' han testa di monton ferrata e dura:
giorni i gabbiani gli avevan fatto capire che c' era in mossa un banco d'aringhe
saper, signor mio, che non c' è mai stato nessuno del sangue ottomanico,
vicini. e. cecchi, 1-179: c' era l'attesa di quando in piazza
sole dall'uscio, pensando che non c' è pane nell'armadio, né olio
armadietto. prese l'unica tonaca che c' era. palazzeschi, 4-157: ogni tanto
. zannoni [tommaseo]: e c' è un certo armeggìo tra lui e
armeggiona e chiassona. soffici, v-1-357: c' è l'armeggione caramellato, un che
, vale: uomo d'armi. c' è armigeri non armati, e armati
marchesa, divinizzato ancora, pure ei c' è sempre. g. del papa,
gusterà. michelangelo, 220-10: i'c' accordato m'era / col capo bianco
arrabbiata che ho mangiato alla ceviosa: c' era troppo pepe, mi piace ma
dante, inf., 30-79: dentro c' è l'una già, se l'arrabbiate
di battaglia, a essere svelti di mano c' è sempre da far un buon raccolto
-fra tutte le miserie del povero c' è anche quella del sollievo che arrecano le
vantaggi ora danni. pratolini, 9-781: c' era dunque dell'amarezza, nella gioia
poi, arrembò, e a venderlo non c' è da prenderne un terzo di quel
arrendeva come il resto del corpo né c' era verso di sentire la consistenza delle
ogni verso. bacchetti, ii-437: c' era quel tanto di vento che bastava
atte nate. manzoni, 418: c' è nelle leggi di qualunque sorte ima
di firenze, 30-23: espressa legge c' è, che chi è debitore in camera
s'arrestassero. pascoli, 61: c' è per vie lontane / un rotolìo
fantasmi di cui egli ti parla, c' è da arretrare. sbarbaro, 1-196:
, 9-295: all'origine della nostra memoria c' è sempre un grido di disperazione,
han tormentato. palazzeschi, 4-13: c' è ima villa sempre chiusa, cinta da
modona. petrarca, 28-76: tu, c' hai per arricchir d'un bel tesauro
fama equivoca. ojetti, ii-546: c' è il portamatite di luigi sedici, col
; corrugare. pea, 7-146: c' è, nell'aria, un venticello che
i-i7: nel cortile della casa c' era il pozzo coi ferri arricciolati in
de'medici, ii-228: un maestro c' è di scuola, / che bottega di
. nel l'uomo arrisicato c' è sempre da notare almeno impru
. v.]: con costui non c' è da cavarla pulita. gli arriva
a scorgerli. pirandello, 8-89: c' era a mala pena, lungo quel
, iii-808: in governo di demagogia non c' è gran posto per renato serra.
di battaglia, a esser svelti di mano c' è sempre da fare un buon raccolto
e nel tono della sua voce, c' era una confidenza, una sicurezza di
l'o vo'vedere / chi è costui c' ha in sé tanta arroganza, /
tanto si faceva sentire, faceva sentire che c' era. afrosolare, tr.
occhi spalancati. baldini, 4-50: c' è modo e modo di dare a vedere
bel volto noto, / e più c' al gran veder t'è ancora arroto /
dentro a quei ferri: / non c' è dunque pietà per l'uom che erri
figur. nieri, 358: non c' è altra cosa che arroventisca la lingua
un miagolio. moravia, vii-7: e c' erano ancora le trincee, con le
l'arsura terribile di dentro, non c' era acqua e ghiaccio che mai gli
sono disgiunte. papini, 8-247: non c' è dottrina, arte, filosofia in
tutto è arte e poi arte, non c' è più quasi niente di spontaneo,
): adonqua il senno e lo valor c' ha tomo / da la donna tener
tasso, 1-88: e come avviene c' una eresia porta seco un'altra, in
identiche conclusioni. serra, i-396: se c' è qualche cosa da rimproverargli oggi,
: a un altro angolo della strada c' è un povero artigiano di terrecotte e di
cielo appare terso e compatto; attorno c' è il grande silenzio. 3
scolpito e levigato. tombari, 2-124: c' è a chi piace trafficare per i
fondo, splendido. settembrini, 1-337: c' è tra noi un vecchietto di sessantadue
stare in pace / e di quel c' hai prender diletto e frutto. e.
dell'amore. ungaretti, i-18: c' è la nebbia che ci cancella / nasce
ascolta, / e altra è quella c' ha l'anima intera. 2
alzato vengo a dire or cose, / c' ho portate nel cor gran tempo ascose
. = montale, 4-178: c' era l'arte che salvava tutto, l'
prova. giusti, ii-258: mi c' è voluta una pazienza da asini (
prima pagina mi casca l'asino e non c' è mezzo di farmi andare avanti.
d'argomenti, gli pargoletti, quelli c' han discorso de fanciulli. g
palo. pavese, 4-97: non c' era un solo contadino fra le stoppie.
, 28: intorno alla casa francalanza c' era sempre una fiera, per le tante
fra i tarocchi. nieri, 66: c' è quella nuora che è un aspido
e tutta buccia. bonsanti, 2-17: c' era nell'aria pesa quell'odore impreciso
a rallegrar. pavese, i-12: c' era l'aspro profumo delle campagne di settembre
luoghi son quelli dove siam nati, c' è forse in tali memorie qualcosa di
lettera mi riesce oramai aspra. non c' intendiamo più. 14. figur
un ghigno cattivo e, nelle parole, c' è l'aspro di un risentimento forse
ci confusi / da bimba. or c' è la macchina che scocca / d'un
ecc.]. panzini, 1-668: c' è chi pensa ad uno spostamento dell'
e un orticello,... non c' era altro da inventariare. tuttavia,
hanno invaso le carceri ». « c' è lo stato d'assedio ». «
.]: di certi fatti se non c' è origine sicuramente assegnabile, non è
e persone miserabili. viani, 14-241: c' è stata l'assegnazione dei premi e
in ch'io l'esemplo, dir c' a lei s'assembra. tasso, 6-ii-57
m'assenta / da quella luce, in c' ho l'anima accesa. v.
gradi e le parti tutte, non c' è chi possa asserir né impugnare. metastasio
. nievo, 184: se pericolo c' era per essi asserragliati ben bene dietro
un sorbetto. deledda, ii-937: c' era una brocca, accanto al giaciglio,
e di prati, per assicurarmi che c' erano sempre. 12. rifl
, 9-316: appoggiata al marciapiede c' era la sua bicicletta; la
silone, 5-125: « in pianura c' è adesso l'assicurazione, un'invenzione
silone, 5-125: « in pianura c' è adesso l'assicurazione, un'invenzione del
con quella brina, vestito così, c' era più che non bisognasse per intirizzir davvero
più suo. saba, 533: c' era, mal visto nel luogo, un
: così arrivarono alla casa, e c' entrarono: la folla rimase ammontata al
nenia degli assioli. landolfi, 1-153: c' è un assiuolo che mi perseguita:
prima del silenzio. qualcuno degli assistenti c' incontrava alle svolte, diceva la sua.
dibattimenti nella corte d'assise. non c' è luogo al mondo dove la vita si
preso a falsa parte, / son quei c' amar s'adanno; / peggior gittan
respiravo rannicchiato all'ombra della barca. c' era un odore di legno assolato
galileo, 1-1- 208: non c' è al presente da mandargli altro, che
vederle. civinini, 1-148: che cosa c' è di più assolutamente felice di un
suo talento tutte le nostre abitudini, c' imponeva le sue. 5. che
agabito / della pressa, il qual c' è vicinissimo, / che gli aremo assoluto
anche in fondo al cuore del colpevole c' è la speranza del miracolo dell'assoluzione,
a tanti come lui, eppure in lui c' era pente. testi fiorentini, 102
. pavese, 69: sulla nera collina c' è l'alba e sui tetti /
pavese, i-286: si guardò intorno. c' erano alcune case basse dal tetto di
assunto. manzoni, 119: la contradizione c' è bensì in quest'accusa medesima,
, gioia, gioia... / c' era ancora gioia / in que- st'
: la noderosa e formidabil asta / c' ha ne la destra allor contorce e
la nostra libertà. panzini, ii-492: c' eran dipinti cavalli e gonfaloni svolazzanti;
un affare scabroso coi signori, che c' era da disputarsi all'asta le terre del
-per simil. sbarbaro, 1-221: c' è il lichene virgola, il lichene puntofermo
avaro. manzoni, 170: o perché c' è chi vuol esser omicida, la
. astiàcolo. giusti, iii-76: c' è chi vuole una cancelleria,..
chi vuole una cancelleria,... c' è chi vuole una corte d'appello
io », colla logica dei bimbi; c' è chi piange la perdita d'una
bocchelli, ii-242: anche in persia c' era stata una rivoluzione dei copricapi.
istinto m'aveva avvertito che qualche cosa c' era, qualche cosa di oltreumano,
solite. alvaro, 9-238: non c' è individuo più isolato e sospeso di uno
pianeta errante, / pur contra lui c' ha forze in sé costante / fan gli
pascoli 375: di fiori, c' era un alto girasole, / nell'orto
quarta scienza è astrologia, la quale c' insegna tutto l'ordinamento del cielo e del
un astuccio d'oro massiccio... c' era dentro un cucchiaio, una forchetta
due infelici giovinette. idem, 6-120: c' intrattenemmo alquanto a chiacchierare di cose da
aperto e io sono entrato. c' era « cave canem », ma io
paura dei cani, invece non c' era l'atriense: perciò eccomi qui.
crisi la propria vera natura, e questa c' inorridisce e la normalità ci disgusta,
. d'annunzio, v-1-328: c' è là, su la piccola tavola dei
sulla piazza. pavese, n-i-243: c' è, si capisce, la consolazione che
popolo solo (e, in verità, c' era un po'più, non
buono... se uomo buono c' è. senza vanità, senza attaccamento alle
. gadda, 3-146: nel corridoio semibuio c' era un lunghissimo attaccapanni con appesi dei
moccoli lunghi lunghi, nei quali talvolta c' era da imparare: egli strillava,
è per questo che a volte / c' è lo sbronzo notturno che attacca discorsi /
inserirvele. segneri, iii-3-85: cristo c' invita, ci stringe, ci stimola ad
tomo torno alla piazza le acacie che c' erano state piantate da poco, si
d'uno di noi dalle riserve che c' ispiravano i suoi uriacci d'allora, i
. verga, ii-253: nel salotto c' erano dei parenti, una signora attempata,
sotterrar tutti. nieri, 238: c' era una volta un ometto piuttosto attempatùccio che
pare che sia valimento, / da c' omo vene tosto a compimento.
fede al confessore, se altro non c' è che attenga a me. idem,
l'aria propizia. e se in alto c' è un po'di vento...
de amicis, i-132: e non c' era chi s'attentasse a toccarle pure un
... quelli di lidice non c' entravano per nulla, avevano soltanto la
in un modo che a non stare attenti c' entrano i tacchi dentro. baldini,
occuparsi viventi, nell'ora della morte c' è un istante di attenzione;..
si para. anguillara, 15-227: tal c' ha il nostro rettor diviso il mondo
rame giovani. idem, io77: egli c' impose / porte e muro atterrar de
i primi atterratori di quella. c' è oramai un'atmosfera calda di attesa.
caratteri tra marito e moglie, non c' era da far altro che separarsi, da
s'erano attestati gli americani, e c' erano ancora le trincee. 7
quale avevo abitato, e vidi pure che c' era scritto: attico; ossia la
secolaresca]. giusti, i-389: c' era saltato incontro il padrone di casa tutto
francia che ammorbò i nostri costumi, c' innestò le sue usanze e persino il modo
il dio. panzini, iii-278: c' era il pozzo: attinse l'acqua
quella di mia madre, ma non c' era il parato, c'era solo un'
ma non c'era il parato, c' era solo un'attintatura bianca e solitaria
. j leopardi, i-1063: non c' è uomo così mal disposto e disadatto
. guarda le cose più pericolose. non c' è spettacolo che lo spaventi. ma
che lo spaventi. ma pippo non c' è. quest'è per lui l'
tuo atto è tanto forte, / c' apre tutte le porte, entra ne lo
come ne'drammi: tira, tira: c' è ancora due atti prima che
, 4-221: nel loro atteggiamento non c' è niente di quell'attonitaggine propria del
. beltramelli, i-658: nella platea c' era una lunga tavola attorniata da sgangherate
sgangherate panche. bontempelli, 9-209: c' era di là da quegli alberi un prato
olio rancido. gozzano, 24: c' era un profumo forte che inebbriava i
pronominale). pea, 3-10: c' era un ponticello, dove si attraccavano
pure che poco oltre, alla destra, c' era in mare una nave grande
. arila, 52: 'nell'uffizio c' è un considerevole attrasso di affari '
porta: -vieni vieni a vedere chi c' è. calvino, 4-120: il giorno
s'attrista, / tacito biasma quel c' ha fatto dfo. bruno,
! -guarirete, babbo! -e poi non c' è più danaro. - ne troveremo
di fare attrito con tutto ciò che c' è, non veniva usata interamente,
nostra memoria. pratolini, 2-128: c' è [fra loro] un'antica ruggine
per via di uno dei cavalli, comunque c' era rimasto dell'attrito.
pigia in giù. da levante invece c' è chiaro, a ponente s'alza il
s'alza il ventarello, a mezzogiorno c' è calma. attufatura { attuffatura
: molto fora spietata / donna c' omo aucidesse. /... /
provato / zo che audo contare, / c' assai ha guadagnato / chi si sa
ii-81: così face l'augello / c' al tempo dolce e bello / con noi
novità del loco è stata tanta / c' ho fatto come augei che muta gabbia
una pace qualsiasi, che nell'estate c' era parsa augurabile, adesso appariva una beffa
v. borghini, 4-84: né c' inganni ancora il nome de'termini augustei
aule né banchi né maestri patentati) c' è stata sempre, e s'è
particolarmente importanti. panzini, iii-561: c' era poi [nel convitto] l'aula
, 1: rosa fresca aulentissima / c' appari inver la state / le donne
aulore / che non fa una fera / c' ha nome pantera. =
e far versi d'amore, / c' a cui son servidore / m'à molto
nu l'ausu, / pir gran timenza c' agiu nu li sdigni. =
lui. stuparich, 2-72: non c' era mai stata confidenza loquace tra madre e
che fioriva. panzini, iii-500: c' era un gentiluomo col naso aguzzo,
. la pronunzia prevalente è àutobus, ma c' è chi dice autòbus e autobus »
ii-8-265: [nelvavare di molière] non c' è se non tipologia morale, caricatura
malaparte, 11-207: il tram non c' è più, ora c'è un'autocorriera
tram non c'è più, ora c' è un'autocorriera che fa servizio con
in quell'attimo arrivò l'autocorriera: c' era parecchia gente ad attendere: avevano
e inevitabile. montano, 107: c' era un che di automatico, di sbalordito
, 9-183: quando il padrone non c' è non sono autorizzato ad aprire conti nuovi
calvino, 1-484: i lavori finché non c' è l'autorizzazione non possono mica cominciare
; e, sopra di essi, c' è l'uomo che si condanna e non
erano brulle, irte; ma c' era / d'autunno ancora qualche mazzo rosso
enorme e peloso della destra, ove c' è tatuata una ballerina che balla la
moravia, xi-488: in questo bar c' era di tutto: guitti di varietà
: « avanti, avanti ». c' era un incalzare e un rattenere, come
ci tengono chiusi come conigli. se c' è da cambiar vita, avanti, metteteci
se non o per corruzione fattegli, perché c' ingannassi. ariosto, 43-51: -acconciar
: quantunque la mattina fosse avanzata, c' era ancora della rugiada. pavese,
, chiamasi avaro. nieri, 169: c' era una volta un uomo avaro tirchio
, 328: un po'di tela c' è tavìa nel banco. / ho due
strade sono buie, / e più non c' è nessuno / che sappia farlo piangere
; / donna, 'l prezo c' è dato; quel c'avist'a lattare
'l prezo c'è dato; quel c' avist'a lattare. idem, 23-24:
andare. bontempelli, 6-13: non c' è niente di male perché s'ha da
sp., 4 (67): c' è talvolta, nel volto e nel
bechi, vii-828: bada che se c' inganni, anche quando non ci sarà più
lassù: fra i rami più alti c' è il nido vuoto dell'averla che viene
si sporse fuori, e sul cornicione c' era la sua averla stecchita. il vecchio
alla pianura del reno bolognese, dove c' era stato quel che là chiamano una «
la vecchia avvampando « via! che c' entri tu? ». soffici, ii-127
idea di vantaggio in quel discorso la non c' è. 3. locuz.
non vole ch'io clami / merzede c' onn'omo clama, / né che io
clama, / né che io m'avanti c' ami, / c'ogn'omo s'
io m'avanti c'ami, / c' ogn'omo s'avanta c'ama. rugieri
, / c'ogn'omo s'avanta c' ama. rugieri d'amici, 1-24:
lo vento / e vali spalianno quel c' ave receputo. angiolieri, 29-9: avvegna
perillio di guerra, contò i mali c' a lui poteano advenire. re enzo
per lui sono al morire, / o c' a donna s'ave- nisse: /
intanto in questo avventizio per lui non c' è participazione nessuna, siccome io pure in
avvertiva che prima d'andare a tavola c' erano altre collezioni da visitare. palazzeschi
più. uomo avvertito... lei c' intende. 2. attento,
la povera ragazza, la quale non c' era avvezza [al vino], si
io voglia in prima mostrarvi la verità c' ho proposta? redi, 16-vi-147: oggi
783: non quando m'avviai trepido / c' era una madre che nel mio zaino
succedevano una dopo l'altra e non c' era mezzo di fermare l'avvicendamento,
mi irritava. pavese, i-208: c' erano giorni che darle del tu mi
53-5: i'so''nnamorato / di tal c' ha tutto 'l cuor avviluppato /
col niente. slataper, 1-115: c' era ancora una coppia d'amanti,
, e due, e tre, c' è un momento di silenzio assoluto anche in
tersi. d'annunzio, iv-2-1251: non c' è altro grido di allarme e di
19-279: dirimpetto alle celle degli uomini c' erano quelle delle donne, i primi occhieggiavano
iacopone, 8-35: mustrarà la misera c' aia gran trecce avvolte, / la
minori proporzioni. barilli, 2-274: c' è la macchina dell'azienda per la pavimentazione
azione. pavese, i-283: non c' eravamo ancora intesi e collegati, ma
la commedia] è un capolavoro: c' è condotta, c'è intreccio, c'
un capolavoro: c'è condotta, c' è intreccio, c'è azione.
c'è condotta, c'è intreccio, c' è azione. -l'opera teatrale
. idem, 1-129: tutto il giorno c' è una brutta baba sdentata che sbraita
sidora. -resta dove sei. a casa c' è il ba-bau colla faccia nera,
mamma era morta da un pezzo, ma c' era il babbo, un omone grosso
il sagrestano assicurò che pel momento non c' era pericolo: una torre di babele!
infornavano il pane, la babilonia che c' era in casa dei malavoglia. fogazzaro,
e traversato di giorno, e là c' è un fiore, una bacca che sai
. pea, 5-34: là c' è un pastore in redingote, sulla cattedra
gran scienza / tra tesser e 'l parer c' è differenza. foscolo, xiv-366:
mercoledì avessero terminato, beati noi. c' è il teatro patriottico, e i tuoi
. slataper, 1-16: e c' era anche, accosto al muro della
nel panierino, a seconda della stagione, c' erano delle squisitezze: o i primi
stata una cosa sforzata, perché non c' è nessuno che lo voglia. bandello,
l'opera quando e come dovrebbe. c' è dunque de'bacchettoni ipocriti; ma
improvviso, barcollò, e se non c' era gori a trattenerlo, sfondava la bacheca
, i-414: tra le radici del bosso c' era il terriccio nero, pieno di
. cassola, 2-49: -guarda, c' è anche la bimba, -esclamò enrichetta,
del resto di cui tu sei capace, c' intendiamo! -acer. bacióne (v
lepidotteri. alvaro, 12-76: oggi c' erano le stanze a terreno, il
oggidì. verga, 4-363: non c' era più speranza per lui, roso dal
quando si svegliano, guai se non c' è la foglia pronta! leggi agrarie,
, v-264-32: madonna, ben ho inteso c' a 10 smiro [= sguardo]
mare è torbo assai, / e c' è per il paese un gran bu bu
massaia. nieri, 368: c' era una volta un signore e una signora
se tomi, per te all'uscio c' è un randello. idem, ii-23:
affa notizia. papini, 25-350: c' eran grandi di spagna, vestiti severamente
angolo, celato tra i rami, c' era il mio piccolo camposanto, perfino con
1-14: riconosco gli amici: c' è il vecchietto perbene; quello dai
-fece dando un'occhiata intorno. non c' era più un posto libero. -andiamocene nel
lo stesso in piedi, ma almeno c' era più spazio. ottorino appese a un
nel voler cogliere un la bemolle che non c' è scritto passò armi e bagagli all'
la sera, liti la mattina, / c' è il sangue da marcirsi, e
paese, in bocca al lupo, c' è giudizio? tommaseo-rigutini, 2319:
« avete veduto quella bella baggiana che c' è venuta? ». l'epiteto
suoi conoscenti. beltramelli, i-534: non c' è tempo da perdere, oggi,
viva ancora nel popolo è fiore; c' è anche mandorla, che suona un
ii- 637: un'altra volta c' era garbino. l'è proprio allora che
né da'fiumi e da'fonti quelli c' hanno patita soverchia sete, né da
fa le boccacce al sole, chi c' è all'infuori di loro in questa casa
. settembrini, 1-126: sappiate che c' era ordine, se foste stati condannati
partire oggi stesso pel bagno: come c' è ordine che oggi stesso don pasqualino esca
fondo a un bagno penale, dove c' è gente che, in queste faccende,
nella loro conversazione, nei loro bagordi, c' era un profumo di gaiezza, di
comitiva. d'annunzio, iv-2-20: c' eran de'monelli intorno, che cominciarono a
può dir cosa buona; ogni sera c' è qualche baione che ci dà il mattone
. pea, 3-54: qui non c' erano né cannoni né carriaggi né sentinelle con
non lo distinsi da prima, ma c' era veramente un frate che orava presso
involuzione e balbettamento. tombari, 2-149: c' è qualche cosa di nuovo e di
. d'annunzio, v-1-613: ora c' è chi balbetta che in quella specie
una gran tazza piena / alla fanciulla c' ha 'l viso angelesco, / di
. quasimodo, 143: in alto c' è un pino distorto; / sta intento
disse: chi bussa la? non c' è messere. manzoni, 54: allora
ed ho en disamar quella bailìa / c' ha 'l pulcinello, ch'è dentro
ha doglia / che teme di perder ciò c' ha 'n balìa. chiaro davanzali,
di forma? in altre parole, c' è veramente in tutta quella letteratura così
4-69: ferma d'innanzi al fondo c' era la carretta del mugnaio il quale
.. fa sentire tutta la tristezza che c' è nei ballabili. tozzi, i-443
. moravia, i-315: all'angolo c' era un negozio di apparecchi radiofonici dal
dove sia poi giudice bastante, / materia c' è da camera e da piazza
su queste colline quarant'anni fa c' erano dei dannati che per vedere
, bastardoni e funghi: che più c' è da morir d'inedia e più tu
non s'era ancora seccato, non c' era nemmeno modo d'indovinare barbuti da
-e basta: questo è tutto, non c' è altro (per troncare ulteriori richieste
. -e non basta: come dire, c' è dell'altro, non è tutto
ma se tu vedessi il lazzeretto! c' è da perdersi nelle miserie. basta
regge, / come tu di', non c' è mestier lusinghe: / bastisi
le signore romane andare a piedi quando c' erano le basterne dove esse stavano sdraiate
altro; ma la effigie, / c' ha de la matre, ancor più mi
li prego, signori, via! c' è una donna ». per risposta ebbe
le città bretoni. vittorini, 5-170: c' erano bastioni a picco sugli scogli dietro
l'età divina: allora la critica non c' è o c'è sotto forma
la critica non c'è o c' è sotto forma di tersite, e si
disegno. panzini, ii-136: sui carretti c' era una gabbia, fatta di grossi
lunghissimo. slataper, 1-158: una volta c' erano uomini che sradicavano un quercione dalla
conta nulla. silone, 5-142: c' è un paese, un grande paese,
marinai. pea, 7-435: c' era la veglia da ballo. c'era
: c'era la veglia da ballo. c' era il bastrè, come dicevano allora
l'amoroso doello. ariosto, 30-32: c' ha potuto giovare al petto mio /
più preciso. ma altri monelli, che c' eran sotto, non se ne accorsero
e data e barattata la parola, c' entrarono. cattaneo, i-1-367: è un
sinfonia cominciata con uno strumento solo, c' era più d'un cannone a battere
, dentro una pedana di legno, c' era acceso un braciere di rame. pratolini
: piglia piglia; tutto ciò che c' era buono a qualcosa, fu preso.
enorme e peloso della destra, ove c' è tatuata una ballerinetta che batte la
monreale. verga, 3-113: sì, c' erano anche dei siciliani; ce n'
questo mondo? verga, ii-338: c' era in quel tempo novizia, a santa
non mi ci confondo più, ma c' è stato oggi chi s'è accorto subito
una grossa. pascoli, 472: c' è una voce nella mia vita,
giudizio e fondamento, tanto più che c' è lavate di capo a'nostri, che
e lo stagnino. alvaro, 12-104: c' era il tono
: sulla tavola aparecchiata a metà, c' erano gli avanzi d'un desinare a battiscarpa
trebbiatrice. pavese, 1-49: non c' era soltanto da ripassare i comandi,
... e le merci che c' erano dentro stivate davano loro la forma a
cassetti e faceva i bauli: ma c' era tanta di quella roba che più
probabilmente non vedrà più, e non c' è stato come un baule, ma
e di falasco. pavese, 5-167: c' erano in cielo delle lunghe striscie di
o striminzite. calvino, 1-27: c' era una zuppiera piena di ramarri e
e, chi sapeva leggere, la c' era proprio la meta. indovinate un poco
bazzicava nelle palestre. nievo, 31: c' era anche un certo martino,.
. sono passati tanti anni; ma c' è ancora chi se ne ricorda, eh
qualche gran bene... lì c' è chi fa vita beata senza che possa
. gadda, 197: davanti a me c' era la signorina clorinda, con riccioli
che un medico. panzini, ii-705: c' erano quei monti neri, lì attorno
! ruffiano! brancoli, 4-170: c' è... il caso che per
importa -ripeteva. -ma ai miei tempi non c' erano tanti lampioni, né tante scuole
». moravia, vii-34: qui c' è il caso di beccarsi una polmonite.
beccheggio impaziente. baldini, i-106: non c' è beccheggio di vecchia tartara, né
si corrono. bacchelli, 1-iii-254: c' eran tanti guai da prevedere, ma
becchettare. pascoli, 962: non c' era, / sui monti, che cinque
: che due buon giorni diede a que'c' han moglie: / l'uno quando
a sotterrare? tozzi, i-177: c' era soltanto il becchino che li aiutò
la beccia mia, la beccia, / c' ha sempre due capretti e due n'
g. raiin un affar d'onore c' è di mezzo il signor me, nessuno
esporre quella santa sagra imagine, e non c' è un becco con petulanza; mettere
lo spiedo. caro, i-155: vedi c' ha [il gufo] fuor la
giovane becero. papini, 6-254 • c' era per l'appunto il mio cameriere favorito
lega, / e con quest'altro c' è sempre una bega. [sostituito da
conosciuta donna. pancrazi, 1-230: c' è poi una interminabile processione in gloria
lontano seduce. d'annunzio, v-1-244: c' è l'amorino. è il più
essere. si- ione, 5-180: c' era nell'aria una bellezza che commuoveva,
cercò di orizzontarsi, perché a quel convento c' era stata due volte la bellezza di
da lo bellico in giù di frondi c' hanno, / e l'altra parte tutta
d'ogni genere, che davvero non c' è verso d'attaccar l'una all'altra
paziente. b. croce, iii-22-26: c' erano di coloro che, passando ad
umiliata, non aveva saputo difendersi; c' era caduta chi sa come, a
che serra lamagna / sovra tiralli, c' ha nome benaco. idem,
quelli che possono, che d'ognuno c' era sotto il suo nome beff'e
uominacci...; e non che c' ingannano, che se ne fanno poi le
significato. nieri, 424: non c' impauriamo delle minacce altrui e facciamo il
bel sesso. viani, 4-1 io: c' erano anche le femmine: prendete qualcuno
bella... e il giardiniere c' è? ». -questa è bella
- ma non ci sono riusciti; c' eran dei musi duri che si son
storie. pratolini, 1-178: gina non c' entra, sono io bello mio che
quanto il cielo è sereno, e c' è il sole, e l'aria è
mi dava alla testa. -di bello c' è; questa cosa ha di bello',
, 21 (367): che allegria c' è? cos'hanno di bello tutti
ragazzo. -locuz. region. c' è il suo bello: esserci convenienza,
, corvè. annoiarsi non serve. c' è il suo bello anche in questo
calagrillo il bellumóre; / or, c' ha la barca assicurata in porto, /
quello dello scrittore. carducci, ii-10-139: c' è da rapire in ammirazione e in
bel paese dell'abate stoppani, e c' è anche il ritratto sul formaggio!
la terra / dove è la dama c' ha tanta biltade ». boiardo, canz
pagliacci che si esibivano in uno spiazzo, c' erano diversi padiglioni, con la donna-ragno
monte più alto della pianura. di quassù c' è un belvedere. saba, 97
9 (150): nel vestire stesso c' era qua e là qualcosa di studiato
68: forse che dallo speziale / non c' è benda e medicina? baldini,
188: costor son certi be'ceri / c' han più vento ch'una palla:
, voi siate la ben venuta. che c' è? avete voi buone novelle?
so, / farete benone, / non c' è niente di male. baldini,
parlava a ecate lunare: / che c' è di bene, / che c'è
che c'è di bene, / che c' è privo di male? 2.
/ che tu vedrai le genti dolorose / c' hanno perduto il ben dell'intelletto.
lasciava avere un'ora di bene. sempre c' erano dei litigi, c'era il
. sempre c'erano dei litigi, c' era il diavolo giorno e notte. pananti
7-276: e di beni immobiliari, c' era la casa soltanto ed era un passivo
non lo distinsi da prima, ma c' era veramente un frate che orava presso
: quegli beato è, del signor c' ha santa temenza; / sicuro e lieto
, 3-167: si vede proprio che io c' ero per caso in quel secolo benedetto
la carità dev'essere paziente, e c' è sempre da benedire l'amicizia che
di buono. baldini, i-49: c' è qualcuno più selvatico ch'è andato
, aveva avuto una casa, dove c' era un padre, una madre e una
proprio allora e fra i tanti beneficiati c' erano anche due dozzine di galeotti. gozzano
3-10: il risultato umanitario copre quanto c' è di meschino negli interessi particolari che
ha sfruttato, in tutti gli anni che c' è stato lavoro; mi pagava meno
e non vedi che da ogni parte c' è concorso, c'è ressa, per
che da ogni parte c'è concorso, c' è ressa, per crearsi degli alibi
c. e. gadda, 5-12: c' erano anche dei giovani serii, che
conv., i- xiii-8: anche c' è stata la benivolenza de la consuetudine,
della tua pace, / poi c' hai pietà del nostro mal perverso. idem
protezione, difendendole da la malignità di coloro c' hanno il giudicio o l'appetito corrotto
il banco era accumulata la merce. c' era di tutto, ma beninteso, poco
tutto il paese. collodi, 351: c' era una volta un re così potente
è fatto come una palla, non c' è più sugo. hanno trovato oggi
benzina. idem, 5-58: dove c' era più movimento era in piazza -un nuovo
. cassola, 2-409: dietro l'uscio c' erano due latte di benzina.
ho bevuto forse un po'troppo. c' era una vernaccia!... ma
io beva per assopire tutta la rabbia c' ho addosso. de amicis, i-624:
paio di chili di spaghetti. allora non c' era bisogno di acqua « acetosella *
, 3-811: sulla faccia di augusta, c' era il cereo pallore delle grandi occasioni
'l fumar de'cerei lento: / c' è un brusìo cupo di femmine /
, dove si trovava il cardinale. c' era ordine d'introdurle subito: il cappellano