che in letto prezioso s'addorma, e bea con coppa bella, ma solo che
uopo è che studi e soverchio non bea. tommaseo [s. v.]
dell'anagallide, e lo 'nfermo la bea. landino [plinio], 25-11:
, che vogliasi conquistare senza cerimonie. bea, 7-505: tutti vorrebbero essere i primi
entra lo sposo e il guardo avido bea / nelle care sembianze. leopardi, 10-45
porta di rinforzo. bea, 7-306: alle otto lei era dietro
scritto suo così ragiona: / « beatrice bea, vivendo, il suo consorte,
in questo nuovo amor s'interna e bea / tanto, che pargli il del toccar
so che, quel che mi strugge e bea. fontanella, i-259: è tempo
sonante di canne, / e non li bea nelle nove capanne / l'arguto eptacordo
vuoi, anima bella, ch'io mi bea su que'tre grandi epitetoni..
'berchet, 36: va', ti bea de'soli suoi; / godi l'
secoli di virtude, e là si bea. nievo, 737: soltanto coll'immaginazione
altre?... (dove si bea vin, non paesi), altri
.. / chi l'avesse trovate nolle bea, / ch'ai sa- grestan vorremmo
redi, 16-i-5: egli a napoli sei bea / del superbo fasano in compagnia,
in quel momento del fare la resoluzione ella bea una bevanda che la fa furiare e
con uno dei battenti semiaperto. bea, 7-58: dall'uscio, socchiuso a
a tormentarci con bollette e contravvenzioni. bea, 7-122: qualunque siano le promesse e
.. / per la salute lor avido bea. = voce dotta, lat
di canne, / e non li bea nelle nove capanne / l'arguto eptacordo.
e lascialo stare tutta notte, sì che bea bene, e vedrai poi panno ch'
cochi, / ghiotti morselli, ciascun bea e mandochi. catèllo1, sm.
con cedrata di gaeta: / e bea ciascun e conforti 'l compagno.
dolore; che tante lagrime di compunzione altri bea, 2-64: per conto mio
e guazzera'lo assai, sì che la bea e comprendala bene. 5.
pazzo. / -addio madonne, andrò bea contamente. m. villani, 2-32:
faccia bollire in vino bianco, e bea la cottura. 4. ant
, ovvero sì liquido, che si bea. piovano arlotto, di rimettere in sesto
e finissimi cuochi; / morselli ciascun bea e manuchi. boccaccio, vii-232:
che un certo onore, il quale sua bea titudine mira deditamente.
regno, s'attenne all'utile. bea, 7-584: era il tempo in cui
con vino o con isciroppo lassativo si bea, purgano e mandano fuori quelle cose
1-14: chi vuole disebriare, sì bea spesso aceto mischiato in acqua fredda.
divin che n'eterna e che ne bea. tasso, 13-iv-420: seguiam cristo.
suo mangiare ordinata e cortese, e bea poco, e quello sia temperato,
suo mangiare ordinata e cortese, e bea poco, e quello sia temperato, ché
se s'arrosticano e la loro polvere si bea. 2. in senso concreto
proprietà di temperamento, si bea tutto da sé l'umido della terra
vuoi, anima bella, ch'io mi bea su que'tre grandi epitetoni datimi dal
sonante di canne, / e non li bea nelle nove capanne / l'arguto eptacordo
fiorentino, iii-8: le miserie eschiudono la bea in maniera gli altri escludenti
quanti avea esperti uomo non trova / che bea nel vaso, e 'l petto non
. /... quel ricetto estremamente bea, / do- v'ella alberga,
il figliuolo o l'erede manuchi, e bea, e vesta, e calzi ismisuratamente
tranne il pensiero, che c'inebria e bea. valeri, 1-99: sento fluire
io mangi talor duo bocconi / e bea un ciantellin di malvagia, / ne incaco
testi fiorentini, 195: mangi e bea quand'elli n'ae talento, ma no
: permetti a ciascuno che mangi e bea quanto vuole, e non costrignere alcuno
egli hae febbre,... bea vino bianco con acqua, dove siano cotte
largo fonte e corrente; / qui bea tutta la gente: / la pietra
, ix-35: allora pare che suggendo bea / o ghiaccesca lattata o limonea.
13-7): ghiotti morselli, ciascun bea e mandochi. boccaccio, v-233: donando
, iii-1-31: io farò la ghirlanda per bea trice. vedete? il
dov'ella possa il figliuol rinvoltare. bea, 8-34: qui c'è una scuola
che si crogiola, si diletta, si bea. nievo, 1-350: anche nel
, e guazzeralo assai, sì che la bea e comprendala bene. pulci, 25-273
antichi vogliono che nel cibarsi e'si bea spesso, ma poco per volta e
concupiscenza ed egoista cupidigia, si contrappone bea trice, generosa e donante
de la bipenne. dottori, 3-55: bea, ma in premio conceda / le
meno impreveduta che imbarazzante, il volto di bea trice si offuscò. d'
/ rinverdisce, inazzurra, mostra e bea. marradi, 170: vi risento,
scioglia, / si canti, si bea, / s'incespichi e sdruccioli. carducci
inchina la secchia tua acciò ch'io bea, ed ella dirae: bei, darò
e l'intendimento le prende e se ne bea quasi di cose divine. d'annunzio
s'in- divina anch'ella e si bea. menzini, iii-184: il tuo bel
. giamboni, 7-80: che non bea toste acque inferme, o vero di
presa facile sul pubblico grosso, che si bea dell'ingenuità artificiosa. infiochire
saggio di quel bello ineffabile, che bea le fantasie celestiali, infuturando per un
/ rinverdisce, inazzurra, inostra e bea. grossi, ii-75: vedea di scudi
2-456: sono altresì uguali gli angoli bea, bca insistenti sopra la stessa porzione
, e conseguentemente saranno eguali gli angoli bea, bca; lo che è verissimo
suo mangiare ordinata e cortese, e bea poco, e quello sia temperato, ché
mare le navi tornar sconfitte all'eu- bea. moravia, xiii-147: guido fu lesto
bene, che l'uomo mangi e bea ed usi letizia della fatica sua.
: di limonea / chi vuol ne bea, / e vi s'immerga, /
uomo notevole polimorfismo cellulare: può essere bea lenti passi,... per
secchezza della radice... si bea tutto da sé l'umido della terra
il ladro, chi nel mal si bea, chi moglie loca e chi delitti
esercito] del vestito necessario, e non bea acque malvagie. ariosto, 37-67:
lo 'nfermo è sanza febbre, bea vino puro e manuchi poco di carne selvaggina
che 'l figliuolo o l'erede manuchi e bea e vesta e calzi ismisuratamente. fra
nessuno usi, vada, manuchi, bea, giaccia con alcuno cacciato di questa
diavol pensi tu poi, ch'io ne bea? / io poppo poppo,
vuole il meccanista, il riporto tra bea sarebbe necessario, come necessario è il
, i quali conoscono quanto facilmente si bea il dolce veleno amoroso. loredano,
se febbre... vi fosse, bea questa acqua, nella quale sie cotta
berei arno; e però bisognerà ch'io bea quel che toccherebbe a lui. cavatelo
pietro ispano volgar., 3-32: bea la cocitura de'mirabolani citrini con cassia
in questo nuovo amor s'interna e bea. diodati [bibbia], 3-235:
3-32: fatta la mondifi- cazione, bea la cocitura de'mirabolani citrini con cassia
cochi, / ghiotti morselli, ciascun bea e mandochi. fiore, 62-3:
da vino e da cervogia; non bea alcun aceto, né di vino né di
che, quel che mi strugge e bea. muratori, 6-363: ma che è
a la man che lo nutrica e bea. gozzano, i-1200: sirocchie mie uccelli
ix-20: intanto messicana cioccolata / altri bea, che già fuma occhiuta e odora.
ix-20: intanto messicana cioccolata / altri bea, che già fuma occhiuta e odora.
plaude a la man che lo nutrica e bea. = denom. da orma,
per arte. bencivenni, 1-20: bea un poco d'ossimele, se ciò è
pacchiana, curùle o ple bea, rifuggivo con le mie speranze alle querci
, 7-80: consideransi tacque, che non bea l'oste acque inferme o vero
lo sposo, e il guardo avido bea / nelle care sembianze e fa palese /
2-79: il palladio liquor la piaga bea / e se ne sazi e ne sia
, / con quel che l'alme bea / chiaro sguardo possente / da me par-
alto gaudio pasce / l'alme che bea la vision lucente. berchet, 41:
riscaldato o sudato, niente roda né bea, infino che coperto, un poco
ciurla se li [i vini] / bea, mentre fuori il populo digiuno /
piano, privo di pendenza. bea, 7-10: l'ostacolo non era a
mia ti voglio crudo: / cotto ti bea lo scelerato volgo. / però dai
/ tua largitate, e l'universo bea / pomposamente gialleggiando in pioggia / d'
che tu lo poppi e poi ti bea 'l brodo. settembrini [luciano],
che diavol pensi tu poi ch'io ne bea? / io poppo poppo, ma
che 'l figliuolo o l'erede manuchi e bea... e abbia molta famiglia
e l'intendimento le prende e se ne bea quasi di cose divine.
ed amore ha in sé la guglielmina! bea, 13-22: precipitava il mare sulla
e che 'n letto presioso s'addorma e bea con coppa bella, ma solo che
un non mangi e ch'un non bea / e non chiegga salario piacer vuole
che farò in caso di rifiuto. bea, 7-180: fingendo di passare per
son queste in così piacevole ragionamento. bea, 7-23: cresciuto nei tempi in
/ che tu lo poppi e poi ti bea 'l brodo. -tose. sudore
. pataffio, 9: che berto bea egli è pur di ragione.
veste / simile a dio siede beato e bea; / dal ciel discese;
per quantunque gran dolcezza, che si bea poi, non si risanano o si
/ l'erbe prima riasciughi, e bea dall'alto / il vaporoso umor.
greggia mia, purché a ribecco io bea. c. i. frugoni, i-io-
quant'alto gaudio pasce / l'alme che bea la vision lucente. 1 a
dappoco d'ascensio, che insegna l'a bea compito e a rilibro. d.
terra su la nuova semente gittatavi. bea, 7-357: la terra color ruggine
cerca altronde / che da quel che ne bea celeste ardore: / stempra un nell'
un gruppo nella consistenza originaria. bea, 3-108: la compagnia si era dovuta
entra lo sposo e il guardo avido bea / nelle care sembianze e fa palese /
, sistemare sul capo un cappello. bea, 8-157: mi rincalzai un po'in
ne'cari figli e ne rinnova e bea, / cultor felice de l'umane vite
-stringere un indumento fra le gambe. bea, 5-136: tra gamba e gamba ora
i. frugoni, 1-6-182: viva e bea sempre buon vino / l'almo ceto
lorenzo de'medici, 7-144: bench'ancor bea per me e un compagno / pur
la natura che tu cibi e che tu bea, se non per ristorare l'umido
, che dura poco; / ma spesso bea chi ha bicchier piccini.
, rombare sordamente come un tuono. bea, 3-190: dietro i profughi c'è
/ il cui vedovo suono ancor ne bea / voi mirate l'idea / chiara oggimai
cura delle malattie [crusca]: non bea vino ruvido. redi, 16-iv-180:
e che 'n letto presioso s'addorma e bea con coppa bella, ma solo che
ha sete, venga a me e bea ». dunque si mostra ch'egli è
l'affetto di una persona. bea, 7-560: l'uomo scaduto dal cuore
a sciugar bocche perché 'l vin si bea. 4. figur. far
vi-4-2: preme in tanto le paglie e bea le grotte / sotto scorza di carne
scuote sì, cosi s'avviva e bea / che a chi 'l conobbe più non
« inchina la secchia tua acciò ch'io bea », ed ella dirae: «
i suoi uomini, udi bea d'un borghese dottor bartolo, sedotta,
ripeto settanta volte - beato chi non si bea. primi stati suoi non cava
, abborrito. cicognani, i1i-2-26: a bea c. bini, 54
che 'l figliuolo o l'erede manuchi e bea e vesta e calzi ismusu- ratamente,
a la man che lo nutrica e bea: / notte ne parla al dì che
fame né sete, ma mangi e bea quana'elli n'àe talento. alberti,
sciugar bocche, perché 'l vin si bea. f. f. frugoni, 3-iii-181
piacer per gli occhi, quasi allora il bea. faldella, 1-32: la famiglia
.. /. la colonia si bea / in sì lieto solstizio.
fa- cess'io! / par che bea papaveri nel brodo. tasso, 6-65:
veste / simile a dio siede beato e bea; / dal ciel discese; e
che dura poco; / ma spesso bea chi ha bicchier piccini. berni,
pensieri. leti, 5-i-422: betza- bea,... giovane spiritosa e bella
altra con gli occhi in alto perduta nella bea (v.). tiamoci in
so che, quel che mi strugge e bea. fagiuoli, iv-142: tal ritegno
zero uno », luglio-agosto 1999]: bea system... si è assunta
testi fiorentini, 195: mangi e bea quand'elli n'ae talento, ma no
il vino innanzi che l'uomo ne bea a sua volontade. boccaccio, dee.
usi, vada, manu- chi, bea, giada con alcuno cacciato di questa compagnia
de cristo quell'esser ghe d'atomo e bea quella chi. l poeva meglio tocar
. potato (un albero). bea, 13-29: e cesira guardò oltre le
del garbo, 33: non si bea vino grosso, né turbo. altissimo,
al cavallo nanzi ch'elli manuchi o bea. mattioli [dioscoride], 197:
s'ella è amara, sì. lla bea con zuchero. meo de'tolomei, vi-ii-25
, 7-80: consideransi tacque, che non bea toste acque inferme, o vero di
ha sete, venga a me e bea ». dunque si mostra ch'egli è
/ guarda que'fiaschi, innanzi che tu bea / quel, che v'è drento
della verminaca con acqua e con vino bea e tostamente à virtù di liberare. ubbie
, perché nessuno altro animale e che bea senza sete. domenichi [plinio],
, avere una vita lunghissima. bea, 3-188: la moglie di tono,
per onorar chi il tuo gran core or bea, / per eternar de la tua
: e'convien ch'io mangi e bea / almeno un fiasco, e son poi
chi è colui che, rincresciutoli, bea più tosto l'aceto annacquato o l'acqua