irò, il povero greco, awien che mora, / in picciol'uma,
19-74: così lor parla: e così awien che accordi / sotto giogo di ferro
. buonarroti il giovane, 9-332: awien non rado / a'soldati ch'han
divina mente trapassare in alcun modo, awien forse talvolta che, da oppi- nione
vezzosa i lumi gira, / e s'awien che ridente il guardo ruote, /
. ariosto, 38-16: ma ora awien che questa voglia dome, / e
53-60 (iv-279): e come awien, quand'uno è riscaldato, / che
b. segni, 2-252: come awien nella destra mano, che per natura
ambigua in novità gentile / con armi ermafrodite awien ch'ancida. camerana, v-252:
crescenzi volgar., 9-76: il contrario awien delle pecore, le quali si
col mostrarvi, che alli vecchi / si awien così 'l fare all'amore,
accolto / irò, il povero greco, awien che mora, / in picciol'urna
cardinali. michelangelo, 256-3: s'awien che spesso il gran desir prometta / a'
mare. boccaccio, 3-2-328: ora awien talvolta, che non trovando l'àncora
amori / mentre il fior di bellezza awien che spianti / con aratro crudel [
/ ma voi, pietre, ov'awien ch'ella trapassi, / deponete al
sia sempre a lato, / se più awien che fortuna t'accoglia / dove sien
e grande, / se alimento da borea awien riceva, / la fiamma rapidissima si
. mattio franzesi, xxvi-3-98: onde awien spesso che piscian nel vaglio, /
qual fu gittato; / com'egli awien talor, che alcun si buglia /
francesco da barberino, 186: e dove awien che peli nascon in luogo / che
, cinque canti, 2-35: e così awien ch'una novella buona / mai più
: il can ch'abbaia, rado awien che morda. manzoni, pr. sp
5-4 (i-124): ma s'egli awien che i due fonti suddetti, /
voi, canoro cigno, / cui awien che in pene e pure in morte canti
/ dell'altro; e s'egli awien ch'io l'altro cassi, / falsificato
. parini, giorno, ii-706: awien sovente / che un grande illustre or
li chiama. baldi, xxx-13-29: onde awien che del sol l'aurato carro /
, e coll'orecchio intentissimo: e se awien che ne odano il ritorno d'un
, 3-91: ma sì com'elli awien, s'un cibo sazia / e d'
cispa. boccaccio, vii-44: s'egli awien mai che tanto gli anni miei /
savi. cuoco, 1-253: se awien che la polizia, per esser un poco
d. battoli, 33-168: il medesimo awien de * suoni in riguardo all'udito
. lorenzo de'medici, 226: se awien che amor le some ben comparta,
. lorenzo de'medici, 250: se awien che amor d'alcun brieve contento /
dir così, degli uditori, come awien de'metalli nella fornace. menzini,
. d. bartoli, 7-1-55: come awien delle cose ordinate da dio,
de'medici, 250: se awien che amor d'alcun brieve contento / conforti
la guerra. aretino, iii-199: awien che tre giovani discesi / dell'aurea stirpe
chi spacciando il quamquam fa, come awien, qualche scappatella, e di fatto ritorna
la sua follia, non per tanto awien che in punto alcuno si correga, o
correzione. cuoco, 1-253: se awien che la polizia, per esser un
. cino, ii-603: spesso m'awien ch'i'non posso far motto, /
: a'mortai troppo elati e superbi / awien, se innanzi tempo cercar vogliono,
.. riescon merlotti, / quand'awien poi ch'un dottore 'n latino / giugne
pur la lode impregna: / onde awien, che di lei gonfio e fastoso
). pallavicino, 1-157: come awien bene spesso nel soverchio appetito di lode
lagrimoso, / e se nel core awien che voi sentiate / destarsi alcuno spirito
. bini [manuzzi]: questo gli awien per essere dicente / di quelle
pronti, / come turbo d'usanza awien che spiri. alvaro, 5-105: così
lorenzo de'medici, ii-70: se awien che teco il suo pensier congiunga, /
.., ogni volta che mi awien di percorrere qualcuno dei nostri pomposi cimiteri
.. /... s'awien giammai che si dirupi / la neve,
desiri? / onde, perfido, awien che t'è sì caro / il discorde
, quei che tacion sempre, se awien che una volta sian discordi, non
44: ogni subita mutazione delle cose awien quasi non sanz'alcun discorrimento degli animi
, 9-81: ché, s'egli awien che 'l capo / si custodisca mal,
. bettinelli, xvi-145: perché se awien che il vapor caldo avvampi, / guai
in novità gentile / con armi ermafrodite awien ch'ancida. gigli, 11:
onore e pregio / il ben che loro awien per avventura; / onde con poca
o cade estinto, / tra fiamme awien che nasca e in fiamme pera. manzoni
nocchier più il fischio, / come awien sempre in uno estremo rischio. p.
/ dell'altro; e s'elli awien ch'io l'altro cassi, / falsificato
delle corde false: ciò che sovente awien di trovarsi in quelle di minugia, con
anni acerbi; / troppo di rado awien che adulta donna / d'un fanciullesco amor
d. bartoli, 28-429: così awien della propria carne, che non dando
. panni, giorno, ii-712: awien sovente / che un grande illustre or
ora in campagna e puglia / che awien di voi, leoni di soave?
riva; / la qual, se awien che a fervida onda pura / s'appressi
sorge o cade estinto, / tra fiamme awien die nasca e in fiamme pera.
sì perfetta fiamma, / che se gli awien che fiso la riguardi / il cor
formale (che mondano appella boezio) awien ch'altri raggiri il pensiero ed alle
tace ogni aureo detto, / qualora awien che bruna forosétta / m'apparisca tra i
! '. frezzi, iii-6-81: spesso awien ch'un solo / mille già messi
filicaia, 2-1-11: come fuggitiva / polve awien che rabbioso austro disperga, / così
/ vene asconde / bel furore awien che s'armi, / e n'avventi
cent., 10-44: le maggior donne awien per vestimento / una gonnella / di
gambetti. girolamo leopardi, 1-16: awien di rado che'gridin tra loro,
buonarroti nella sua fiera: e s'awien che 'l mio scritto 4
: s'agghiacciano i sensi, / quando awien poi ch'i'pensi / che il
i lumi gira, / e s'awien che ridente il guardo ruote, / forma
preziose fila /... infusa grana awien che bolla e stagni. d'annunzio
33-63 (iii-140): s'egli awien che dato gli sia morte, / due
.. con una graziacela ch'e's'awien più al bue far santà, la
, giocando a primiera, se egli awien che e'vinchino, cappono della somma
porta al sensorio il visibile immutato, awien perciò che al vedere sia di mestieri
il tonno intorno, / il delfino awien ch'ei veggia, / che anelante chiude
aspro incivil tronco selvaggio, / se awien che ramo a lui gentil si unisca,
usa ogni prova; / che s'egli awien ch'ei le sue forze accresca,
cioè non finendosi mai: sì come awien del tempo. torricelli, ii-4-24:
ingegnoso. imperiali, 4-22: s'awien che la poetic'arte / gl'impenni l'
. varano, 1- 209: donde awien che ad ammirar ti pieghi / cotanta largitate
su tornato il brando, / come awien dell'accetta a qualche legna.
carducci, iii-3-179: dante, onde awien che i vóti e la favella / levo
che questi umoristici giornali / ogni cosa che awien sotto la luna, / la voglion
vedo che la vuol essere un'altra / awien che poi nel maginare abborri. g.
e d'anni, / le rughe awien che stranamente implichi / di putridi color
saturno, sapendo che la malizia la quale awien per lo freddo si può temperare,
. angiolieri, 84-11: si awien talor, per avventura, /
. tansillo, 3-1 io: così awien che ignoranza in alto saglia / spesso
il martellino, / sicché, se awien che si sforzi il ronzino, /
, 9-29-1-229: quando... awien che sogniamo,... l'anima
celeste aviso. pallavicino, 1-44: awien di loro come del sole padre di
caro. guadagnoli, 1-i-23: s'awien che dal mondo anch'io men vada
affoga entro corporee fasce, / s'awien che male il gran lavoro adopre:
. garopoli, 2-40: semivivo aladino awien che cada / e morda il suol del
lei, fatti dire / perché m'awien che la luce di quigli / che mi
. dante, xlvii-99: s'elli awien che tu alcun mai truovi / amico di
: i disegni / qui tengo, com'awien, poco finiti, / vestiti e
vostro ciglio / or nubilo or sereno awien ch'io miri / or segno di salute
v. colonna, 1-117: s'awien pur ch'io ombreggi un picciol raggio /
perpetua sieno exorte, / calda acqua infusa awien che le conforte, / onde vie
piagato il dorso, / ma non awien, se in campo lo conduco?
sempre a lato, / se più awien che fortuna t'accoglia / dove sien
vezzoso e lusinghevole, / che raro awien che a'vezzi suoi non credasi. /
divina mente trapassare in alcun modo, awien forse tal volta che, da oppinione
boccaccio, ii-1-6: se nel core awien che voi sentiate / destarsi alcuno spirito pietoso
liberalità pieno, discemiamo che... awien forse tal volta che, da oppinione
per mia / frode o sciocchezza awien che tali appunto / si pingan nella
basso. betteioni, i-289: or come awien, dich'io, ch'ei prende
]: se un puttin di marmo awien che mostri / un po'di pipì al
sia sempre allato, / se più awien che fortuna t'accoglia / dove sien
percuote una procella orrenda, / che raro awien che al variar degli anni / più
inenarrabil placidezza, / con cui molce chi awien che steso scriva? nievo, 69
... / e s'una volta awien che si disdegnino, / non fia
similitudini. michelangelo, i-28: s'awien che la mi rida pure un poco
. cavalcanti, 2-34: nel stato popolare awien così che, diventando troppo popolare,
vi ritrovate voi libero e franco, / awien che sete come un porro antico,
iv-480: a chi medita il vero awien come quei pittori che ritraggono il volto
foglio. cinuzzi, i-53-197: se awien che un soldato sia preso da'nimici
i lumi gira, / e s'awien che ridente il guardo ruote, / forma
pianelle. alfieri, 9-20: se awien mai che il principato ondeggi / sotto
pregio / il ben che loro awien per avventura. dondi, 268: vertù
langue. algarotti, i-rx-309: né awien mai ch'io la vegga senza velo,
fagiuoli, vi-132: da questo forse awien che il bue si prenda / per descrivere
quel presente fier prestigio, / onde awien che madonna il punga e tocchi,
lo studioso accettare... ma se awien che conosca non valer nulla, la
alfieri, 9-66: scopro il come awien che altrui prevaglia / (se d'armi
buonarroti il giovane, 9-21: s'awien che 'l mio scritto / pecchi di
sola. beni, 1-168: come awien... che il poema eroico abbia
lorenzo de'medici, 7-115: s'awien ch'ai ponte oggi questo s'approde
vi spinge / l'arena, onde awien poi che 'l fiume stesso / men libera
oltre all'intenzione della natura quel che awien sempre nell'ordine dell'universo.
sono i più fedeli amatori, così awien ch'egli ami due donne ad un
di gire al centro, / e s'awien che percossi esternamente / sian da forza
nell'altra è la strage, / non awien ciò d'altronde / fuor che l'
coteste cattiverie, ogni volta che mi awien di percorrere qualcuno dei nostri pomposi cimiteri
si prostra. varano, 1-9: né awien giammai, qualora a me dio mostri
1-176: se a tutto quel che awien provvedimento / potesse l'omo far,
g. gozzi, i-22-36: se inoltre awien che a far abbi grand'opera,
. bellincioni, ii-196: s'egli awien mai che lisabetta tocchi / colle sue
poi, se un puttin di marmo awien che mostri / qualcosellina al sole, /
: poi, se un puttin di marmo awien che mostri / qualcosellina al sole /
, spacciando il quanquam, fa, ome awien, qualche scappatella,...
appellan quarte: come / a quello awien ch'essendo a destra d'euro / verso
., 3-93: sì com'elli awien, s'un cibo sazia / e d'
insegnarla '. casti, ii-5-22: se awien che turrachina stessa / ti proponga talor
. ariosto, 1-19: se questo awien perche 1 fulgenti rai / del nuovo sol
filicaia, 2-1-11: fuggitiva / polve awien che rabbioso austro disperga. f.
. b. casaregi, 18: s'awien che onor di sue bell'armi io
zelmira facendo il suo bagaglio 7 come awien in tai casi in furia, in fretta
. l. adimari, 182: s'awien ch'ella assaggi il porporino / liquor
richiesta curiosa. borsi, 1-5: se awien che nel foggiare il mio concetto /
smorfia. parini, 469: così awien, per mezzo mio, / che la
ti sia sempre allato, / se più awien che fortuna t'ac- coglia / dove
move zoppicone il passo, / e quando awien che rantoloso ei parie, / non
molza, 1- 415: qualor awien ch'a te più m'awicine, /
membra si diffonde. / né ci awien come quando a forza siamo / cacciati
disse ridendo: alla mia carne non awien già così, ché solamente che vegga
del già temuto capitano il nome / awien che fra 'giudei ratto discorra.
buon volere, / ché non s'awien d'aver voi, se non ratto.
invola. molza, lxv-9: qualor awien che gli occhi miei, / cercando
, 8-0 (i-iv-747): qualora egli awien che noi insieme ci raccogliamo, e
hanno da condursi gli uomini stessi, awien che il tempo ne guasta i retti
beccuti, i-305: quando mi awien talor pel mondo andare / e veggio
rac- quistar la sua insegna, se awien che caschi nelle mani di nemici e
da lei, fatti dire / perché m'awien che la luce di
polvere sì fatta / che, accesa, awien che ogni gran torre abbatta. batacchi
di nebbia a nebbia, / se awien che i carro il sol sopra vi giri
e nodrir i suoi soldati, se awien che gli manchi il danaio, o gli
battere il figliuolo ancorché maritato, come awien non di rado, e questi si
, ii-241: se vostra man di perle awien che tocchi, / in nel rigido
assai popol si rigira, / com'awien per le fiere, / nascon vari accidenti
in racquistar la sua insegna, se awien che caschi nelle mani di nemici e quando
petrarca, xlvii-156: se per forza awien che si tramonte / la luce lor al
e riguardevole. pallavicino, 1-44: awien di loro come del sole padre di
. g. averani, i-16: awien talora che folta nebbia il ciel sereno e
idem, par., 3-92: elli awien che un cibo sazia / e d'un
fagiuoli, 1-7-86: se gli awien che mi rimbrontoli, / né mi
par ch'ei rinascili, / quando awien che alla bocca il fiasco accoste.
. beccuti, 1-305: quando mi awien talor pel mondo andare / e veggio
.. /... s'egli awien ch'esperto villanello / con maestrevol mano
il tempo del rintoppare (perché non awien sempre) e di- conio ai marinari
1-iv-20: le sirene, / onde awien che t'awelene / rio concento,
che in mezzo al firmamento brilla / awien che parta, e 'l volto a noi
b. corsini, 13-69: qual volta awien che a ripulir s'adatti / le
chiodi. g. graziani, 41: awien che rilanciata offesa porte / a chi
pers, i-374: dubbie ancor le vestigie awien che stampi / l'austriaca speme a
re. graf 5-10: se talor awien che in me ritorni, 7 quasi
nel corso. garopoli, is-63: awien che 'l corridor anco s'allegri,
avviene di questa spezie d'amore, ma awien bene dell'amore onesto. -senza
riversa adosso. bruni, 30: awien che vostra man riversi, / ninfe
noi sarem presi mentre pigliamo, se awien che non ci sia tempo di far qualche
/ qual sol, rotte le nubi, awien che splenda. panzini, 1-50:
vezzosa i lumi gira / e s'awien che ridente il guardo ruote, / forma
un gran bubbone, / ma non awien però che sangue ei sparghe, / perché
fiamma, 207: se 'l tuo letargo awien che tal m'apporte / gioia ch'
a lei minore / così, madonna, awien che in voi si scema / moversi
n. villani, i-3-143: come awien del mare, / cui la vasta cariddi
1-iii-313: se da noi piu scaltrite / awien ch'un buon consiglio s \
? moneti, 142: ben spesso awien ch'i discacciati errori / tosto dei
buonarroti il giovane, q-381: questo spesso awien quan- d'un zinzinna / e quando
martello, 6-1-463: strepitoso improvviso ridere awien, che sbocche / vario di romor
lecchi, 422: o non awien de'bravi anche il medesimo? / quanti
... /... s'awien pur che fiume al piè lo scalze
imperiali, 4- 610: così awien che 'l vincitor dal vinto, / e
buonarroti il giovane, 9-705: s'egli awien che tomi / di stiavitudin liberato ruffo
stizza / in quel punto, se awien che alcun ti chiame, / che
ed adamo: « e d'onde awien (richiede / dal sovranatural filosofante) /
di scizia over di ponto, / quando awien poi ch'ei si sprigioni in pace
d. bartoli, 9-31-1-35: non awien mica questo perché, secon
violoni. arici, i-319: d'onde awien, se il verno / assidera all'aperto
. c. gonzaga, 24-8: s'awien ch'a sorte traviato e tolto / gli
da'merli, e spaldi / qualunque awien, che sì sublime ascenda. fiacchi,
una bella vincerò. / ah! se awien ch'io mai l'adeschi, / sì
: e se cantandolo, / arciballandolo / awien, che stanchinsi, / e per
, 12-6: più si trambusta, awien che più si imbroglia. = denom
divina mente trapassare in alcun modo, awien forse tal volta che da oppinione ingannati
le tenebre troppo da lungi, / awien che poi nel maginare abboni.
. gesualdo, lxv-131: d'onde awien che si sgomenti e treme / l'
lui star cigni et ulule, / quando awien che talor con la sua lodola /
, vi-i-387 (75-10): e sì awien talor, per avventura, / ch'
scorta. luca pulci, i-34: egli awien che mai nubi del cielo / velino
martelli, xxvi-2-64: e se com'egli awien, talor fra cento / troverete qualcun
, i... i -questo spesso awien quand'un zinzinna / e quando uno