vipera che 'l melanese accampa, / com'avrìa fatto il gallo di gallura. iacopo
avuta, / ché l'anel la vertù avrìa perduta. idem, 223: egli
avrèi [ant. arèi, averèi, avrìa], avresti [ant. averèsti,
, avrèbbe [ant. aver èbbe, avrìa]; pres. cong. àbbia
compier le sorte, / che brutto l'avrìa morto in gran barnaggio. idem,
; / che s'egli udìa trattarne, avrìa piuttosto / voluto sul mostaccio uno sberleffe
lo dolce ber che mai non m'avrìa sazio. bencivenni, 4-106: il disordinato
su caduto o pietrapana, / non avrìa pur dall'orlo fatto cricchi. idem,
'l volar cadesse: / e ch'avrìa, non che 'n ciel giunto un augello
sul gigante il carriaggio, / ch'avrìa portato in collo anco una torre.
, /... / ancor m'avrìa tra'suoi bei colli foschi /
giunto a tai contese esperto, / pugnato avrìa per me. alfieri, vii-66:
, i-111-3: ché né altri contra me avrìa fallato, né io sofferto avria pena
3-14: a carte e a dadi avrìa giucato il mondo, / e bestemmiava dio
boiardo, canz., 109: non avrìa visto a guardia del tesoro / fra
tutta mai / questo labbro pudico osato avrìa / dirti l'ebbrezza del mio cor
dio! gioberti, 1-ii-302: non avrìa stimata compiuta la sua diceria contro il miglioramento
venia talento / dall'uova ai frutti ripetuto avrìa / « evoè bacco » ora sul
che per un suo prurito / gittati avrìa di creso i milioni. -prendere
son morto, / ché men dolor m'avrìa morto e conquiso. iacopo da lèona
di vesti, / strazio orrendo n'avrìa piucché governo. imbriani, 2-210:
e di piattegli, che non si avrìa mangiato dentro i tabacchini, non si
secca arena / i più timidi pesci avrìa tenuto? manzoni, 310: a torme
dante, purg., 29-149: giurato avrìa poco lontano aspetto / che tutti ardesser
/... / strazio orrendo n'avrìa piucché governo. botta, 4-12:
sua man severo, / così l'avrìa ripinte per la strada / on- d'
un sasso accesa / nelle gelide vene avrìa la vita. bertolucci, 50: escano
; / ma poi per soddisfare ei non avrìa / voluto men trovargli per la via
, / sì che 'n po'ora avrìa l'orecchia offesa. idem, par.
, / i'medesimo già morto m'avrìa. 12. perdita di denaro
, fosse così 'nteso, / non lì avrìa loco ingegno di sofista. cavalca,
continuo flagellar di vesti / strazio orrendo n'avrìa. -acer. piantona.
di cristo. tassoni, 12-11: taciute avrìa quell'armi sue pietose / il tasso
pillola nel seno / e trovare un rimedio avrìa voluto / onde calmar di gelosia il
si vide prerompere in un pianto che avrìa fatto passare la volontà dei figliuoli a
tal m'arde e fugge, / ch'avrìa parte del caldo, / e desteriasi
unti / atleti stretto aggiunti / pindaro avrìa locati oltra le spere, / se costei
: loco è in parigi che in inferno avrìa / pregio più assai: detto è
/ (ché già inver'voi so non avrìa valore), / ma per saver
che, s'egli udìa trattarne, avrìa piuttosto / voluto sul mostaccio uno sberleffe
veggendo che egli matterà filocolo dove filocolo avrìa potuto lui mattare, e dandogli con una
de la gamba schiuso, / oh quali avrìa veduto allora farsi, / chi rimirato
sapea che ben supplito / il molto reverendo avrìa [maggio 1963-novembre 1965], 287
anche assol. siri, 1-vi-301: avrìa scommessa la vita per la candidezza d'
sconsorte, / ch'ogni mio male avrìa la merdicina. = comp.
/... / che me n'avrìa bon merto e non sarìa / mai
quando vostra signoria imprendesse simile assunto, avrìa trovato l'unico modo discreditarsi appresso del mondo
le soe proprie nature / briga n'avrìa li santi cun tute le scripture. iacofone
tutta mai / questo labbro pudico osato avrìa / dirti l'ebbrezza del mio cor
amore andasse a caccia, / grechino alato avrìa per suo diletto / e de le damme
sanza lui corso? / chi m'avrìa tratto su per la montagna? petrarca,
loro contrari, né separata- mente s'avrìa da temere d'alcuno di questi che confinano
che mela- nesi accampa, / com'avrìa fatto il gallo di gallura. g.
volea riprender collo stesso fiato, / e avrìa durato fine a domattina, / ma
serra, / forse le schiere franche avrìa tardate, / ma non osò di provocarle
gentil sì come io provo, / avrìa de la sua laura sfitto il chiovo
, a certa ora della notte, glielo avrìa reso con tutte le sue penne.
spessore. bufi, 1-810: 'non avrìa pur da l'orlo fatto cricchi': non
1-361: un solo tuo so- spir avrìa potuto / il mio dolor mortai render soave
fosse così 'nteso, / non lì avrìa loco ingegno di sofista. gherardi,
/ dove altri a sé l'avrìa forse suggètta. giuglaris, 1-69: idolatra
, / ché tutto il mondo non l'avrìa tenuto. ariosto, 33-69: bradamante
et drio alle vertibil genua, / avrìa in sospeso ogni sagia alma elusa.
e d'euro e d'ostro / t'avrìa sommersa, se dal sommo chiostro /
parte del se fermato il pensiero, non avrìa potuto con agile sovrasguardo 3
vi soverreste a pruova. / e non avrìa questa terrena vita / tamaro, il
come fanno all'opposito, vostra serenità avrìa molto manco spesa di quella che ha
ch'orlando,... / l'avrìa sparato fin -spararsi il cuore, il petto
lo dolce ber che mai non m'avrìa sazio. f. scarlatti, lxxxxviii-ii-525:
diventòspellicciata e rasa. erofeta, / fiorenza avrìa forse oggi il suo poeta. landino,
: un sorriso / che di dolcezza avrìa spetrati i monti. figur.
, benché fabbricata con volto ottuso, avrìa proporzionatamente scoperto le stesse ed anco più
parole al dir gli cade / che avrìa spezzato un sasso di pietaae. ariosto,
suo furor più giusto, / spirato avrìa su cesare spirante / sotto i suoi colpi
. lippi, n-45: maso di coccio avrìa colla squarcina / fatto d'ognun polpette
come era armata prese un salto / che avrìa passato sopra una ziraffa; / salì
vita, / il suo povero cor sciupato avrìa. -che rivela rassegnazione, tristezza
. ariosto, 395: potuto non s'avrìa sì poco muovere / che di sé
tempio. ariosto, 10-96: creduto avrìa che fosse statua finta / o d'alabastro
se non fossi cieco, / già t'avrìa 'l duol stillato lano albore / mi premono
). ariosto, 10-96: creduto avrìa che fosse statua finta / o d'alabastro
d'ira / pel mio lungo soffrir, avrìa rispinte / sovra di te le tue
. aretino, 20-17: la morbidezza sua avrìa vinto quella d'un topo di molino
savia monarchia constitutiva / stabilir il cavallo avrìa voluto. – che esercita tale