zuffa, che s'andava ingrossando, dall'aurilla, alla quale solamente sarebbe restato porre
sì dolce move / in maestrevol danza aurilla il piede / che a'suoi tremuli moti
le dame chiamaronsi clarice, felicita, aurilla e flerida, sulle quali se ben io
alessandro ferono scaturir sulle guancie della graziosissima aurilla due modestie tutte avvolte dentro rose vermiglie
/ eccomi in campo aperto. / aurilla, a noi. fagiuoli, vi-147:
sul terreno. lemene, i-162: quinci aurilla io scopro / venir sola e pensosa
dir ch'io non t'ami, ingrata aurilla, / ch'è di voce sì cruda
ateniesi. lemene, i-180: d'aurilla nel bel volto 7 tu mi trova