, 273: parea / spuntar ne l'antro oscuro / a mezza notte l'alba
. caro, 8-657: stavan ne l'antro allora... / a rinfrescar
sola dido enea ridotto / in un antro medesimo s'accolse. tasso, 15-23:
intanto penetrati a testa bassa in un primo antro. linati, 30-58: il giovine
] apriva le sue fauci un antro acheron tico, una caverna ancor più
ariosto, 19-35: nel mezzo giorno un antro li copriva, / forse non men
erbaglia. bartolini, 15-198: dall'antro emergono angeli di pietra che candidi risplendono
un addio doloroso all'isola disabitata e all'antro dei suoi patimenti. idem, iii-601
... / venirsene a quest'antro addirittura. manzoni, pr. sp.
. caro, 1-86: in un antro immenso [eolo] / le sonore tempeste
il tutto / n'andò ne l'antro affumigato e scabro. redi, 16-viii-
argenteo, simile alla luce d'un antro maritimo. idem, iv-2-1150: la
i-85: quell'alcova profonda come un antro, tappezzata a foschi colori, colla
: non v'è gleba, non antro, non albero che non mi riviva nel
roccia, che alluciava nelle tenebre dell'antro infernale qualche scaglietta di zolfo qua e là
gr. ótv&poaxov 4 cerfoglio salvatico antro, sm. cavità che s'apre verso
aure soavi. leonardo, 2-78: antro: spilonca. ariosto, 10-22:
sola dido enea ridotto / in un antro medesimo accorrassi. tasso, 14-59:
, 273: parea / spuntar ne l'antro oscuro / a mezza notte l'alba
intorno. idem, 5-86: apre un antro le fauci a piè del fonte /
. vittorelli, 823: doman nell'antro cheto, / quando s'inalba il
i-40: occulta nel fondo / d'un antro marino / del giovane mondo / vedesti
giocosa, iii-506: rannicchiato sotto un antro di rupe, pauroso di soccombere al
salmastro, odorante di sale come un antro marino. gozzano, 1011: polipi
ritrovare la luce dei tuoi occhi nell'antro / incandescente. jovine, 3-38: un
un nugolo di antichissima polvere sgorgò dall'antro aperto e parve, nel lume morbido
cercasse di scacciare ogni altro essere dall'antro aereo dove voleva dominare sola.
lieto, ma appena rientrato nel mio antro, un peso inenarrabile di dolore mi piombava
: erano diciassette giorni che in quell'antro io pativo freddo e fame, perché anche
iv-2-1156: vincendo la ripugnanza penetrò nell'antro poliziesco. panzini, 11-116: poi
288: da una specie di antro... uscivano toste e l'ostessa
studio al vo- mero che sembrava l'antro d'un mago. deledda, ii-118:
stessa. viani, 19-281: in quell'antro ci si davano convegno tutti gli accattoni
fu interrogato brevemente e rinchiuso in questo antro, è la cella più tenebrosa di
557: gli si spalancò dinanzi un antro buio che gli soffiò in viso un vento
, che veniva a fare un sopraluogo nell'antro. 3. anat. cavità del
3. anat. cavità del corpo (antro dell'orecchio, antro mastoideo o timpanico
del corpo (antro dell'orecchio, antro mastoideo o timpanico, antro del piloro,
orecchio, antro mastoideo o timpanico, antro del piloro, antro del cardias,
o timpanico, antro del piloro, antro del cardias, ecc.).
spongiforme, in cui si vede un antro, cioè una strada ricorrente al buco,
'uomo 'e fivupa 'nome antro popi tèco, sm. (plur.
, sf. medie. taglio chirurgico dell'antro timpanico o mastoideo. = voce
= voce dotta, gr. ócvrpov * antro 'e tema di xéjxvco 'taglio
, iii-288: da una specie di antro... uscivano toste e l'ostessa
carnose contraendosi tirano a sé violentemente l'antro del piloro, e il piloro stesso,
fremiti e procelle / assordan l'antro, come se di mille / edilìzi laggiù
, uscire come d'un grand'antro, attomeggiata dagl'incubi; che sono
massi e di pendenti / scogli un antro muscoso, in cui dolci acque /
in campania (presso pozzuoli: vicino all'antro della sibilla cumana) ove gli antichi
; / e « flerida » risuoni ogn'antro e sasso. marino, 203:
, / in una punta, l'antro, alto, coperto / di molto lauro
. idem, 5-86: apre un antro le fauci a piè del fonte / quasi
/ ch'era la bocca di quest'antro aperta, / guari non ha. marino
fuorviato non tornava, nel gelo di quell'antro la cui bocca cominciava a disegnarsi fra
per un venticello, che usciva dell'antro del tempio, ne branchi per il vapore
spongiforme, in cui si vede un antro, cioè una strada ricorrente al buco
, angusto, scavato sotto terra; antro, grotta, caverna; corridoio sotterraneo
burella, ma burone, o vogliamo dir antro, grotta, caverna e spelonca.
, 1394: meravigliando tra noi guardavamo nell'antro ogni cosa: / pieni di caci
grande calocchia gia ceva nell'antro: / verde, d'olivo: l'
1394: meravigliando tra noi guardavamo nell'antro ogni cosa: / pieni di caci
1394: meravigliando tra noi guardavamo nell'antro ogni cosa: / pieni di caci
squillar del rame, / dentro a l'antro ditteo gli dieron cibo. molza,
cucina] apriva le sue fauci un antro acherontico, una caverna ancor più tetra
, 1394: meravigliando tra noi guardavamo nell'antro ogni cosa: / pieni di caci
s'allegra e gode, / de l'antro venerabile e divino / siede su 'l
genere caprèlla. meravigliando tra noi guardavamo nell'antro ogni cosa: càpreo, agg.
lo scaricò, lo gettò dentro l'antro con grande fracasso. d'annunzio, v-3-419
8-345: a la bocca de l'antro un sasso immane / avea con ferri
3. caverna, grotta, antro, spelonca. -anche: tana,
. marino, 12-22: ne l'antro istesso, entro ristesse cave / vive altra
dalla cava dell'ignoranza, o dall'antro della presunzione. montale, 101: l'
ma è di scarsa profondità); antro, grotta, spelonca.
cucina] apriva le sue fauci un antro acherontico, una caverna ancor più tetra
, buia e sordida (cfr. antro, spelonca). 2. per
? pindemonte, 9-474: giacea nell'antro con la gran cervice / ripiegata su
e prima il fa veder ch'all'antro arrivi; / che tre de'nostri giovini
è mio ricetto / e non chiuso antro od orrida caverna, / ma loco ombroso
; eternamente latri / ne l'antro suo; col suo marito e zio /
fanciulle e cara / più che l'antro cirrèo. 2. sm.
dalle cimmerie valli e dall'antico / antro ti sveglia, o sonno, e 'n
un po'come vulcano, esce dal suo antro. tombari, 1-45: ricordo la
un rivo, / un pomo, un antro e di fortuna un volto! sassetti
. marino, 12-22: ne l'antro istesso, entro ristesse cave / vive
oggi contra la legge i ne l'antro d'ericina. sassetti, 269: i
concava di un corpo, cavità; antro, caverna. crescenzi volgar.,
alto profondo / dal seno uscì dell'antro di trofonio. manzoni, pr.
via del monte / mi conduca ne l'antro, e 'l ver n'intenda.
, ii-750: a un tratto / l'antro profondo empie la luna, e svela
riferire il tutto / n'andò ne l'antro affumigato e scabro. idem, 14-291
volare innanzi ti vedrai per quello [antro], / e indorar l'ombre con
monti, x-3-144: o fle- bil antro, o flebile ricetto, / lascia che
. viani, 19-281: in quell'antro ci si davano convegno tutti gli accattoni,
, che noi sepp'io, ne l'antro. / -come dunque v'entrasti?
n-iii-606: fanno ombra ancora a quell'antro venerabile la cui bocca è quasi ricoperta
. pindemonte, 9-477: giacea nell'antro con la gran cervice / ripiegata su
[cucina] apriva le sue fauci un antro acherontico, una caverna ancor più tetra
le braccia frondose / escludendo da l'antro il chiaro lume / de la lampa
: ecco, che fuor d'un antro, or ch'io parlo, esce /
soletto, / venne a caso in quest'antro a dar di petto. boccalini,
di scimmia intento ad esplorar da un antro. -di piante. spolverini
: vide ch'ombrosa selva a l'antro intorno / facea densa corona. marino,
di antro che le acque avevano invaso fin presso la
: non v'è gleba, non antro, non albero che non mi riviva
utre voto], mentre ne l'antro oscuro alpestro / affaticato dorme il fiero
, ch'apre e disbruna / quell'antro, e fra quell'ombre arde e sfavilla
de'medici, i-243: sta nel cieco antro indi preme e distilla / con dolce
/ tra secrete fredde ombre, un antro, ascoso / dal fiero ardor de la
chiaro, e vivo fonte scappa da un antro coll'onde sue, e giù
domestica viene a piantarsi sulla bocca dell'antro e guarda cogli occhioni giudiziosi la dura
lume? l. martelli, 1-31: antro d'alti sospir, letto di fonti
volta del corridoio, fin dove l'antro diventa spazioso e la spaccatura raggiunge la
/ e da più d'un vicino antro celeste / più d'un'eco immortai
1-294: a te di bei corimbi un antro ingombra, / e folto indora
di scimmia intento ad esplorar da un antro. alvaro, 8-73: un enorme granchio
: si nota una pizzicheria, l'antro di un carbonaio, una macelleria equina.
: i fantasmi escludendo da l'antro il chiaro lume / de la lampa diurna
di scimmia intento ad esplorar da un antro. deledda, i-758: esplorata con
guerra / degli elementi udii. morte sull'antro / mi s'affacciò gigante; ed
e. cecchi, 5-174: l'antro, con i cento aditi e le cento
! pascoli, 1397: parò fuor dall'antro le pecore pingui, / tolto con
cinto il fallace corpo, e all'antro usato / ire a posar le faticate
del luogo, e v'aggiunse l'antro de le ninfe e l'altre cose,
d'una ripa, o d'un antro il zappatore, / piovendo, si fa
parò [il ciclope] fuor dall'antro le pecore pingui, / tolto con facilità
una strada); scavato (un antro, un cunicolo, una grotta)
rossa, sta alle fàuci di un antro, a guardarli. d'annunzio,
.. apriva le sue fauci un antro acherontico, una caverna ancor più tetra
vostra capanna, e solitarie quanto l'antro di un fauno. leopardi, 697:
un rivo, / un pomo, un antro e di fortuna un volto! marino
precipizio e sotto / apre la cava rupe antro profondo, / ch'arriva a dite
rossa, sta alle fàuci di un antro, a guardarli. d'annunzio,
/ tra secrete fredde ombre, un antro, ascoso / dal fiero ardor de la
. ojetti, ii-276: in quest'antro... da secoli i cordai filano
la marzial nudrice lupa / in un antro accosciata. idem, 10-1017: ivi di
sì leggiadro e santo, l'antro, onde da l'opra, / in
/ da rupe che si svelle e l'antro serra. d'annunzio, iv-2-56:
di giacomo, ii-851: è in questo antro pestilenziale che il municipio di napoli attacca
saggio in sogno udisse / colà nell'antro del cretense giove / gli eterni numi
foresta, li fece entrar seco in un'antro. bertola, 77: a wicker
volta del corridoio, fin dove l'antro diventa spazioso e la spaccatura raggiunge la
e 4 vicus'. bartolini, 4-103: antro, formato di rami, fra gli
. li fece entrar seco in un antro. battista, vi-1-169: divorai frettolosamente
8-401: la bocca / aprì de l'antro, e la frodata preda, /
, fronzuto, e presso quello un antro. linati, 30-55: rustiche casette
11 tutto / n'andò ne l'antro affumigato e scabro. -frutti d'imeneo
diaboliche malvagità. tasso, 6-iv-2-107: antro dove riman chi guarda in dietro, /
ci vuole il cannone per abbattere l'antro del fanatismo! -che ha appena
di liquidi perfuso effluvii / sotto un antro ti avvince? vittorini, 3-111: è
un tetto mai. pastore, / quest'antro è buono. io ti sarò garzone
: gelide goccie spicciate dal buio dell'antro... fan trasalire, cogliendoci
satollo a capo chino / giacer ne l'antro, e sonnacchioso e gonfio / ruttar
buona. magalotti, 23-222: entriamo nell'antro platonico e domandiamo a un di coloro
domestica viene a piantarsi sulla bocca dell'antro e guarda cogli occhioni giudiziosi la dura
un rivo, / un pomo, un antro e di fortuna un volto! g
a capo chino / giacer ne l'antro, e sonnacchioso e gonfio / ruttar pezzi
fondo, al buio, come in un antro, tremolava gracidando il quadretto argenteo di
, / invade grado a grado l'antro. -in forma digradante, in
e successivo sprofondamento); caverna, antro (e costituisce spesso una tana o un
, sm. zool. genere di scimmie antro pomorfe catarrine, della famiglia
latti, 3-143: vibra fiamme crudel l'antro vorace, / e zolfo e pece
l'un canto / dell'euboica rupe un antro immenso / che nel monte penètra.
tua? tu mi fai inserpentire, in antro pofagare, improstiali. livio volgar.
piè volte al campo, e verso l'antro / segno non si vedea ch'
cielo? / d'iside è quivi l'antro inaugurato; / lungi tu, s'
nel- l'etrusche rovine di fiesole l'antro delle fate onde egli uscì tutto incantato
malizia il mondo?... / antro, dove dolore). riman
assegnavano... un lordo e infetto antro sotterraneo a quelli che aspettavano di morire
buonarroti il giovane, i-57: per qual antro, in qual selva, entro a
. campailla, 8-114: in quell'antro profondo un groppo scaglia, / d'
: arse negli occhi e infuriò nell'antro / la vergine indovina. monti,
adam, ch'è in mezo a l'antro unita, / e stupido osservolla,
: intanto dioneo dalla frondosa / soglia dell'antro sterpò un ramo. graf, 4-35
198: l'entrata pareva quella d'un antro, nel cui fondo aprivasi una scala
tosto furo / a mezzo quasi di quell'antro oscuro. murtola, 7-34: sterili
amore, e '1 raccontava / ne l'antro de l'aurora, ove su l'
(v.). isoviol antro ne, sm. chim. sostanza colorante
e istupidito l'occhio / movo per l'antro. b. corsini, 1-66:
: le quinte salivano a mascherare l'antro grigio dei lamentevoli telai. 4
, iv-38: t'è reggia un antro e di stillato sangue / lastrichi di quell'
e di stillato sangue / lastrichi di quell'antro sassi scabri. pirandello, 5-195:
.: le viscere della terra; antro, sotterraneo; profondità, meandro.
di santuario e sede di profezia, l'antro divenne rifugio di cristiani che, nei
mare, / in una punta, l'antro, alto, coperto / di molto
al dio caprigno e luperco, l'antro e il ricetto. = voce dotta
che notturni a zonzo / fiutaron l'antro dove tu giacevi. slataper, 1-11:
giacomo, ii-851: è in questo antro pestilenziale che il municipio di napoli attacca
tergemino custode entro allo squallido / e lurid'antro. graf, 5-141: rovini il
. e letter. tana, covo; antro, grotta, caverna, lustra.
politica né la grammatica ci vengano dall'antro di polifemo. tommaseo [s. v
(si nota una pizzicheria, l'antro di un carbonaio, una macelleria equina
talora nommi e per oblio / ne l'antro del ciclopo. è questo un
, vergati di sangue, a gli occhi antro / opaco, immenso, che macello è
finta la marzial nudrice lupa / in un antro accosciata, e i due gemelli,
un poco di seno, qui un antro e di là ima grotta.
magnetizzatore e se ti descrivessi l'elegante antro di trofonio! commettimi, commettimi d'
1-198: l'entrata pareva quella d'un antro, nel cui fondo aprivasi una scala
si mostra simile a quei malnati abitatori dell'antro platonico, i quali, voltando le
disse * cleido-mastoideo '... * antro mastoidèo, seno mastoidèo ': così
tutte van con egual metro / verso l'antro, e alcuna indietro / non ritorna
e l'acqua hanno piegato e ridotto nell'antro domestico del fabbro di mezzosecolo.
296: onagri vidi poi nel quarto [antro] starsi / da letargia offesi ognor
ai fine scoppiare, stata pur troppo nell'antro del mio petto celata? giuglaris,
trovar mi voglia; e nel medesim'antro / dopo amarilli il manderò, là dove
. lemene, ii-158: di quell'antro, ov'egli [gesù bambino]
. bergantini, 1-387: nell'antro della terra, in cupo fondo /
cetera addolcitore delle cure importune attraesti nell'antro di ombrosa valle una dea montanina.
, leggermente mormoreggiando arrivano alla foce dell'antro
che notturni a zonzo / fìutaron l'antro dove tu giacevi. pavese, 7-186:
pane. pirandello, 6-446: era un antro mùffido, angusto e profondo.
massi e di pendenti / scogli un antro muscoso, in cui dolci acque / fan
. che concerne il naso e l'antro mascellare. = comp. da
che interessa la mucosa del naso e dell'antro mascellare. = voce dotta,
voce dotta, comp. da naso e antro [mascellare] (v.),
nuova e destra riva pria / vidi antro rio, d'umor chiaro stillante, /
soglia della bottega, io vidi come un antro immenso dalle mure negre, e in
, 92: duri sassi, fresco antro, ombroso seggio / se vera alta pietà
. ariosto, 38-30: ne l'antro oscuro e alpestre, / affaticato dorme
di scimmia intento ad esplorar da un antro. d'annunzio, v-1-174: sùbito
, 6-159: nel cavo d'un antro profondo, / le nòttole, stridule,
irlandese in un luogo remoto presso l'antro di esse ninfe. pirandello, 8-854
è l'alta sede / e l'antro opaco del potente nume: / dove a
finta la marzial nudrice lupa / in un antro accosciata, e i due gemelli /
, 20-379: taceva dentro il suo antro una giovane donna /... /
, 266: sorge nel folto bosco antro sassoso / cui l'erba d'ogni intorno
dan venne in provenza, / ove nell'antro sacro a massi- mino / le chiappe
dove 1 dio de'pastori / nell'antro suo s'adora in fra quell'ombre.
per ciascuna delle sue porte dipinto un antro, il quale noi chiameremo l'antro
antro, il quale noi chiameremo l'antro omerico, a differenza di quello che platone
sopra 'l porto di itaca uno antro nel quale alcune nimfe tesson tele purpuree
1-204: a tanto rumor, da l'antro uscito / il gran nettuno, e
graziani, 266: sorge nel folto bosco antro sassoso, / cui l'erba d'
vento, facevan su la bocca dell'antro una coltre opaca. calvino, 6-xix:
tema abbandonommi e per oblio / ne l'antro del ciclopo. è questo un antro
antro del ciclopo. è questo un antro / opaco, immenso, che macello è
dorme: e sol risponde / l'antro opaco al chiamar mio. pascoli, 21
sarà o no stato il vero 'antro oracolare '; ed è, in qualunque
come a orcomeno e a cuma, nell'antro della sibilla), dai sogni (
plur. -ghi). zool. scimmia antro pomorfica della famiglia pongidi [
stanza, o a dir meglio, l'antro di ignazio ge- sualdi era teatro di
&tò
antro [mastoideo] (v. antro, n. 3). otòba
1041: uscendo l'anima da questo opaco antro..., vedrà l'aria
.. pigliava proprio il nome da quell'antro pantagruelico. 3. che
sozze bestie. carducci, iii-14-251: 'l'antro dell'aurora ', sia detto di
iv-404: non v'è gleba, non antro, non albero che non mi riviva
1403: quando poi fummo un pochino dall'antro e dal chiuso lontani, / primo
van con egual metro / verso l'antro, e alcuna indietro / non ritorna
, 6-103: era dall'una parte l'antro o la grotta di polifemo; dall'
assai grande per turar la bocca dell'antro. c. campana, i-114:
massi e di pendenti / scogli un antro muscoso, in cui dolci acque / fan
finta la marzial nudrice lupa / in un antro accosciata, e i due gemelli /
, 1-ii-78: soggiorno abituale è quest'antro di una falange innumerabile di pipistrelli,
innanzi / standomi a riposar ne l'antro erboso, / non vi vedrò per
offende. baldi, 174: in quell'antro colà spesso, notando, /
spiega i vantaggi di abitare in quell'antro. -con violenta e aggressiva sensualità
carducci, iii-2-236: marco prence da l'antro fuor balza, / e il pezzato
pargoletto... / lasciai nell'antro e me ne corsi ratto / con
perturba assai / la bocca di quest'antro, in quella guisa / ch'egli a
giulio strozzi, 9-47: curvò natura l'antro e su le spalle / fermò dell'
qui innanzi / standomi a riposar ne l'antro erboso / non vi vedrò per le
delle sigarette facevano anche più tenebroso quell'antro di sapiente. 2. figur
con grandi stamburamenti funebri ci introdussero nell'antro, e prima che finissero di lasciarci
occhi e guardai. piscina? era un antro mùffido, angusto e profondo, una
caro, 8-656: stavan ne l'antro allora / stèrope e bronte e piracmòne
terza volta vincendo la ripugnanza penetrò nell'antro poliziesco. 2. che narra
cui convesso il sole / contende l'antro, a l'antro ogn'or comparte
sole / contende l'antro, a l'antro ogn'or comparte / dal pumicoso sen
lo spruzzo lieve / balza d'un antro appiè, / che un tempio fia
io mi vedessi, / perché l'antro cangiar con questo prato, / o delizie
. tasso, aminta, 281: l'antro de l'aurora, ove su l'
santuario e sede di profezia, l'antro [di cuma] divenne rifugio di cristiani
contento. monelli, 2-265: usciti dall'antro, con un tanto di dotta prosopopea
per otto giorni ». « eccovi un antro 'onten- tino da leccarsi i puppatorini con
fondo, al buio, come in un antro, tremolava gracidando il quadretto argenteo di
in elicona / d'amorose uerele ogn'antro suona. metastasio, 1-i-44: io d'
regno / intonar tutto; indi in un antro immenso / sei vider pria giacer disteso
rimediata / tra 'rimasugli d'un antro artigiano, / commessa con cavicchi raccattati
bartolini, 19-13: entrando dentro l'antro nero di barbaracchiò si scorgevano nelle volte del
appena er solletico o coll'uno o coll'antro, che quelle già se sentiveno de
vecchia terra italiana, non nacque in un antro. -venire alla luce, nascere
, x-3-102: ei brancolando per quell'antro nero / va colla man davanti..
e racconto dell'essermi trovata presso l'antro del colle, dove già aveva il maladetto
mare] re, ch'ivi in un antro immenso / le sonore tempeste e i
eolo è suo re ch'ivi in un antro immenso / le sonore tempeste e i
con cui era della nave venuto all'antro, remigando egli a due remi nella
). cassieri, 11-59: nell'antro di eros più si prende più si
di scimmia intento ad esplorar da un antro. pascarella, 2-411: un pitone chiuso
. caro, 1-87: in un antro immenso / le sonore tempeste e i
con che la sibilla cumana accostavasi all'antro del nume. -sentimento di incompatibilità
argento a riccio e dommasco doppione. d'antro gli assalitori. nunzio,
nuova e destra riva pria / vidi antro rio, drumor chiaro stillante, / che
platone piange, desiderando perito da l'antro, onde non per reflessione, ma
conforto a mia ventura / in ogni antro, in ogni alpe, in ogni
, rimediata / tra'rimasugli d'un antro artigiano, / commessa con cevicchi raccattati,
caro, 8-655: stavan ne l'antro allora / stèrope e bronte e piracmòne
bresciani, 6-xii-360: benedetto ringrottato in quell'antro che facea egli a vantaggio del mondo
rio. forteguerri, 17-48: in quell'antro tenebroso e fosco / entrammo a caso
piccola lanterna, la quale rischiarava quell'antro misterioso. sbarbaro, 4-27: si va
ritrovare la luce dei tuoi occhi nell'antro / incandescente. 4. per
/ meco ritorna a fingere / nell'antro dionéo versi d'amore. tarchetti,
323: ecco che fuor d'un antro, or ch'io parlo, esce /
non parve sotto il ventre / convulso un antro fumigante e informe. -per
, 8: apriva le sue fauci un antro ache- rontico, una caverna ancor più
, rotolante, cupo: / voce d'antro, di selva, di dirupo:
mare, / in una punta, l'antro, alto, coperto / di molto
rucellai, 477: dentr'a l'antro dicteo gli dieron cibo [le api]
foresta, li fece entrar seco in un antro il cui adito angusto, tra folti
coppa /... / e l'antro un tempio e il bosco una divina
spanto. -sacro speco: l'antro delle muse. ariosto, 46-4:
più grosso, / fuggia per l'antro e non trovava loco. = comp
tema abbandonommi e per oblio / ne l'antro del ci- clopo. è questo un
del ci- clopo. è questo un antro / opaco, immenso, che macello è
intero /... / de l'antro fuor fuliginoso e nero / ritorna indietro
lido arenoso / curva un arco scaglioso antro di selci, / cui fanno il varco
qualcuno ci avesse veduto sortire insieme dall'antro, lo scalpore sarebbe corso per ogni
cui convesso il sole / contende l'antro, a l'antro ogn'or comparte /
/ contende l'antro, a l'antro ogn'or comparte / dal pumicoso sen
tempeste. -per estens. liberare dall'antro dove era ristretto (un vento nella
esso. fagiuoli, xii-70: quest'antro oscuro e nero / è la mia
po'come vulcano, esce dal suo antro con lo schioppàccio in mano e mi chiede
: una polla cristallina scoppiò allora nell'antro monitono. era il mio riso non più
di scimmia intento ad esplorar da un antro. jahier, 21: ora nel silenzio
grido / a filottete) esci or dell'antro e ornai / lascia codeste tue scogliose
, xi-151: trifauce cerbero, / dell'antro flebile / custode orribile, / il
abbattuti, e come alcide / nell'antro sculminato il ladron caco, / nella cruda
di granmassi e di pendenti / scogli un antro muscoso, in cui dolciacque / fan dolce
vegetazione. bellori, 2-644: l'antro opaco e selvaggio ove soggiorna la dea
napoleone vi passarono. / penetra l'antro semicieco! cassieri, n: giacché
il semifero mio maestro beato / nell'antro suo mi nominò giasone. g.
. letter. cavità nella roccia, antro poco profondo. cattaneo, i-2-322:
. pindemonte, -540: dove l'antro vaneggiava, assiso / stavasi con le
seni. 11. cavità, antro, caverna. -in partic.: abisso
e abbiette. -per simil. antro, grotta. montale, 2-90:
s'alza; / marco prence da l'antro fuor balza, / e il pezzato
pascoli, 1394: meravigliando tranoi guardavamo nell'antro ogni cosa: / pieni di caci i
e in bianca pomice, / tiensi un antro vicin, per cui serpeggiano / picciole
fanciulle e cara / più che l'antro cirrèo. le serpe intorno / con tortuoso
.. sfaccendare e parlottaredi là, nell'antro buio, dove forse si accendevano allora i
, 18-75: eravamo accoccolati nella parte dell'antro sfociante in un verde corridoio.
ora era immerso nel buio come l'antro di trofonio. piovene, 7-485:
al vento che sempre soffiava nel suo antro, ebbe particolare importanza nella religione romana
imperatori. latti, 6-13: eravi un antro concavo costrutto / nel gran monte cuman
., facevan su la bocca dell'antro una coltre opaca. 23.
del mondo ritiratasi in solitudine ed elettosi un antro per sua abitazione, scalza e col
ipofisi e nella pineale, in seguito nell'antro gastrico, nel pancreas e nella mucosa
sua antichità, ch'abbiam ne l'antro / dell'eliceto. fagiuoli, vi-159:
adam, ch'è in mezo a l'antro unita: /... / di
eolo è suo re ch'ivi in un antro immenso / le sonore tempeste e i
simodo, 6-141: alla soglia dell'antro, scilla li divorava [i com
19. aprirsi nel terreno (un antro, una valle profonda, una voragine
come un'oscura, smisurata bocca / l'antro nell'arsa rupe si spalanca. buzzi
(plur. -chi). letter. antro, grotta, spelonca, caverna (
, caverna (anche con riferimento all'antro della sibilla o a grotte abitate da
, deriv. da arcèo? 'antro, caverna'. speleobiologìa, sf
e letter. che vive in un antro, in una grotta. ottimo,
speme ardimentosa. arici, iii-465: dall'antro una giovenca a quelle voci / rispose
coteste gelide goccie spicciate dal buio dell'antro, che fan trasalire, cogliendoci in fronte
scesi, fiorino cacciò la mano in un antro, ne cavò una lanterna e l'
/ meco ritorna a fingere / nell'antro dioneo versi d'amo so
idem, ii-307: questo è l'antro beato / che sotto umane spoglie / il
. ungaretti, xl-67: nel medesimo antro, un vecchietto nudo fino al ventre si
zampilla. grafi 5-925: da un antro scuro, / si sprigiona il più
neanche in tutto sprovveduti, quasi più dell'antro favoloso facciano impressione i piranesiani chiaroscuri della
lo squillar del rame, / dentria l'antro dicteo gli dieron cibo. campailla,
: sotto la porta... dell'antro lunare troveremo cinque imagini, nettuno,
ornavano 1 bagni di diana, l'antro misterioso dove gli stillicidii erano musicali col
è a corto de quartini, d'antro nun po'èsse tanto a corto.
il mare ondeggia; / lassù l'antro immenso stride; / verde piano quaggiù ride
spezzai il mio fucile avaro / nell'antro della gelosia. sciascia, 11-40: sempre
separano le cavità della cassa, dell'antro e delle cellule mastoidee, al fine
giacomo, ii-851: è in questo antro pestilenziale che il municipio di napoli attacca
altro interno, su la bocca dell'antro. bacchelli, 2-xxiv-886: mi provò che
. cicognani, 1-96: palazzaccio nero, antro buio, puzzo di tanfo, scale
finge sopra il porto di itaca uno antro, nel quale alcune nimfe tesson tele purpuree
presasi qualche pecora la portava al suo antro, sforzandola dar il latte a fiordaura
e in bianca pomice / tiensi un antro vicin, per cui serpeggiano / picciole
finge sopra il porto di itaca uno antro, nel quale alcune ninfe tesson tele
abitanti del tibet tibètide, agg. antro poi. tibetano. - anche sostant
muscolo] tibiale anteriore. — antro poi. punto tibiale, parte antropometrica individuata
in tutto sprovveduti, quasi più dell'antro favoloso facciano impressione i piranesiani chiaroscuri della
adam, ch'è in mezo a l'antro, / e stupido osservala, ove
ospizio, in una casa che pareva esser antro di animali e non casa d'omini
certo / ch'era la bocca di quest'antro aperta, / guari non ha.
, xi-151: trifàuce cerbero, / dell'antro flebile / custode orribile, /,
identificata con zeus), nel cui antro, presso lebadia in beozia, si
tufacea. -anche: caverna naturale o antro scavato in tale roccia, talora usato
assai grande per turar la bocca dell'antro. panigarola, 1-39: commandato che alcuni
assai, / la bocca di quest'antro in quella guisa / ch'egli a punto
, s'avviò tacitamente colrancella fuori dell'antro per la già cognita via. cattaneo
santuario e sede di profezia, l'antro divenne rifugio di cristiani che, nei cantucci
un rospo e nutrirmi dei vapori d'un antro uio, che lasciare nella creatura ch'
, i-22-78: telesilla intanto / sta nell'antro celata oscuro, e chiuso / da
uzza cupa del bosco, pareva un antro di fiere selvagge. = var.
inde. salvini, 13-361: in pietroso antro abitando / de'mortali volaste [fate
8: apriva le sue fauci un antro acherontico, una caverna ancor più tetra e
, d'altra parte, lì in quell'antro, non poteva rimanere.