appresso introdurvisi, in guisa che l'alterarle o poco o molto sia un
dimensioni varie a regola uniforme e certa senza alterarle e senza alterarsi, quello agli atti
stabilimento della nostra fede, sia empietà l'alterarle. chiabrera, 326: dona per
appresso introdurvisi, in guisa che l'alterarle o poco o molto sia un deteriorare
quanto a sé percepisce le cose senza alterarle né scemarle o modificarle; ma dall'altra
cortesia di comunicarmi. mi parrebbe profanazione alterarle. sbarbaro, 5-67: a portofino svernava
darle commissioni tanto limitate ch'ei non possa alterarle, accrescerle e sminuirle secondo che conosce