, attraverso il quale gli occhi acquistavano alcunché di febbrile, e i lineamenti una rigidità
da una voce la quale aveva tuttora alcunché d'addormentato e di voluttuoso. pascoli,
e nelle loro mani a coppa / alcunché di flammeo, ma di chiara
= comp. di alcuno. alcunché, pronom. invar. (soltanto al
salvini, 10-3-xxi: per rintracciare alcunché di quel sapere, di cui [
s. giacomo introduce qui nel giulivo alcunché di austero. pellico, ii-9:
: se il vicario generale mi trova alcunché da ridire, io ho già la mia
e pronta. panzini, ii-605: alcunché di feroce e di stravolto era nei
quel silenzio dell'ora vespertina avevano alcunché di pauroso. b. croce, i-3-120
croce, i-3-120: la volizione produce alcunché di diverso, cioè di nuovo, che
iii-23-192: non senza il miscuglio di alcunché di sensuale. negri, 2-500:
d'accorgersi di loro, o d'alcunché. movevano lievemente le labbra, pregando.
come sia nello spirito di questa gente alcunché di oscuramente ma squisitamente diverso, di
e non senza, anche lui, alcunché di sospetto. moretti, i-292: gli
, ma in fondo alla pupilla restava alcunché di doloroso. palazzeschi, 1-230:
mi rifiuto nel modo più deciso di dire alcunché della mia vita, non solo,
idem, i-589: non mancava d'alcunché d'ispirato e giovanile nel viso già
: credendo di vedere nel suo contegno alcunché di misterioso, fu assalito da
d'una cosa; modificare; rendere diverso alcunché dalla propria natura o indole. -
screpolarsi, lasciava intravedere nel suo interno alcunché di scintillante. papini, 30-68:
guardava la piccola dama come si guarderebbe alcunché di famoso: le caravelle di colombo
s. giacomo introduce qui nel giulivo alcunché di austero. carducci, 578: e
eccitamenti esteriori, senza l'intervento di alcunché di spontaneo, con conseguente negazione della
qualche cosa); darsi a fare (alcunché); rivolgere il pensiero o l'
una barchettina nuova da pochi soldi: alcunché di nuovo, di fresco, di
codesta oscurità miasmatica riuscii a scorgere appena alcunché di più scuro, che era poi la
4. ottenere, guadagnare, procacciarsi (alcunché), trovare come di sorpresa,
sesso ha negli occhi e nelle fattezze alcunché di più fino, che non si
connubi di questi personaggi calibaneschi hanno veramente alcunché della caotica preistoria da cui provengono e
, ma è il riflesso caotico di alcunché di caotico che preesiste nella nostra civiltà
un agg.): qualche cosa, alcunché (e indica specialmente immagini confuse,
di pron. indef.; indica alcunché di oscuro, ma assai importante e
-disus. alcun che: v. alcunché. -famil. gran che: a
incidenti stradali. -un come: alcunché di simile. d. bartoli
, sf. condizione che fa comune alcunché a più persone o a tutti;
opera sua, ma, quando lasciò scorgere alcunché dei suoi convincimenti teorici, non si
corporalità materiale di socrate intuivano quei giovani alcunché di divino e di terribile? beltramelli
è per imperscrutabile decreto in questa condizione alcunché d'eroico. 7. norma,
di volere o di non volere fare alcunché: ha valore rafforzativo. bartolomeo
. avere). cessare di fare alcunché; smettere, interrompere, tralasciare un'
d'improvviso, prima d'aver fatto alcunché. berni, 38: una mattina
; cessare, smettere (di fare alcunché). a. pucci, cent
, scoprire, indicare, rendere manifesto alcunché; rappresentativo. ottimo, iii-74:
, come per il temperamento che aveva alcunché di inafferrabile e disorganico.
nega valore o si rifiuta l'assenso ad alcunché, considerato come indegno, dannoso,
e in là, come chi vuole sciogliere alcunché da un legame; agitare, scuotere
, più complessa, e misteriosa, con alcunché, nella sua stessa perdizione, che
4 dover fare, eseguire, esplicare alcunché ': tanto che assunse valore di
l'arte, dunque, non riproduce alcunché di esistente, ma produce sempre alcunché
alcunché di esistente, ma produce sempre alcunché di nuovo, forma una nuova situazione
, come per il temperamento che aveva alcunché di inafferrabile e disorganico. alvaro, 14-
dolcissima lonza. frequentarla non per fare alcunché di male, ma semplicemente per staccare
, da 'e aliquid 4 qualcosa, alcunché ', col significato specifico di
gente. praga, iv-15: se alcunché era a biasimarsi nel suo contegno,
qualche diritto altrui, o per carpire alcunché a cui non si ha diritto veruno
perifrastico: accingersi, mettersi a fare alcunché; osare, ardire, arrischiare.
, rinunciare; non tener conto di alcunché; allontanare, eliminare; rinnegare.
la ragione... deirilluminismo riteneva alcunché di trascendente a causa della sua astrattezza
su un tappeto, c'era nell'animale alcunché di feroce. -con riferimento
che « l'orizzonte s'imbruniva », alcunché di grave accadrebbe. 2
né spazzino né operaio né ferroviere, ma alcunché d'altro. = comp
gli estremi aneliti del genio latino e alcunché pure di greca scienza, inaugurava dipoi
si guarda con tenerezza pur rimanendo fra noi alcunché d'incompreso e d'incomprensibile. sbarbaro
sanctis, 7-517: qui c'è alcunché d'industria, si che non possiamo
, tanto da assumere l'aspetto di alcunché di morboso, di innaturale. d'annunzio
iii-627: nessuno aveva intravveduto in lei alcunché di mutato. bernari, 6-217:
che, s'essa per avventura fosse alcunché più ricca di valore intrinseco, pigliandola
e di giusti lai... aveva alcunché d'orgoglioso e virile. bacchetti,
un servo all'insaputa del padrone possa alcunché promettere, lo vietano l'uso e la
leziosamente dando al visetto arguto del servitorello alcunché di femminile e di equivoco.
, i-399: il suo rigido lutto aveva alcunché di eccessivo; un'abbondanza di pieghe
il capo, e impensierito e sospettando alcunché di patologico, pronunziò la parola '
codesta oscurità miasmatica riuscii a scorgere appena alcunché di più scuro, che era poi la
semplice e non suscettibile di ricevere alcunché dal di fuori né di proiettarenulla fuori di
intenso, tanto da assumere l'aspetto di alcunché di morboso, di innaturale. de
. v.]: dire o fare alcunché sul naso ad alcuno vale figuratamente dirlo
arlare di 'natura 'come di alcunché di fisso, immuta ne
parlare di * natura 'come di alcunché di fisso, immutabile e oggettivo. ci
, sottomesso, senza offrire o promettere alcunché in cambio. g.
. indef. ant. piccolaparte, alcunché, nonnulla. caro [tramater]
pron. indef. qualche cosa, alcunché (e indica tutto ciò che non
-al figur.: non impressionato da alcunché, sgombro di pensieri (la mente
è cosparso, spalmato, sporcato di alcunché. spallanzani, iii-444: siccome li
. -che non è ricoperto da alcunché atto a rendere più sopportabile a chi
manifestato; che non nasconde o finge alcunché (l'animo, la coscienza, i
illusorio. -anche: che non richiama alcunché di ben noto e compreso; generico
restrittivo: qualcosa, alcuna cosa, alcunché. chiaro davanzati, 117-4: s'
-ore vuote: nelle quali non c'è alcunché da fare. pratolini, 10-167
i-399: il suo rigido lutto aveva alcunché di eccessivo: un'abbondanza di pieghe
subacqueo, né abissale né / può svelare alcunché di sostanziale. / il paretaio ce
il suo paese e lo condannava aveva alcunché di solenne come la stessa rampogna del
sentenze. -peso di dramma: alcunché. dante, purg., 21-99
impedito, né limitato, né infirmato da alcunché; incondizionato; completo, sicuro;
, i-399: il suo rigido lutto aveva alcunché di eccessivo: un'abbondanza di pieghe
una cosa che un'altra: qualcosa, alcunché. grazzini, 4-17: i'ho
moralmente, si corrompe, si profana alcunché. - anche: l'essere impuro
leziosamente dando al visetto arguto del servitorello alcunché di femminile e di equivoco.
di fare o di astenersi dal fare alcunché di specifico, che è emesso dalla
valere, di potere, di contare alcunché ed amerò anch'io la vita.
qua e là recano lievi tracce di alcunché d'intenzionale e di preparato. r
1 loro ceffi, i quali avevano alcunché di crudele, di belluino e persin
troppo bella, troppo ricca e aveva alcunché di avventato. 4. presunzione
un pezzo a mirare quel chiarore come alcunché di prodigioso. piovene, 14-43:
pregiudizio molto diffuso che la filosofia sia un alcunché di molto difficile per il fatto che
, attraverso il quale gli occhi acquistavano alcunché di febbrile e i lineamenti una rigidità di
un poco, una piccola parte; alcunché; qualcosa. giamboni, 8-1-6:
esente da imperfezioni, non alterato da alcunché nella perfezione (e costituisce generico epiteto
gli aleggiava intorno all'arruffio dei capelli alcunché di sublime. pavese, 8-91: il
stesso; che si reputa incapace di alcunché di buono, di grande; timido,
preferibile, di desiderabile, ossia di alcunché qualitativamente distinto, sia, invece,
ossigeno), ciascuna delle quali deve essere alcunché di unico e determinato; e si
di una data realta, non ricercare alcunché di diverso. dominici, 1-137:
il suo raggio [della lama] aveva alcunché di crudele. montale, 2-85:
alla redazione delle materie, diremo brevissimamente alcunché delle tavole litografiche. 4
di pron. in frasi negative: alcunché, un minimo di checchessia. allegri
per qualcosa: dipendere da qualcosa che alcunché non avvenga. grazzini, 4-304:
agli, per indicare che non rimarrà alcunché di un dato cibo o bene, data
6. per estens. dire alcunché, aprire bocca, in partic.
landolji, 14-56: in questa lettera alcunché, malgrado tutto, lo interessava; ma
voi normalmente siete in grado di risparmiare alcunché, no? ». rise e
un'impresa; accingersi nuovamente a compiere alcunché di arduo. benvenga, 57
che vi si possa aggiungere o mutare alcunché { chiusura della rivelazione), e
'bellezza trionfante'del quale è difficile immaginare alcunché di più rivoltante. bernari, 7-355
una dichiarazione di ro- magnolità che aveva alcunché di solenne 0 anche di minaccioso e
: una dichiarazione di romagnolità che aveva alcunché di solenne o anche di minaccioso e biblico
-non pigliare una salacca: non ottenere alcunché. rosa [tommaseo]: in
chi trovava nella stessa arte di lei alcunché di virile. -passaggio da una
chi sono le donne? o non capisce alcunché? o sei uno stupido! »
figurarsi se nella vita del povero cirodoveva esserci alcunché d'armonico, nella vita d'uno di
ciascuna puzza o ciarpa o cosa minuta alcunché: 'per trovar quel foglio ho scom-
niente di niente; nulla che valga alcunché. allegri, 224: quelli arincontro
sopportazione),... aveva alcunché d'orgoglioso e virile. 6
non essere disposto a sacrificare o rimetterci alcunché (per indicare in modo enfatico il disinteresse
sapere nulla, non rendersi conto di alcunché. bernari, 1-69: guarda un
fosse, senza che nessuno possa notare alcunché. libro di sydrac, 331:
rozzo,... e tuttavia con alcunché d'oscuramente perfezionato dentro di me,
siede, quasi con sincronismo e con alcunché di meccanico. savinio, 22-153: quel
molto diffuso che la filosofia sia un alcunché di molto difficile per il fatto che essa
di: avere qualche simiglianza, ritenere alcunché dell'aspetto. bestiario moralizzato, 1-61
pur essendo, nell'apprensione consueta, alcunché di men materiale rispetto a quelle prime
essere o dimostrarsi indolente, indifferente ad alcunché. lancellotti, 2-233: il comun
effetti andavano bene sempre, non contenendo alcunché di sordamente specifico. 6
invece diffusa per il vero 'portare avanti'alcunché, e per la vera 'presa di coscienza'
niente. -indurre a confessare alcunché anche facendo uso della forza.
o a qualcuno; non lasciarsi sfuggire alcunché; porsi ad ascoltare o a guardare
appartenerci; quando il debitore porta via alcunché destinato al pagamento. = voce
di lampo / invano può mutarvi in alcunché / di ricco e strano. altro
a sfogliar libri per veder di trovar alcunché di stuzzicante. b. croce,
quanto non impedito, né limitato da alcunché, incondizionato (la condizione dei beati
(perché non rimanga spazio per nascondervi alcunché). landino [plinio],
, senza escludere nessuno, senza dare alcunché per scontato (un'indagine, una
girare una trafusola: non saper fare alcunché, essere un buono a nulla.
il quale non s'inizia o si compie alcunché. varchi, 3-88: dar le
'bellezza trionfante'del quale è difficile immaginare alcunché di più rivoltante. 11
su tutto; chi non apprezza né loda alcunché. bibbiena, 2-18: e1 vero
, quando son fuggito da roma, alcunché di avverso nello sguardo della povera piccina
fisico. -che non accenna ad alcunché di preciso, puramente interlocutorio, appena
carducci al suo vertice per aver preso alcunché da poeti e scrittori stranieri, in
. una delle principali le bombe, aveva alcunché d'orgoglioso e virile. landolfi, 8-1
vuotissimo). che non contiene alcunché, che è stato svotato di ciò
. manganelli, 1-102: la nerità di alcunché è sempre commisurata alla scala cromatica del
landolfi, 70: 1 suoi lineamenti avevano alcunché di mongolo, e anche di indio
banca: molti istituti non fanno pagare alcunché. na domiciliazione, sf.
esteriore della lingua (la grammatica) è alcunché di dato e pertanto di estrinseco rispetto
impregiudicanti (bisognava congratularsi con qualcuno per alcunché di indifferente a chiunque altro, matrimonio
racconto – ci dava l'idea di alcunché di lontano, di lontanissimo; di un
non è il dovunque; nessuno deve transitare alcunché, o cercare aditi e accessi,
. ballestra, 1-52: nonostante non condividesse alcunché dei racconti del giovane scrittore americano,
. culicchia, 2-35: non abbiamo scontrinato alcunché di informatica oggi. ne sono sicuro