e in abbondanza, o come meglio aggrada: * in quel negozio c'è da
posta e non voler quel che ci aggrada o che ci dispiace, dote dell'
morrà, di me così forte l'aggrada / e non del dì. dante,
inf., 2-79: tanto m'aggrada il tuo comandamento, / che l'ubidir
idem, iv-229: tutto ch'altri aggrada me disgrada, / ed èmmi a
e sollazzo, / e la malinconia m'aggrada forte. petrarca, 53-38: o
o fedel bruto, / quanto v'aggrada s'egli è ancor venuto / romor là
/ et in donna amorosa ancor m'aggrada, / che 'n vista vada altèra e
], / la vostra in tutto m'aggrada e contenta. boccaccio, v-89:
tanto allo animo m'aggradò, e aggrada, che sempre, come bellona e con
: signor mio, se a voi aggrada, voi potete ad una ora a
voler con teco qui- stion non m'aggrada: / però ti mando il cavallo e
, bel figlio, el tuo desir m'aggrada, / che nostra gloria ognor più
, che di lui più ch'altro mi aggrada, è che conosce et ama sopra
astuto gatto / scherzar col topo alcuna volta aggrada. banddlo, 1-2 (i-39)
sì aspro frutto, oimè, v'aggrada, / chi fia ch'unqua vi miri
disse, di me che più t'aggrada. bruno, 363: questa dottrina (
non gli manca cosa alcuna) molto mi aggrada. bracciolini, 2-27-45: alla guerra
com'usar più contra di me gli aggrada, / ch'a me sol giova adoperar
la tigre sola / l'armonia non aggrada. goldoni, iii-279: favorite,
iii-279: favorite, se pur v'aggrada, leggere il vostro secondo sonetto.
pronto a sagrificarmi in qualunque modo vi aggrada. pellico, ii-82: se v'
. pellico, ii-82: se v'aggrada che favelliamo di cose più degne,
insomma, io farò come meglio vi aggrada, tanto sono compiacente. d'annunzio
di te / far posso quel che m'aggrada. idem, iv-2-1170: con tutti
con tutti i mezzi, se le aggrada, conosceremo la verità. =
che tu sfidi però, se ciò t'aggrada, / alcun guerrier nemico, io
me, ch'a me non meno aggrada. baldinucci, 7-44: la santità del
strada / o bianco o nero stasera mi aggrada. 3. rifl. ant.
alle vacche, quando l'acuto, che aggrada alle capre, e quando l'allegro
/ et in donna amorosa ancor m'aggrada, / che 'n vista vada altera
iv-229 (109-1): tutto ch'altrui aggrada me disgrada, / ed èmmi a
. anguillara, 2-239: già più m'aggrada e m'appetisce l'erba, /
me, ch'a me non meno aggrada. bruno, 3-636: di sette
la tigre sola / l'armonia non aggrada. gaudiosi, iii-458: vaga armonia
boccaccio, 22-2-424: e perciò m'aggrada di rintuzzare alquanto l'opinione asinina di
cominciamento; ma poi che egli v'aggrada che io tutte l'altre assicuri,
gatto / scherzar col topo alcuna volta aggrada. vallisneri, 1-767: ma che
e ogni cosa attaglia, ogni cosa aggrada loro. fagiuoli, 1-8-194: son
di te / far posso quel che m'aggrada, / perché tu mi sei come
possono fare alto e basso come loro aggrada. de amicis, i-455: egli
a far benedire da chi più t'aggrada! io non ne voglio saper di te
. sia di noi / quel che v'aggrada; acciò ch'ai paragone / alloggiare
in prima a lui qual più gli aggrada / sparger sul crin, se il
bocca predicano che fanno d'amore come loro aggrada. d. bartoli, 1-163
, / mi sento liquefar, tanto m'aggrada. baidinucci, 2-6-17: quel sempliciano
t'ha da spiacer, se non te aggrada. idem, 43-135: bisunto e
andar ad essercitarsi in quello che lor più aggrada. cellini, 1-32 (78)
giorni / al già caduco giovine t'aggrada / per alcun tempo, e tu
lupi, / egualmente mi suona, aggrada e molce / il noioso ulular e
: disse marsilio: fa'come t'aggrada, / pur che si faccia piacere a
342): madonna, assai m'aggrada, poi che vi piace che per questo
a suo talento, e metterci quanto gli aggrada del suo. bettinelli, i-187:
[cervo] più ch'altro mi aggrada, è che conosce et ama sopra tutte
sue sincopi prende quella positura che più aggrada di farle prendere ai suoi assistenti
senno, il quale le piace e aggrada; col quale ella con lunghe vigilie molti
[cervo] più ch'altro mi aggrada, è che conosce et ama sopra tutte
vorrei, se 'l mio parer v'aggrada, / cavar un pozzo in capo d'
: imponetemi che altro peso più vi aggrada. sassetti, 21: il sequestro è
questa orribil reggia, / quanto mi aggrada il tornar vostro! foscolo, v-150:
leggere o ascoltare quello che non gli aggrada. b. davanzali, i-116: dielvoglia
molti son quei, cui di versar più aggrada /... del fimo /
sento nomar, come al suo autor più aggrada. biringuccio, 1-79: oggi si
, inf., 2-79: tanto m'aggrada il tuo co- mandamento, / che
[cervo] più ch'altro mi aggrada, è che conosce et ama sopra tutte
i giorni / al già caduco giovine t'aggrada i per alcun tempo, e tu
un, mille più di me li aggrada. cino, ii-582: ma credendoli [
questa orribil reggia, / quanto mi aggrada il tornar vostro! cuoco, 1-218
del mondo, può convenire chi le aggrada. statuto della parte guelfa, 17:
vatti a far benedire da chi più t'aggrada! *. crusca [s
/ perché per suo destrier molto gli aggrada. boccaccio, vii-95: ha ben
traspone spesse fiate, secondoché più l'aggrada: e ciò non solamente nel corpo
(342): madonna, assai m'aggrada, poi che vi piace, che
se niun di questi tre modi vi aggrada, e voi ne avete un quarto
/ et in donna amorosa ancor m'aggrada, / che 'n vista vada altera e
quell'opinione che... più m'aggrada; e faccia poi anche, bisognando
: signor mio, se a voi aggrada, voi potete ad una ora a voi
nostro vogliate far ciò che più v'aggrada. guarini, 322: seb- ben'
gatto / scherzar col topo alcuna volta aggrada; / e poi che quel piacer gli
sono in possesso di deificare chi più loro aggrada. beccaria, i-152: fra i
di voi, proponerà quello che più gli aggrada, e ciò che alla maggior parte
mia / qualunque stato al voler vostro aggrada, / pur che non mi lasciate
straparola, 5-5: poscia che così vi aggrada per tal maniera castigare il fallo mio
tuoi, quest'un molto mi piace e aggrada, / questo seguisco, in cui
lo sormonti. compagni, ii-223 's'aggrada pregio aver a mercatante, / dritura
che io creda quello che più m'aggrada e mi cape ne la mente, perciò
/ et in donna amorosa ancor m'aggrada, / che 'n vista vada altera e
io9 ~ i): tutto ch'altrui aggrada me disgrada, / ed èmmi a
. / ogni piacer ch'agli altri aggrada e giova, / par ch'a costui
da questa pratica, la qual non t'aggrada. castiglione, 411: conosceremo ancora
vento in poppa in quel che più gli aggrada;] e'vien poi l'ora
facean gli amanti, di che ancor m'aggrada / saver quanto ciascun e in qual
2-19: se brevemente di saper t'aggrada / l'ultimo eccidio, ond'ella
andare, potete fare ciò che meglio vi aggrada ». bocchelli, 3-67: la
, / l'errante vita al debil sesso aggrada. foscolo, xv-309: mi sento
di me dispone, / cotal m'aggrada, ed il suo cenno augusto / espresso
: qual dell'arsa terra odor che aggrada, / trae nembo estivo che dal
non mi lasci far ciò che m'aggrada. soderini, iii-49: il noce.
alcuni in fera, / come più aggrada a quella fata altiera. / or
vii-498 (42-5): non ti aggrada fée né lialtade, / ni servir
e in quella maniera che più mi aggrada sia privatamente o pubicamente con carrozze,
. monte, ii-380: da poi t'aggrada, amor, pur darmi affanno /
/ perché per suo destrier molto gli aggrada. aretino, ii-7: farei dare
si riduce poi alla dimensione che più aggrada. = deriv. dal fr
larga dell'orecchie vostre, / se v'aggrada di far cosa, ch'io brami
. villani, 1-483: né più mi aggrada di raccogliere e schiacciare il tordo,
gatto / scherza col topo alcuna volta aggrada; / e poi che quel piacer
morta / secondo il merto e come aggrada ai dei, / e ritornino in casa
e qual dall'arsa terra odor che aggrada / trae nembo estivo, che dal
in prima a lui qual più gli aggrada / sparger sul crin, se il gelsomino
, solazzare, giocare e far quanto t'aggrada. galileo, 1-1-60: feci chiamare
assegnargli quelle fedi e graduazioni che gli aggrada. -in partic.: conferimento di
o perfido te ', come ti aggrada meglio: l'uno e l'altro grammaticalmente
vacche, quando l'acuto, che aggrada alle capre, e quando l'allegro,
nella spalla a chi sia quanto gli aggrada fa tenere. idem, 75:
posso di me far ciò che m'aggrada; lasciatemi adunque andare ove mi piace
/ che tal sentenza udir poco le aggrada. tasso, torrismondo, 178
, o signor, impallidir t'aggrada. c. i. frugoni, i-15-47
non istaccarci s'ella / quel che le aggrada più pria non impalma. nievo,
necessità. compagni, ii-223: s'aggrada pregio aver a mercatante, / dritura
mia, / poi ti risponderò come t'aggrada. pisani, 202: quanto soffrir
.. incapricciarsi co'marinari come gli aggrada. de sanctis, ii-13-33: e
lascia grand'arbitrio d'opinare ciò che ne aggrada. segneri, ii-423: più d'
aretino, iv-3-28: a voi non aggrada altro mestieri che quel dell'arme,
può] rattenere e dispensare come gli aggrada gl'inesausti e opulentissimi suoi tesori.
è 'l viver mortai, che sì n'aggrada, / sogno d'infermi e fola
soprano, / valentin mio gentil, m'aggrada e 'ngioia, / tanto mi spiace
gli ha ripinti dinanzi, e a voi aggrada, io cercherò di ritornarmi a memoria
possiate destinarmi a quello che più v'aggrada? vasco, 185: la disubbidienza ad
oh quant'intender questo a i franchi aggrada. soranzo, 117: intendo ogni accidente
giorni / al già caduco giovine t'aggrada / per alcun tempo, e tu con
lvii-116: voi però quel che v'aggrada / far dovete: io non m'intrico
se la parola latina * concione 'vi aggrada d'intruderla in toscana, prendete altra
/ quell'alito, che spira ove gli aggrada, / d'ogni conforto, o
: oh quanto intender questo a tutti aggrada! / oh quanto più il desìo
, vii-498 (42-5): non ti aggrada fée né lialtade, / ni servir
o ferma, secondo che più gli aggrada. -essere, stare in propria libertà
: / ciascun di lor come gli aggrada finge. tasso, i-200: '
di penna, a'riguardanti non meno aggrada che le figure di molto oro ricche
o fedel bruto, / quanto v'aggrada s'egli è ancor venuto / romor la
/ perché per suo destrier molto gli aggrada. / trassegli il freno e puosegli al
in ispirito e andarsene dove più gli aggrada, abbandonando crudelmente il corpo dove sta
, tanto deformi e mostruosi quanto le aggrada di fingerci? martello, i-3-4: egli
sottili o grosse, come più gli aggrada. parzanese, vi-235: via gli archibusi
11 cerchi sui, / tanto m'aggrada il tuo comandamento, / che l'
a questa mischia, / come t'aggrada ornai puoi dar le leggi.
e lupi, / egualmente mi suona, aggrada e molce / il noioso ulular e
duca di mantova? dolce, xxv-2-287: aggrada,... morigerato e magnifico
orso, / se provar non t'aggrada e l'unghia e '1 morso.
/ scherzar col topo alcuna volta aggrada / e poi che quel piacer gli viene
cino, iii-158-2: tutto ch'altrui aggrada, me disgrada, / ed èmmi a
/ scherzar col topo alcuna volta aggrada; / e poi che quel piacer gli
nomar, come al suo autor più aggrada. caro, 8-73: il memorabil
in prima e poi / dove t'aggrada, a senno tuo ne guida. monti
non è che mi dispiaccia, anzi m'aggrada / nel branco notaresco aver buon nome
del novellatore giudichi quello che più gli aggrada. cuoco, 2-ii-40: uomo virtuoso
-a piacere, come si vuole, come aggrada. firenzuola, 648: eh state
, che più d'ogn'altro m'aggrada. e qual cosa vi trovi tu,
vii plebaglia / se di mover gli aggrada dal suolo anche una paglia. giordani
un vermicciòl gli [all'uccellino] aggrada / che in gabbia un alberello di panico
papere over le ocche, comunque ti aggrada nominarle. de luca, 168: oche
e sollazzo / e la malinconia m'aggrada forte, / tutto 'l dì vorrei seguire
: pervenendo all'udito, molto più aggrada per essere l'orecchie più penetrevoli.
... cui d'esser perticato aggrada, / onde più frutti e più soavi
indi, pervenendo all'udito, molto più aggrada, per essere l'orecchie più penetrevoli
peso nella spalla a chi sia quanto gli aggrada fa tenere, col mostrare che nel
m. narducei, i-185: m'aggrada per la mia dolce pena / mirar costei
s. maffei, 332: quanto t'aggrada in pace / raggira, ma assai
poi che di tèrmi la vita t'aggrada, / pregoti cristo con pietosa voce /
prenda a suo voler quel che le aggrada. 5. archit. disus
qual si voglia altra che più ci aggrada. ulloa [guevara], iv-80:
di pampinea si ragiona di quello che più aggrada a ciascheduno. mazzini, 47-84:
nomi di tutti, se così vi aggrada, in tante polizzette, e poste in
poppa, a prora, dove più gli aggrada: / e la poltroneria si gode
: questo rito seguir... m'aggrada / ne le sacre d'adon pompe
delle sue figliuole, qual più gli aggrada, in moglie con in dote sette
a quel gran posteggiar, che sì v'aggrada, / signor marchese mio, freno
/ li stian lontane, ch'ogni cosa aggrada / al desìo sitibondo. pantera,
-il padre tu sei che, se t'aggrada, / sì mi correggi e guidi
che spiace al misero, che tanto aggrada i felici. 6. cattura
può prender per marito chi più le aggrada, ancora che ella fosse di sangue
ciascuno attenersi liberamente a ciò che gli aggrada, si divisero fra di loro.
acqua fluente o ferma secondo che più gli aggrada, ed ivi ancora profittare della doccia
sa prodigare i pitoni, quando gli aggrada. bresciani, 6-x-238: nella grande
volere da me quello che più t'aggrada. tommaseo [s. v. protettrice
/ vieni in prova, se t'aggrada, / con la spada, / s'
, n-ii-515: quella donna alla quale aggrada d'esser amata secretamente dèe per mio
: gite voi altri pur dove v'aggrada, / ch'io vo'seguir de la
qual si voglia altra che più ci aggrada. 5. che ha una
/ voler con teco quistion non m'aggrada: / però ti mando il cavallo
: chi tanto segue quanto agli occhi aggrada / e fa ragione a sé delle
dir, se 'l vostro amor l'aggrada, / che la vi può tosar,
brigante. guittone, xxxiv-12: m'aggrada a misagio / rappador saver tutti e
e ratte / lanciano fiamme ovunque lor più aggrada. salvini, 48-139: se nel
li talenti dell'ingegno suo come loro aggrada. rocco, 254: essendo le
, e quello poi che più gli aggrada, se lo elegge per nuovo drudo ed
tu sfidi però, se ciò t'aggrada, / alcun guerrier nemico, io non
la favella / o me'tanto m'aggrada: / tu rifai ogni squadra: /
da ciascheduno in qualunque modo che l'aggrada toccare. tassoni, 10-28: condotti
: pervenendo all'udito, molto più aggrada, per essere lwecchie più penetrevoli e
sotto mie lega, / tanto m'aggrada tuo comandamento! » / come uomo ch'
convinzione. boccaccio, vtii-3-206: m'aggrada di rintuzzare alquanto l'opinione asinina di
de'ladroni d'occaso io se t'aggrada, / uscirò solo a rintuzzar l'orgoglio
gli ha ripinti dinanzi e a voi aggrada, io cercherò di ritornarmi a memoria il
che tu sfidi però, se ciò t'aggrada, / alcun guerrier nemico, io
liber- taae / d'adorar qual le aggrada o cristo o amida. goldoni,
pasqualigo, 1-9: se così t'aggrada, e vuoi / ch'io rinovelle
minuti di ritrovo in qualunque posto le aggrada. tarchetti, 6-ii-629: il tuo non
vostra signoria ben tosto, se le aggrada, il libretto impresso in amsterdam in idioma
/ rotto il voler quanto più loro aggrada, / fora a la santa ancor giustizia
commedia o tragedia, che più gli aggrada, essendo saputissimi gli argomenti. deledda
e di que'graziosi occhi che più gli aggrada. caro, 5-no: l'amico
il re a cui molto diletta ed aggrada, / veder a giorni suoi opera tale
astuto gatto / scherzar col topo alcuna volta aggrada; / e poi che quel piacer
le nozioni e le concezioni, se v'aggrada; ma i fatti lasciateli stare;
schiavo ognuno / e potrai far quanto t'aggrada. -in espressioni di cortesia tipiche
buono..., nulla le aggrada e nulla le appartiene, attenendosi sempre al
i-531): amore come più gli aggrada il più de le volte scocca le sue
i cittadini ordinariamente, quando loro non aggrada di scorrere al borgo kaniguet, ov'
e ratte / lanciano fiamme ovunque lor più aggrada. -figur. rendere incerto un
differenza fra lor, se pur t'aggrada. c. i. frugoni, i-10-119
: chi tanto segue quanto agli occhi aggrada / e fa ragione a sé delle sue
un territorio (le case). aggrada / a la feconda greggia, e tacque
v'offerisco..., se v'aggrada, / ancorché con mio gran rischio
dante, lix-14: s'el v'aggrada, donna mia gentile, / che
sfidi..., se ciò t'aggrada, / alcun guerrier nemico io non
pope, o d'imitarlo come più gli aggrada; ed ho provato ch'egli ha
e non ardiscono 'spasseggiare che v'aggrada, acciò ch'ai paragone / più non
218: ieto rivolgo, ove m'aggrada, il piè, / siccome il sorcio
li stian lontane, ch'ogni cosa aggrada / al desio sitibondo. morando,
poi prenda il color che più li aggrada ('siedono tutti'). g. gozzi
re, a cui molto diletta ed aggrada / veder a'giorni suoi opera tale,
nemico a battaglia, e se v'aggrada / che sol io gli risponda ed
poi che di tormi l'anima t'aggrada, / priegoti, cristo, con piatosa
/ ch'a bramar quel piacer che tanto aggrada / forte desir naturalmente inclina. /
/ ragionnon è, ma crudeltà, che aggrada. -rifarsi del denaro speso o perduto
in ispirito e andarsene dove più gli aggrada, abbandonando crudelmente il corpo dove sta
dilettevole operazione che '1 fare quello che aggrada all'operatore. -fiorente (un'
, si getta quello stesso metallo che ti aggrada per la medaglia. lomazzi, 4-ii-358
poi doppo / stangheggiatemi ancor quanto v'aggrada. = denom. da stanga,
/ portate bere. molto all'uva aggrada / sentirsi in viso l'alito del vino
sciolto, vada disimpegnato, vada come le aggrada andare. -studio fotografico: locale attrezzato
o alma città] anzi più tosto aggrada / che di tue lodi io mi supponga
! -tenere il comportamento che più aggrada; esprimersi liberamente. d.
, / se brevemente di saver t'aggrada / l'ultimo eccidio, ond'ella arse
dante, inf, 2-80: tanto m'aggrada il tuo comandamento, / che l'
da ciascheduno in qualunque modo che l'aggrada toccare, come le nostre si lasciano
di questi elegga / qual più mi aggrada, io voglio il buon traiano, /
in qual si voglia altra che più ci aggrada. garzoni, 7-190: essendo tutti
tu'o 'perfido te', come ti aggrada meglio: l'uno e l'altro grammaticalmente
, e scaricate la sferza ove si aggrada, percioché dovunque giungerete col colpo,
dante, inf, 2-80: tanto m'aggrada il tuo comandamento / che l'ubidir
dante, lxix-14: e s'el v'aggrada, donna mia gentile, / che questa
: dica pur dell'uso ciò che gli aggrada quintiliano in contrario e produca pure egli
o fedel bruto, / quanto v'aggrada, s'egli è ancor venuto / romor
noia, / con noi mentre t'aggrada ti sta''n troia. leonardo, 2-131
porti seco un giovane che più gli aggrada, abusandone vituperosamente. -in
/ perché per suo destrier molto gli aggrada. / trasegli il freno e puosegli