disus. addiicere), tr. [adduco, adduci; pass. rem.
): ma se 'n amar lei m'adduco / del cor tutto e de l'
: ma dall'altro canto mi ci adduco mal volentieri. segneri, ii-i: non
timore al cor: prove, e ragioni adduco; / non grida, e forza
po esser in voi, né altro esempio adduco che questo, per dechiarire che cosa
morte / questo de l'asia fuggitivo adduco, / e 'l difetto di tutti io
amerà, colui scriverà '. non adduco i nostrali, perché non mi sien giurati
esser in voi, né altro esempio adduco che questo, per dechiarire che cosa
, e non istate; però ch'io adduco lo male d'aquilone, e grande
tal manda a valenza, / m'adduco forse a beccar fave o mochi.
dotti, iii-120: io altro non adduco, se non d'aver più tosto
de 'l meo canto, / l'adduco a voi cui paragone voco / di ciascun
di tutti gli altri riferitori ch'io adduco, pongo sempre le lor relazioni in persona
dotti, iii-120: io altro non adduco se non d'aver più tosto applicato
in fine, signore nobilissimo, vi adduco dinanzi agli occhi il prelibato magnifico teopolo
/ tua firma stessa io te n'adduco in prova, / ser gentiluom di camera
: di tutti gli altri riferitori ch'io adduco, pongo sempre le lor relazioni in
e non istate, però ch'io adduco lo male d'aquilone e grande contrizione.