/ dicendo ch'i'ti son crudo e acervo. 5. dimin. acerbétto
muro, ove di grano era uno acervo; / e tanto ne mangiò,
/ a depredar di biade un grande acervo. d'annunzio, iv-2-551: nuvole
iii-1071: sul crocchio raccolto intorno all'acervo del granoturco, scivolava una stella sperduta
/ a depredar di biade un grande acervo, /... / altre al
tommaseo-rigutini, 2952: il sorite chiamavasi acervo; le argomentazioni del sorite potreb- bersi
184: di ben cento talenti un aureo acervo / donò ad apelle, e il
/ a depredar di biade un grande acervo. tansillo, 117: seguo col
/ con più grave tormento e più acervo. poliziano, st., 1-43:
) col senso di * mucchio, acervo '; cfr. lat. gangadia
82: un poco il mio dolore acervo / cominciò a cessar, come medela
un solo chicco di grano costituisce un acervo e, viceversa, che mille e
mille e più chicchi non fanno un acervo; sorite. rosmini, xxii-291:
/ a depredar di biade un grande acervo. chiabrera, 1-ii-371: altri in dilettosi
/ a depredar di biade un grande acervo. denina, v-96: benché i fiorentini
/ a depredar di biade un grande acervo. monti, x-5-345: una torma /
/ a depredar di biade un intero acervo, / che va dal monte ai ripostigli
dànno / a depredar di biade un grande acervo, / ché va dal monte ai
ispano, / benché dell'oro nel nascosto acervo / stenda rapace lo stranier la mano
anche come sofisma del mucchio o deh'acervo), attribuite da diogene laerzio a