allo stigio foco. / di si forbito acciar luce ogni torre, / che non
man qui tessa / di ben filato acciar gabbia o voliera. d. bartoli,
idem, 6-92: co 'l durissimo acciar preme ed offende / il delicato collo e
10 sostenne; / e rinnovando al crudo acciar le penne, / la fa morta
che ti rende ardito, / stringi un acciar, vieni, e vedrai se dio
invita, / quando il rozzo paterno acciar ti ruppe / il bianchissimo petto.
contempla a parte a parte / nell'acciar che l'imago al vivo rende.
suon di tromba, o luminoso / acciar, colà tosto annitrendo è vólto.
/ da'sostegni del letto / l'appeso acciar. baretti, ii-253: quella grande
sostenne; / e rinnovando al crudo acciar le penne, / la fa morta
/ che ier cadean sotto il ricurvo acciar. barilli, 2-117: seduti all'orientale
balcon uom già coperto / tutto d'acciar, che 'l suo venire attende. buonarroti
del padre mio rotando / il balenante acciar. d'annunzio, iv-2-464: l'indefinibile
invita, / quando il rozzo paterno acciar ti ruppe / il bianchissimo petto,
i-225: tardi giungemmo. il brieve acciar di pugno / lasciò rapirsi, allor
un altro in mezzo / di bruno acciar. cattaneo, iii-1-370: l'antico
e un altro in mezzo / di bruno acciar. d'annunzio, v-1-79: la
, 8-12: ma da marmo o d'acciar percosso alquanto, / puro rendea di
/ color di violetta; / d'inglese acciar le fimbrie, / la susta e
! che tenti? quel nudo acciar [ecc.]. goldoni, vii
color di violetta; / d'inglese acciar le fimbrie, / la susta e
pezzo di macigno / con la scure d'acciar parea tagliato. pea, 1-17:
un altro in mezzo / di bruno acciar. c. e. gadda, 423
né i marmi / né 'l durissimo acciar sta sóla contesa? tasso, 6-iv-1-7:
fece a quel moto / il duro acciar che la faretra a tergo / gli
un rampicone / e una cuffia d'acciar sul cucuzzolo; / nella manca una
e indottavi di sopra / una falda d'acciar. nicio eritreo, i-135:
? tasso, 6-92: col durissimo acciar preme ed offende / il delicato collo
. alfieri, 1-57: ogni argivo acciar digiuno ancora / del teban sangue sta
e tiene, / ch'ogn'incantato acciar dissipa e trita. sarpi, i-1-133:
. chiabrera, 4-3-242: il fiero acciar lucente / era rinchiuso in candido elefante
, e cento elmetti / di risonante acciar. manzoni, 310: si vider le
bellezza. caporali, ii-101: né acciar si trova al mondo così fino, /
l'erta aveva brandito la « piccozza d'acciar ceruleo ». panzini, iv-245:
amore] a quel moto / il duro acciar che la faretra a tergo / gli
né fatura, / né finezza d'acciar né tempra eletta. marino, 12-77:
.. / fin le brache avea d'acciar. 5. conficcare, forare
gravi, / e con punta d'acciar ferrate travi. f. negri, 247
fatta vulcano / di sottil fil d'acciar, ma con tal arte, / che
a un'otta / con un filo d'acciar fatto rovente / gli fe'attaccare i
osso, / con la piastra d'acciar temprata e buona. / tagliai fu-
, 784: con la piccozza d'acciar ceruleo, / su lento, su anelo
sentiimi al fianco / il gelo dell'acciar. monti, x-3-33: d'orizia
. parini, 383: il crudo acciar nel tiepido / seno sta immerso ancora
col duro scarpello / impresse in saldo acciar la vostra gloria. marino, 1-3:
. villani, i-8-107: una gonna d'acciar fino e sottile / al grand'impeto
. han la gorgiera / di spesso acciar. d'azeglio, 4-21: le lagrime
antichi? caporali, ii-101: né acciar si trova al mondo così fino, /
gli trapasse, / il guanto dell'acciar nulla contese. panciatichi, 154:
, ardite / soverchiar noi sotto l'acciar sudanti. mascheroni, 8-153: ma tu
mia man pudica / imbrattar voglia questo acciar divino. guerrini, 2-372: i
anguillara, 4-141: terso e lucido acciar mia vista imbruna, / e 'l
, inagitata, immota / di sempiterno acciar salda catena. = voce dotta,
orecchio, e tanti / con ugola d'acciar versi m'intrude, / quante forse
cima / d'un bel muro d'acciar tutta si fascia; / e quella tanto
inevitabil lampo: / una gonna d'acciar fino e sottile / al grand'impeto
metastasio, 1-ii-948: vedete come il breve acciar lucente / nelle latebre più riposte affretta
d'algier, lucente / di chiaro acciar che 'l capo gli arma e 'l busto
il gran camillo / move squadre d'acciar lucenti e gravi. monti, x-3-506
corazza / qual era tutta d'un acciar lumante. lumare1, tr. ant
prato de'nitriti / e risplender d'acciar tersi e fomiti. 4.
ariosto, 2-43: di sì forbito acciar luce ogni torre, / che non vi
giraldi cinzio, iii-7-82: fu del fino acciar la tempra tale / che non se
tua luce diva, / qual magnetico acciar la propria stella. campailla, 8-125:
mia man pudica / imbrattar voglia questo acciar divino: / ti sia fatta grazia,
petto, / e più duro ch'acciar, ch'ora non teme.
e gravi, / e con punta d'acciar ferrate travi. 14. medie
parte esser quel loco / come un acciar che non ha macchia alcuna; / e
una lama trionfai di terso / norico acciar. 3. zool. ant
. frugoni, i-12-70: il mal nudato acciar getti, né provi / di cimo
ei disse, / son quest'arme d'acciar? facil conquista / non è la
tasso, 6-92: co 'l durissimo acciar preme ed offende / il delicato
guance a pena / che di rigido acciar sentir l'offese. carducci, iii-4-190:
pascoli, 785: la mia piccozza d'acciar ceruleo, /... al
armene / che ier cadean sotto il ricurvo acciar: / ei le offeriva boccheggianti e
il serbo; ma 'l vindice / acciar non pone, che pur or gioiva
era d'osso> / con la piastra d'acciar temprata e buona. firenzuola, 806
e gravi, / e con punta d'acciar ferrate travi. crescenzio, 2-5-511:
selmo previdente / fin le brache avea d'acciar. bacchetti, 9-439: narrano [
invita, / quando il rozzo paterno acciar ti ruppe / il bianchissimo petto. d'
sostenne, / e rinovando al crudo acciar le penne, / la fa morta cader
è da pietra o da temprato / acciar percossa, un chiaro lume intorno / sparge
anima, / con la piccozza d'acciar ceruleo, / su lento, su anelo
è da pietra o da temprato / acciar percossa, un chiaro lume intorno /
vero valore / non va di sanguinoso acciar fornito / a portar sempre altrui morte e
? / altro più forte lima e acciar fino / a porfido conviene e serpentino.
ratto sen vene / col suo possente acciar. fracchia, 1016: le altissime colonne
secondo / spaccia l'atride; coll'acciar gli pota / ambo le mani, e
. ariosto, 2-43: di sì forbito acciar luce ogni torre, / che non
tasso, 6-92: co 'l durissimo acciar [erminia] preme ed offende /
conviene: / ma quale arco d'acciar, quanto è più presso, / più
anni, / ch'ha la bocca d'acciar, l'unghie di vetro. fausto
, 239: per guadagnar denari, acciar radente / la sicilia portò, ché tanto
effigiata in un polito rame / aa esperto acciar fia la tua pinta europa. dossi
. metastasio, 1-i-185: il brieve acciar di pugno / lasciò rapirsi, allor
fatta vulcano / di sottil fil d'acciar, ma con tal arte, / che
che ier ca- dean sotto il ricurvo acciar: / ei le offeriva boccheggianti e
guance a pena / che di rigido acciar sentir l'offese. menzini, i-199:
buon metallo e una lorica / di rinterzato acciar di alto ornamento, / una targa
: il suon funesto / del ripercosso acciar, gli orridi carmi, f..
ratto sen vene / col suo possente acciar: le mortali aste / si riscontrare.
io fossi tutto rovere, / tutto acciar, tutto nerbo a voler reggervi.
sogni invita, / quando il rozzo paterno acciar ti ruppe / il bianchissimo petto.
osso, / con la piastra d'acciar temprata e buona. i...
la sua persona / sopra il pungente acciar con tutto il peso. -calare
, / ch'ha la bocca d'acciar, l'unghie di vetro. / è
/ de'predatori italici / dal grave acciar sanguifero, / tutti votammo i calici
la cima / d'un bel muro d'acciar tutta si fascia. b.
invita, / quando il rozzo paterno acciar ti ruppe / il bianchissimo petto / e
è da pietra o da temprato / acciar percossa, un chiaro lume intorno /
di tal forza, / ch'offese dell'acciar la quarta scorza. giraldi cinzio,
sacro carme sculto / sopra il fatate acciar di stimol vivo / ti punse il core
di selce la cetra, / d'acciar le corde e di metal la mano.
fatta vulcano / di sottil fil d'acciar, ma con tal arte / che saria
. villani, i-7-28: chi smorsa degli acciar la ruggine aspra, / ca giubba
: le solerette pria del più sicuro / acciar che porti il norico terreno, /
tesor de le tue chiome / dotto acciar pria scema in parte, /..
, i-42: ben ha di doppio acciar tempre possenti / intorno al petto,
si sforza, / da lo spirale acciar prende la forza. dizionario universale delle
d'algier, lucente / di chiaro acciar che 'l capo gli arma e 'l busto
cima / d'un bel muro d'acciar tutta si fascia; / e quella tanto
color di violetta; / d'inglese acciar le fimbrie, / la susta e la
indumento o in un tessuto. glio dell'acciar si posa. guerrazzi, 2-403: leila
corazza / qual era tutta d'un acciar lumante, / fatta alla tartaresca in quella
osso, / con la piastra d'acciar temprata e buona. moleti, 39:
spaccò; si tepefece il grande / acciar nel sangue; e la purpurea morte /
prato de'nitriti, / e risplender d'acciar tersi e fomiti. c. i.
pur ora; / e il crudo acciar nel tiepido / seno sta immerso ancora.
fregiar più nobili armature / tirar lame d'acciar, fila d'argento. galileo,
monti, 5-250: la corazza è d'acciar, d'oro l'elemetto, / cui
forma prima / le piastre de lo acciar dome, e compresse, / chi ricuoce
o suon di tromba, o luminoso / acciar, colà tosto annitrendo è vólto,
cor, che già spuntare / il fin acciar io vidi assai protervo? f.
sua forma prima / le piastre de lo acciar dome, e compresse, / chi
inerme / de la ben filato acciar gabbia o voliera, / accioché degli augei