, xxi-967 (37): io abbondo in ogni bene temporale. boiardo, 165
se non fosser le lagrime in che abbondo; / ché la lor piova ammorta
non fo abuso di nulla: eppure abbondo ancora di flati oppure tigrato o
di più cibommi, e più di fame abbondo; / disiando e sentendo, giro
tien tanto in collo, che vie più abbondo / po'doppo quella in esser più
fossato. magalotti, 24-344: altrettanto abbondo d'ammirazione e conseguentemente d'esaltazione per
x-17: ripieno son di consolazione, abbondo in gaudio in ogni nostra tribulazione.
samminiato [petrarca], i-257: io abbondo d'animali che sanno fare giuochi.
/ se non fosser le lagrime in che abbondo. petrarca, 206-15: s'i'
ira e di martoro / sol dentro abbondo, e di fuor mugghio e ploro.
ella di doglie ed io di gioie abbondo. g. p. zanotti, i-230
, così la pressa della gente, che abbondo, circa dugento settanta per platone come
lxxxvlii-ii-6io: en prorisso parlar più non abbondo, / anzi più breve potrò strignerotti
ma di dote e corredo io non abbondo, / e niente con niente fa il
, quel primo sgangherato grido di don abbondo: « aiuto! aiuto! ».
, lxxviii-ii-610: en prorisso parlar più non abbondo, / anzi più breve potrò strignerotti
[o vergine] n'avesti in abbondo. boccaccio, dee., 3 -conci
che mi manca, la rassegnazione di cui abbondo. mamiani, 10-i-15: alp'ego