dimanda virgilio della cagione del suo abbaglio. abbaia; urlante. giudizi, giacché
sbaglio il commento, con due o tre abbaia 12-8-641: i mostri degl'
ne spinge un altro col muso; abbaia a un altro che esce di fila in
5-30: si sente un cane che abbaia, cosa mai sentita dopo tanti giorni di
: assai la voce lor chiaro l'abbaia, / quando vengono a'duo punti del
voce loro assai dichiara; ma dice abbaia: quasi in dispregio di lor parlare ch'
mansuefece; eccone un altro, che abbaia, perché l'osso, che gli
nieri, 259: ora che non gli abbaia più un cane alla gonnella, s'
4. prov. - chi troppo abbaia, empie il corpo di vento:
: dice il proverbio, che chi troppo abbaia / s'empie il corpo di vento
non di pane. -can che abbaia non morde', chi molto strepita e
/ ché 'l can che morde, non abbaia invano. = voce onomatopeica,
(femm. -trice). che abbaia. fra giordano [crusca]:
abbaióne, sm. chi molto abbaia; chi strepita a vuoto.
lasciato / in casa del padrone urla ed abbaia. salvini, 22-330: telemaco adulavano
nieri, 259: ora che non gli abbaia più un cane alla gonnella, s'
ii-20: tosto egli [il cane] abbaia, e si accende, e corre
-è tornato il baronèllo? -sento marchese che abbaia laggiù. d'annunzio, iii-1-1016:
delle balestre cariche; del cane che non abbaia; della bassa marea;..
aia / destava quel cane, che abbaia? d'annunzio, iii-1-272: immaginavo
un cespuglio giace: / l'un non abbaia e l'altra ancor non geme.
la voce del can da pagliaio che abbaia alla luna. panzini, ii-338: così
/ sempre la notte quando il serchio abbaia. monti, 2-126: tumultuoso /
'l gufo n'esce! odi che secchia abbaia: / ai passi, alle parete
si dice: 'e'-a cane che abbaia, 0 pane 0 bastone: levarsi
per lui. -ove can non abbaia: luogo malagevole e pericoloso.
certi luoghi, né ogni can v'abbaia. -puzzare di cane (il
gambe ai cani. -il cane abbaia alla luna: fare una cosa inutile
. cecchi, 10-3-5: a cane che abbaia, o pane o bastone.
zanna del cane. -can che abbaia non morde: chi fa molto chiasso
il can quando e'vuol morder non abbaia; / sicché e'non parla di questo
il vero, che can che assai abbaia, poco morde. lippi, 11-29:
. lippi, 11-29: il can ch'abbaia, rado awien che morda. manzoni
che abbaiano! -cane che molto abbaia prende poche lepri: chi molto parla
selva, 2-19: cane che molto abbaia, prende poche lepri. -chi
che, eziandio passando gli amici, abbaia, perché l'intelletto si levi a vedere
abitudini diurne ed è eccellente scavatore; abbaia per segnalare un pericolo (e vive
del cane della coscienzia, il quale abbaia subito che sente venire li nimici delle
fiera, la furiosa, e il cane abbaia, se colui se gli accosta,
luca pulci, 1-3-107: e l'un abbaia e scherza; i'grido, e
7-45: assai la voce lor chiaro l'abbaia / quando vegnono a'due punti del
che corre qui e qua, a quello abbaia, / a queiraltro fa festa.
cane] origlia, fiuta, ed abbaia ai passanti. verga, 3-33: don
sabba da castiglione, 88: sempre abbaia o morde li difetti, 11 mancamenti
bordone e mezzanella. / s'egli abbaia, la sua viuola frigna.
il cane] origlia, fiuta, ed abbaia ai passanti. calvino, 1-43:
d'annunzio, v-3-137: chi troppo abbaia empie il corpo di vento; or
in prossimità dell'aia / furiosamente non abbaia. -con ellissi del termine del
ant. capace di latrare; che abbaia furiosamente. ottimo, iii-654:
o vero baievole; perché qualunque cosa abbaia è cane, e ogni cane abbaia;
cosa abbaia è cane, e ogni cane abbaia; e così all'incontro. =
, agg. che latra, che abbaia rabbiosamente (un cane). -
, sendo di notte cacciato, / abbaia, latra e fugge ch'uom noi danna
sm. verso emesso dal cane quando abbaia a lungo e con forza.
mie rime i tuoi latrati; / abbaia, mentr'io canto. tassoni, 282
di vincerlo. -cane che molto abbaia prende poche lepri: v. cane1
: / e perché per tre bocche abbaia forte, / ella dice: ti dia
trasanna, e fattone arrabbiato, / abbaia tutto dì come mastino. tasso,
chi gli passa allato / ringhia ed abbaia peggio d'un mastino: / s'altri
spesso dicendo: ecco 'l mastin ch'abbaia / maligno: però crepi, o che
veder si fa 'nvidioso / duolsi, e abbaia e miauola. gigli, 4-336:
. si sa mordace, quando non abbaia. montale, 5-62: il puledrino in
si raccheta, e tale che pur divorandolo abbaia; ma dalla viltà dei primi e
morde come cane. -can che abbaia non morde: v. cane1, n
. 18. -can che morde non abbaia: le persone più pericolose sono quelle
e si contrappone a: can che abbaia non morde). proverbi toscani,
, 130: can che morde, non abbaia. -i granchi non devono mordere le
l'asciutto, / ma ignudo e scalzo abbaia com'un cane; / mai non
da chi senza entrare in ragionamenti le abbaia dietro de'mali motteggi e delle insipide
11 cane arrabbiato... rarissime volte abbaia, siché pare mutolo. tartara,
] cane della coscienzia... abbaia subito che sente venire li nimici delle
: va sì pian che niun can nogli abbaia, / con cenni e gesti spesso
col panzacchi, stuona col rapisardi, abbaia col cavallotti, novella col giacosa,
occidua. bertolucci, 122: il cane abbaia / sbucato fuori dalle viti basse /
, / la lucciola lampeggia, il cane abbaia. -tempo di cui si dispone
, 153: que'pur ciangola / e abbaia, / e ha la zinghinaia /
, 153: que'pur ciangola / e abbaia, / e ha la zinghinaia /
balze la piumosa coda / in arco e abbaia. 3. fornito di pappo
specie di cane da barocciai, che abbaia molto. s. ferrari, 182:
cane infernale, il quale con tre gole abbaia in sulla porta dello 'nfemo. petrarca
precipiti all'ira che, se un catellino abbaia, rompiàno a cruccio. saraceni,
lo precorre, rincorre; uggiola, abbaia. -con uso enfatico, per
/ spesso dicendo: ecco 'l mastin ch'abbaia / maligno: però crepi, o
can che morder vuole / rade volte abbaia o rigna. peri, 12-85: qual
can che morder vuole / rare volte abbaia o rigna. proverbi toscani, 171:
lo precorre, rincorre; uggiola, abbaia. d. morace [« corriere
a poggiar gli passa da vicino / abbaia e ringhia tremante arrabbiato. manzoni, fermo
chi gli passa allato / ringhia ed abbaia peggio d'un mastino: / s'
el frate muglia come 'l can c'abbaia. -dire fra sé a rintronico:
strane: / a dirti il ver gli abbaia meglio un cane. /...
... un cane che corre a abbaia; due amanti che si sbaciucchiano appoggiati
. / e il povero maestro invano abbaia. i... i questo sfarfalla
/ tutta la notte, quando serchio abbaia, / ch'io t'ho scarpato l'
, la furiosa, e il cane abbaia..., digrigna, e se
anche 'l cane, / e perché abbaia il lupo per malizia, / e perché
, e il cane gli festeggia intorno, abbaia e schiattisce più volte. mordi,
: il povero cane mugola scodinzolando e abbaia verso la casa. imbriani, 6-108:
. ritmo nenciale, 1-144: serchio abbaia, /... /..
meglio, lxxxviii-ii-147: segugio vecchio non abbaia indarno. = dal lat. tardo
, / la lucciola lampeggia, il cane abbaia. = comp. da senza e
...!... disperato abbaia... / sgrignando i denti
da duoli cruciati e malmenato, / abbaia con latrati. -cinghia. bresciani
non senti né meno il cane quando abbaia! -sostant. simone della
stant. calzabigi, cxxxvii-144: se abbaia un canino, / se un gatto
. arpino, 7-23: il cane abbaia storditamente in cortile. = comp.
perciò trasanna e, fattone arrabbiato, / abbaia tutto di come mastino.
s. caterina da siena, 1-8: abbaia [il cane della coscienza] subito
sceso da un pullman. -che non abbaia (un cane); che emette un
se si vuole, cane da pagliaio che abbaia e non morde. 3.
via. bertolucci, 122: il cane abbaia / sbucato fuori dalle viti basse /
sanna, e fattone arrabbiato, / abbaia tutto dì come mastino. frachetta,
appunto. monti, i-5-64: il cane abbaia, e venti e piùtrombette / si fan
sapete voi, che il cane che molto abbaia, non vai nulla? leonardo,
mie colpe / dentro ascalona, ove abbaia la volpe. l. salviati, 9-259
, / dàgli del pane, ch'abbaia, vu vu. = voce di
. monosini, 278: e'non s'abbaia a voto. non si grida mai
ne, / dàgli del pane, ch'abbaia, vuvvu ». f « zi zi
153: e que'pur ciangola / e abbaia, / e ha la zinhinaia /
esempio delle due espressioni « il cane abbaia » e « il commissario abbaia ».
cane abbaia » e « il commissario abbaia ». = deriv. da classe
r abbaione, sm. chi molto abbaia, chi strepita a vuoto.
brutto, ner, tutto piloso / ch'abbaia, e poi non morderebbe il pane