abbandonare (disus. e letter. abandonare), tr. (abbandóno)
1-33: ma cristo i suoi non suole abandonare. machiavelli, 632: [ti
/ fa entrar ne l'alto e abandonare il lido. tasso, 15-25:
nui resta, / convieni quella dama abandonare. / io te fo certo che in
, / né volevan l'un l'altro abandonare. cellini, 1-29 (78
l'amorosa nostra delettanza / vo'faccia abandonare a gran tormento. iacopone, 90-18:
iddio. alberti, 274: convienti abandonare [negli uffici pubblici] e
l'amorosa nostra delettanza / vo'faccia abandonare a gran tormento. iacopone, 41-45
cum devote exclamazione invitare li omini ad abandonare il seculo e ad andare a la
dolente core, facea dal propie vene abandonare lo robicondo sangue, sì che manifesti
l'amorosa nostra delettanza / vo faccia abandonare a gran tormento. maestro alberto,
, non si poteano però indure di abandonare i compagni. guicciardini, i-106: incrudelirono
tengo occulto in core, / poiché voglio abandonare / el secreto e caldo amore,
dolente core, facea dal propie vene abandonare lo robicundo sangue, sì che manifesti
pruova e che si vede molte madri abandonare i figliuoli e non avenire ne'padri
per sì rea che tu no l'ose abandonare a rischio di fortuna, né non
occulto in core, / poiché voglio abandonare / el secreto e caldo amore, /
: questa [la giovane] dee abandonare tutte le vanità del mondo, de'usare
grandi edifici ai grandi nipoti e non abandonare la lunga fadiga dello andare. le
e spero che nicoloza non la vorrà abandonare e per questo dubito ch'ella non
vergogna è per uno pre- tazuolo / abandonare un suo servo fedele! è. davanzati
/ e sì non vuo'per ciò abandonare / la prima cu'à'lungo tempo amata
qualunche ve vole amare, / convengli abandonare, / del mondo omni folìa.
e per sì rea che tu no rose abandonare a rischio di fortuna, né non
/ e sì non vuo'per ciò abandonare / la prima cu'à'lungo tempo amata
/ e sì non vuo'per ciò abandonare / la prima cu'à'lungo tempo amata
regulato consiglio, presi per partito di abandonare napoli e le paterne case. sansovmo,
decorsi a favore de'montisti, che voglia abandonare in tuto, ma più tosto ne le
, / che non convenga il regno abandonare. nardi, i-i77: essendo stata abbattuta
guicciardini, 2-1-302: è ufficio nostro non abandonare in quanto per noi si può la
cose mondane, ma tutte le dèe abandonare, reverendo all'ordine ch'egli ha
dolente core, facea dal propie vene abandonare lo robicundo sangue, sì che manifesti
di salute / il lasso cu'ti piacque abandonare. binduccio dello scelto, xliii-427:
aura le plumatile ale, incominciassimo di abandonare gli garulosi litori. = deriv.
p fortini, iii-88: non si deve abandonare l'impresa così più faville rapia da questo
di quinci farmi discendere, acconcia d'abandonare del tutto il disleal giovane e te
la divina grazia, / qual te fé abandonare ei van sdazia, /...
, 582: hai volontà d'abandonare il mondo? -sì. -viene da dio
de'letti dello spedale... abandonare il muro. boccaccio, iv-72: e