= voce dotta, dal gr. a- privat. e xptòjxa * colore
= voce dotta, dal gr. a- privat. e xp&vo? * tempo '
fluttuazioni dei prezzi; deluse le aspettative dell'a- gricultore anche nell'esuberanza delle messi.
, 77-22: i mercatanti diceano che l'a- menda non dovea essere domandata, perciò
. sbarbaro, 1-250: un anticipo d'a- frica assaporo in questo lucore di gesso
. = voce dotta, gr. a- privat. e ^ eppialvco 'riscaldo '
tornare indietro '(comp. da a- privat. e rpénco volgo ').
nodo, / in che già amor t'a- vinse, anco ti trovi. d'
: dappoiché non era venuto il re d'a- lamagna con sua gente, non avea
dogma- dtis, dal gr. 8óvù. a- octoi; * opinione 'e anche
, dal gr. ènpx'/ jp. a- tixóc; 'emblematico'; cfr. fr
agg. e sm. (femm. a- ). stor. personaggio mitico o
, da è£r) y7) p. a- * esposizione ', deriv. da
folti querceti i vaghi augelli / disputando d'a- mor di stelo in stelo. metastasio
un pezo di terra ne la valle d'a- gliana lungo la forra al coleraticcio.
. / fa fra le giambe sue l'a- nime smorte / passare. =
, invoco la vostra virtù, compagna dell'a- micizia, a volermi giudicare più con
. machaerium, dal gr. p. a- xalptov, dimin. di pàxatpa '
'bonaccia'; cfr. gr. p. a- xaxta * abbattimento, debolezza '.
, dal gr. p. odbjpt. a- tix-f) [xéxvy]];
ritta e collo tosto / a dritta e a- manca vomitando inchini. -scattare la
'mollar d'avanti'è allentar l'orza d'a- vanti per andare in poppa e si
passare. chiaro davanzati, lix-51: l'a- gua sagottando / a dura pietra tolle
volgar., i-253: li cavalieri d'a- nibale... aveano..
, li quali ardono o incendono dentro l'a- mor di dio. firenzuola, 290
. -qual altra? -l'agnoletta. -l'a- gnoletta monaca? -monaca signor sì:
a orlando e co'monchi delle braccia l'a- bracciò e recosselo in sul petto.
. questi petrolieri e barricadieri di princisbecco l'a- vean preso per buono.
c'è più omero, dante, l'a- riosto. carducci, ii-9-258: il
cercano bellezza e mondizia, eccetto che nell'a- nima. gherardi, 2-i-310: che
1-117: ingegnatevi d'avere più bianche l'a- nime vostre che le gonnelle, tenendo
e fiora / acresce gioia e tutti fin'a- manti. dante, xliii-42: passato
a mangiar a chi è morso da quell'a- spido sordo che latini chiamano prestere.
66: quegli che nasce nel segno d'a- ries fia sottile in viso e montonino
[il giovane! non potrebbe sostenere l'a- sprezze dell'ordine, conciossiacosaché fosse molto
. gadda, 6-148: lei invece j'a- veva detto, co quela voce così
— compagnia dei morienti insieme: nell'a- lessandria di antonio e cleopatra, compagnia
libertà. pascoli, 1289: figlio d'a- treo, mi ti manda un guerriero
quattro teste di negri che la casa d'a- ragona assunse come emblema, in ricordo
, per argir cornuti, / che n'a- vesser tal boccone! / se nn'
affezion si potesse frenare col morso de l'a- vertenza, avrei... imbrigliato
, 'mortale 'quel che minaccia d'a- verne poca. 14.
a perire; corpo (in contrapposizione all'a- nima). dante, conv
sgomento, sbigottito. -anche: offeso nell'a- mor proprio; deluso nelle aspettative;
ferite e bastonate, et ogni dì n'a- veo reclami. -tra vivo
scarpe e le portano in mano tanto ch'a- biano passato la moschea, e poi
po, moto di estensione o allungamento l'a- pennino. -scatto. -
. batta, mio fratello, mandò d'a- rezzo insieme con la mostarda e sapa
: oh bella / mostra de'due [a- mantf] che d'animata neve /
suo gastigo... / è d'a- doprarsi con burbante mostra / vicino a
fiorio, 519: de le pelli d'a- mendue questi animali [il castoro e
davanzati, xxxvii1-6: la gioia e l'a- legranza, / la voglia e lo
: mustrarà la misera [donna] c'a- via gran trecce evolte. dante
a dar l'ubidienzia / al suo sest'a- lexandro anima pia. leonardo, 2-507
, qual è la disonestà, rovina dell'a- nime. muratori, 6-356: potrebbe
volessero dire queste furie essere state figliuole d'a- cheronte e della notte. g.
mirabile / cosa è il vederlo, quell'a- prico mostro, / eh'africa di
un giorno illustre, / s'alor ch'a- pena è del suo corso al mezo
... corteccia di mezzo [dell'a- vornio] data in cibo o in
guadagnoli, 1-i-136: più d'un ch'a- vea scarso il pel sul mento,
mutati colori, il contrasto onde comincia l'a- minta: ma, nella mutazione a
, / quando balestra di nassi o d'a- vorni. fr. colonna, 2-60
stella, una costellazione che, secondo l'a- strologia, eserciterebbe il proprio influsso sul
e su quel letto sembra / natatrice d'a- mor bella e dolente. 2
: e1 pescatore disse com'un signore l'a- vea gittato, lui e uno suo
bene per onore di dio e salute dell'a- nime e bene della nostra città che
ed è in vero degna nenia di quell'a- cademia già moribonda e della non meno
: dopo aver tra gli orrori d'un'a- sprissima solitudine fatta già rugosa la fronte
del pollaiolo orafo, per uno fornimento d'a- riento bianco da cintola con traforo e
xvii-603-10: amor mi facie mesterò e m'a- sembra, / e di venire a
; / odo se'nievo a buovo d'a- grismonte. -dal nomin.
debito suo. alamanni, 6-9-13: d'a- vervi compagna avrei gran sete, /
, i-205: così pregata foss'ella d'a- more / ch'uri poco di pietà
né non può far vertute; / senz'a- mor sì è nuia / che,
.., nominando come uno figliuolo d'a- iolfo, chiamato mirabello, avea morto
del numero, dalla coesione interna, dall'a- esione a un'ideologia, dal perseguimento
in là, numerandi immediate dal dì dell'a- probazione della presente provisione.
: espressione algebrica della forma z = a- \ -jb, dove a (parte reale
, ché il calore attivo, nunqua d'a- gere sc<-rdato, agita e avviva qualche
tra dio questi [gabriele] e l'a- nime migliori / interprete fedel, nunzio
questa arte, et alcuna cosa nuova v'a- giunse. o. ruceliai, 8-15
chiaro mostrato o omesso, informano e l'a- nime e gl'intelletti degli ascoltanti o
m. palmieri, 3-31-22: quando l'a- mor di questa virtù sente, /
, insidioso, / è del foco d'a- mor sdegno amoroso. fusconi, lx-3-216
: dissesi per molti che la terra s'a- rebbe avuta per forza, perocché gli
, divin filosofo, ha voluto che l'a- nime siano infuse ne li nostri corpi
: figliuccio, che fine alla brachi s'a- vea bagnato, disse: «
m'è andata a occhio (quasi gliel'a- vesse ferito; tanto gli dispiacque che
che è proprio, che si riferisce all'a- pofisi odontoide (con partic. riferimento
! qualch'altra sciagura saia questa che m'a- verà apparecchiata la fortuna, non ancora
della dignità, del buon nome, dell'a- mor proprio; che mira a vilipendere
/ quand'orno a chi combatte / s'a- rende per oltrato, ongni fallire
brama ci fa d'oltramontano bue / l'a- nime false. c. arrighi,
[i pisani] il detto re d'a- raona per signore e re dell'isola
io mi blasmasse mai / d'amor ch'a- tanto tegno, / che gioia m'
omicida ed innocente, / tempo è ch'a- mor ti mostri / ornai ne le
, sf. chim. etere etilico dell'a- recaina, che si presenta sotto forma
secolo decimo, sotto un commentario di sant'a- gostino ai salmi, scoprì in
tempesta di pensieri, d'eventi, d'a- spettazioni. -con la particella pronom
e sono nella terra d'ìndia e d'a- rab... onica è nera
onniscienza, si spruzza loro il viso coll'a- spensorio del ridicolo. papini, x-1-514
tarlati da pietramala, vescovo e signore d'a- rezzo, morto a massa di maremma
far all'amore, / ma ingravidate senz'a- ver consorte? tommaseo [s.
le braccia onuste / di votivi trofei tant'a- ria ingombra. passeroni, 3-14:
da cristo ogni opera gradita / quanto dell'a- mor suo ha 'l core acceso.
. bartoli, 9-29-2-55: come avvisò sant'a- gostino in quella sua opera d'oro
: se nella presente vita attiva / d'a- ristotile avesser gli alti ingegni / inteso
boccaccio, ii-240: il padre, ch'a- vea nome girafone, / gli parve
, essere stata oppressa da una sembianza d'a- polline. bandello, 2-21 (i-854
, 3-97: la confessione è salute dell'a- nime,... vittoria e
dalle distrazioni. broegia, 227: s'a- veano appropriate le maggiori opulenze dello stato
i-288: rappresentai a'signori l'orciuolo dell'a- riento, che mi donò la reina
voluttadi sensitive ed accese dal periflegetonte de l'a- mor cupidinesco ed appetito di generazione.
con maraviglioso ordigno di mura in celebrazione d'a- pollo. m. palmieri, 2-20-7
la città o vero per lo distrecto d'a- rezzo sia tenuto di pagare a'soprastanti
quand'ombra, e d'onorata impresa l'a- rivolve '. 9.
non ordinati né disposti a battaglia, perocch'a- veano disarmato le loro galee, con
, il quale fu cotale nelle orecchi d'a- meto quale quello d'atlanciade in quelle
vista, odiosa e brutta, / ch'a- vea l'orecchie d'asino e la
per alcun tempo alla tentazione e chiusero ogn'a- dito della lor poesia alla filosofia greca
come di', carlo di franza / l'a- tenderà col suo folle orgolgliare.
la fera sembranza / mi trae di fin'a- manza / e mettemi 'n errore.
la nascita di dante e la morte dell'a- riosto sono come l'oriente e l'
. rosmini, 2-1-221: ciò che v'a- vea di buono nella tendenza della scuola
oro ardente, navigava in alto verso l'a- ventino. borgese, 1-20: un
riva / noi tutti aspetta il gondolier d'a- bisso, / per tragittarci in
viver comune. tommaseo, 21-35: ell'a- vrebbe fatto [cartagine] legittimo il
'scopo, spazzo ', con a- privativo. osato1 (part.
, né questo né quello, si ch'a- pertamente tu non danneggi coloro che sono
ogni vaghezza; / indi il mondo n'a- dorna, e ogni oscurezza / ne
l'oscurissima distruzione del nobile sangue d'a- quilone. pagliaresi, xliii-120: io
la moria, / quanto il martel d'a- mor non fanno male. cristoforo armeno
/ e le strane maniglie, onde s'a- dorna / man, braccia e collo
, s'apparecchiavano con le taglienti spade d'a- spramente combattere. cornavano, 1-101:
nostro sire / lo re artù, k'a- vemo perduto / e non sapemo ke
vittime degne / d'offrirsi al dio d'a- bramo. pananti, iii-25: una
quatro citade del sig. turrco sopra l'a- natolia. guicciardini, ii-297: il
, e non ottennono loro niuno patto ch'a- vessino fatto con loro.
amara; / guardai paccabòtto che va all'a- smara / partire. =
riceveva in collegio... i tient'a- mente cui la scolaresca giustizia lo condannava
mondo fallace * j lo cui amor molt'a- nime deturpa; / e venni dal
, purg., 30-50: virgilio n'a- vea lasciati scemi / di sé,
sotto il mulino, e le pale l'a- veano serrato nel fondo. zonca,
riferisce il muscolo palmare, che nasce dall'a- pofisi, cioè dal gonfiamento intorno del
xxxv-1-917: o fermana, se mi t'a- consenchi, / duròti panari di
: vidi venir di trotto, sopra un'a- sinaccia spallata, l'ignoranza panciuta che
si presenta allungato trasversalmente, appiattito dall'a- vanti all'indietro e con la porzione
non vede le linee tirate dalla mano d'a- pelle. parini, 603: potrebbono
. gozzi, 4-296: l'ippocrate l'a- vea molto osservata / ne'sintomi e
mia parafrase del terzo libro della retorica d'a- ristotele. tesauro, 2-434: motti
348: ridendo e piangendo pargoleggia [l'a- nime], s'allegra e attrista
composizione di questo unguento comandano che l'a- spalato si cuoca solo nella terza parte
, pensando in voi, / sia dall'a- spre mie cure anciso e morso /
nondimeno aspettava in parte di guerra l'a- boccamento delli romani. 6
altra parte, me ne rimango dolendomi d'a- vervi con tal domanda turbata.
. averani, ii-3: lasciò egli [a- ristotele] scritto non essere il sole
, 8-140: quanto più una cosa s'a- vicina al suo principio, tanto più
., 1-3-231: la conversione corregga l'a- versione, cioè il partimento. ottimo
provvedere da quelli che partiscono l'oro dall'a- riento. vasari, ii-539: l'
piagente trovata / partemi da temire / d'a- vermila sicura. cavalca, 20-20:
partito. bisticci, 1-i-361: se v'a- consentiva, e'viniciani avevano il partito
. llui più utili e più contrarie all'a- versario, et affìccale all'animo dell'
. nelle nostre menti procreato, nasce [a- more] da prima quasi parto di
, 115: essendo una donna incolpata d'a- volterio per ciò eh'avea partorito uno
proximo loro. aretino, v-1-152: l'a- nime, create fra l'intelligenze del
/ sed io mostro in parvente / ch'a- mor mi faccia lei di core amare
quanti fra l'erba sparsi / fioretti l'a- gnel pasce. -con riferimento
mirabile reina in età non più oltre ch'a- dulta. cariteo, 201: io
lieti e fecondi / stan dolci frutti sott'a- mare foglie, / e di seme
: era stato risposto che di passaggio l'a- vea voluto vesitare come amico. bellori
81: eo non credo sia quello ch'a- via, / lo spirito che porto
varchi, 18-2-422: per non parere d'a- verlo fatto pigliare a passerotto, secondo
fàcevi 'l meo core dimoranza / e l'a- venente da cui tegno vita, /
la via che mena al passo / dell'a- cheronte. andate pur diritto: /
. vasari, 4-i-663: inn dogana s'a- tende al passo, che tutte lasso
, come ne fanno fede nel vescovado d'a- rezzo una mitra con fregiature bellissime di
2-246: tese ad ambo gesù lacci d'a- more / ed offre ad ambo in
cavalcanti, i-305: con sua verghetta pasturav'a- gnelli. ottimo, i-427: ercule
cvii-256: all'empia belva ch'è d'a- verno uscita, / e qui fa
. vedere il mal che preme / quell'a- nime infelici e tormentate / ne li
, come questi 'hpaxxtji-, 0y) a- /) l <;, 'aeneis
el dolce e spesso el crudo / m'a- rechero paciènzia per mia manza. gambacorti
... nutrici... dell'a- stratte speranze degli sfaccendati miei pari.
come forte nell'armi, / sdegnerà d'a- scoltarmi. foscolo, iv-487: lo
mistura di vizi, la seconda fu d'a- riento, la terza di ferro
della giurisprudenza. carducci, iii-13-171: l'a- mor del padre lo ritraeva..
. n. secchi, 1-5: m'a- veggo pur troppo ch'io sono l'
le nettò suso fino a un ditale d'a- riento, e lasciolla a darsi tanti
de'monaci, 19: nella pellegrinazione d'a- braam [la carità] fu fedelissima
. crudeli, 1-34: a me d'a- vante /... / giunse
negro, 59: se anche no gh'a- graverò, e mi per despetto de
76: rimangono della sua poesia [d'a- ristofane] virtù maravigliose, quali sono
dee fare la donna c'ha figliuoli d'a- volterio?... la
sezione circolare e fissati all'estremità di un'a- sticciola, usato per verniciare, dipingere
una tal legge, si pentiva anche dell'a- ver ciarlato con perpetua. mazzini,
sarebbe stato più reprensibile il populo romano d'a- verlo condannato che non fu d'averlo
n-123: un pastor vecchio mi venne d'a- vante, / che si prese di
amadori certamente, / und ^ eo m'a- legro e vivo più gioiuso, /
lo quale io salutasse tutti li fedeli d'a- more. idem, inf.,
i rondoni. zena, 137: gliel'a- vevano detto che lei se l'intendeva
sollevazioni. giannone, 1-i-329: ebbe [a- gilulfo] a combattere co'suoi duchi
. peripatus, dal gr. 7t£pt7; a- zoc, 'che va intorno'(v
pragmaticaménte, aw. con riferimento all'a- gire, adt operare; in maniera
scrivendo le cagioni che a quelle fare l'a- vean mosso e di dietro ponendo le
della nostra incomparabile govematrice, sconvolgendomi l'a- nimo con affannanti pensieri, precipita il
non solo il monumento a cecco bracci all'a- racoeli, ma a suoi disegni la
, tra lo spavento e il travaglio dell'a- nimo, non potevano contenere le risa
degno, / de la preclara stirpe d'a- ragona. sannazaro, iv-366: appena
, 23-184: chiunque viaggiasse allora in quell'a- frica precoloniale, si vedeva continuamente richiedere
questi in germania predicare altamente le virtù d'a- driano. baruffaldi, iii-6: altri
fatto buon seme e diverso / e d'a- teon in cervo t'ha converso /
al calcolar de'punti, / par ch'a- sinina stella a noi predomini. scaramuccia
predonàrio, sm. ant. predisposizione dell'a- nimo umano. pagliari dal bosco
talvolta le sembianze di vero prefisso: 4 a- manchiò '. arneudo [s.
jennaro], 19: pregote alquanto t'a- bie recordato / de me e delle
siamo esauditi, che per la salute dell'a- nime nostre ella impetri questa grazia dal
a sé molti tesori d'oro e d'a- riento e pietre preziose, di spezie
dante, non si può legger tutto l'a- riosto. cameroni, 70: quelli
1-26: noi cosimo medici... a- viamo fondato, ordinato e dotato.
di quella rievocazione celestino appariva afflitto: « a- vessi immaginato una sofferenza simile sarei
ad assumere quasi la difesa dell'interesse dell1 a- zienda anche contro il proprio e quello
.. coll'adunche mani / prendente l'a- spre estremità del monte.
qua nel mio cenacolo, / ove l'a- gnel pasquale è preparato. ricettario fiorentino
baldi, 4-2-194: partito il papa d'a- gobbio, giunse in urbimo a'venticinque
chiusura chiamata da'greci phimositas... a- viene quando la sommità del membro (
/ tornato m'è leale, / c'a- vut'ò medicina / da la più
ponte, 313: nelle maggiori afflizioni aell'a- nima, uno de'miei teneri allievi
si presentava agli occhi, appariser per l'a- vanti quai fosser gli eredi, si
del bagno, i-vn-62: sempr'è stat'a- corta / e. ppreza di voler
sogliono essere quelli di coloro che soverchiamente dell'a- mor del vino sono presi. giorgio
determinazione presa di far pace con quei d'a- pamea. delfico, i-401: se
in sogno mi parea veder sospesa / un'a- guglia nel ciel con penne d'oro
presso: / und'eo a dir m'a- presso / qual eo nd'agio lo
per sé o per altrui... a- vesse di provvisione il danaio per lira
, tanto che a suo talento facea dell'a- vemo un guazzabuglio. = deriv
e faceva di rilevo,... a- veva buona memoria e parlava presto
: mastro daniel di bendideo / pieno d'a- strologia la lingua e 'l petto,
ii-112: egli si aveva già presupposto nell'a- nimo la sua liberazione. p.
coloro che vi hanno amata sopportando un 'a- mante-custode ', a cui essi,
miniato, lxxxviii-i-198: il pregar nostro s'a- saldisca, / fatto nel tempio vostro
d'essi nomina il beneficiario, dicesi 'a- ver luogo la prevenzione '. lessona
, patria... di quell'4 a- sprino 'dorato che il redi fingeva
. chiaro davanzati, xliv-9: l'm'a- contai di pria / a voi
platonica, in contrapposizione alla spiritualità dell'a- nima. zanobi da strata [
morte. sercambi, 2-ii-200: io m'a- rendo prigione e me e l compagni
i granelli del sai marino cubici, dell'a- lume ottoedrici, e le iaccie triangolari
da'romani: nelle fronte poneano gli 'a- stati ', nella seconda linea i
.: gran motivo veramente si porge all'a- nime nostre di rallegrarsi e far festa
terra di todi uno suo nipote, ch'a- vea nome messer guglielmo, assai cavaliere
, nella quale visione sta la beatitudine dell'a- nima. benivieni, 114: in
di bene. landino, 250: l'a- ctione virtuosa produce non paglia sola,
adoma ancora di nobilissimo possesso di quelle d'a- pollo? g. ferrari, ii-96
che si chiamano naturali,... a- gli occhi del fisico e del naturalista
corpo suo venuto a proda, per l'a- sbergo che avea d'oro, fue
fatai sia a quelle provincie... a- vere non che spesso, ma sempre
: 'l'abbagliato ', cioè ch'a- vea così nome, 'il suo
la presente vita d'essare facti professori del'a- temale beatanza. fioretti, 2-1 (
profeta la profetizò, così puntualmente cristo l'a- dempié. -ant. indovinare
43-14: la fiamma al gran foco s'a- morta, / a la predetta profezia
xxxv-i-917: o fermarla, se mi t'a- consenchi, / duròti panari di profici
di diminuire la resistenza di un mezzo all'a- vanzamento. marinetti, 1-60:
incarnate rose / le profluenti chiome e l'a- morose / candide braccia e il dilicato
..., masticando quella porzione ch'a- vea presa per bocca e sputacchiando con
: si stima tanto certa la nullità dell'a- lienazioni, particolarmente nelli suddetti due regni
avrebbe contestata a paolo la sua riconoscenza coll'a- dempiere le promesse. foscolo, xiv-269
bisogno, dalla vana ambizione, seduce all'a- dattarsi, al non credere e non
importare. alfieri, 1-587: fingi d'a- marlo; ogni pietà ne hai tolta
amerigo bigot, letterato,... a- vendo tante opere proprie da farsi immortale
-con valore attenuato: ligio, scrupoloso nell'a- derire ad un'idea, a un
messo innanzi, come fu l'attitudine d'a- bram, l'attitudine di quel dito
, i-214: ah! che sola d'a- bel non fu la piaga: /
., è la più bella che l'a- riosto abbia mai scritto.
canto nell'atto di propiziare agli dèi d'a- cheronte. = voce dotta
parte contraria, qualcun altro... a- vrebbe riscritto chi sa quante cose graziose
se da le proprie mani / questo n'a- vene, or chi fia che ne
scena e, appresso de'greci, nell'a- scendere nell'orchestra. gianelli, iii-122
io cementai di mastice la bocca / all'a- cherontia e s'è fibrata ancora /
: si permetta ad un cittadino animato dall'a- mor di patria e dal zelo per
il sacco ai domini e alle sostanze d'a- tene. leoni, 82: spedimmo
, 1-1-10: la monarchia... a- vrebbe potuto... da sé
e dànno l'impressione della mostruosità, dell'a- normalità. 2. disus
una persona, di guidarla e consigliarla nell'a- gire, talora anche in modo indiscreto
considerabili furono questi: che il duca d'a- lansone, con titolo di protettore aegli
istituzione del suo collegio,... a- veva portato molto danno a quest'
5-i-365: notissima è quella immagine continuata d'a- nacreonte,... ove ci
, / e mostrandoli prova / di'ch'a- prin ben gli orecchi -e scopra i
, lana o stame, mustrarite en est'a- zone. dante, inf, 8-92
/ che so sì saporose, dove l'a- mor se prova. tasso, 18-3
, iii-14-50: in queste prime commedie dell'a- riosto è anche notabile...
camera, passando e per la provinzia d'a- bruzi caminando, alla tua torà.
dicevano « l'unità » e l'« a- vanti! » e anche la tv
mi sovenne: / che laddove io l'a- vea per sentenza / sbandito, con
, xiv-58: aggiate voglienza / come l'a- mor congiunga, / ca per troppo
messer guglielmo da castelbarco,... a- vendo seco uno... a
d'annunzio, iii-1-1113: dico: « a- doperatemi. mandatemi al segno. »
manco frigide, ma il contrario è nell'a- cide et austere... megliori
i-139: il pungiglione o pruno ('a- culeus ') ha origine dalla scorza
della scienza rispetto a tutte le pseudoconoscenze (a- strologia, spiritismo, ecc.)
: durante molti secoli si riteneva che l'a- temo e il pescara fossero due fiumi
neurologo svizzero carlo gustavo jung... a- derì alla corrente psicoanalitica. f.
infelice d'averlo perduto, felicissima poi d'a- verlo riavuto da giove. fr.
de roberto, 10-238: il predominio dell'a- mor proprio o egoismo sopra ogni altra
: 'pterigopalatino ': che appartiene all'a- pofisi pterigoide ed al palato. "
, si occupa dell'anatomia fisiologica, dell'a- limentazione, dell'igiene e della protezione
favorita aveva partorito felicemente e... a- veva fatto il più bel poledrino di
, colle produzioni letterarie del poliziano e dell'a- riosto. 5. raffinatezza
caldo aiuta a maturar lo letame, all'a- prir delle radici e pullulazioni de'semi
. peloso... pungiglionato ('a- culeatus *) » quello che ha
uno dubbio mi siate benigna: se l'a- madore ch'è andato a un'altra
, al suo posto,... a- vrebbe fatto trasferire vladek alla compagnia di
o di latta all'un de'capi dell'a- hetto per farlo agevolmente passare nei due
e puntando il dito disse gaiamente: « a- vrei più disposizione a mangiare quel bel
puntare i piedi o a non ritirarmi sull'a- ventino per condurre a mio modo e
puntiglio: toccarlo sul vivo, stimolarne 1 a- da molino, lx-3-58: ritirossi
di quella di germania, essendo ruvido l'a- lemano, corto, tenace della sua
73-83: solamente quel nodo, / ch'a- mor cerconda a la mia lingua.
onofri, 3-96: beato quel saggio d'a- tene / che, percotendo del capo
adultero di mutilia prisca, cameriera cara d'a- gusta, [seiano] faceva tutto
vorresti levare una sillaba. foscolo, a- ^ 16: notisi di passaggio come il
gentiluomo per preservarsi dagli attacchi d'un'a- sma umorale a cui va soggetto sin
, di stagno, / le vostre d'a- riento puro e netto. gozzano,
siena, 457: colei... a- veva una figliuola, e menavaia a
... qui procura, / ch'a- mor è putto vago et ha due
/ la legge di diana o pur d'a- more? tasso, 8-4-126: se
fisse dimore e quelli che avevano presa l'a- itudine di vivere sicuri nei luoghi
fanciulle eridanine / e quante i pomi d'a- niene e i fonti / godean d'
, se vi piace, alla dolcezza d'a- more, quantunque, o donne,
sì come quasi suo effetto, procura d'a- domare... e questo fa
tre nostri aveduti e intendenti giovani fecero d'a- more, assai diversamente questionandone in tre
sede / luie aial da ma per l'a- moroza fede. g. gozzi,
3-34: questo misero modo / tegnon l'a- nime triste di coloro / che visser
vive nei boschi montuosi del messico e dell'a- merica centrale. v droescher [«
25-29: perché dentro a tuo voler t'a- dage, / ecco qui stazio.
duri avversari de'desiri onesti / che n'a- vean cara libertà rapita, / se
lxxxviii-i-203: qui de'migliori / panni s'a- rebbon per pochi ducati, / cfi
e che tocca la piu alta parte dell'a- mma; ed io la credo la
anch'ella? foscolo, i-908: l'a- vria mirata quell'ardito allora / dentro
celata? tassoni, 10-7: già l'a- riento del palvese terso / non mi
: che un destrier rabicano a lui d'a- vante / comparisca. d'annunzio,
passamente della nave di caron e raccoglimento dell'a- nime per una bella similitudine. bembo
dalla natura, raccolte e rinchiuse con un'a- mirabile negligenza entro ad un sottilissimo velo
tassoni, 10-24: rade il porto d'a- stura ove tradito / fu corradin ne
e ne la valle dolorosa / pur l'a- nime che son di fama note,
anichino di bongardo faceano in su quello d'a- rezzo insieme con gl'inghilesi.
tende, che ragna si dice dall ^ a- vilupparvisi gli uccelli, quasi come fanno
avresti addomandato morto, ma saresti rallegrata nell'a- spettamento della immortai vita. l.
derivato dall'eptosio, ricavabile dal lattone dell'a- cido ramnoeptonico. = comp
: da la pratica del petrarca che m'a- rebbe potuto seguire altro ch'esser chiamato
. alfieri, xxxix-131: io, ch'a- polline son, cantar disdegno / con
/ so anch'io predir che piove senz'a- verlo imparato. cicognani, 3-150:
': uno de'nomi volgari dell'1 a- nemone nemorosa '. -ranuncolo dei
4-20: s'innamorò un fanciullo d'un'a- verla. /... /
crollavano, rapiti dalla corrente... a- vellina si mise a collegare..
martello, 400: avete a fingervi nell'a- riosto un cavalier avvenente, erudito,
faccia che cassandra ricorra all'ispirazione d'a- pollo, da cui ebbe la scienza
rappresentatura e per quelli che sono fomiti d'a- guto ingegno e per tutti gli altri
con questo stile « piccolo » [l'a- riosto] ha scritto un poema smisurato
in disparte / de'suoi nepoti avea l'a- nime accolte / ch'a la vita
marino, 1-19-83: com'ai destrier s'a- attan le selle, / gli
. recuperare la calma e la serenità dell'a- nimo. aretino, 13-137:
: quegli credono che tutto ciò che d'a- guato v'avea sia trapassato, ed
e cum fede divota / confèssati e l'a- nemo tuo vota / a la maestà
veniva del paro docile e mansueta come l'a- gnella al fianco della madre. d'
panno sucinericcio? egli gli rispuose che gliel'a- veva donato il duca francesco. cosimo
d'oro; l'ordine de'razzuoli d'a- riento. 5. agrìc
'del 'carmagnola 'e dell'* a- delchi ', del quale ultimo lodò
abbiano redato dalle sacerdotesse d'adone e d'a- starte col vizio della lussuria eziandio la
cecchi, 6-122: in pubblicazioni popolarissime d'a- strologia e affini... mi
e dei vizi, xxxv-ii-336: respuse l'a- stinenzia: « tu parie mactamente,
che... l'ultimo fin d'a- more e dagli amanti sommamente desiderato
1-24-10: se mi recogli, mergé n'a- verai, / ché per ti moro
condizioni delle cose, del mondo, dell'a- gire e del pensare umano.
-essere dominante (un segno celeste, nell'a- strologia antica). fasciculo di
suoi vantaggi e con la probabile fiducia d'a- verli a goder sicuri, si renda
: intorno a questo èwi una reiudicata d'a- pollinare sulpizio, uno de * più
stupore non poco si prese la città d'a- tene che simone calzolaio, con repentina
senso / il duol, che prova l'a- nima più rio, / è che
del centro america (ed è calco dell'a- meric. banana republic). -anche
che gli occhi loro comprendono nel riguardar 1 a- spetto esterno d'un corpo umano,
e datoglielo, lo confortò molto a l'a- cetarlo et a l'andare a fare
mitra di toledo con più di dugento mil'a- nime, e non raccorda l'origine
secondo che tra lor signorie sono restati d'a- cordo. bembo, 9-1-143: per
partic.: abbandonare un uso, un'a- itudine, un atteggiamento. alberto
xxx-6-253: ti credi / far camminar qualch'a- sino restìo? papi, 4-278:
candidezza del suo parere, ella paia un'a- strea. idem, ii-340: abbiam
: pure alcuni sermoni di lui [sant'a- gostinof, si trovano ove, e
nostra, ed ella è quella che l'a- nime nostre, quasi con certe catene
presidio ucciso / a roma riportar possa l'a- viso. c. campana, iii-289
e se la tolse in collo e l'a- dagiò essa stessa nella vasca di giallo
i-219: al quinto piano... a- bitavano in camere separate quattro individui che
ribaldàggine, sf. letter. perversione dell'a- nimo che porta a compiere azioni infami
, un problema, uno stato d ^ a- nimo). moravia, 24-14
li piedi a modo d'un cappello d'a- guto era e dall'altra parte come
abandona!...! non m'a- grada [alla generosità] neente;
. essere violento, intensissimo; agitarsi nell'a- nimo o nei sensi con veemenza (
, ma l'ira delringhiottita offesa in quell'a- nimo ragumante ribollì. ammirato, 741
coperto co'panni le parti pudende, l'a- viticchiare delle gambe, il rispinger con
più ricco di metallo che non è l'a- spido. chincherni, 103: quando
sapienza che neuna mercatanzia d'oro ovvero d'a- riento. = nome d'azione
tanto e fare tante opere in salute dell'a- nime ricomperate col prezzo del sangue di
fondatezza di un'opinione, più determinato nell'a- gire. r. borghini,
segnale. bellori, 2-457: il bell'a- done si riconosce all'asta ed ai
quanto appresso. carducci, ii-19-277: dell'a- gostini è stata presa nota speciale;
alquanto si ricrearono per uno subito partimento d'a- nibale. porcacchi, i-102: alessandro
curiosità futile e stupida con cui andrebbe ad a- scoltare un qualunque 'virtuoso'. palazzeschi,
affettatissima il lamento d'olimpia ecc. nell'a- riosto, quello d'erminia ecc.
/ fortuna cieca? l'om da nul'a- scende / e 'l più cativo più
quelli di scizia intraro nel campo, ch'a- vieno abbandonato i nimici, e quasi
rallegrati e godi, o milano, dell'a- bondanza spirituale; dàtti alle prediche,
gentile, i... / s'a- more il mio giudizio or non inganna
ch'è la causa prima dei movimenti dell'a- riete idraulico, è, per quanto
genio, quello del marito, e l'a- verebbe tolto senza dubio da'laci
di lettere, cxxv-9]: ora m'a- veggo ch'io sono un grande sciocco
castore lo invitò che ricevessi un poco d'a- riento, acciò che ne portassi seco
eran più recitate che praticate; rarissime l'a- nime rifuse e capovolte dalla violenza del
debile tergo onustato, che di lagrime l'a- fannato torace dalli riganti occhi si bagna
il suo parere, lodando tutti quel d'a- pollo, del quale fu commessa l'
. [tommaseo]: il duca d'a- tene rigiostra a filimeneo; e sì
, 4-347: le protestai l'ira d'a- more, / lento vendicator, ma
maddalena de'pazzi, iv-207: conferiscono l'a- nime beate alle creature quaggiù in terra
, 165: li prestai uno nappo d'a- riento cum animali e rose dorate nlevate
e 'l rilievo par peggio quante più s'a- pressa alla pictura. gualdo priorato,
gilio, 221: a. ccui m'a- piglio, lassa, taupinella, una
scelta [dei soldati] a'capitani c'a- vesser il carico di assembrargli, che
, / quand'ha rio tempo, ch'a- tende lo bono. =
, 878: abbiendo il vestire de l'a- riento ricevuti i primai
ei freme, / al ciel rivolto l'a- rator ne geme. s. errico
e quella religione è germoglio della religione d'a- bramo: lo stesso stile, la
tutte le cose ammanta, / e l'a- nime rincanta / beverate d'assenzio.
gillidi, comprendente cinque specie diffuse nell'a- merica settentrionale e meridionale.
: il predetto illustrissimo signor jacopo non l'a- verebbe mai lasciato proceder meco con sì
panni, di portature e tanti adornamenti d'a- rienti e tanti ori e tanti ringhirlamenti
, che le fosse concessa la forza d'a- dempirlo. de meis, 1-38:
/ com'fenice, per rinovar, s'a- morta. arrigo baldonasco, 397:
, e si rintomba / in essa ogn'a- nimal cinto d'orrore. =
intime spelonche / e, de'mostri d'a- vemo al fiero artiglio / le forze
santo francesco fece, dinanti al vescovo d'a- scesi, dell'eredità paterna e dei
, 118-7: s'aparo -no ritengno perch'a- more / d'amore -nasce, s'
piglia, o re, e riponela nell'a- nimo tuo. piccolomini, 10-65:
precipitosa resoluzione del subito assalto, e all'a- legria, all'arsio e al principe
e perenne della riproduzione dèe sempre operare ond'a- vere nell'interno di un paese una
apriva il concilio ecumenico, spiacque forte all'a- mico mio quirico filopan ti. c
, propense all'amore, ripugnanti perciò dall'a- micizia che ne rifiuta i privilegi e
per premio onore, / se piu v'a- grada ch'io ne sia levato /
si luti le giunture del cappello [dell'a- lambicco] e si adatti al suo
, già tutto in su le lode d'a- more con le parole e con l'
e prontezza di difender quella città nacque nell'a- nimo di ciascuno. muzio, 7-237
figur. scaturire con forza di nuovo nell'a- nima (la forza della parola di
data per questo affare, dicendomi che l'a- vean caricato di tanti volumi di scritture
-varcare nuovamente in senso contrario l'a- cheronte; ritornare in vita.
a discoprire e verificare rettamente il fondo dell'a- nimo. -ripresentarsi dopo essere
: lassando da parte le superstizioni de l'a- micizie volgari, valetevi voi senza risparmio
di antichi cavalieri, 2-67: quelli d'a- frica domandaro pace a lui, ed
. stampa periodica milanese, i-180: l'a- cademia della crusca non risparmiò strali per
quest'è morto: non. ssi n'a- vraie mai denaro; li filliuoli non
dei peruzzi, 398: la bottega ch'a- vemo in vacherecia e risponde a la
i difensori, che non potessero ristorar l'a- perture fatte dall'artiglieria. salvini,
4-143: o gesù cristo, salute dell'a- nime e del corpo...
. ritornare a manifestarsi nella mente o nell'a- nimo (un'idea, un desiderio
una mano o scaricatore come quella che s'a- dopra nelle catapulte, di maniera che
dedicarsi agli studi o alla meditazione, all'a- scesi (specialmente nell'espressione ritiro spirituale
nero rosso: ma poi essendo soblimato nell'a- lutel,... ritorna bianco
gentil e puro, / per certo m'a- sicuro -che seria / se in madonna
xlviii-39: e1 vostro fino amore m'a- sicura / che più gioiosa sia la
? buonafede, 1-i-34: ritrovava [l'a- riosto] tutte le sue delizie in
perciò piacere di ritrovare che mr. d'a- lembert avesse già avuto il libro.
3 e per secondo, che dicie ch'a- rebbe 3 cotanti, 3 / 4
puro, integerrimo (una persona, l'a- nimo). torini, 225
re di francia e di spagna, l'a- lemagna, che ora è disunita,
di rivaleggiare con le compagnie maggiori, l'a- litalia resta senza presidente dopo la scomparsa
bella roba e nuova, / e d'a- veme sempre onore, / quand'altrui
: tu, o siena, hai l'a- bondanza de'beni, e riverteli tutti
, xxviii-870: quando venne il giorno dell'a- gunanza, i siscalchi suoi furo tra
uccideva e leggificava in nome delle memorie d'a- tene e di roma, perocché la
presentati da un personaggio buffo che raccontava d'a- veme trovato i manoscritti nella cassa d'
, / che il poveretto la farà molt'a- lida. 3. dimin.
: tutto è comun, benché di questo a- vere / oltre al dovuto alcun più
/ e le parole alate / rombarono com'a- quile nel vento. altomare, lxxv-66
, 1-ii-60: stando a mensa sì l'a- guraro: / rompecte [cristo]
, rompitori della pace secondoché addomandata l'a- vieno. storia de troia e de
, accioché nel cavar l'erba non s'a- radichi lo stesso lino. pascoli,
: madonna antonia, che le parole l'a- veano fatto venire la rósa al culo
ermonia, / bocchin rosato con denti d'a- voro. ariosto, 145: ripensando
sorbetti, alle tenie, ai tulipani dell'a- borrito stile 'liberty', quella rosolìa del
uovo, e sfumma sì a modo d'a- quarella d'inchiostro. boccamazza, i-1-500
. -anche, con uso generico o nell'a- stron. ant.: che
la diligenza un rottolo diretto al conte d'a- rache che contiene il concorso d'architettura
tanta fretta, / ch'a pena l'a- vria gionto una saetta. bellincioni,
che corre primo in su l'entrar d'a- vemo, / ell'ebbe incontro il
il ciglio, / l'alma, quand'a- docchiolla il gran nemico, / ed
, ma l'ira delringhiottita offesa in quell'a- nimo rugumante ribollì. rugumare (
chi egli era tutti gli altri stesser d'a- vanti sì come né pur fossero uomini
, 1-101: toma, toma, l'a- denplita, toma, toma e vedaremo
, 6-xii-1941], 2: l''a- riete'aveva coronato lo sforzo iniziato il
, l'altra palliativa... v'a- doprano pure l'olio di rossi d'
a cino, ul-14-2: naturalmente chere ogn'a- madore / di su'cor la sua
. offrire devozione e fedeltà al dio d'a- more, alla donna amata, ecc
n'hai timore, / vedrai idio d'a- more, / e vedrai molte gente
: signor, tu vedi il sol ch'a- venta i rai / di mezzo l'
. la parte interiore, più profonda dell'a- nimo. intelligenza, 300:
. onofri, ni: il desiderio d'a- scoltarti sale / dal più profondo fremito
, sm. farmac. estere salicilico dell'a- cetil- ^ >-amminofenolo, dotato di proprietà
iii-2-366: parve a un tratto converso dall'a- sfàlio / un ippocampo dai palmati zoccoli
: non gire pel paese / di sant'a- postol, fottendo la riccia, /
la presente vita d'essare facti professori del'a- temale beatamga. lettera dei fraticelli,
canteo, 89: parvi forse onestà tant'a- spro orgoglio / che li saluti ancor
quanto strumento per ottenere la salvezza dell'a- nima. uguccione da lodi,
miei maggiori nemici, fra queste sanguisughe d'a- strea, erano un certo affannone e
che l'immusulo sia il figliuol piccolo dell'a- voltoi e 'l sanguale dell'ossifrago.
ch'altri prieghi, / sì che s'a- vacci lor divenir sante, / 10
santuario delle divinità egizie; il tempio d'a- pollo, con la statua del nume
: li drappi di vestir non mi s'a- genza, / né bono non mi
opossum, o sarigue, animale quadrupede dell'a- merica, per difendere i figli li
. il sassafras delle spezierie ci viene dall'a- merica ed è un legno di poca
, che ha a dimostrare quella affezione dell'a- nimo che è con stupore e maravigliarsi
satirica e silvana, / non de l'a- gricultura arte soprana, / non del
, 1303: 'sauròtera': uccello rampicante dell'a- merica affine ai cuculi. =
de'pazzi, iii-86: ne cavono l'a- nime tue dilette un suave licore che
, 27: il perché rimanemo finalmente d'a- cordo insieme che amaro, il quale
ogni fatica, levava dalla vecchia cassapanca d'a- pascoli, 526: nel cielo d'
. che proviene dalle regioni più intime dell'a- nimo. a. f.
ia e mezzo di grano, che nn'a- vemmo quatro moggia e mezzo di spelda
un pesce ordinario molto scaglioso, pieno d'a- reste, ha la carne bianca e
.]: poi passarono oltre scalcando l'a- nime de'golosi che stavano a giacere
. svevo, 5-81: qui intervenne l'a- ghios con una di quelle sue buoni
fate che. lla madre al die d'a- more / faccia a bellacoglienza pregherìa /
austria, si commossero i prìncipi ortodossi d'a- lemagna. scàldico, agg
lo increscemento, / e. ssempre t'a- vanga / invèr'l'allegranga / ond'
della siberia orientale, dei caraibi e dell'a- merica meridionale. giov.
le previen: meta più grande / prefigge a- suoi pensieri. carducci, iii-23-431:
[la figlia del contadino] tosto d'a- conciare, ma scalza e mal vestita
vuol dire distruzione della tribù e dunque dell'a- nimismo. -cambio di valuta.
-con riferimento alla salvezza eterna dell'a- nima. bianco da siena,
e fanno onore c'ingannano e scandalezzano l'a- nime nostre. 4
, colto da gioia improvvisa, l''a- tramentarium'sul libro del suo vicino:
-per estens. trasgressivo nel pensare e nell'a- gire (un periodo storico).
: roveri scarmigliate e querce alpine / d'a- scra ravviso in su le rupi,
pur pensando a le pietose / donne ch'a- vevan vedute lagnmando. guido delle colonne
cadenze molli e voluttuose, che scendevano nell'a- nima come gocce di rugiada.
, 283: mentre queste disposizioni proteggono l'a- gricultura e ne eccitano i progressi,
l''à'delle lingue indoeuropee; nell'a- pofonia, è il grado ridotto della
. chiabrera, 1-iii-134: già stanco l'a- rator prendea riposo / sotto verde ombra
folaghe schiamazzando da mattina, i mergi l'a- nitre nettandosi co 'l becco le penne
, con porecchie e con un ferro d'a- vanti che guarda la faccia delle coltellate
e se n'andarono in fretta, senz'a- spettarsi l'uno con l'altro,
iii-14-84: che del resto ippolito volesse dall'a- riosto altri servigi che di versi e
fusse sì fertile di teste, come t'a- done'è fertile di digressioni scompigliate.
, come li dardi nel gioco d''a- more'. queste sono depinte con uno
io non veggo necessità di dire organo delf'a- matività'quel che può dirsi organo dell'
: m'à dao in quest mondo? a- pon, salvadesine, / formag e
serbarono il patronimico di eraclidi, succedé ad a- che avrìan un sasso per pietà diviso.
dopo la vittoria, ricorda ancora l''a- thenia'. tutto il resto, a
il sottocomito, l'aguzzino, il sott'a- guzzino. stratico, 1-i-9: hanno
poco tempo che, non stare molto tempo a- , trovarsi fra breve nella necessità di
-con un infinito introdotto dalla prep. a- , essere intento a fare qualcosa;
il mondo terreno, l'esistenza misera e a- bietta che l'uomo vi conduce.
.. di ripigliare... p'a- delchi'o i 'sepolcri', o i
gran passi lui, ch'è alto e a- tletico, e lei, ch'è
mia giacca spuntava ancora la testata dell'« a- vanti! ». a. m
. x. che è ispirato a- intenti malvagi, a perfidia e crudeltà,
siena, 613: la criatura è suggetta a- , sputare, a tossire, a
= comp. dal pref. gr. a- , con valore privai, e da cellulare
= comp. dal pref. gr. a- , con valore privai, e da clamidato
= comp. dal pref. gr. a- , con valore privai, e da contestuale
= comp. dal pref. gr. a- , con valore privat, e da francese
, comp. dal pref. gr. a- , con valore privai, e pi;
= comp. del pref. gr. a- , con valore privai e da sigmatico;
= comp. dal pref. gr. a- , con valore privai, e da un
= comp. dal pref. gr. a- , con valore privai, e da storicizzato
= comp. dal pref. gr. a- , con valore privai, e da un
. 2 piccoli salamini ('chorizos'). a- anna [17-v-2007], 234: