con gismondo malatesti. a riosto, 30-26 : il resto di quel dì,
-for mancare. dante, par., 30-26 : come sole in viso che più
logge e trabacche. la spagna, 30-26 : allor carlo fe'comandamento / a
altre stelle. idem, inf., 30-26 : io vidi in due ombre smorte
-assol. dante, inf., 30-26 : due ombre smorte e nude /
menava in dritta parte vólto. petrarca, 30-26 : l'temo di cangiar pria volto
lo staio d'essi. forteguerri, 30-26 : tutte quante, a farla corta
braghiello avanti che risuscitasse. ariosto, 30-26 : il popul, di veder la pugna
profondo o più preciso. salvini, 30-26 : alcune parole si profferano alto, e
medicare una ferita. iacopone, 30-26 : emprima sì procura tua ferita, /
s. gregorio magno volgar.], 30-26 : cristo incarnò in giudea, la
si sta dopo una rama. forteguerri, 30-26 : lieto il villanel dai campi porta
sapore. dante, par., 30-26 : come sole in viso che più trema
a. pucci, cent., 30-26 : « sanza danar ti renderò la vesta
dover donare alle soverchie lezioni. ariosto, 30-26 : il resto di quel dì,
assistere a uno spettacolo. ariosto, 30-26 : il popol di veder la pugna ingordo
s. gregorio magno volgar.], 30-26 : noi pigliamo qui per li monti
nuvole. dante, purg., 30-26 : io vidi già nel cominciar del giorno