della nostra vita interiore? govoni, 3-46 : resta ancora qui un poco alla
non gli lascia vedere. tasso, 3-46 : tre volte ricadde; e fosco velo
sonno: conciliarlo. fra giordano, 3-46 : perché fai le coltrici? per allet
signor duca di milano. bembo, 3-46 : non solamente a ciascun di loro
di questo magro intirizzito aprile. govoni, 3-46 : il sottile chiacchierìo / dei passeri
lo facea votar l'arcione. calvino, 3-46 : l'abilità del primo scontro non
come un gregge svogliato. calvino, 3-46 : il cozzo delle prime linee era dunque
giudicio. a. f. doni, 3-46 : così si truova scritto nel libro
. in senso osceno. bandello, 3-46 (ii-480): mirate, mirate che
ballar moresche e brandi. bandello, 3-46 (ii-481): egli sonando e la
sembra muovervi la mano. leopardi, 3-46 : bennato ingegno, or quando altrui
un tubetto di arsenico? pea, 3-46 : le interiora si ribellarono da prima,
scoppi inciampanti di birichini. cardarelli, 3-46 : fa dunque attenzione, andando per
la guerra del peloponneso. idem, 3-46 : lo scritto somiglia quello de'più antichi
. -per simil. pulci, 3-46 : baiardo lo ciuffòe come un maschino /
i piccoli paesetti di campagna. cardarelli, 3-46 : il rinascimento, pure amando la
naso, una boccettina. verga, 3-46 : maruzza allora, seduta ai piedi
mi trafora il cervello. verga, 3-46 : una casa senza donna non poteva andare
, e ella il ciuffa. pulci, 3-46 : e come il braccio alla greppia
essere così o così. imbriani, 3-46 : classificava le arti in simboliche, classiche
autore di una classificazione. imbriani, 3-46 : classifica le arti altrimenti di tutti i
piume). fra giordano, 3-46 : perché fai le coltrici? per allettare
latina. a. f. doni, 3-46 : dell'asineria, penso da che
mezz'ora, hai capito? verga, 3-46 : donna rosolina intanto raccontava a don
sola desiderava di consultarlo. palazzeschi, 3-46 : quando pregai una signorina di suonare il
esser più la libertà contesa. bruno, 3-46 : non vogliono insegnare, né imparare
azione. m. villani, 3-46 : il comune tenne sospeso un pezzo,
a piccoli dischi multicolori. montale, 3-46 : l'appartamento era ricco e molti quadri
liete. a. f. doni, 3-46 : voglio ben mostrarvi che certi dei
firenze come un pazzo? tasso, 3-46 : sovra il corpo già morto il fero
un signor zanobi spini. tassoni, 3-46 : e portava un frullon ne la bandiera
che troppo ne bee. fra giordano, 3-46 : vedi la pecora che ti veste
anche al figur. fra giordano, 3-46 : vedi la pecora che ti veste,
decadenti ermetici. g. raimondi, 3-46 : da questi gloriosi « decadenti »,
e sontuosità dannunziane. g. raimondi, 3-46 : il cosidetto « decadentismo »
come 'l ciel vedete. buti, 3-46 : 'del deiforme regno': cioè dello
, sia nel giudicarle. inibriani, 3-46 : tu sai che in estetica si
peso determinato dalle leggi. baretti, 3-46 : a un punto determinato, ecco
luogo alcuno di dentro. gentile, 3-46 : i sistemi possono essere falsi; il
l'anno grassi e freschi. boterò, 3-46 : questi [i principi dell'impero
si salveranno. cicogna » », 3-46 : il ragazzetto stento che fin allora pareva
.: di tempo. bruno, 3-46 : ora, chi me farà sicuro che
dissolvano le tue mani. tasso, 3-46 : si dissolvono i membri, e 'l
e ruppene un pezzo. pulci, 3-46 : poi se ne va a baiardo il
criator soprano. leggende di santi, 3-46 : come potessono messer giesù e la
, merita l'adorazione latria. guerrazzi, 3-46 : la dulia, ovvero culto che
: duracine e armeniche. bandello, 3-46 (ii-482): in quel tempo
: scomposto, sfrenato. giamboni, 3-46 : riprovevole cosa è molto ridere, e
- anche sostant. landolfi, 3-46 : il4 sistema primario 'risulta invece dalla
persona esaltata, eccitata. imbriani, 3-46 : riempie di furore, e trascina a
fare le proprie ragioni. ariosto, 3-46 : questo è il signor di cui non
colpo in faccia. calvino, 3-46 : l'abilità del primo scontro non era
temperamento facinoroso e straordinario. cardarelli, 3-46 : trastevere è tanto facinoroso e popolaresco
. non fa niente. vittorini, 3-46 : da muso-di-fumo giunge un altro scricchiolio
e gonfi dal gran piangere. govoni, 3-46 : la dolce foglia / che tu
, con fare femmineo. giamboni, 3-46 : infra li tuoi affari mischia un poco
rinserrato in una stalla squallida. cicognani, 3-46 : il ragazzetto stento che fin allora
di entrare in classe. brancoli, 3-46 : il mercoledì sarebbe stato insediato ufficialmente
viver sempre il manifesta. cieco, 3-46 : o vana e instabil gloria de'mortali
ciò che lo alletta. cieco, 3-46 : o vana e instabil gloria de'mortali
quella riverenza che possiamo. tasso, 3-46 : gli aprì tre volte, e
sofà alquanto frusto. e. cecchi, 3-46 : nulla mancava [nella locanda]
contagio delle febbri maligne. lippi, 3-46 : non ch'io fugga il perieoi
semivivo / corpo accompagna. govoni, 3-46 : quasi fuori di vista / come
culmini delle montagne. e. cecchi, 3-46 : mi trapanava con quella pupilla gelida
bel viso estremo gelo. tasso, 3-46 : si dissolvono i membri, e 'l
di piante da giardino. faldella, 3-46 : si chiamava parco l'intiera abitazione
un grande sole malinconico. tecchi, 3-46 : si trovò... all'improvviso
officiale. codice aragonese [rezasco], 3-46 : supplica la maiestà prefata..
e con umile fiducia. cicognani, 3-46 : che cosa s'era destato,
mangiatoia stessa. pulci, 3-46 : poi se ne va a baiardo il
, ecc.). bocchelli, 3-46 : l'apparecchio alleato era una macchina
pregiudicio della molitura. targioni tozzetti, 3-46 : facendo che l'avanzo d'uno [
-con significato osceno. bandello, 3-46 (ii-483): se la greca per
, immobile trascorrere dell'estate. pioverle, 3-46 : vivevano isolati, mia madre ed
pagina di poesia impareggiabile. montale, 3-46 : il giardino, alto in vista del
si impedantisce, si superfìcializza. gentile, 3-46 : ogni filosofo tende sempre a impedantirsi
: stretto in gruppo. boiardo, 3-46 : men male è ogpù dolor, men
a trento al concilio. loredano, 3-46 : chi può resistere a gl'incanti della
biscia a l'incanto. lippi, 3-46 : colà n'andrò, ma, come
ovo che sta per incubare. idem, 3-46 : ma la crisalide si fa vanessa
senza preamboli le mie guide. calvino, 3-46 : l'abilità del primo scontro non
poter me'passare ennante. tasso, 3-46 : sovra il corpo già morto il
così erroneamente e insipidamente. buonafede, 3-46 : democrito fu così indifferente che giuocò
vita. l. del riccio, 3-46 : prendere a versarsi... co'
in campagna d'estate. calvino, 3-46 : incominciò a tossire; e tutto
teneva nella mano aperta. palazzeschi, 3-46 : quando pregai una signorina di suonare
più * interessante '. montale, 3-46 : mi annunziò che avevo un temperamento
del cristallo. g. del papa, 3-46 : se il freddo si producesse nelle
i suoi demerti sono. calandra, 3-46 : gli involò il cuore per modo
del cristallo. g. del papa, 3-46 : se il freddo si producesse nelle
sua parte). tasso, 3-46 : si dissolvono i membri, e 'l
usava la lingua del cinquecento. montale, 3-46 : tutti parlavano in italiano, con
/ non mi lassava partiri. latini, 3-46 : non fuste ricevuti né lasciati mettere
ed il sonno. r. borghini, 3-46 : domattina mi voleva spedire per lione
sospetto dell'omicidio fatto. porzio, 3-46 : affermava il duca, per liberarsi del
grandissime e prestantissime famiglie. bandéllo, 3-46 (ii-479): avendo i nostri
. pietro ispano volgar., 3-46 : ruta, endivia, sgnati prendasi
cosimo de i medici. ariosto, 3-46 : questo è il signor di cui non
ottavo ordine al primo gonfaloniere. bisticci, 3-46 : ora questa isposa di cristo [
come a te i magni. bandello, 3-46 (ii-482): [ii] magnifico
gli abiti del piacere. piovene, 3-46 : vivevamo isolati mia madre ed io,
. tramandato nel tempo. bisticci, 3-46 : conoscendo, dilettissimi frategli, appropinquarsi
altri spacci. seneca volgar., 3-46 : parrà manifestamente che queste faccende non ti
11 petto a tanti sospiri. tassoni, 3-46 : con l'impresa d'un pero
. ant. mastino. pulci, 3-46 : come il braccio alla greppia distese,
ne usciva più presto. montale, 3-46 : finite le scuole medie, raggiunsi
: fare smancerie. bùgnole sale, 3-46 : questo è un farle le melindre,
la vorrebbero persuadere immortale. garibaldi, 3-46 : italia perdeva uno dei più forti
mia. s. agostino volgar., 3-46 : ti possa laudare e amare.
si visita galizia ». bandello, 3-46 (ii-480): vedete là..
lui rimetterci in concordia. bisticci, 3-46 : io rendo grazia all'altissimo dio
lo assisteva, felice cavallotti. montale, 3-46 : dopo qualche anno cambiammo casa,
venero e di cassia fistola. idem, 3-46 : mundifi chisi l'occhio
a qui. idem, par., 3-46 : i'fui nel mondo vergine sorella
da loro. dante, inf., 3-46 : questi non hanno speranza di morte
che si dica: trana. baretti, 3-46 : dove i cavalli che debbon correre
dio la man vi pose. caro, 3-46 : mentre de'suoi più teneri e
); mocenigo. bandello, 3-46 (ii-481j: diede alcuni 'mozzenighi '
impenetrabile allo sguardo. fenoglio, 3-46 : la sofferenza gli fece accelerare il
alla cappa del cammino. cagna, 3-46 : la sua figliuola potrebbe far bella
costei ne geme! c. arrighi, 3-46 : la prima cosa che essa notò
di quelli caravaggeschi. de pisis, 3-46 : un ciclista con un maglione nocciola.
a una pubblica rimessa. montale, 3-46 : mezz'ora dopo una carrozzella da
una colonna a suo nome. ghirardacci, 3-46 : il nobile bartolomeo oselletti bolognese.
nello stesso modo. galiani, 3-46 : chiamo 'uso'nommeno il distruggimento che
non ch'io n'adoperassi. lippi, 3-46 : non ch'io fugga il perieoi
e di malizia insieme. praga, 3-46 : ma là, sul liao candido,
almen certo sua nutritura. bruno, 3-46 : non meno in noi si piantano per
in konkordia per eso. pigaietta, 3-46 : per un'accetta o un grande coltello
ai decreti che fossero fatti. lippi, 3-46 : d'obbedire / più d'ogni
/ che il tempo seccò. valeri, 3-46 : fior di disamato amore, /
svolgimento, avanzato. giraldi cinzio, 3-46 : già che la cosa è tant'oltra
come d'una botta. pulci, 3-46 : come il braccio alla greppia distese
suo li pasce e ferra? bandello, 3-46 (ii-479): una greca,
fissi e quelli intermittenti. moretti, 3-46 : forse mi farei sempre più accosto
è insolenza ed ostinazione. porzio, 3-46 ; affermava il duca, per liberarsi del
-gerg. sigaretta. pasolini, 3-46 : stava accendendosi una paglia: per
via per assoluzione papale. ghirardacci, 3-46 : condotto al luogo ove doveva morire
tutti i toni del -verde. montale, 3-46 : l'appartamento era ricco e molti
di un solo partito. porzio, 3-46 : la quale [città dell'aquila]
-con maggiore avversione. varchi, 3-46 : per uscire de'sofismi, i quali
suo proponimento? seneca volgar., 3-46 : e'non è alcun uomo tanto pauroso
che vi pende l'ernia. bandello, 3-46 (ii-480): vedete là, -
membro virile. bandello, 3-46 (ii-479): una greca, veggendo
, domanda; problema. térésah, 3-46 : vita è la morte del mio sonno
le duracini sono migliori. bandello, 3-46 (ii-482): la signora ippolita,
ne va in iberia? bandello, 3-46 (ii-479): avendo i nostri signori
, della stampa pescecanesca. montale, 3-46 : una sala da pranzo a 'bungalow',
et uomo per uomo. ghirardacci, 3-46 : il nobile bartolomeo oselletti bolognese.
un fico impiccata. r. borghini, 3-46 : il piangere i morti è cosa
tintinnio sul piattello. bemari, 3-46 : le sue canzoni erano veramente
ellittica. marco polo volgar., 3-46 : quando l'uomo si parte di
diversi gentil'uomini ordinate. lupicini, 3-46 : levare una pianta non vuol dir altro
pica né calor di disputa. bisaccioni, 3-46 : il desiderio di tirar l'inimico
piombi per l'aer vibrati. garibaldi, 3-46 : rosolino pilo, in una scaramuccia
li tirava la piva. bandello, 3-46 (ii-481): u contaàno, che
cum'carete n di done. bandello, 3-46 (ii-482): la signora ippolita
pel nell'uovo. c. dati, 3-46 : lo tenne in ponte più d'
come si fa al porcello. tassoni, 3-46 : eran ducento ottanta martorelli, /
i congiurati nelle mani. manfredi, 3-46 : ottaviano augusto, fatto avvertito di
o 'postino'). ghirardacci, 3-46 : condotto al luogo ove doveva morire,
apella, probo in cristo. liburnio, 3-46 : pretermetto finalmente la degna memoria della
(una malattia). piovene, 3-46 : vivevamo isolati, mia madre ed io
primo barcollare d'un parvolo. montale, 3-46 : un giorno un giovane scultore incontrato
puntura di un insetto. passeroni, 3-46 : come colei [l'ape],
nella grascia della porca). montale, 3-46 : l'appartamento era ricco e molti
al ponte dei cattani. bandello, 3-46 (ii-479): avendo i nostri signori
ma non tocca. g. bassani, 3-46 : tanto in algebra quanto in geometria
mente). p. levi, 3-46 : insomma, quando lei tribola dodici giorni
questo è qualche cosa. vittorini, 3-46 : osserva « c'è qualcosa in
dicesima potenza. rajberti, 3-46 : fate conto che, per esempio,
un disegno. p. levi, 3-46 : insomma, quando lei tribola dodici
terreno o nel pavimento. lupis, 3-46 : margarita di gordon superò nella sua costanza
lustro della mia età. montale, 3-46 : finite le scuole medie raggiunsi velocemente
; racchiudersi, delimitarsi. gentile, 3-46 : la forza del suo pensiero..
della resistenza, resa. patrizi, 3-46 : si trovò alla fazzione della prevesa.
al cimento dell'esperienza. mamiani, 3-46 : le discipline debbono essere riformate e
riammissioni ai primi di gennaio. einaudi, 3-46 : si parla di un regolamento unico
volta ricadeano più gravemente. tasso, 3-46 : gli aprì tre volte, e i
; fare rimostranze. ghirardacci, 3-46 : delibera di porre il freno a bologna
. -provocato volontariamente. buonafede, 3-46 : oltre quello che potrebbe dirsi del disprezzo
assol. p. levi, 3-46 : lei controlla e il lavoro è fuori
, far ricuperare. fra giordano, 3-46 : vedi ch'è danno il sonno,
d'esami. g. bassani, 3-46 : io, proprio io che non avevo
volta. montale, 3-46 : passeggiavo sotto i portici, senza meta
con seco una lesina. bandello, 3-46 (ii-480): vedete là, -rispose
qualche castello o roccaforte. montale, 3-46 : mezz'ora aopo una carrozzella da
ingordo vecchio. b. corsini, 3-46 : li pende al fianco un brando
patologiche. pietro ispano volgar., 3-46 : del cancro che viene negli occhi
). fr. colonna, 3-46 : il rosicàbile tempo questa [costruzione]
i vermi ti possono rosicare. verga, 3-46 : 'ntoni... non sapeva
er fegato. p. levi, 3-46 : insomma, quando lei tribola dodici giorni
la ricondusse nel salotto. misasi, 3-46 : ella riacquistò la parola, ma
giornata). p. levi, 3-46 : 1 giorni non sono mica tutti
cattolica. f. molinari, 3-46 : lutero, inflessibile nella salvaguardia della
dun, siccome traditore. pascoli, 3-46 : parole nuove alle mie stanche orecchie
odio il vivere! ciro di pers, 3-46 : quei giri ch'ella fa co'
-salto, capriola. pea, 3-46 : si erano dati a rotolarsi sullo strame
si brama negli avvocati. erizzo, 3-46 : poiché oggimai era ogni speranza perduta
tè per noi due. montale, 3-46 : si prese il tè, che fu
soperchiano e vanteggiano tonde. cennini, 3-46 : tolli lacca la qual si lavora di
atteggiamento). c. levi, 3-46 : il sole si levò, la mattina
non fui sbalzato a terra. calvino, 3-46 : l'abilità del primo scontro non
-demolire un edificio. pascoli, 3-46 : il cannone ci scapestra / le nostre
s. giovanni crisostomo volgar., 3-46 : l'altra gran festa era d'
(il quadrello). buti, 3-46 : ecco che, a volere dimostrare la
più, baciar converrebbe. ariosto, 3-46 : questo è il signor, di cui
. s. giovanni crisostomo volgar., 3-46 : in sexe dì el com
costrutti iperbolici. r. borghini, 3-46 : o misera elfenice, or va'a
dalla pastoie de'faccendieri azegliani. zena, 3-46 : ci rifulge il miracolo / d'
di vitalità. c. arrighi, 3-46 : la sposina lo affogava con mille domande
arma contro un bersaglio. bacchelli, 3-46 : l'altro [apparecchio] gli si
è la sguattera di casa. bernari, 3-46 : « per carità, mario »
curiosità. -anche assol. baretti, 3-46 : sur uno d'essi catafalchi stanno le
di mondi ora pulcini. landolfi, 3-46 : il sistema primario sarebbe appunto l'uovo
introdurre un discorso diretto. faldella, 3-46 : « oh! che 'grafia piena'!
(il baco). lubrano, 3-46 : intumidito il sen d'umide foglie,
, quale a cavallo. ghirardacci, 3-46 : baipassare offidano fa bandire che niuno possi
pazienza annoiata. a. delfini, 3-46 : mi guardarono tutti con un sospetto misto
messer benedetto tagliarcarne vostro. bandello, 3-46 (ii-481): temendo poi la
guerreiato. dante, par., 3-46 : 1'fui nel mondo vergine sorella.
iddio era il padrone. peregrini, 3-46 : il parlare sospeso è più tosto un
, di uno stato. patrizi, 3-46 : un stefanello venne di bosina, con
.). b. corsini, 3-46 : splende vincenzio in ricco abito giallo /
, v'ha spirate? mazzini, 3-46 : a cose nuove si convengono uomini nuovi
persona). b. corsini, 3-46 : splende vincenzio in ricco abito giallo /
da te, vera sposa bisticci, 3-46 : ora questa isposa di cristo ornata io
tutto vi andrà a seconda. gentile, 3-46 : se non ci fosse questo contrasto
-bozza di una pubblicazione. patrizi, 3-46 : il padre... volle che
nel polverio della segatura. pratolini, 3-46 : non arrabbiarti così! ti vedessi come
). pietro ispano volgar., 3-46 : mundifichisi l'occhio [malato]
serve a tavola egli stesso. jahier, 3-46 : quest'insieme di doti supererogatorie a
s. giovanni crisostomo volgar., 3-46 : l'altra gran festa era d'i
: uria sola volta. lippi, 3-46 : non ch'io fugga il perieoi di
. dimin. tassellétto. cellini, 3-46 : lavorando sopra quel tasselletto o ancudinuz-
il tè di iokohama. montale, 3-46 : si prese il tè, che fu
persona sciocca, stordita. lippi, 3-46 : ma perché, s'io mi parto
posto. ariosto, sat., 3-46 : in casa mia mi sa meglio una
chiodi, alla croce. gioberti, 3-46 : il diletto prodotto dai passi sublimi di
quantità o parvenza minima. baretti, 3-46 : qui non s'usano certi tratterelli d'
fa sballare. rajberti, 3-46 : dunque fate conto che per esempio il
trattamenti continui. c. arrighi, 3-46 : passata la luna di miele, la
, affettuoso. fr. colonna, 3-46 : una nympha, alla testa dilla bestia
lo guardava facendo furiosa. idem, 3-46 : tommasino rientrò subito in argomento, urtoso
occhio di pavone. lucini, 3-46 : ma la crisalide si fa vanessa,
di detti uffici. f. galiani, 3-46 : siano, per esempio, cento
cose d'armi. c. dati, 3-46 : perché era d'animo vilissimo credette
marito molti anni or sono. bassani, 3-46 : con la professoressa fabiani,.
con carta e con incostro. bisticci, 3-46 : io voglio fare uno grave e
con loro. p. levi, 3-46 : ma mi dica un po', capita
non ha lor fortuna. tasso, 3-46 : gli aprì tre volte, e i
. pietro ispano volgar., 3-46 : mundifisichi l'occhio [malato]
imprecare. p. levi, 3-46 : lei tribola dodici giorni, ci mette
. d'una banca). bianciardi, 3-46 : per esempio quando lavoravo da giulio
ciò che è plurivalente. eco, 3-46 : il problema del rapporto del fenomeno al
il teatro e così via. idem, 3-46 : ce l'avevamolaprivacy, vistochela sorellaera
malgradouncinquantennio decorso. m. morasso, 3-46 : gli studiˆ sociali dell'ultimo cinquantennio.
nessun conto. e. brizzi, 3-46 : tutto a un tratto, un clangore
tagliava da scuola. p. mastrocola, 3-46 : mentre aspetto che arrivi quella di
area siciliana). sciascia, 3-46 : – se permette – disse il carabiniere
, piaggeria. dossi, 3-46 : al dovizioso il miglior posto a tavola