ne è tutta abbracciata. pea, 3-147 : la parrocchia abbracciava anche la campagna
di grano attorcigliati insieme. alvaro, 3-147 : c'erano i campi, le opere
far divenire nero. cavalca, 3-147 : questa pelle così nuda e pelata fu
mio corpo contro il suo. cassola, 3-147 : ora m'avevano detto che lei
. servio [commento alle georgiche, 3-147 ]: « latine asilus, vulgo tabanus
basso e malvagio. palazzeschi, 3-147 : al quarto [ordine] poi,
ti butti lì e dormi. palazzeschi, 3-147 : le prime file dei palchi e
vivarci bretto. francesco da barberino, 3-147 : ma chi 'n guerra è troppo stretto
capacità né la possibilità. palazzeschi, 3-147 : borghesia media, e miscuglio come
al è fori? '. montale, 3-147 : le due coppie volteggiavano già sulla
; ruscello, torrente. tecchi, 3-147 : l'unica strada, esile e bianca
-dimin. ciriolétta. pasolini, 3-147 : la madre gli lasciava una scodella
potessi, il passaporto. pecchi, 3-147 : l'unica strada,...
altro de la cruciata collettore. bisticci, 3-147 : mandollo di poi papa eugenio in
ridotta in istato di compassione. algarotti, 3-147 : la famosa passione del tintoretto,
cagione del loro contatto. bruno, 3-147 : nulla cosa si muove localmente da prin
'l petto. esopo volgar., 3-147 : e quivi piagneva continuamente, contristando
maledicenza. a. f. doni, 3-147 : gli parve vedere dormendo uno scatenato
continuata corrispondenza di nomi. bruno, 3-147 : il vedere queste cose con certe
come è etiam amen. bisticci, 3-147 : compose molte opere, fra le
di rimettersi sulle gambe. landolfi, 3-147 : il ladro, nascosto nella cantina
il distintivo dei mutilati. brancoli, 3-147 : sulla sua giacca nera s'era posato
un'altra gesta taurina. valeri, 3-147 : esce nel sole la colomba bianca,
riappare come una lucciola. baldini, 3-147 : di colpo, s'eclissa la luce
, raffinato. bisticci, 3-147 : fu opera di grandissima diligenza e
. -fecondare. bruno, 3-147 : la luna muove l'acqui del mare
o per cagione estrinseca. bruno, 3-147 : nulla cosa si muove localmente da principio
te sì alto scrisse! bisticci, 3-147 : compose molte opere, fra le quali
di concipere preziosissime perle. bruno, 3-147 : solenne goffaria e cosa impossibile a persuadere
treno non si mosse. govoni, 3-147 : finché alberi e siepi non emergono
secondo la forma del libro. bisticci, 3-147 : fu opera di grandissima diligenza e
cerchi intorno alla casa. montale, 3-147 : le due coppie volteggiavano già sulla pista
un galletto mal capponato. brancoli, 3-147 : il signore mi ha voluto prendere
in alto. c. dati, 3-147 : si sforzò di fare capriole, salti
donna slanciata e flessuosa. montale, 3-147 : muovevano verso di loro stringendo fra
lardellarne le loro liste. landolfi, 3-147 : quel passo misurato e continuo cominciava
numero di fastidi. verga, 3-147 : -ci avete gran roba pel capo,
è figura di legame. manfredi, 3-147 : immagineremo un circolo massimo inclinato
così immedicabili le piaghe. marino, 3-147 : che tu ti sia, mia vita
-sostant. forza propulsiva. bruno, 3-147 : questo conviene a tutti i corpi,
turba imbelle e imperita. cellini, 3-147 : fui aiutato in dett'opera per
prevedibile, possibile. montale, 3-147 : torse il collo senza mollare la preda
e povera di condizione. cassola, 3-147 : ha messo incinta una ragazza e
della perfezzione di quella. bruno, 3-147 : generalmente tutto quello che desidera ed ha
da essi romani. f. galiani, 3-147 : per la varietà delle monete,
conseguiti venia. leggende di sante, 3-147 : né d'insino ch'io sarò
sporco, unto. lalli, 3-147 : folta aveva la barba e lunga un
dottissimo in jure canonico. bisticci, 3-147 : compose molte opere, fra le
argento e d'oro. montale, 3-147 : muovevano verso di loro stringendo fra le
p. f. giambullari, 3-147 : lucio lucumone... fu il
venni al mondo. fra cherubino, 3-147 : se tu lassassi li peccati o ti
(sm.). nievo, 3-147 : -va avanti, lepràttolo! -gli mormorò
se stesso sopra se stesso. bruno, 3-147 : nulla cosa si muove localmente da
... ». govoni, 3-147 : un gran batter di rami, il
, lo presentò al padre. govoni, 3-147 : sprofondati / nel sonno, in
lieve e dolce tristezza. quaglino, 3-147 : sui pioppi svelti le colombe alate /
di terrena sozzura mancipio. passeroni, 3-147 : non basta un bel principio /
che tu m'ardi. imperiali, 3-147 : fu opinione universale che la perdita della
dispensare dalle buone usanze. cassola, 3-147 : m'avevano detto che lei profittava
un beato). ser giovanni, 3-147 : avenne che 'l detto alano volse
con tale tecnica. cavalca, 3-147 : sonoci ancora le miniature e le lettere
terribile e fulminante spada. montale, 3-147 : pigni, che caracollava accanto all'amico
tanfo di muffa. cicognani, 3-147 : dentro gli armadi e nelle cassette
cattive che le carni grasse. baldelli, 3-147 : eran posti sopra la tavola pesci
sopra le azioni de'prencipi. brignetti, 3-147 : stantuffi, arruolati, dottrinalici e
una libera umiltà si produce. romagnosi, 3-147 : senza di questa 'necessità '
-abbandono amoroso. garibaldi, 3-147 : l'altiera romana, tornata in sé
parte del regno d'italia. ghirardacci, 3-147 : si deliberò di pigliar moglie,
un'altra persona. brignetti, 3-147 : passava rapidi sguardi sugli inviti che
arrossato intorno agli occhi. bernari, 3-147 : la congiuntivite, che doveva poi aggravarsi
apparisce difficultà né oscurezza. tolomei, 3-147 : suole spesso avvenire che la brevità
, si tirò all'aperto. ghirardacci, 3-147 : la... piazza tutta
. -assol. cennini, 3-147 : se vói far drappo di seta,
veste da camera. batacchi, 3-147 : trovò 'n un salotto il sior pievano
sotto e para il cappello. cicognani, 3-147 : « tieni -gli dice -para mano
osso, diventa osso. baldelli, 3-147 : ciascuno de'convitati rizzandosi in piedi
ver le due castiglie. ricci, 3-147 : nel ballo è per altro /
superficie di un tessuto. cennini, 3-147 : con pennello di vaio va'facciendo i
-vezzegg. pendolètta. moretti, 3-147 : un dolce cuor che come un passerotto
vista, le sabbie. levi, 3-147 : ed ecco, nel centro di una
. -tentazione. lupis, 3-147 : la virtù combatte un pezzo con il
. s. bernardo volgar., 3-147 : tanto si sente la pertinace usanza sua
picchiare; martello della porta. nieri, 3-147 : il picchiottoro da noi è il
con estremo impegno. nieri, 3-147 : 'di piccia': di buzzo buono;
non sa sbrigarsi da nulla. nieri, 3-147 : 'piccicóne': gingillone, lomio,
della sua propria picciolezza. nievo, 3-147 : malediceva dentro sé alla picciolézza d'
acaua sulle vinacce. nieri, 3-147 : 'picciuolo': vinello acquerello. pea,
la mangia! ». nieri, 3-147 : 'picini': coll'accento sul secondo 'i'
sprona. s. bernardo volgar., 3-147 : la pigra volontà crea la leggiereza
strumento a pizzico. de roberto, 3-147 : - insegnatemi il mandolino, v'ho
intitolati coltura e politezza! genovesi, 3-147 : il presente lusso d'europa (tranne
i novellieri. c. arrighi, 3-147 : egli zufolava, stonato come un samoiedo
sposo avrà questa cura. landò, 3-147 : si pongono d'ambedue le parti i
; privo di sentimentalismo. piovene, 3-147 : « ah, -fece anna. -allora
ne è trattenuto strettamente. montale, 3-147 : un istante dopo le due coppie volteggiavano
convene / vostr'altezza pregiata. tolomei, 3-147 : ciascun di costoro nel grado suo
, tormentare. fra giordano, 3-147 : così la virtù del santo uomo,
. s. bernardo volgar., 3-147 : il vizio niun'altra cosa si crede
scuola, giovine di proposito. verga, 3-147 : già si sapeva che razza di
mio danno. g. bassani, 3-147 : senza capire, al solito, se
segnatura di un libro. bisticci, 3-147 : compose molte opere, fra le quali
gli dessero quel denaro. pavese, 3-147 : cantando mi misi al telaio e la
di paura e d'orrore. buti, 3-147 : così vennono quelli spiriti beati che
-significato simbolicamente. manfredi, 3-147 : questa sua conghiettura si conferma dall'
disordine a quei bambini. montale, 3-147 : il cavallucci finse di inciampare e
carte reali e carte ni. bisticci, 3-147 : fu opera di grandissima diligenza e
una bella e gentilesca. gioberti, 3-147 : il giove olimpico...,
redivivo orror tingere il bosco. poerio, 3-147 : ricca d'antichi affanni, /
, bensì per inanizione. cantù, 3-147 : perché rii uni muoiono di fame ed
di tono diminutivo- spregiativo. montale, 3-147 : un mormorio di ammirazione, «
tempo che misura tal movimento. bruno, 3-147 : è... cosa conveniente
risorèsso. marco polo volger., 3-147 : sappiate ch'egli dimora in questo luogo
l'ordinaria sua vertical positura. garibaldi, 3-147 : l'altiera romana, tornata
sono alla camera del lavoro. fenoglio, 3-147 : ricordate quanto me com'era la
pisa e allaghino ogni cosa. bertola, 3-147 : rapido, romo- roso, [
di granchi e di ricci. calvino, 3-147 : si cibava di frutti selvatici nei
mano al nemico. bisaccioni, 3-147 : dal... vincerlo [il
il sole della pace. mazzini, 3-147 : lo spirito rivoluzionario agita tutte genti
dalla vista della gente. bacchetti, 3-147 : si rimpiatti pure nella filosofia lei.
pipa. c. arrighi, 3-147 : senza sospetto il conte, che,
costretto a patire. fra giordano, 3-147 : così la virtù del santo uomo,
pelo al rovescio. cennini, 3-147 : egli è alcuna volta a fare parere
è stato preso in sospetto. baretti, 3-147 : io ho qui veduta ed
stazzo di pecore. c. levi, 3-147 : lunga è la strada per trapani
. s. bernardo volgar., 3-147 : il vizio niun'altra cosa si crede
salvamento della città. seneca volgar., 3-147 : alcuni beni, secondo che pare
no entrano di scappellotto. montale, 3-147 : l'entrata costava un occhio ma il
chierelle e leggendacce da goffi. bruno, 3-147 : dall'ignoranza di questa distinzione procede
in una bufera vertiginosa. montale, 3-147 : un istante dopo le due coppie
d'ambra della sua pipa. pasolini, 3-147 : con le mani in saccoccia,
cavallo giù perle crete scivolose. pasolini ^ 3-147 : sotto il suo passo la cro-
della cupola. baiaini, 3-147 : in mezzo alla chiesa scupolata il sole
(una città). bersezio, 3-147 : dalla finestra vedo la città sdraiarsi ai
. 5. bernardo volgar., 3-147 : invano si secca il rivo d'ognivizio
dimensioni. c. arrighi, 3-147 : dalla scala veniva su dondolandosi il
nel letto di colagiri. pratolini, 3-147 : vivevamo di stenti, con i rari
negozio raggiunghiam. c. dati, 3-147 : si sforzò di fare capriole, salti
». c. dati, 3-147 : il granduca ferdinando ii si prendeva
di sgranare i piselli. stuparich, 3-147 : nella dolce ora del tramonto rosina
ogni sbocco di strada. fenoglio, 3-147 : ricordate quanto me com'era la
di una strada. bettola, 3-147 : la dolce sinuosità delle ripe si vela
generoso, benefico. d'annunzio, 3-147 : tutte trepide e pallide, si chinarono
e per sollar el soller. ghirardacci, 3-147 : la qual piazza tutta fu di
collocato al piano inferiore. brignetti, 3-147 : sempre parlando e desiderando un parola-
(dio). fra giordano, 3-147 : qui iddio ispaccia i santi suoi a
, i duelli brutali. stuparich, 3-147 : le galanterie, gl'intrattenimenti, i
. alquati [« quaderni rossi », 3-147 ]: l'attuale fondamentale centrosinistra sindacale
(una lingua). tolomei, 3-147 : tutte le lingue sogliano essere ne lo
schifa polve, ossa spolpate. lubrano, 3-147 : fra vedovi dirupi egro si lagna
e brucia come lo zolfo. cicognani, 3-147 : dentro gli armadi e nelle cassette
-vezzegg. sputarèllo. volponi, 3-147 : dovettero entrambi asciugarsi la bocca di
mettano più perché rovinerà. einaudi, 3-147 : che male vi è che il parlamento
ne fa pericolosa separazione. fra cherubino, 3-147 : tale storta intenzione vede iddio,
uno omo strai- nere. tolomei, 3-147 : eglino dànno pregio grande a la greca
e fantastica figura. c. dati, 3-147 : si sforzò di fare capriole,
lo stretto di messina. garibaldi, 3-147 : padrone della sponda calabra, l'esercito
tose. ragazza scarmigliata. montale, 3-147 : il pigni, che caracollava accanto all'
nuovi e leggiadri tallii. ghirardacci, 3-147 : li quai scalchi dovevano...
i mali della tirannide. chiabrera, 3-147 : viene per tentare un suo negozio,
del tutto la testa? de roberto, 3-147 : « insegnatemi il mandolino, v'
, sf. cupola. baldini, 3-147 : per una disgraziata coincidenza la tettiera
timbra, cioè santoreggia. boiardo, 3-147 : a la timbrea siegue la ortica,
non te la dà poi. porzio, 3-147 : tu, filippo, che alle
alla tonnara. c. levi, 3-147 : all'appanre meraviglioso del più antico
misteriose dei suoi vagelli. bernari, 3-147 : gli altri vagelli erano già pronti
polmonite o uno scontro? bernari, 3-147 : salvatore chiuse la valvola di erogazione alla
vedovo or parnaso vedremo. lubrano, 3-147 : fra vedovi dirupi egro si lagna /
, profumati, veri. tomizza, 3-147 : gli era di continuo al capezzale a
poco a poco. fra giordano, 3-147 : a modo che fa il fuoco per
- anche assol. cennini, 3-147 : se voi far drappo di seta,
, di pulsioni irrefrenabili. tronconi, 3-147 : perché avevano il sangue un po'troppo
e vispe che mai. montale, 3-147 : un istante dopo le due coppie
dea. r. calasso, 3-147 : adrastea, moira, tyche, ananke
un santo. ser giovanni, 3-147 : avenne che 'l detto alano volse venire
di un ambiente provinciale. imbriani, 3-147 : se ne sta ora in non so