di dignità): cfr. esodo, 28-4 : reso con * cingolo '
rombo, ronzìo. forteguerri, 28-4 : e s'ode tanto da lontano urlare
virile. rustico, vi-1-162 (28-4 ): quando ser pepo vede alcuna
le mie consuetudini. berni, 28-4 (iii-2): sapere, e voler
durare. dante, inf., 28-4 : ogne lingua per certo verna meno
s. gregorio magno volgar.], 28-4 : dopo la dimanda de'flagelli è
s. gregorio magno volgar.], 28-4 : il beato giob dopo la dimanda
, sottile. dante, par., 28-4 : come in lo specchio fiamma di
, spinto, costretto. iacopone, 28-4 : stato so en lezione, / esforzato
vana. g. cavalcanti, iv-66 (28-4 ): ella mi fère sì quando
, perplessità. cino, iv-163 (28-4 ): la udienza degli orecchi miei /
altrui. latini, rettor., 28-4 : sapute e cognosciute queste cose,
lezione cresce in bene. lacopone, 28-4 : stato so en lezione, esforzato en
malagevolmente. domenichi [plinio], 28-4 : alcuni guariscono l'anguinaglie, annodando
che vedi? domenichi [plinio], 28-4 : rade volte inganna il numero caffo
fuori d'ogni nostra mente. forteguerri, 28-4 : chi vedesse ricciardetto, / •
ma niente li giovavamo. berni, 28-4 (iii-2): quel cavai niente certo
di mezzo). chiaro davanzati, 28-4 : la salamandra vive ne lo foco
aspetta l'ira di dio. berni, 28-4 (iii-2): sapere e voler
il registro delle lettere. magalotti, 28-4 : una mezza dozzina delle vostre lettere
persona viva. idem, purg., 28-4 : sanza più aspettar, lasciai la
loro lascivia. rustico, vi-160 (28-4 ): quando ser pepo vede alcuna potta
della vita. domenichi [plinio], 28-4 : eschine ateniese medicava la squilanzia con
medico ganascia di guardo. forteguerri, 28-4 : chi vedesse ricciardetto / come va