bacio. dante, purg., 26-32 : lì veggio d'ogne parte farsi presta
bolgia tura. idem, inf., 26-32 : di tante fiamme tutta risplendea /
del clero raccolto nella stanza. leopardi, 26-32 : da'nudi sassi / dello scabro
buoni fondamenti alla potenzia sua. ariosto, 26-32 : per tutto avea genti ferite e
acquistar lo bene essere dia. iacopone, 26-32 : fatt'ho per te 'l pelegrinaio
more e moricini e ghezzi. ariosto, 26-32 : avea uccisi cardinali e papi;
cuore a molta gente. berni, 26-32 (ii-285): cugin mio caro,
nella rappresentazione del pranzo. papini, 26-32 : non dimenticano [gli storici] né
estrema cortesia ed umanità. forteguerri, 26-32 : sommo era il suo valor, sue
non si dice o crede. ariosto, 26-32 : peggio facea ne la romana corte
laconico a scanso d'equivoci. mazzini, 26-32 : sto sempre meglio, o più
non sofferse. idem, par., 26-32 : ciascun ben che fuor di lei
del divorzio in iscrittura. mazzini, 26-32 : fa che la lettera a zwierkowski
tristo, menzognero. la spagna, 26-32 : sopra di tutti abatta quel vegliardo
). dante, inf., 26-32 : di tante fiamme tutta risplendea /
che 10 udissi mai. mazzini, 26-32 : quanto al mio chirurgo e alle opere
in quale statò). iacopone, 26-32 : fatt'ho per te 'l pelegrinaio molto
l'economia del mondo. magalotti, 26-32 : arrivò in brevissimo tempo a rigirare egli
rispetto del peccato loro. ariosto, 26-32 : per tutto avea genti ferite e
sal gari, 26-32 : minnehaha, la piccola indiana, l'