maninconie diventò triste e asciutto. ariosto, 26-31 : quivi una bestia uscir de'la
dante, par., 26-31 : dunque all'essenza ov'è tanto avvantaggio
e luccicanti per la guazza. leopardi, 26-31 : come da'nudi sassi / dello
. comodùccio, comoduzzo. salvini, 26-31 : e qui alla fine / comodùccio sopr'
fame che 'l ferro. iacopone, 26-31 : fatt'ho per te 'l pelegrinaio molto
. -rifl. gonzaga, 26-31 : poi s'immonda di polve, e
ogni altra vostra imperfezzióne. magalotti, 26-31 : la sua maggior imperfezione è tesser
i tiranni a'lor sudditi. berni, 26-31 (ii-284): tu sai che
cattivo, fetido. salvini, 26-31 : quegli, dal mangiar gonfio e in
; spiacevole, stucchevole. ariosto, 26-31 : quivi una bestia uscir de la foresta
una morena che amava. ariosto, 26-31 : quivi una bestia uscir de la
affrettarsi. dante, purg., 26-31 : lì veggio d'ogne parte farsi presta
.). dante, inf, 26-31 : di tante fiamme tutta risplendea /
paese avesseno ad fare capo. pulci, 26-31 : tutte cose mortai vanno a un
-a basso volume. moravia, 26-31 : metto in sordina un disco di musica
tromba fornita di sordina. salvini, 26-31 : tra 'l vino il tremor sottentra e
quantità superflua di consigli. magalotti, 26-31 : la sua maggior imperfezione è tesser poco
. c. e. gadda, 26-31 : sabato, a colmar la ansia,