poteva. dante, inf., 24-52 : la lena m'era del polmon sì
. landino, 147 [inf., 24-52 ]: ambascia è troppa copia d'
a. pucci, cent., 24-52 : poiché sposata l'ebbe per anello
per compilar meliflua dolcezza. magalotti, 24-52 : 4 hor- vers 'sono una
degli animali inferiori. magalotti, 24-52 : * hor-vers 'sono una spezie di
, metterlo al corrente. ariosto, 24-52 : costui, richiesto da zerbin, gli
in tutto si donao. iacopone, 24-52 : vedea i garzuni girse iocanno, /
. dante, inf., 24-52 : però leva sù; vinci l'ambascia
e di me giove. ariosto, 24-52 : costui, richiesto da zerbin, gli
per dante, par., 24-52 : « dì, buon cristiano, fatti
mi taccio. idem, purg., 24-52 : i'mi son un, che quando
timor d'orror frammisto? mazzini, 24-52 : questo tuo vignati, ch'è ora
poscia non pottero peccare. iacopone, 24-52 : vedea i garzuni girse iocanno,
'. c. e. gadda, 24-52 : tu conosci la mia natura debole
più delle reliquie che rimangono. caraccio, 24-52 : da le reliquie del malore istesso
vicere- gnale avea sofferti. leopardi, 24-52 : umana / prole cara agli eterni
. fila, schiera. alamanni, 24-52 : drizzansi tutti allora e 'l mezzo tiene
lunga di stasi. moravia, 24-52 : poi, d'improvviso, la situazione
(un odore). sciascia, 24-52 : vi stingeva [nei magazzini] un
. c. e. gadda, 24-52 : la tua calligrafia è un ricostituente morale
tra vignettistico ed accademico. pasolini, 24-52 : fellini usa una continua dilatazione espressionistica
alla sua opera. pasolini, 24-52 : innestati, con la violenza del più
c. e. gadda, 24-52 : tu conosci la mia natura debole,