passo. dante, inf., 23-72 : ma per lo peso queha gente stanca
, si formi il cristallo. leopardi, 23-72 : e tu [o luna]
la figliuola d'affanno. varchi, 23-72 : egli m'ha donato, m'ha
ghiottoni. idem, inf., 23-72 : ma per lo peso quella gente stanca
spiccate e lette. ariosto, 23-72 : gli andò con gli occhi dal capo
le figliuole della mia città. petrarca, 23-72 : questa, che col mirar gli
t'avvalora. idem, par., 23-72 : perché la faccia mia sì t'
da rendere irriconoscibile. magalotti, 23-72 : il divieto non cade mai sulle divine
una parte di osso. magalotti, 23-72 : giova assai a quel grosso « beef-
dette vestimenti molto ricchi. varchi, 23-72 : io non ti mando per la lunga
andar male e perdersi. forteguerri, 23-72 : acciò i tesori lor non vadan
e di mala maniera. petrarca, 23-72 : questa che col mirar gli animi fura
che divenuto era signore. magalotti, 23-72 : giova assai a quel grosso beef-eater
uso aggettivale. magalotti, 23-72 : se mi diranno che iddio gli parla
rovinar s'abbia sentito. salvini, 23-72 : come de'veloci / destrieri godon le
insolentemente, impudentemente. magalotti, 23-72 : nello scrivere questo sentimento così petulantemente
figura santa. idem, par., 23-72 : perché la faccia mia sì t'
sposta nei deserti. moravia, 23-72 : il viaggiatore potrà anche pensare che.
/ sue cure entrar. leopardi, 23-72 : vedi il frutto / del mattin,
muta preda vago. giulio strozzi, 23-72 : non sia di nobil mano folle