la volieno. dante, inf., 23-64 : di fuor dorate son, sì
. landino, 142 [inf., 23-64 ]: sono le cappe sì bene
cocito tutto s'aggelava. ariosto, 23-64 : sente dentro aggelarsi, e trema alquanto
disposero a morire onoratamente. varchi, 23-64 : ricevemmo finalmente [dagli dii]
parlar nostro. idem, par., 23-64 : ma chi pensasse il ponderoso tema
a. pucci, cent., 23-64 : quando il vide venir coll'aste
valore. dante, inf., 23-64 : di fuor dorate son [le cappe
pisa morte e incendio. cieco, 23-64 : gurasso avea quella palla incantata /
resta. g. m. cecchi, 23-64 : voglio andare / sino in dogana
sapienti. dante, inf., 23-64 : di fuor dorate son [le cappe
gusto. dante, purg., 23-64 : tutt'esta gente che piangendo canta
senza necessità, senza esempio. magalotti, 23-64 : la superstizione e le cirimonie esteriori
altri eredi, morie. ariosto, 23-64 : apparir zerbin si vide appresso /
mai alcun follore adoperare. petrarca, 23-64 : così lungo l'amate rive andai,
sino a cinquanta il giorno. magalotti, 23-64 : vi sono alcuni popoli della nuova
difficile. dante, par., 23-64 : chi pensasse il ponderoso tema / e
, levare il campo. caraccio, 23-64 : ad avisar n'andò calvano il conte
sono scappati i buoi. mazzini, 23-64 : sto bene di salute. accetto ed
già donna, ma scoglio. petrarca, 23-64 : così lungo l'amate rive andai