-nutrisci gli miei agnelli. tasso, 18-7 : quanto devi al gran re che
e amorosa per basciare. fiore, 18-7 : «... promettili un basciar
di confusione e di disordine. ariosto, 18-7 : non vi sarebbe più confusione,
solare). rustico, vi-1-147 (18-7 ): non vedi che di mezzo luglio
le forze loro. varchi, v-1005 (18-7 ): per ch'a me sol
. g. m. cecchi, 18-7 : com'io dissi dianzi / io disegnavo
al castello di dinas. la spagna, 18-7 : polinoro non fa dimoramento: /
distolto. latini, rettor., 18-7 : uomini dipartiti dall'antica e lunga
sopra 'l mio dire. petrarca, 18-7 : i', che temo del cor che
sorte. domenichi [plinio], 18-7 : il primo a seminarsi di tutti i
- anche al figur. linati, 18-7 : nel naso aquilino riviveva la linea
misura della loro impotenza. moravia, 18-7 : mi rendo conto, con un sentimento
direzione. latini, rettor., 18-7 : pare a me che la sapienzia tacita
. - anche sostant. forteguerri, 18-7 : questa è la ragion che poi deluso
traevano l'ore innocenti. leopardi, 18-7 : forse tu l'innocente / secol beasti
una balza molto dirupata. caraccio, 18-7 : per gl'intervalli del rotondo muro
legare. domenichi [plinio], 18-7 : il grano ha foglie di canna.
la vista, cieco. petrarca, 18-7 : i'che temo del cor che mi
.: io e lui. idem, 18-7 : enorme, rigido, congestionato,
avevaio ricevuto alla sua grazia. iacopone, 18-7 : da che sai non pòi guarire
con vigore e ostinazione. tasso, 18-7 : non conviensi già ch'ancor profano /
. c. e. gadda, 18-7 : la movibilità e deformabilità de'fenomeni
. dante, vita nuova, 18-7 (72): se tu ne dicessi
orbo in sù levava. petrarca, 18-7 : vommene in guisa d'orbo, senza
perle. domenichi [plinio], 18-7 : gli italiani amano molto l'oriza,
starsi volea. storia di stefano, 18-7 : entrò nel mazor padilione /
pien di paventi. la spagna, 18-7 : ave la gente di lui gran pavento
. niccolò del rosso, vii-474 (18-7 ): zascun mostra quant'angossa e danno
nello spirito di ribellione. moravia, 18-7 : pervicace, ignobile, insidioso,
coinvolto in una guerra. alvaro, 18-7 : seppe che il suo paese era piombato
gorgoglio. domenichi [plinio], 18-7 : ramosi sono il cece, la ruvigha
pane. domenichi [plinio], 18-7 : il modio della pulte era di tre
sfavillo. domenichi [plinio], 18-7 : le fave escono fuori in foglie,
s. gregorio magno volgar.], 18-7 : l'ipocrita, il quale tanto
della vita. dante, inf, 18-7 : quel cinghio che rimane adunque è
s. gregorio magno volgar.], 18-7 : l'ipocrita, il quale tanto
rimpastare e farsi belli. alvaro, 18-7 : parve a dale che in questa città
thalassimani, cioè preti. ariosto, 18-7 : un muover d'arme, un correr
e 'nefandezza'. s. vassalli, 18-7 : la città di fronte alle montagne era
solamente. domenichi [plinio], 18-7 : il modo di fare l'orzata è
si diede con grande avidità romagnosi, 18-7 : dicesi che la via della verità
di un'attività commerciale. ghislanzoni, 18-7 : facendo, come si dice volgarmente,