maggiore. dante, purg., 18-118 : io fui abate in san zeno a
che non t'inodii? pulci, 18-118 : nel principio sonar la ribeca / mi
aver voglia, intenzione. pulci, 18-118 : nel principio sonar la ribeca / mi
gettare i signori dalle finestre. ariosto, 18-118 : de lo scudo toccò l'orlo
a pena. dante, inf., 18-118 : perché se'tu sì gordo /
, grattandosi la zucca. manzini, 18-118 : vecchissimo numero da avanspettacolo con un
lor salute. idem, par., 18-118 : io prego la mente, in
, non sia nostro. bartolini, 18-118 : un'altra volta ritornai a fare
modo a questi fatti. pulci, 18-118 : nato son d'una monaca greca /
che insieme s'aggiungessero. ariosto, 18-118 : poi trovò aquilante; / e de
addetto alla moschea. pulci, 18-118 : nato son duna monaca greca / e
. -efficacia terapeutica. aretino, 18-118 : approssimandosi il fine di landolfo,
figur. derivazione. romagnosi, 18-118 : fra i rami dello scibile passa una
tutto giorno verità nuove. romagnosi, 18-118 : fra i rami dello scibile passa
nella scienza più rarefatta. alvaro, 18-118 : non provava nessun turbaménto verso di
addormentò una gallina greca. pulci, 18-118 : nel principio sonar la ribeca /
incerta o comunque pavida. pasolini, 18-118 : io sono 'compieta- mente solo'.
la venere di milo. manzini, 18-118 : vecchissimo numero da avanspettacolo con un
. irrorato di sangue. manzini, 18-118 : un viso di morta...
san giovanni. idem, purg., 18-118 : io fui abate in san zeno
anche sostant. g. manganelli, 18-118 : la città non ha più una idea