ormai aver detto a bastanza. berni, 16-42 [ii-64]: e tennesi a
le membra e 'l petto? idem, 16-42 : allor ristette il cavaliero, ed
lor tre com'egli andasse. salvini, 16-42 : non per anco sappiam ben chiaro
anno. dante, par., 16-42 : io nacqui nel loco / dove si
sotto al gran caldo. ariosto, 16-42 : e de le trombe udir fé il
tutti quei mia nimici. caro, 16-42 : l'esperia tutta a guerreggiar si
disporlo a favor nostro. tasso, 16-42 : fa di sospir breve concento in prima
i latini). caro, 16-42 : l'esperia tutta a guerreggiar si desti
/ venite alla sentenzia eternale. pulci, 16-42 : noi siam due restati / a
ch'esce dal beccuccio. bartolini, 16-42 : ogni tanto si
, addolorarsi, turbarsi. caro, 16-42 : chi sì di cristo il gregge odia
si riman di ghiaccio. leopardi, 16-42 : con sua fredda mano / lo strinse
). dante, inf., 16-42 : l'altro, ch'appresso me la
gli occhi). pulci, 16-42 : gli vide gli occhi imbambolati / e
anzi insassi te. m. rossetti, 16-42 : simili a reo, che,
onorata e ricca preda scioglia. caro, 16-42 : già senti tremar la terra,
servo giusto premio. la spagna, 16-42 : col brando in man a ferir non
mai sempre e sovente. tasso, 16-42 : non è disconvenevole nondimeno al poeta
paese avea deserto. la spagna, 16-42 : orlando conte, ch'è mastro saputo
, le scienze occulte. caro, 16-42 : ma chi son, coribanti o genti
(una sensazione). ariosto, 16-42 : alzò [l'esercito] le grida
un lettore ignorante. landolfi, 16-42 : inoltre: i « soli »,
g. m. cecchi, 16-42 : nel suo comento e'dette subito
innanzi e quattro indietro. caraccio, 16-42 : molte insegne vacillando a dietro /
. dante, purg., 16-42 : se dio m'ha in sua grazia
offende. idem, purg., 16-42 : dio m'ha in sua grazia rinchiuso
lucio ottavio con un nervo. cebà, 16-42 : tu [signore] non ti
[plinio], 16-42 : si fanno i manichi de'succhiellini di
, l'onor è suo. iacopone, 16-42 : penso ch'eo sirò dannato:
e mosseli tali parole. ghislanzoni, 16-42 : fingendomi messaggiera della amica indisposta,
lo abeto. domenichi [plinio], 16-42 : il pino e il cipresso non
poter nostro è nulla. caro, 16-42 : tu che di bianca croce adorni
arditi, animosi e valenti. ghislanzoni, 16-42 : noi eravamo in quattro a giuocare
in breve rifù viva. de roberto, 16-42 : io proseguo intanto fra le rinunzie
lotta. fenaruolo [in caro, 16-42 ]: tu, che di bianca croce
particolari... guerrazzi, 16-42 : in mezzo ad una frase scontorta che
e scinta / sovraggiunge. tasso, 16-42 : allor ristette il cavaliero: ed ella
mare movesse e tempestasse. caro, 16-42 : folgori da le nubi e 'l mar
femena gravedata! dante, purg., 16-42 : dio m'ha in sua grazia
morale. dante, par., 16-42 : la sua chiarezza seguita l'ardore,