, e 'l costante dolore. salvini, 16-30 : cui, chiamandolo, disse alati
stanza dell'aligero quadrupede. forteguerri, 16-30 : montate su gli aligeri destrieri,
cieli e abissi cercando. leopardi, 16-30 : e non onda incresparsi, e non
mezzo de'suoi cavalieri. alamanni, 16-30 : il grand'elmo alla fin che doppia
= lat. betulla (plinio, 16-30 ), d'origine celtica; è
lusinga. dante, par., 16-30 : come s'avviva allo spirar di venti
. dante, inf., 16-30 : e « se miseria d'esto loco
e disformati. landino [inf., 16-30 ]: * broilo ',
ogni bene. vellutello [inf., 16-30 ]: 'il tristo e broilo'
da serravalle [inf., 16-30 ]: « broilo, id est depilatus
alla leggera: cavalleggiero. ariosto, 16-30 : mandato avea seimila fanti arcieri /.
fiondi vestito. landino [plinio], 16-30 : e1 cuprèsso è forestieri
; cfr. landino [plinio], 16-30 : « la patria di questa fu
. g. m. cecchi, 16-30 : in somma il fuoco lavorò di maniera
la custodia del maestro. tasso, 16-30 : egli al lucido scudo il guardo
vita delicata e dissoluta. tasso, 16-30 : egli al lucido scudo il guardo
n'è quasi memoria. ariosto, 16-30 : mandato avea seimila fanti arcieri /
travolga e nel sangue. tasso, 16-30 : spira / tutto odori e lascivie il
. g. m. cecchi, 16-30 : il buon uomo ne restò così beffato
s. gregorio magno volgar.], 16-30 : per lo nome della 'equità
per nuovo amante abbandonare. caro, 16-30 : perché siano i dì nostri oscuri
indiviso. domenichi [plinio], 16-30 : alcuni son divisi, ma non
smeraldi la terra s'infiori. caro, 16-30 : d'april s'infiora / l'
impero pensasse. b. corsini, 16-30 : tornar dal demolito paretaio, /
adopra le mendaci labbia. caro, 16-30 : d'april s'infiora / l'
che lascivia o dilicatura. tasso, 16-30 : spira / tutto odori e lascivie
lusso con l'infingardaggine. tasso, 16-30 : spira / tutto odori e lascivie
in sassi gli omeni transmuta. caro, 16-30 : perché siano i dì nostri oscuri
amici, si seppellì. tasso, 16-30 : guemito è sì ch'inutile ornamento
tira via. b. corsini, 16-30 : tornar dal demolito paretaio, /
arte allora pargoleggiava. carducci, iii- 16-30 : quel senso onestamente baldanzoso di sé che
. gregorio magno volgar.]: 16-30 : io non voglio che molta fortezza
. c. e. gadda, 16-30 : la donna di cuore, nel pigia
a. pucci, cent., 16-30 : nota ch'era in tal dì stato
/ m'avea fatto presente. bartolini, 16-30 : poco dopo, la massaia incominciò
altri eretto. idem, purg., 16-30 : domanda se quinci si va sùe
. -ringhieruòla. linati, 16-30 : appoggiati alla ringhieruòla del giardinetto,
tuo ronsino ». b. corsini, 16-30 : tornar dal demolito paretaio, /
. c. e. gadda, 16-30 : frangois villon poeta francesco, nel
. tr. sgranocchiare. bartolini, 16-30 : poco dopo, la massaia incominciò la
potevano trasportare c. e. gadda, 16-30 : egnazio ha denti d'avorio e sempi
parti. domenichi [plinio], 16-30 : alcuni subito si spargono in rami
che sia pernizioso e aspro? forteguerri, 16-30 : datevi que'spassi e quei piaceri
si specchia come suole. tasso, 16-30 : intanto ubaldo oltre ne viene,
vaghezza al tramortito viso. tasso, 16-30 : spira / tutto odori e lascivie il
-susseguirsi nella mente. calvino, 16-30 : la stessa catena d'associazioni s'era
nell'onde cresce e tume. caro, 16-30 : rivo, a cui ne le sue
fare poco e male. imbriani, 16-30 : se in filosofia poco abbiamo operato non
lo sguardo). palazzeschi, 16-30 : che ài visto tu johnny? il