. perdere la vista. forteguerri, 16-27 : vincer si deve ed atterrar costui,
servir gli osti fòro. idem, 16-27 : ma quando l'ombra co'silenzi amici
giardin se n'entrò. ariosto, 16-27 : dove s'aggrappi con le mani
le braccia al collo intorno. idem, 16-27 : ma quando l'ombra co'silenzi
. - anche rifl. iacopone, 16-27 : s'eo vergogna avesse avuta, non
= lat. bruscum (plinio, 16-27 ) * acero nocchieruto ',
terra creta cotta al sole. salvini, 16-27 : sì disse, e su levato
cavalieri. dante, purg., 16-27 : e di noi parli pur come se
cui hanno l'entrata. leopardi, 16-27 : talor m'assido... /
diporto e profitto grandissimo. tasso, 16-27 : poi che volta a più severi uffici
così cominciò a narrare. cieco, 16-27 : poi che de la ciambra fumo
(una divinità). salvini, 16-27 : s'ei vuol, l'olimpio folgorante
flagello, grosso mazzofrusto. forteguerri, 16-27 : con la man destra ei ruota un
il vel d'onestate. tasso, 16-27 : l'ombra co'silenzi amici / rappella
giovinezza. domenichi [plinio], 16-27 : il mandorlo e il pero nella vecchiaia
la peste me gli involo. caro, 16-27 : u'mi volgo e donde /
posta nel capo zumemalazoli. marino, 16-27 : il campanil, sublime e nobil opra
imprese lungànimo. cassiano volgar., 16-27 (203): l'uomo lungànimo
, impuro; depravato. iacopone, 16-27 : la vergogna averla apruta la mia
dei seghetti e degli scarpelli. manzini, 16-27 : passò le posate dalla destra alla
poco innanzi a me. tasso, 16-27 : quando l'ombra co i silenzi amici
. c. e. gadda, 16-27 : l'asino del monistèrio, sentendo bussare
, ma non soccorrono. forteguerri, 16-27 : con la sinistra tien torrido e fello
). domenichi [plinio], 16-27 : trovansi similmente delle viti le quali
sostant. cassiano volgar., 16-27 (203): l'uomo lunganimo è
ciale. manzini, 16-27 : passò le posate dalla destra alla
tasso, 16-27 : poi che vòlta a più severi uffici
de'materiali alla sintesi. ghislanzoni, 16-27 : i primi prodotti del mio genio
cor gentil rap- pella. tasso, 16-27 : l'ombra coi silenzi amici / rappèlla
. a. pucci, cent., 16-27 : sentendo i ghibellin sì fatte sorte
oso del vostro idol caro. caro, 16-27 : tarpato e roco augel, non
). dante, par., 16-27 : ditemi de 1'ovil di san giovanni
così spaglianti esposte in arpino, 16-27 : lo spaghetto arriva subito.
avrebbe mandato alle forche. pavese, 16-27 : stava per cacdizi severi.
fia che rozzamente strida. caro, 16-27 : tarpato e reco augel, non canto
prop. subord. cieco, 16-27 : non voler tolerar che 'l mi sia
colti. idem, par., 16-27 : ditemi de l'ovil di san giovanni