anastomosi s'addi- mandano. leopardi, 15-47 : ahi ahi, che cosa è questa
». idem, inf., 15-47 : e1 cominciò: « qual fortuna o
con le braccia si schermiscono. tasso, 15-47 : ma esce, non so donde
miei. idem. purg., 15-47 : e drizza'mi a lui sì dimandando
bruno che dogliosa porti? leopardi, 15-47 : ahi ahi, che cosa è
come è la pittura. leopardi, 15-47 : oh quante volte / in ripensar
d'inviti e ornamenti sussidiari. comisso, 15-47 : un'indolenza mai provata lo decideva
permesso da iddio. b. corsini, 15-47 : o gran nume degli eterei scanni
aver convinti i dottori cattolici. nomi, 15-47 : i pistoiesi alle nuove diete /
al figur. b. corsini, 15-47 : o gran nume degli eterei scanni,
taglienti e duri ferri. pulci, 15-47 : giunse nello scudo la donzella /
tarquinio sopra la spalla. pulci, 15-47 : giunse nello scudo la donzella / con
e cinque secoli fa. comisso, 15-47 : ormai si sentiva finito, era
le nostre due camere. bartolini, 15-47 : i tedeschi discendono nuovamente dai camions
'l capo e 'l collo. pulci, 15-47 : giunse nello scudo la donzella /
animo. b. corsini, 15-47 : o gran nume degli eterei scanni,
fanciulla d'anni tredici. pulci, 15-47 : abbassa la sua lancia chiariella / e
mi fu il mio nido. bartolini, 15-47 : i tedeschi discendono nuovamente dai camions
iu un istituto di bellezza. tecchi, 15-47 : lì vicino c'era l'immenso
lasciava far quanto volevano. alvaro, 15-47 : ce n'era da portare per gli
n. 7). moravia, 15-47 : il piccolo libro rosso è diventato da
ogni calle. idem, inf., 15-47 : qual fortuna o destino / anzi
perno della sua dottrina. moravia, 15-47 : il piccolo libro rosso è diventato
s. gregorio magno volgar.], 15-47 : pertantoché essi [gli stolti]
posso sapere e comprendere. alamanni, 15-47 : a quanto raccoglio, io son quell'
gli onorevoli gradi. lippomano, lii- 15-47 : le entrate del regno, che dovriano
sciocco o futile. tommaseo, 15-47 : ragazzate! il diletto è il massimo
un intie- pidimento progressivo. piovene, 15-47 : se mi guardo intorno, mi
e nelle forme rituali. anguillara, 15-47 : scannò poi su l'altar a bacco
schifo né a desdegno. ariosto, 15-47 : fuggendo, posso con disnor salvarmi:
da de'sensi. tommaseo, 15-47 : il diletto è il massimo dono
del sifilocomio di catania. bocchelli, 15-47 : né maggiormente si degnò, quando
e per lo nostro sotteprior. faldella, 15-47 : non sono nemmeno sotto-priore della confraternita
anco di architetti e ingegneri. guerrazzi, 15-47 : prospero merimée... fu
color simile a la natrice. tasso, 15-47 : esce non so donde, e
pochi svaghi in quel paese. arpino, 15-47 : niente medicine, dissero, solo
mandati per me. b. stringher, 15-47 : le monete divisionali d'argento,
sostant. dante, infi, 15-47 : qual fortuna o destino / anzi l'
avidità. anguillara, 15-47 : scannò poi su l'altar a bacco
sentir sua voce. montale, 15-47 : upupa, ilare uccello calunniato /
e se pure bacchetti, 15-47 : macubino padre, infatti, aveva perso