cielo assai benigna faccia. ariosto, 13-59 : de la tua chiara stirpe uscirà
centauri agili et atti. berni, 13-59 (i-349): ora in quella selvaccia
qualche spirto non manca. tasso, 13-59 : e il picciol siloè, che puro
il core. dante, inf., 13-59 : io son colui che tenni ambo
(un luogo). berni, 13-59 (i-349): or in quella selvaccia
dalla giustizia dei tribunali. cicognani, 13-59 : paolo, dopo insistenti cure,
schiera di tutti i fisici. alvaro, 13-59 : era il segno dominante di un'
ama ferocemente, furiosamente. bocchelli, 13-59 : che può invidia, fuor che
, ahi troppo grama. bocchelli, 13-59 : -se non ci fossi stata io,
illustrissime apo gli antichi. ariosto, 13-59 : de la tua chiara stirpe uscirà
buio della stessa impronta. alvaro, 13-59 : essi si distinguono facilmente dalla loro
perniciosa dello sguardo. quarantotti gambini. 13-59 : la faccia del vecchio si scorgeva
inglorioso. c. e. gadda, 13-59 : i giorni passano noiosi, squallidi
migliorasse. dante, inf., 13-59 : io son colui che tenni ambo le
levare ogni gran sasso. berni, 13-59 (i-349): forma aveva [il
col fato ebbe amicizia. ariosto, 13-59 : liberale e magnanima isabella, /
ispira fiducia, equivoco. tecchi, 13-59 : bello del viso e della persona,
sforzo della loro immaginazione. tecchi, 13-59 : era un parente che conduceva una
a lavorare alla campagna. tecchi, 13-59 : veniva con un largo cappello alla
dar l'orecchio. b. corsini, 13-59 : ma chi lo vide mai [
più chiare né monde. tasso, 13-59 : il picciol siloè, che puro e
che è contra gli assiri. ariosto, 13-59 : la terra che sul menzo siede
e del desiderio erotico. cicognani, 13-59 : non aveva mai avuta, come l'
pinto, ma vivo. pulci, 13-59 : vedevasi rinaldo sfavillare, / come
, caffè più pomposi. faldella, 13-59 : le case di monaco sono pompose
ove l'acqua è profonda. tasso, 13-59 : né il po, qualor di
. curvilineità, ondulatezza. landolfi, 13-59 : la sola impressione apprezzabile era stata
alla luce della lampada azzurra. pea, 13-59 : disonorata rifasciò il bambino; /
sonno ancor le faticose genti. idem, 13-59 : or di tepide linfe a pena
della identica forma romboidale. montale, 13-59 : passano in formazioni romboidali / velocissimi altissimi
-acer. rondinone. faldella, 13-59 : per me torino è sempre nelle 'citte'
bagliore improvviso e intenso. linati, 13-59 : tutto laggiù mi appariva limpidamente segnato
ma ineluttabile. g. giudici, 13-59 : si sbriciola la misera giornata / vita
voce, e dir 'merto'. viani, 13-59 : 1 cavatori di versilia,
appoggio. dante, purg., 13-59 : di vii ciliccio mi parean coperti,
a un sorso. pea, 13-59 : bevvero l'acqua della loro polla /
s'annoda. idem, purg., 13-59 : di vii ciliccio mi parean coperti
limpida. dante, par., 13-59 : per sua bontate [quella luce]
spiovente sbracalato, è kiffar. pecchi, 13-59 : veniva con un largo cappello alla
, maleducato, grossolano. rea, 13-59 : il bar oriente di giorno accettava gente
carni tra due mesi. rea, 13-59 : miluzza preparava sulla tavola di marmo i
lembo di un abito. faldella, 13-59 : per me la vera essenza qualitativa di
via accasciato di tristezza. tecchi, 13-59 : bello del viso e della persona,
del ciel in grembo ascose. tasso, 13-59 : il picciol siloè, che puro
c. e. gadda, 13-59 : aspetterò ancora qualche settimana e poi,
non vi dotto. dante, infi, 13-59 : io son colui che tenni ambo
questa figura di donna. idem, 13-59 : forse il vero ideale pavesiano è chi
breve riga di scrittura. faldella, 13-59 : noto tutte queste cose a lineole,