cerchio sulla valle). tasso, 13-38 : al fine un largo spazio in forma
dei nostri dannabili demagoghi. bocchelli, 13-38 : se il detto non fosse insulso
sento sconfortatissimo a scrivere. cicognani, 13-38 : la colpa, te l'ò detto
del diavolo, notaro. bocchelli, 13-38 : per quanto abbiate e possiate al mondo
strappare, esita a dilacerare. linati, 13-38 : vestiti elegantissimi lanciati all'aria
, ridusse nella città. marino, 13-38 : le campagne dintorno e le foreste /
che disputava, alterato. cicognani, 13-38 : fratello e sorella si vogliono un
favella. lapo gianni, iv-106 (13-38 ): donna, e'mi dòle
si è cognominato il 'tapinello'. ariosto, 13-38 : così talvolta un grave sasso pesta
naturale una città troglodita. cicognani, 13-38 : à padre? madre? fratelli
da se stessi imposta. alvaro, 13-38 : concluse che sarebbe stata sublime riparazione
riescirà solido e bello. cicognani, 13-38 : clara dice che da giovane [il
ordinario dei suoi discorsi. bocchelli, 13-38 : umiliate l'orgoglio tumido e la
amasti? dante, par., 13-38 : tu credi che nel petto onde la
(al sole). ariosto, 13-38 : un gran drapel di biscie, /
). dante, par., 13-38 : tu credi che nel petto onde la
, vi ho visto. bocchelli, 13-38 : ebbe un moto d'impazienza alquanto
nella valigia di filippo. tecchi, 13-38 : c'erano i fichi seccati al
, / trae, imperversa. serdonati, 13-38 : i buoi, spauriti..
le corteccie ai duri faggi. tasso, 13-38 : era di vari segni il tronco
il lasciaro ed insepultó. marino, 13-38 : le campagne d'intorno e le
exanarchico di 'berenice'. cicognani, 13-38 : clara dice che da giovane era
lingue al sol si liscia. ariosto, 13-38 : così talvolta un grave sasso pesta
lombi ritondi e grossi. ariosto, 13-38 : così talvolta un grave sasso pesta /
rose e mandorle amare. tecchi, 13-38 : c'erano i fichi seccati al
5. congiunto carnalmente. salvini, 13-38 : a creo euribia partorì, con esso
, un rumore). montale, 13-38 : io, sovrano di nulla, neppure
pezo di artiglierà minuta. serdonati, 13-38 : bisognando combattere di giorno, crederei
(una cultura). tasso, 13-38 : colà si drizza [un cipresso]
anton. il calvario. savonarola, 13-38 : in su quell'aspro monte, /
mezzo saracino, dissoluto tiranno. fogazzaro, 13-38 : congedati con bontà i poveri,
sineddoche. dante, inf., 13-38 : uomini fummo, e or siam fatti
in suso come ritonda piramide. tasso, 13-38 : al fine un largo spazio in
un cavallo leardo pomato. nomi, 13-38 : guida in guerra seimila aretini, /
stuzzicare il bar etti. cicognani, 13-38 : l'andamento delle cose à portato questo
fare obiezioni, replicare. pulci, 13-38 : rinaldo alla visera pose a quello,
per frasche ride. la spagna, 13-38 : uomini e donne con fantini e putti
languido nella persona. aretino, 13-38 : essi, curvati dal tempo e ripiegati
insieme venirne al duca. ariosto, 13-38 : con quell'agevolezza che si vede
precipitare a fondo. landolfi, 13-38 : si stava poniamo per scollinare, ed
tutto ti romperò ». ariosto, 13-38 : a chi 'l petto, a chi
o richiama quella edenica. savonarola, 13-38 : in su quell'aspro monte, /
. -sostant. fogazzaro, 13-38 : uno scamiciato in zoccoli, che se
incominciò ad apparir gente. landolfì, 13-38 : si stava... per scollinare
mille e una notte. onofri, 13-38 : il cielo gonfio... predispone
pesci / seccati al vento. tecchi, 13-38 : c'erano i fichi seccati al
mondo per nave perita. savonarola, 13-38 : in su quell'aspro monte, /
alma generosa è che sacchetti, 13-38 : qui si puote vedere da quanto prezzo
insieme con la soggezione. nomi, 13-38 : ildebrando libertini / ha nell'insegna
orlo o risalto smerluzzato. manzini, 13-38 : vede l'abbracciante curva della gabbia
nell'uma scheda bianca. montale, 13-38 : io, sovrano di nulla,
versa il lor pincone. tasso, 13-38 : al fine un largo spazio in forma
un mercato di gemme. salvini, 13-38 : perse, che tra tutti in
luminoso). g. giudici, 13-38 : raggio che da fessura / spira nella
, senza più essere. calvino, 13-38 : da questo sprofondamento dell'autore e
quantitativo di vino giovane. rea, 13-38 : una bottiglia di gragnano nero pece
servirgli gli angioli di dio. ariosto, 13-38 : a chi rompe le gambe,
(la giustizia). linati, 13-38 : quel mozzicone di giustizia rimasto là superstite
preda, e trofeo. sempronio, 13-38 : qui con ciglio temuto e rigoroso,
tozzi di ringrossa- mento. pea, 13-38 : e l'une [delle streghe]
scorgere la tumida sottigliezza. bacchetti, 13-38 : umiliate l'orgoglio tumido e la flaccida
fonte di un'informazione. fogazzaro, 13-38 : alla fanciullina disse una parola di rimprovero
. crescere vigoria. aretino, 13-38 : non potendo più sostenere la vita con
un contesto scherz. guerrazzi, 13-38 : umile per natura e per genio l'