sia lieve. idem, inf., 11-104 : l'arte vostra quella [la
fino al mattino appresso. tecchi, 11-104 : era proprio mia madre a invitarmi a
il grano a distesa. forteguerri, 11-104 : io ti darò una polvere sì fatta
nuoto e di voga. tecchi, 11-104 : una delle stranezze di mio padre
: provocare al combattimento. gabrielli, 11-104 : ma tempo è ornai che andiate armati
, inezia, quisquilia. mazzini, 11-104 : oggi ho parlato letteratura. beltramelli,
maggioranza, sederono a mensa. caro, 11-104 : nati che furono [gli uomini
, di parole in maiuscolo. bigiaretti, 11-104 : incide in maiuscolo i fatti di
fur morti. idem, purg., 11-104 : che voce avrai tu più,
saetta! s. bernardo volgar., 11-104 : chi dubita che 'l tuo tepido
. -come ingiuria. cassieri, 11-104 : insensibile all'invocazione che seccamente tacita
ruote il falco stende. sanminiatelli, 11-104 : un vecchio animale dalla carcassa poderosa
porre in deliberazione]. tommaseo, 11-104 : pensai porre in atto un concetto venutomi
mia mano. c. dati, 11-104 : il tasso fu grande ammiratore di
sento canti abruzzesi potenti. idem, 11-104 : da quella fede affettuosa e sapiente
o a una legge. sciascia, 11-104 : vengono a scuola, i ragazzi,
per lui. petrarca volgar., 11-104 : la monaca non riceva la benedizione del
. c. e. gadda, 11-104 : a porta vittoria i quadrupedi perdurano.
» « si scocciavano ». calvino, 11-104 : io qui vedo solo stampi di
inferiore del corpo. caro, 11-104 : nati che furono [gli uomini]
una carica; funzionario. alamanni, 11-104 : gl'innocenti figliuoi, che in teneri
in scapola). quarantotti gambini, 11-104 : contenti / sorridevam più tardi nel
scartato il fante di spade. calvino, 11-104 : scarta un tarocco, scarta l'
ornai quest'affannosa vita. caraccio, 11-104 : fanno ogni sforzo i marmai smarriti
che ne derivano). tommaseo, 11-104 : da quella fede affettuosa e sapiente [
di capaneo l'alta baldanza. tommaseo, 11-104 : da quella fede affettuosa e sapiente
neceseccitata passione dello 'sport'. tecchi, 11-104 : una delle stra f
ombra sposa l'ombra. onofri, 11-104 : sull'isola vacua di molte acque /
, povera la tu'pelliccia. pea, 11-104 : questi sprilli non me li invento
e della tabida macilenza. alfieri, 11-104 : -dovresti / salpar tu quinci col tuo
(il terreno). sciascia, 11-104 : la campagna intorno è tarlata di gallerie
pauroso. dante, par., 11-104 : predicò cristo e li altri che
/ ver naturale usanza. pulci, 11-104 : orlando è in mezzo di que'di
superficie da dipingere. caro, 11-104 : io non mi posso tenere, che