, chetati salacca. / quella allor: -me ne appello al mio monsiù. foscolo
. -in quanto ai sospetti -pensava, -me ne rido. vorrei un po'sapere chi
-ella lo fissava come per awentarglisi addosso: -me lo devi volere. palazzeschi, 4-190
cosa avete fatto della vostra botte? -me la son levata, perché a voi non
badando s'io pigliava la buona strada -me ne tornai per domandarle se la prima
cantando. leopardi, 1069: -me l'avevano detto i poeti e i romanzieri
ha tirato da parte il bandierone: -me lo potrei prendere io?
io -e questo senz'ombra d'ironia -me ne rallegro perché ho sempre osservato che
: -quanto siamo diversi! -gli disse -me , la musica mi esalta; voi
ariosto, 1-19: disse il pagan: -me sol creduto avrai, / e pur
fuggi. -la natura? -non altri. -me ne dispiace fino all'anima; e
dire un po'di bene. -impossibile! -me ne rincresce; avrei voluto erogare un
che fece la mia fantasia, apparvero a -me certi visi di donne scapigliate, che
, 1-iii-319: dove vai bella fantina? -me ne vo correndo al ballo.
. « e'la volta, -pensai, -me le ficca ». mi diede invece
abbia creduto brutto nel fisico, passi -me lo dico io stesso, quantunque, a
chiama colomba? -come? -soggiunsi io -me ne diede un'infilzata qui il menicone
sofia in tono definitivo e persino irritato -me la sono dimenticata ». pratolini, 2-247
: una lagna. bocchelli, 2-xi-295: -me lo tengo per detto. però;
una certa lazzarina minuta come la stizza. -me ne rammento. -a quel cociore che
quadro da ciarlatano dove l'hai buscato? -me lo son fatto imprestare da un leggendàio
: -come avete saputo degli orecchini? -me l'ha detto il signor don marzio.
emulsione applicata in precedenti operazioni. -me tali. operazione che consiste nel lisciare
. anonimo, i-614: faccia clero -me , che son pensoso / d'amor
[a tisbe] cinquecento franchi -invenzione -me li ha 4 carpiti 'quei cinquecento
: - sto male, griso. -me n'ero accorto. -se guarisco, ti
d'annunzio, iv-1-83: -riceve? -me , no. ma potrà forse ricevere
fia, amore, fia! / cortesia -me dia -de te valere! chiaro davanzali
signoria illustrissima e reverendissima vuol lei. -me ? -disse ancora quella voce, significando
primavera affatica. non la senti tu? -me m'assonna, mi mette tanta voglia
-quanto siamo diversi! -gli disse. -me , la musica mi esalta; voi
son trasportato; / ch'on porto -me non fa più se'mm'aporta / ella
sp., 23 (389): -me ? -disse ancora quella voce, significando
abbia creduto brutto nel fisico, passi -me lo dico io stesso, quantunque,
che farmene. pratolini, 9-802: -me ne frego della gente, me ne frego
d'annunzio, iv-1-83: -riceve? -me , no. ma potrà forse ricevere
poterlo rodere. forteguerri, iv-415: -me qui lasciaro quasi per maestro / a'
di sincerità. buzzati, 1-169: -me l'ha detto lei, signor capitano -
nominare dalla paura. pirandello, 8-354: -me la piglio con me, me la
dirsi dei pontifici. pratesi, 5-109: -me
che ti voglia prender per moglie? -me ne ha data positiva parola. chiari
/ - napoli avete in pratica? -me ne ricordo ancora. botta, 7-93
567): -sto male, griso. -me n'ero accorto. -se guarisco,
voce adirata, al presidente. -me la cambi! -figur. azione,
più di penombra / e dando assicurazioni -me ne sto qui / non farà questa
: -sei sicura? -disse lui rauco. -me l'ha detto il medico..
degno non sia / sì alta segnoria -me aquistare. amico di dante, xxxv-ii-
, non volendo, molto salate. -me ne rincresce..., perché io
iddio ti saluti. » -me lo saluti!, salutamelo!: per
i-817: -ve darò el vostro sbruffo. -me maraveggio; coi amico lo fazzo senza
da voi se quei sguaiatistanze a pigione? -me la trabatto così così e pur ieri ne
delatore. moniglia, 1-iii-439: -me l'hai da dir sicuro. -oh quest'
iacopone, 10-31: col sozo laido peccato -me tenea col ver- ed anco, da pochi
distillatore. goldoni, iii-692: -me xe sta po insegnò un spargirico che gh'
pare, / senno e no spare: -me n'accertisca il motto. passavanti,
m'accora e malmena: / la catena -me 'nterrena / d'esto mondo,
mercé li chero / che faccia clero -me , che son pensoso / d'amor.
proprio come ti fusse padre. -me ne ricordo e straricordo così bene che lo
mercé li chero / che faccia clero -me , che son pensoso / d'amor.
/ l'orecchie so aperte, -me recan turbanza. lapo gianni, xxxv-ii-59a
certa lazzarina minuta come la stizza? -me ne rammento. -a quel cociore che