costumanza / d'augello, ch'arditanza -lascia stare: / quando lo verno vede
. f. d'ambra, xxi-11-38: -lascia prima movere a me...
casa? non siamo tutti uomini? -lascia le cose come sono. io ce
[il dente]; onde disse: -lascia far me, ché io tei caverò
(153): rispose il lupo: -lascia fare a me, che molto lo
per cui la piazza fu fatta. -lascia da parte la forma ellittica, ed è
è gittata nel lago... -lascia fare a me che la piglierò ben presto
e costumanza, / d'ancello c'arditanza -lascia stare: / quando lo verno vede
? è qui pronta la risposta: -lascia che di te parlino gli altri. -e
di tirarlo appoco appoco a corrisponderle. -lascia pur fare a me. -se questa faccenda
no grazie -ribattè lo zio... -lascia fare a me. ci vuole una
digo. non es à si? -lascia fare a me; ché mi ricordarò
. correre, n. 59. -lascia i morti dove stanno!: per invitare
fare, ec. '... -lascia stare in pace quel birbante, perché
siccome in un passare. -lascia passare: per invitare una persona a
tono pacato. borgese, 1-227: -lascia stare, lalla. -consigliò pazientemente giacone
. c. arrighi, 3-98: -lascia 'bollir la pentola '-sciamò sganzerla
; la punta ha d'oro. / -lascia ch'io 'l vegga; oro è
la fiocca. cassola, 3-35: -lascia stare sante. sante, tu, non
, aggiunse: - raddoppio. -lascia 0 raddoppia?: titolo di una trasmissione
a una conversazione. graf, 5-750: -lascia che teco almeno / compagno io venga
alla porta. d'annunzio, lv-2-187: -lascia tutto così! -, raccomandò don
, v. seppia. -lascia che i morti seppelliscano i loro morti:
e costumanza / d'aucello c'arditanza -lascia stare: / quando lo verno vede